Antica Loggia a Morsasco
DESCRIZIONE DELL’ATTUALE STATO DI CONSERVAZIONE
Prima del restauro la loggia era già stata oggetto di recenti interventi di manutenzione e/o restauro alcuni dei quali erano stati realizzati in maniera poco conservativa e con prodotti non idonei.
In modo specifico i due archi interni tamponati si presentavano coperti da uno strato di intonaco di colore grigio chiaro a base cementizia che risultava vistosamente degradato, privo di adesione e per buona parte già in fase di stacco.
La diffusione del degrado era anche favorita dalla specifica esposizione angolare della loggia collocata in modo tale da subire l’azione diretta degli agenti atmosferici sotto forma di acqua (pioggia battente), vento (azione eolica) ed escursioni termiche (fenomeni di gelo e disgelo).
La struttura è caratterizzata da una muratura di tipo misto (pietre e mattoni) posta in opera talora in maniera regolare (laddove pensata per essere lasciata a vista), tal altra in maniera grossolana (laddove pensata per essere ricoperta da intonaco).
Internamente la loggia è caratterizzata da una volta a vela in mattoni pieni, ancora ben conservati. I mattoni sono disposti a foglio e ricordano, benché più antica e di fattura decisamente più pregevole, quelli della volta del portico della vicina pieve romanica di San Vito
Volta del porticato della Pieve di San Vito | Volta del fabbricato di Via Delfini durante il restauro |
Per confronto con strutture presenti sul territorio ed aventi funzioni pressoché analoghe, può interessare sapere che la volta dell’antico fabbricato con arco di Via Delfini, antico quadriportico di passaggio dal soprastante Castello al sottostante verziere, non presenta questo stesso tipo di tessitura, essendo caratterizzata da mattoni pieni disposti a coltello, pensati per non essere a vista.
Oggi la volta del fabbricato di Via Delfini è coperta da intonaco ma l’immagine allegata (scattata nel maggio 2007 durante i lavori di restauro) ne testimonia la specifica tessitura Prima del restauro il pavimento della loggia di Piazza Vittorio Emanuele II, completamente degradato e in via di disfacimento, era costituito da un semplice battuto di cemento per la cui realizzazione erano stati in parte coperti i vecchi gradini in pietra.
Prima del restauro | Dopo il restauro |
Intervento di Restauro
L’intervento di restauro si è limitato alla rimozione dei vecchi intonaci, alla sistemazione della muratura sottostante e alla realizzazione di una nuova pavimentazione in lastre di luserna poste in opera in maniera geometrica.
Prima del restauro | Dopo il restauro |
Il progetto prevedeva la rimozione dei vecchi intonaci e il rifacimento di nuovi a base di calce, durante la rimozione dell’intonaco però ci si è accorti dell’alto livello di imbibizione della muratura e si è valutato, in accordo con il funzionario di zona della Soprintendenza torinese competente, arch. Marco Motta, di non procedere alla loro realizzazione al fine di consentire la completa asciugatura alla muratura.
Prima del Restauro (il pavimento) | Dopo il restauro (il pavimento) |