Considerazioni sulla valutazione di un pianoforte
a cura di Stefano Rogledi
Domanda
Gentile Signor Stefano Rogledi,
mi hanno proposto l’acquisto di un pianoforte in radica Ernest Kaps lunghezza 183 cm, tastiera avorio, matricola n°3911, anno di produzione 1872-1001/1876-4000, revisionato annualmente da accordatore.
E’ di una signora che chiede € 15.000,00 pensa che li valga?
Pensa che possa essere utilizzato per concerti di musica da camera o sia preferibile un pianoforte nuovo?
La ringrazio per le informazioni che vorrà darmi, resto in attesa e porgo cordiali saluti
Maria Elena Cicchi
Risposta
Gentilissima Maria Elena,
la cifra è a dir poco…astronomica.
Ragionando in base alle mie esperienze, con quei soldi a volte capitano degli straordinari Steinway molto più freschi…con tutto il rispetto parlando.
E con metà di quella cifra molti strumenti assai interessanti (sempre parlando di marche blasonate).
Credo poi sia improbabile che la matricola sia esatta. (Non tutti i numeri che si trovano sono riconducibili alla “matricola”).
Dov’è impresso questo numero? Se così fosse, (e se il pianoforte fosse in condizioni tecniche impeccabili e soprattutto perfettamente regolato) in ogni caso i pianisti che si avventurerebbero su strumenti di questo tipo si troverebbero in seria difficoltà. Un pianoforte del 1873 (eccezion fatta per il solito S.& S.e pochissimi altri forse) è macchina davvero poco confortevole meccanicamente, inadatta per 9 pianisti su 10, abituati oramai a meccaniche dotate di precisione assoluta.
Attenzione perchè “musica da Camera” non significa affatto “strumenti antiquati”….anzi io direi l’esatto opposto! Si pensi a certe composizioni di Schubert per esempio, dove occorre un controllo specialissimo di ogni sfumatura e “piano sonoro”. Ci vuole quindi uno strumento con caratteristiche meccaniche e timbriche allo stato dell’arte..se si vuole rendere davvero bene quella musica.
Strumenti quindi già abbastanza difficili da creare e plasmare partendo da pianoforti di buonissimo livello.
Per la musica da camera occorre “una marcia in più”. Il tutto si gioca su delicati equlibri. Proprio in questi mesi sto mettendo a punto uno strumento per una registrazione discografica cameristica; l’esigenza che più affiora riguarda proprio l’equilibrio timbrico e la sottile controllabilità..
“La potenza è nulla senza controllo….”
Naturalmente tutto ciò è un mio parere.
Cordiali saluti,
Stefano Rogledi
Ho un pianoforte a muro focke fils aine paris del 1957 quanto e la sua valutazione stimata
Le ho risposo in privato alla sua email. Buonasera