Trattamento antitarlo
Il trattamento antitarlo consiste in una operazione volta a combattere l’ attacco biologico quando questo è in corso. La disinfestazione deve precedere qualsiasi intervento sul mobile, quando esistano segni o rischi d infestazione.
Pubblicato il 18 dic 2019
Può essere portata a termine attraverso differenti metodi, naturali, fisici o chimici.
Metodo naturali
Tra i metodi naturali, sebbene scarsamente efficaci, possiamo citare l’ uso di alcune sostanze ampiamente utilizzate fin dai tempi antichi; fra queste ricordiamo l’ olio di cedro, l’ olio di zafferano e i pezzi di legno di cipresso levigato che venivano collocati all’interno dei mobili.
Trattamenti fisici
Per quanto riguarda i trattamenti fisici, va detto che alcuni dei metodi attualmente usati erano già conosciuti in passato, quando però mancavano le attrezzature adeguate per impiegarli con successo. Così, per esempio, fin dagli anni Trenta di questo secolo era noto che il calore poteva sterminare gli insetti xilofagi; elevando la temperatura del legno fino a 70 80 °C, infatti, tutti gli insetti larve e uova in esso presenti muoiono. Ma solo alcuni anni fa si è constatato che, per portare a termine questa operazione senza causare danni al legno, è necessario aumentare il livello di umidità ambientale, al fine di mantenere invariato il livello di umidità relativa dell’oggetto prima del trattamento. Tuttavia bisogna tenere presente che questo può essere pericoloso per certi elementi del mobile a basso punto di fusione, come ad esempio le resine naturali presenti nelle vernici.
Altri metodi fisici attualmente impiegati sono l’ emissione di ultrasuoni e la radio sterilizzazione attraverso i raggi gamma.
Quest’ultimo sistema consiste nell’ esporre l’ oggetto a una fonte di raggi di questo tipo che, penetrando nel legno, provocano la distruzione degli organismi vivi. E un procedimento che offre il vantaggio di non sottoporre il mobile al contatto di prodotti chimici, ma che presenta il rischio di intaccare la struttura del materiale esposto ai raggi.
Trattamenti chimici
I trattamenti chimici possono essere applicati attraverso due tipi di procedimenti: per iniezione o impregnazione di liquidi insetticidi e per fumigazione di gas. I vantaggi dei sistemi di distruzione degli insetti con l’uso di prodotti liquidi sono la facilità di applicazione e il fatto che costituiscono una forma di prevenzione di nuovi attacchi; mentre gli inconvenienti sono la mancanza di potere di penetrazione assoluto, il fatto che lasciano un residuo grasso sulla superficie e che la maggior parte di questi prodotti, di solito, sono altamente tossici.
Il vantaggio della fumigazione consiste nel fatto che viene applicata in una camera o contenitore chiuso e controllato da macchine particolari, motivo per cui gli oggetti infestati possono stare a contatto con il gas tutto il tempo ritenuto necessario affinché gli insetti muoiano. II suo grado di penetrazione nel legno, così come i residui superficiali, dipendono dal tipo di gas impiegato. Fino a poco tempo fa, questo sistema presentava però un grave inconveniente: i gas utilizzati erano nocivi per l’uomo, alcuni addirittura letali. Ciò nonostante, recentemente sono stati sperimentati nuovi metodi di sterminio degli insetti per fumigazione non tossici, uno dei quali è a base di gas inerti in luoghi chiusi ermeticamente. Questo sistema, fra l’altro, non altera i materiali di cui è costituito il mobile.
Tutti i metodi di fumigazione si applicano in luoghi perfettamente stagni o in recipienti sigillati.
Sia i trattamenti fisici sia quelli chimici mediante fumigazione richiedono un attrezzatura di cui normalmente i laboratori di restauro non dispongono, per cui occorre realizzare tali interventi in centri specializzati. Al contrario, i trattamenti chimici per impregnazione o iniezione di sostanze liquide possono essere effettuati con facilità nei laboratori di restauro.
La ricerca
Proprio per questo si stanno sviluppando numerose ricerche, non solo per riuscire a mettere a punto prodotti a bassa tossicità o a tossicità nulla, ma anche per definire specifici metodi di applicazione. Un esempio in tal senso è l’ esperimento compiuto in Canada in una metropolitana quando, nelle stazioni e in alcuni punti della linea, si verificò un attacco particolarmente grave di una specie di termiti chiamata Reticulitermes Flavites. Il sistema impiegato in quel caso si basa su un comportamento tipico di tutti gli insetti sociali: la loro particolare forma di pulizia reciproca detta grooming. Si applicò così un insetticida ad effetto lento a un piccolo gruppo di termiti che venne successivamente esteso da loro stesse, attraverso la pulizia reciproca, a tutta la colonia. Questo è un modo per ridurre la contaminazione ambientale, generalmente associato ai trattamenti abituali.
È auspicabile che in futuro si possa disporre di metodi e di prodotti che non siano tossici in assoluto e che, nello stesso tempo, siano in grado di eliminare gli insetti infestanti sotto qualsiasi forma si presentino, adulti, larve, pupe o uova.
