Domanda
Egr. Mestro Rogledi, gradirei avere qualche informazione e un Suo parere riguardo questi due strumenti. Il primo pianoforte è stato prodotto da “J. Dietrich – Paris” credo che il numero di matricola sia il 2619. E’ in disuso da parecchi anni e pur non essendo esperta, mi sembra di capire che le condizioni interne non siano delle migliori..Cosa ne pensa, varrebbe la pena farlo restaurare? ll secondo strumento è stato prodotto da “Mussard Fréres – Paris” numero matricola 1849. Anche in questo caso lo strumento è da restaurare, ne può valer la pena? Quanto potrebbe costarmi? La ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi e per i preziosi consigli. Un cordiale saluto Federica
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Risposta
Gentilissima Federica, pur con tutto l’amore e la passione possibili per gli strumenti di un tempo, direi che questi due pianoforti sono da considerarsi non recuperabili. Presentano entambi un telaio interamente in legno, (fatta eccezione per una sola barra di “compensazione” in ferro, che non sortisce però alcun effetto..). Telaio in legno significa che l’intera trazione delle corde è contrastata da parti in legno, in entrambi i punti di ancoraggio delle code, per così dire. Questo rende vano ogni discorso inerente lavori di restauro sui pianoforti. A mio avviso naturalmente. A meno che non si voglia avere un oggetto d’antiquariato non però in grado di essere impiegato come strumento musicale. Del primo ho notizie di suoi omonimi solo in Germania. Si tratta quindi di un piccolo costruttore parigino. Mussard invece fu costruttore più noto. La casa fu fondata nel 1822 (e forse un antenato costruttore risale al 1794) a Parigi e il suo esemplare è del 1854. Lo conservi quindi come esempio dei primissimi anni di attività di questa fabbrica. Mussard chiude nel 1930 con 40.000 pianoforti prodotti.
Cordiali saluti,
Stefano Rogledi
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