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Pieve di S.Vito a Morsasco

Nell’estate 2001, la Diocesi di Acqui Terme (AL) ha affidato alla Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’Università degli Studi di Genova l’ elaborazione di un programma di restauro e conservazione della pieve romanica di San Vito a Morsasco (Alessandria). Tale progetto è poi diventato oggetto di tesi per un gruppo di allievi della Scuola, rappresentato dall’arch. Antonella Barbara Caldini e….

PREMESSA

svitomorsa01Nell’estate 2001, la Diocesi di Acqui Terme (AL) ha affidato alla Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’Università degli Studi di Genova l’ elaborazione di un programma di restauro e conservazione della pieve romanica di San Vito a Morsasco (Alessandria). Tale progetto è poi diventato oggetto di tesi per un gruppo di allievi della Scuola, rappresentato dall’arch. Antonella Barbara Caldini e formato dagli architetti Tiziana De Iaco, Matteo Ferrari, Grazia Finocchiaro, Francesca Giambanco, Marinella Previti e dalla dott.ssa Mariacristina Ruggieri.

La chiesa di San Vito era stata più volte segnalata dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici e dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte per lo stato di avanzatissimo degrado degli affreschi interni e della rara copertura dell’abside, realizzata in lastre di luserna. In seguito, poi, al terremoto che il 21 agosto 2000 ha colpito l’alessandrino, la zona absidale dell’antica fabbrica aveva subito ulteriori danni e la pieve di Morsasco era stata inserita in un “Piano di interventi urgenti su edifici storico-monumentali ed artistici danneggiati”.

Nell’autunno del 2001, le autorità locali competenti per l’edificio si sono rivolte ad alcuni componenti del gruppo di studio genovese (Caldini, De Iaco, Finocchiaro) affinché redigessero un progetto di consolidamento strutturale ed antisismico, limitatamente, però, al solo catino absidale. Tale progetto è stato approvato e quindi realizzato nel corso della primavera 2003.

Per quanto riguarda, invece, il progetto conservativo dell’intero edificio religioso, lo scopo fondamentale del lavoro è stato quello di arrivare ad una conoscenza quanto più possibile approfondita della fabbrica, ad una vera e propria comprensione del suo stato di fatto, in modo da poter poi opportunamente suggerire interventi tecnici volti a salvaguardarne il mantenimento non solo fisico, ma anche segnico, senza dimenticare, naturalmente, le sue necessità d uso.

Lo studio della pieve di San Vito ha così comportato la raccolta di una grande e variata quantità di materiale informativo, la cui catalogazione ha richiesto forse gli sforzi maggiori, e che, se adeguatamente divulgato, potrebbe agevolare l’intelligenza di manufatti architettonici analoghi a quello in esame la cui conservazione non versa sempre in condizioni migliori.

VARIE FASI DEL PROGETTO DI RECUPERO

È importante sottolineare che l’ ordine con cui vengono presentati i diversi stadi del lavoro non è necessariamente quello seguito durante la ricerca stessa e che molte attività conoscitive sono state svolte contemporaneamente e su più livelli.

Indagine storica

Indagine formale: rilievo topografico di inquadramento degli interni e degli esterni, rilievo longimetrico degli interni, rilievo fotogrammetrico delle superfici.

Analisi stratigrafica degli elevati

Indagine diagnostica: test’dinamico sui tiranti, test’sonico sulle murature, esame endoscopico, monitoraggio termoigrometrico

Indagine materiale: mappatura dei materiali costruttivi, mappatura dei degradi

– Documentazione fotografica

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