35 – Cinque minuti di Antiquariato: Jean Franҁois Oeben
Jean-Franҁois Oeben risulta essere uno dei più grandi ebanisti della seconda metà del XVIII secolo, è ricordato per la qualità delle Sue opere, per il loro valore estetico, per il talento che impiegò nella costruzione di pregiati mobili meccanici e infine per il ruolo determinante che significò per lo sviluppo dello stile transizione orientato al neoclassico.
Fonte: Sergio Salomone collaboratore esterno della ditta Studio Laboratorio di Antichità s.a.s.
Jean Franҁois Oeben erede dei Boulle
Come si era detto nella puntata n.14 dedicata ad André Charles Boulle, il grande ebanista all’età di 72 anni aveva ceduto la bottega ai quattro figli che avevano seguito la Sua carriera. Purtroppo le notizie a riguardo dei quattro sono scarse e qui le sintetizzo brevemente:
Pierre-Benoȋt che era nato intorno al 1682 cessò di lavorare presso la bottega del padre tra il 1720 e il 1725 e si stabilì nel sobborgo di Saint-Antoine a Parigi, dove visse in una situazione economicamente molto modesta.
Jean-Philippe, primogenito, era nato intorno al 1680. Aveva ottenuto, con l’attestato del 29 marzo 1725, l’autorizzazione ad occupare l’appartamento con annesso laboratorio, posto all’interno delle Gallerie del Louvre, in qualità di ebanista, marchettatore, cesellatore e doratore di Sua Maestà. La protezione accordata dal monarca non impedì il suo arresto, qualche settimana più tardi, per debiti ammontanti a 12.000 livre; restò nel carcere di Fointainebleu fino al matrimonio di Luigi XV che nell’occasione gli concesse la grazia. Si è rintracciato un pagamento per un importante Bureau, eseguito nel 1734, per il servizio del Re. Si conoscono di Lui numerose stampe rappresentanti ornamenti di Marqueterie.
Di Charles-André si sa solamente che nacque nel 1685.
Charles-Joseph, fu l’ultimo dei figli e nacque alle Gallerie del Louvre nel 1688; detto Boulle il giovane, vi dimorò tutta la vita. Dal 1745 restò il solo titolare dell’atelier paterno ma oppresso dai debiti, al punto che un giorno un creditore lo fece oggetto di ingiurie e violenze a causa della modica cifra di 18 Livre. Di conseguenza decise di affittare una parte degli alloggiamenti dovuti alla benevolenza Reale, all’ebanista Jean Franҁois Oeben che alla morte di Charles-Joseph, in miseria, nel 1754, ne divenne l’ideale continuatore.
Jean-Franҁois Oeben e i mobili meccanici
Jean-Franҁois Oeben risulta essere uno dei più grandi ebanisti della seconda metà del XVIII secolo, è ricordato per la qualità delle Sue opere, per il loro valore estetico, per il talento che impiegò nella costruzione di pregiati mobili meccanici e infine per il ruolo determinante che significò per lo sviluppo dello stile transizione orientato al neoclassico. Esercitò una influenza preponderante su un gran numero di contemporanei, congiuntamente ai suoi allievi e collaboratori. Il fratello Simon sarà lui stesso ebanista.
Jean Franҁois nacque a Heinsberg, in Germania, il 9 ottobre 1721; giunge a Parigi dopo aver seguito una polivalente preparazione in ebanisteria, intaglio del legno, lavorazione del ferro e ancora una preparazione in meccanica. Nel 1749 sposa Franҁoise Marguerite Vardercruse, sorella di un celebre ebanista; allora risiede nella Rue Faubourg Saint-Antoine, il celebre sobborgo di Parigi ove sono riunite molte botteghe artigiane specializzate nella lavorazione del legno.
Due anni più tardi, come abbiamo visto, prende in affitto una parte degli Ateliers Boulle, e presto diventa fornitore di importanti mercanti quali ad esempio Lazare Duvaux; grazie a quest’ultimo, la marchesa di Pompadour diviene una sua protettrice. Moltissimi sono i nobili che diventano suoi clienti, anche alcuni membri della famiglia Reale.
Rapida ascesa di Jean-Franҁois Oeben
Alla morte di Charles-Joseph Boulle nel 1754, Oeben viene nominato ebanista-falegname del Re presso la Manifattura dei Gobelins che nel 1667 Colbert aveva ampliato riunendo un complesso di fabbriche sotto la denominazione: “Manifattura dei Mobili della Corona”. Condivide l’Atelier con il fratello Simon. Rapidamente acquista una grande reputazione che moltiplica gli ordinativi. Dal 1756 ottiene locali più vasti all’Arsenal ove si svolgerà il resto della carriera. Appassionato di meccanica, ottiene l’autorizzazione a costruirvi una forgia che risulterà essere una grande occasione per Oeben.
Tra i suoi collaboratori figurano Riesener e Leleu, di cui avremo modo di parlare in uno dei prossimi incontri, ma anche altri artigiani di grande rinomanza, quali lo scultore Duplessis o i bronzisti Hervieux e Forestier.
Nel 1759, ottiene il riconoscimento di fornitore delle Case Reali che gli permette di ottenere gratuitamente il titolo di Maȋtre in virtù di un privilegio accordato ai fornitori della Corona.
La sua produzione è indubbiamente caratterizzata dalle superbe marqueterie, di impeccabile tecnica che lo consacrano come uno dei più grandi maestri della specialità. Il suo immenso talento viene improvvisamente stroncato da una morte prematura il 21 gennaio 1763, a soli 42 anni, nel pieno di una eccellente carriera.
La vedova eredita l’atelier e ne affida la direzione al brillante collaboratore Riesener, che diventerà suo marito nel 1767.
Ma questo è oggetto di un’altra storia che presto affronteremo.
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