Accordare un pianoforte: una vera e propria arte
a cura di Stefano Rogledi
Richiesta
Salve, mi chiamo Valerio, vorrei farle un paio di domande riguardo il pianoforte.
Quest’anno ho chiamato per richiedere l’accordatura, come di consueto. Solitamente veniva un signore di mezza età, molto bravo. Accordava lo strumento ad arte, poi spazzolava un poco i martelletti ed il mio piano (uno YAMAHA M108, a muro, di circa 15 anni) tornava ad avere un suono dolce, meno metallico di prima. Questa volta è arrivato, però, un ragazzo che, debbo dire, non ha fatto proprio un ottimo lavoro. Così ho comprato la chiave che si usa nell’accordatura per provare da me a ritoccare quel risultato.
Io, non essendo esperto, non mi sono accorto subito del problema che c era e quindi, insistendo più volte ad accordare quelle note dove non riuscivo, ho probabilmente peggiorato la situazione. Il problema che ho notato è questo: alcune delle caviglie non riescono a tenere la tensione della corda e, subito dopo essere state accordate, tornano ad allentarsi (in circa 10-15 sec se si suona la nota ripetutamente). Ho potuto misurare che una delle corde del LA “iniziale” scende da 440Hz a circa 437Hz, uno 0,68% che però si può notare decisamente all’ascolto. Un tecnico al quale ho cercato di spiegare il problema, mi ha detto che in questi casi si sostituiscono le caviglie. Certo, l’esperto è lui, ma m è parso un po curiosa questa cosa in quanto mi son chiesto: ma queste caviglie di acciaio, che tipo di danno possono aver subito? Una deformazione? Forse. A me è parso però più delicato quell’anellino di legno in cui le caviglie sono incastonate.
Nelle caviglie difettose si può notare a vista un poco “spanato”, allargato, questo anellino, probabilmente a seguito di una “leva” esercitata dalla chiave in fase di accordatura. Il tecnico mi spiegava (brevemente, per e-mail) che però non hanno grande rilevanza, questi anellini. Leggendo una vostra consulenza ho potuto capire che probabilmente ha più rilevanza quello che si chiama somiere, che si troverebbe dietro la ghisa.
Il tecnico, quindi, suggeriva la sostituzione delle caviglie, ma da una sua frase mi sembra d aver capito che si può effettuare questa operazione di battitura nella quale (credo) si battono, appunto, le caviglie per conficcarle meglio nel somiere e trovare nuovo attrito. E così? Mi chiedevo se prima di chiamare per effettuare delle (magari costose) sostituzioni, non si possa provare a procedere in questo modo. Volevo, quindi, soltanto chiedere conferma di queste cose e, magari, un suggerimento, un consiglio.
Ringrazio anticipatamente per la cortesia .
Valerio
Risposta dell’esperto
Gentile Valerio, usare bene la chiave di accordatura è un arte vera e propria.
Io (IO) non prenderei nemmeno in considerazione la sostituzione delle caviglie in uno Yamaha di 15 anni di vita, ne conficcarle nel somiere… (le angolazioni andrebbero a farsi benedire..lasciamo stare per favore).
Il suo somiere certamente “tiene” senza alcun problema (e ci mancherebbe altro).
Lei ha fatto un solo clamoroso errore: comprare la chiave di accordatura e pensare di ficcarla dentro il suo povero strumento pensando e tentando maldestramente di “ritoccarlo”.
Una cattiva accordatura (se così fosse) non si ritocca. Va rifatta. Punto e basta.
Se può consolarla, posso dirle che non sono tanti i tecnici accordatori che sanno manovrare in modo corretto la chiave di accordatura. Le variabili in gioco sono numerose, così come sono molto vari i movimenti della caviglia sul proprio asse.
L accordatore non preparato sotto questo profilo esegue accordature che durano nemmeno lo spazio di un concerto.
(personalmente ho speso molto tempo, anche sotto occhio vigile di grandi tecnici, ad indagare i comportamenti delle caviglie in funzione del “feeling” che di volta in volta trasmettono-ogni pianoforte ne ha uno suo, specifico)
Il risultato dev essere che l’accordatura risulti raffinata armonicamente, stabile e perfettamente duratura nel tempo. é tutto lì.
Eseguire i giusti movimenti non è affatto semplice, qualcuno addirittura non ci riesce affatto nemmeno dopo anni, è questione di speciale sensibilità, che si creda o no.
I nottolini intorno alla caviglia non hanno assolutamente alcuna funzione di tenuta, bensì un solo scopo (entro certi limiti): salvaguardare il povero somiere da maldestri tentativi come quello che ha operato lei. Se lei avesse avuto un pianoforte di una nota marca (che non li ha) avrebbe distrutto o quasi il somiere.
L effetto che mi ha descritto è proprio tipico di questo mal-assestamento delle povere caviglie in questione: una bella nota suonata forte o fortissimo e…tac, l accordatura se ne va br>
Non insista oltre perchè avanti di questo passo non solo dovrebbe sostituire le caviglie ma l’intero somiere, stressato da colpi e cattivi movimenti inferti dalla chiave. Ricordiamoci che la chiave di accordatura è una leva; non c è nulla di più terribile della forza che può sprigionare una leva, nel bene e nel male.
Si ricorda di un tale famoso che diceva: “datemi una leva e solleverò il mondo” ?
..e poi ancora: “…ognuno dovrebbe fare il mestiere per cui è nato…”
Cordiali saluti,
Stefano Rogledi