22 – Cinque minuti di Antiquariato: Louis Delanois
Grande talento deve essere utilizzato nella costruzione delle sedute; esse devono essere confortevoli e allo stesso tempo eleganti grazie all’invenzione delle forme e delle decorazioni…
Fonte: Sergio Salomone collaboratore esterno della ditta Studio Laboratorio di Antichità s.a.s.
Figlio di un operaio della zona di Beauvais, diventato orfano di padre e madre, viene affidato ad uno zio commerciante di frutta e verdura a Parigi. Nella capitale, diventerà uno dei migliori e più originali falegnami specializzati nella creazione di sedie e poltrone della seconda metà del secolo XVIII.
Nato nel 1731 ottiene il riconoscimento di Mastro il 27 luglio 1761.
La costruzione delle sedute è cosa delicata e coinvolge sia il falegname che l’utilizzatore, sia nel quotidiano che durante gli eventi più importanti; deve essere confortevole e allo stesso tempo elegante grazie all’invenzione delle sue forme e delle sue decorazioni da svilupparsi in ambiti molto ridotti: cintura, schienale, braccioli e gambe. Lo schienale è leggermente inclinato per sostenere meglio la schiena, il sedile si allarga sul davanti per garantire il comfort delle cosce, i braccioli seguono, a seconda della moda, la disposizione delle gonne delle signore.
A testimonianza del Suo talento, Louis Delanois ci lascia un gran numero di sedie appartenenti sia allo stile Luigi XV che Luigi XVI. La sua avventura inizia in una bottega in via Bourbon-Villeneuve in una povera zona di periferia ma il rapido successo delle Sue creazioni lo porterà a stabilirsi nella prestigiosa via Des Petits-Carreaux; parallelamente all’attività principale, pratica il commercio di legname pregiato. Delanois lavora per commercianti, per personalità illustri come il Conte d’Artois, il principe di Condé o il duca di Chartres, per nobili e borghesi ma soprattutto per la contessa Du Barry, che lo gratifica per lungo tempo di numerosi ordinativi. Assieme all’intagliatore Joseph Nicolas Guichard e al doratore Cagny dal 1769 esegue per il suo appartamento al Chȃteau di Versailles, un letto intagliato a motivi floreali, un divano, tre poltrone e tredici sedie per il salone, trentuno sedie per la sala da pranzo e altre diciannove decorate con motivi della Guerra, della Caccia, della Pesca e dell’Amore, per la galleria. Analogamente sedie preziose arredano il Pavillon del Chateau de Louvenciennes.
Presso la Sua bottega lavorerà come operaio apprendista il famoso ebanista Georges Jacob.
La reputazione di Delanois si estende anche all’estero e gli ordinativi si susseguono numerosi. Delanois è alla continua ricerca di rinnovate forme e decorazioni che annota scrupolosamente nel suo libro dei conti.
Ancora in pieno regno di Luigi XV percepisce il rinnovarsi della cultura e concepisce precocemente lo stile Luigi XVI passando dal rococò, con morbide volute, al neoclassico, con piccole ghirlande di fiori e con medaglioni, e con un innesco cubico delle gambe che intagliava a forma di colonnina scanalata.
Nonostante il grande successo, per speculazioni errate anche nel commercio del legname, è preda di grosse difficoltà finanziarie che l’obbligano a vendere l’atelier al collega Martin Juillien; ciononostante verrà dichiarato fallito nel 1790. Poco prima del suo decesso nel 1792, verrà organizzata una vendita all’incanto dei suoi beni.
Dimenticato dallo scoppio della Rivoluzione Francese morìrà in povertà
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