14 – Cinque minuti di Antiquariato: André Charles Boulle
Il padre di André Charles Boulle anch’egli ebanista, durante l’apprendistato in bottega, trasmette al giovane figlio numerose tecniche artistiche, quali il disegno, la doratura, la scultura, l’intaglio e la pittura. L’insieme delle varie specializzazioni perfettamente elaborate e collegate tra loro, non tarderanno a dare risultati spettacolari.
Fonte:Sergio Salomone collaboratore esterno della ditta Studio Laboratorio di Antichità s.a.s.
André Charles Boulle
Scultore, cesellatore, decoratore e grande ebanista, definito il “gioielliere del mobile”, nasce a Parigi 11 novembre 1642. Il padre proviene da area germanica e si stabilisce a Parigi nel 1637 per esercitare la professione di ebanista.
Il padre oltre al prezioso apprendistato di bottega, gli trasmette sin dalla prima gioventù numerose tecniche artistiche, quali il disegno, la doratura, la scultura, l’intaglio e la pittura. Appare subito chiara la predisposizione del giovane allievo verso l’ebanisteria, le tecniche artistiche acquisite le metterà a frutto in tutta la Sua lunga carriera.
Nel 1666 non ha ancora la maggiore età ma il suo nome è già menzionato nell’elenco dei “maȋtre”, titolo che il padre non riuscirà mai ad ottenere. La bottega di famiglia si trova in Rue de Reims, grazie alla reputazione del giovane artista e ad ordinativi in crescita, il piccolo atelier si ingrandisce ed impiega tutta la famiglia.
Al pari della borghesia e nobiltà francese, la famiglia reale si interessa al nostro ebanista a partire dal 1672. Il Ministro del tesoro Jean-Baptiste Colbert che già aveva avuto modo di apprezzare André Charles, gli commissiona l’esecuzione di arredi per la regina Maria Teresa a Versailles; nello stesso anno per interessamento del Colbert, otterrà dal Re, quale miglior ebanista del momento, l’utilizzo di alloggio e annesso laboratorio alle Gallerie del Louvre.
Ne deriva un prestigio che implementa fortemente gli ordinativi. Da questa data Boulle possiede due laboratori, quello in Rue de Reims e quello del Louvre, quindi tutta la famiglia lavora alacremente compresa la sorella, la prima ebanista conosciuta della storia.
Il 1 marzo 1677 André-Charles sposa Anne-Marie Leroux, figlia, guarda caso, di un collega; dalla loro unione nasceranno sette figli, di cui ben quattro seguiranno la carriera del padre.
Intanto lo spazio concesso al Louvre, diventa sempre più ampio per cui il vecchio laboratorio verrà chiuso, in breve tempo appartamento e atelier occuperanno circa 780 mq.
Essendo i bronzi dorati molto importanti nella produzione dei suoi mobili, nel 1685 l’atelier si dota anche di una fonderia. Le decorazioni in bronzo dorato se da un lato contribuiscono alla fastosità dell’insieme, dall’altro aiutano a proteggere le parti più delicate dei mobili, come spigoli e piedi e altresì stabilizzano e contribuiscono a mantenere in posizione i placcaggi composti da materiali così diversi tra loro.
Dall’atelier verranno prodotti in bronzo anche oggetti d’arredamento quali orologi, alari per camini e lampade.
I lavori di Boulle sono caratterizzati da una decorazione formata su un placcaggio costituito da materiali diversi: legni di essenze pregiate, metallo (stagno e ottone) e guscio di tartaruga ridotto in fogli molto sottili; il tutto con tecnica a marqueterie di cui abbiamo già parlato, veniva incollato sulla struttura del mobile creando i suggestivi disegni che ancor oggi destano sorpresa e ammirazione. Le sue conoscenze e le sue competenze vennero da Lui pubblicate in un trattato intitolato: “Nouveaux dessins de meubles et ouvrages de bronze et de marqueterie”
La morte di Luigi XIV segnerà una svolta; Boulle ha 72 anni e decide di passare la mano ai quattro figli che hanno seguito le Sue orme. Un inventario ci informa che l’atelier impiega una trentina di operai e custodisce in magazzino un centinaio di mobili e oggetti in bronzo.
Un incendio di origine dolosa si sviluppa nel laboratorio al Louvre il 30 agosto 1720 alle tre del mattino distruggendo gran parte dell’atelier.
Boulle è stato anche un collezionista d’arte appassionato e senza misura, questa sua passione lo porterà in diverse occasioni in grave difficoltà finanziaria e dovrà ogni volta la Sua salvezza ad intervento reale. Della Sua collezione facevano parte quadri di Rubens, Antoine Van Dyck, Pierre Mignard, Frans Snyders, Sebastien Bourdon, Charles Le Brun e molti altri, opere quasi tutte scomparse nell’incendio dell’atelier.
Morirà a 89 anni il 29 febbraio 1732
Le opere sono ospitate in numerosi musei, i principali sono: Le Chateau de Versailles, Le Chateau de Chantilly, Le Chateau de Vaux-le-Vicomte, Le Chateau de Cheverny, Il Museo del Louvre, La Wallace, Collection di Londra, Il Getty Center a Los Angeles, La Royal Collection di Londra
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