13 – Cinque minuti di Antiquariato: Carlo Bugatti
I mobili di Carlo Bugatti si distinguono per l’accurata qualità dei materiali, per l’originalità delle linee, fortemente ispirate dall’arte giapponese e dal gusto esotico-moresco. Si può affermare che Carlo Bugatti si collochi agli albori del moderno Design.
Fonte:Sergio Salomone collaboratore esterno della ditta Studio Laboratorio di Antichità s.a.s.
La Famiglia Bugatti a partire da Luigi – e chissà, andando ancora indietro nel tempo – si distingue tra ‘800 e ‘900, per una genialità e creatività fuori dal comune. Oggi parleremo di Carlo e delle sue creazioni.
Carlo Bugatti ebanista e disegnatore progettista nasce a Milano il 6 dicembre 1855. Il padre Luigi Bugatti, scultore e architetto lo iscrive prima all’Accademia di Brera e poi all’ École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi.
Sposatosi nel 1880 con Teresa Lorioli, avrà tre figli: Ettore, fondatore della famosa fabbrica di automobili Bugatti, Deanice e Rembrandt, affermato scultore. Terminati gli studi in Francia, fa apprendistato presso il laboratorio di ebanisteria Mentasti, in via San Marco a Milano. Fin dai primi anni collabora con l’amico pittore divisionista, conosciuto a Brera, Giovanni Segantini che diventerà poi suo cognato. Attiva collaborazione sarà anche con il pittore Emilio Longoni e l’ebanista, Suo discepolo, Eugenio Quarti.
I mobili di Carlo Bugatti si distinguono per l’accurata qualità dei materiali, per l’originalità delle linee, fortemente ispirate dall’arte giapponese e dal gusto esotico-moresco. Si può affermare che Carlo Bugatti si collochi agli albori del moderno Design. Nel 1890 è con il laboratorio a Parigi, trampolino per la fama internazionale iniziata con l’Esposizione Italiana di Londra nel 1888, dove viene premiato con il Gran Diploma d’Onore; analogo successo riscuoterà all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e a quella di Torino del 1902.
Durante l’Esposizione di Torino l’allora Regina d’Italia, Elena di Savoia, desidera conoscere Carlo e si complimenta con Lui dicendo che Le piacciono molto i suoi mobili in Stile Moresco, Lui risponde orgogliosamente: “Si sbaglia, Maestà, questo è il mio stile!”
Residente a Parigi nel 1903 incontra l’industriale Adrien Hèbrard che dirige l’omonima fonderia, il quale lo convince a misurarsi con la scultura, commissionandogli oggetti e soprammobili. Nel 1910, per difficoltà nel vendere i suoi mobili particolarmente costosi, lascia Parigi per trasferirsi a Pierrefonds sempre in Francia, di cui diventerà sindaco.
Negli ultimi anni della vita viene ripetutamente segnato da gravi lutti famigliari e nel 1935 decide di trasferirsi in Alsazia, a Molsheim, dove il figlio Ettore aveva aperto la famosa fabbrica di automobili. Morirà il 31 marzo 1940. Diversi musei di fama internazionale conservano le sue opere, ricorderemo: – Il Museo d’Orsay a Parigi – Il Victoria and Albert Museum di Londra – Il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco di Milano – Il Brooklyn Museum di New York – Il Montreal Museum of Fine Arts di Montreal
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