Leggi gli altri articoli sui trattamenti antitarlo:
- Antitarlo per Mobili: Metodo a micronde di ITALSAVE
- Bonifica Tarli applicato ai Beni Culturali
- Disinfestazione a microonde
- Disinfestazione: MBL le Microonde
- Disinfestazione: Metodo Misya
- Disinfestazione: metodo Veloxy
- Disinfestazione: Protocollo C.I.A.R.T.
- Galleria degli Uffizi: guerra ai tarli
- Il Tarlo
- Intervento antitarlo
- La disinfestazione delle Travi: Metodo ITALSAVE
- Perché fare il trattamento antitarlo
- Prevenzione contro il Tarlo
- Trattamento antitarlo
Buonasera, in merito al trattamento antitarlo, (ovviamente per il fai da te), sconsiglio vivamente ,per mia esperienza personale, di usare tutti quei prodotti chimici che sono altamente tossici e non risolvono radicalmente il problema dei tarli; io ho risolto in modo abbastanza soddisfacente usando una miscela di acqua e olio di melaleuca (tea tree oil) sia iniettandola nei fori sia spennellando la superficie del mobile e poi sigillandolo con della pellicola di nylon dopo aver asciugato il liquido in eccesso.
Grazie mille. In che dimensioni?
Ciao e grazie del tuo intervento. In effetti il tema del trattamento antitarlo è ampiamente dibattuto e basta dare un’occhiata al Forum per rendersi conto della varietà di opinioni in merito. I prodotti da usare e la loro tossicità residua anche per l’uomo (soprattutto per l’operatore) rispetto all’efficacia del trattamento sono i temi più dibattuti e quindi ben vengano suggerimenti che aiutino gli operatori a utilizzare prodotti compatibili. A questo punto volevo domandarti se hai avuto la possibilità di verificare l’efficacia dell’ olio di melaleuca (tea tree oil) del quale ho letto che tra le altre cose può essere utilizzato per il trattamento dei pidocchi.
Ciao, mi compiaccio per la ripresa di questo blog molto interessante, in merito all’uso dell’olio di melaleuca ti posso confermare della sua efficacia sia per il trattamento antitarlo che per disinfettare legni impregnati da muffe. Ho avuto modo di usarlo su diversi mobili e sono sempre rimasto soddisfatto anche a distanza di anni, senza trascurare il suo odore gradevole e soprattutto che è innocuo. Per quanto riguarda gli altri antitarli chimici circa trenta anni fa avevo impregnato un armadio molto bello ma molto infestato con tre litri di antiarlo e dopo averlo portato nella mia abitazione dopo pochi giorni mia moglie si è sentita molto male e ho dovuto eliminare il mobile.
Ciao Mario, sono felice del tuo apprezzamento per il lavoro che sto facendo. Ottimo il suggerimento che hai dato e verificato, certamente la prossima volta che avrò necessità di eseguire un trattamento antitarlo proverò l’olio di melaleuca.
grazie ancora e spero di leggerti presto anche su Forum.
Buone feste
Giuseppe
Ciao Mario,
ho letto con interesse il tuo trattamento antitarlo con il tea tree oil, e vorrei provarlo anch’io, ma mi chiedevo quali sono le percentuali che usi, o quante gocce, e poi come fai ad a miscelare un olio in acqua? non sarebbe meglio miscelarlo in un altro olio… tipo olio paglierino o olio di lino?
Grazie,
auguro a tutti un buon anno e i miei complimenti per aver riattivato il blog
Buongiorno a tutti, ho letto con interesse i vostri interventi e commenti. Desidero anch’io sapere le modalità d’uso del tea tree oil , e se qualcuno l’ha già utilizzato su sculture e dipinti su tavola
Ciao a tutti.
Dopo l’interessante intervento di Mario sull’utilizzo di un prodotto antitarlo naturale come l’olio di melaleuca (tea tree oil), ho fatto un po’ di ricerche in rete e tra amici professionisti senza ottenere però informazioni più dettagliate sia sull’utilizzo che l’efficacia.
Questo olio è ottenuto da una pianta australiana (e al momento con la situazione incendi temo qualche ripercussione anche sulla sua produzione) ed è utilizzato come olio essenziale nella cura di varie patologie dell’uomo avendo proprietà antibatterica, antivirale, antifungina e antiparassitaria ma non mi è stato accennato al possibile utilizzo come specifico antitarlo. Probabilmente è poco conosciuto l’uso in questo campo.
Tuttavia mi è stato suggerito di utilizzare un prodotto naturale a base di Sali Borici di Potassio che sembra siano efficaci come trattamento antitarlo conservando la caratteristica di un prodotto naturale. Vi propongo questo per sapere se avete esperienza con prodotti simili.
Se Mario mi legge , sarei felice potesse parlarci più dettagliatamente dell’uso che ha fatto dell”olio di melaleuca come antitarlo.
Le prime tre tipologie di trattamento possono essere realizzate solo da personale qualificato ed esperto, mentre la disinfestazione con prodotti liquidi pu essere anche fai da te: possibile infatti comprare un prodotto antitarlo dal ferramenta oppure su internet. Il trattamento antitarlo a microonde si basa sull assorbimento di energia elettromagnetica da parte del legno, la cui struttura chimica caratterizzata dalla presenza di molecole d acqua.
Sto leggendo con interesse questi post. Mario per caso può leggere e completare le indicazioni sul rimedio che ha provato? Grazie