Antico fabbricato a Morsasco
Analisi stratigrafica (II)
Analisi stratigrafica dell’elevato e lettura della matrice di Harris
Si è proceduto, sulla base delle informazioni raccolte e documentate in cantiere, all’analisi stratigrafica della porzione di fabbricato ancora esistente. La lettura dell’alzato su Via Delfini ha permesso l’identificazione su un rilievo predisposto delle unità stratigrafiche, segnalizzate con aree contraddistinte da numeri. Sul prospetto sono state, quindi, individuate cinque unità stratigrafiche positive (Nota 1) , indicate sulla tavola con delle aree contraddistinte da un numero semplice (1, 2, 3, 4, 12); sette unità stratigrafiche di rivestimento (Nota 2) indicate sulla tavola con delle aree contraddistinte da un numero cerchiato (5, 6, 7, 8, 9, 10, 11) e una sola unità stratigrafica negativa (Nota 3) , indicata sulla tavola con una linea spessa contraddistinta da un numero riquadrato (13).
Nota 1: Per unità stratigrafiche positive si intendono quelle parti dell’edificio frutto di un unica intenzionale azione costruttiva (es. muratura, arco, stipite..), cfr., Francesco Doglioni, Stratigrafia e restauro, Lint, Trieste, 1997 Nota 2: Per unità stratigrafiche di rivestimento si intendono quegli strati secondari che non potrebbero mai essere realizzati in assenza di una struttura di supporto (intonaco, tinteggiatura, rivestimento vario..) cfr., Francesco Doglioni, Stratigrafia e restauro, Lint, Trieste, 1997 Nota 3: Per unità stratigrafiche negative si intendono tutte quelle superfici che recano segni di asportazione di materiale, avvenuta in maniera unitaria a seguito di azioni antropiche volontarie (rottura, demolizione, crollo..) cfr., Francesco Doglioni, Stratigrafia e restauro, Lint, Trieste, 1997 |
Si è quindi passati all’interpretazione dei processi e delle fasi costruttive attraverso la lettura dei contatti tra le singole unità, stabilendo le sequenze temporali tra loro esistenti. Adottando una specifica simbologia l’insieme delle osservazioni raccolte ha permesso di definire la mappatura dei rapporti stratigrafici.
Terminata questa prima fase di analisi, i risultati sono stati trasferiti su un diagramma (matrice di Harris) indicante i rapporti cronologici esistenti tra le singole unità, attraverso linee verticali e orizzontali (verticale: anteriorità/posteriorità; orizzontale: contemporaneità). L esistenza di un documento datato 1870 riproducente l’abitato di Morsasco, che testimonia la presenza di questo edificio già a questa data, è stato adottato come termine ante quem fare partire la datazione e in base al quale è stata quindi determinata la successione cronologica tra le diverse fasi costruttive.
Le unità stratigrafiche positive (U.S.P.) 1, 3 e 4 costituiscono la parte originaria del fabbricato in cui si apriva l’arco e, rappresentando un unica intenzionale azione costruttiva, possono essere considerate tra loro contemporanee. La U.S.P 2 va collocata posteriormente alle precedenti unità, in quanto tamponamento dell’arco (non sono infatti leggibili segni di ammorsamento mentre è ben visibile – nei punti oggetto di stratigrafia – la lavorazione della pietra a contatto con il tamponamento). Le unità stratigrafiche di rivestimento (U.S.R.) 5, 7 e 8 sono sicuramente posteriori all’unità 2, costituendone il rivestimento. Le U.S.R. 6, 9 e 10 sono posteriori alle precedenti unità sia perché le coprono in parte, sia perché composte da materiale cementizio risalente al XX secolo. La U.S.R 11, che rappresenta la “pelle” dell’unità 12 (che è una U.S.P.) è posteriore sia alla 12 che alla 1. Anche questa unità è coperta dalle unità 9 e 10. Per ultima è stata individuata l’unità stratigrafica negativa (U.S.N.) 13, la più nuova, in quanto rappresenta la recente demolizione. |
Convenzionalmente l’ insieme dei rapporti stratigrafici può essere espresso con un diagramma che prende il nome di DIAGRAMMA o MATRIX DI HARRIS dal nome dell’archeologo che lo ha messo a punto per lo scavo, e che è stato adottato con alcune modifiche per l’analisi stratigrafica degli elevati. In tale diagramma i rapporti stratigrafici di anteriorità-posteriorità sono espressi tramite linee che uniscono in verticale le unità interessate, mentre la contemporaneità stratigrafica viene espressa con linee orizzontali. Il diagramma, utilizzando un sistema di simboli, rappresenta la sequenza cronologica delle azioni costruttive e distruttive che è stato possibile riconoscere sul manufatto. Ogni unità stratigrafica collocata nel diagramma assume, dunque, una precisa posizione cronologica sia rispetto quelle alle quali è direttamente collegata attraverso le linee, sia rispetto quelle cui è collegata indirettamente attraverso altre unità.
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Nella tavola è stato riportato il DIAGRAMMA STRATIGRAFICO RELATIVO (o matrice relativa) e quello ASSOLUTO (o matrice assoluta) la cui differenza sostanziale sta nel fatto che la matrice assoluta tiene conto di datazioni assolute acquisite o già a disposizione dell’operatore (nel caso in questione si è tenuto conto – tra le altre cose – anche di una planimetria catastale dell’abitato.