Antico fabbricato a Morsasco
Scavo Preliminare Ricognitivo
L’ indagine stratigrafica eseguita sulla porzione residua di elevato ubicato su Via Delfini ha permesso di ricostruire – per quanto possibile – l’insieme dei processi di costruzione e distruzione che hanno dato vita a ciò che resta del manufatto oggi esistente. In modo specifico grazie alle informazioni ottenute è stato possibile affermare che il fabbricato in questione deve essere interpretato come corpo di passaggio all’adiacente giardino e che il suo tamponamento è quasi sicuramente il frutto di un rimaneggiamento successivo (coincidente presumibilmente con l’intervento di ampliamento del fabbricato).
A questo punto, al fine di testare l’effettivo stato di conservazione dell’arco e soprattutto dei singoli conci al di sotto del manto stradale, si è valutato, in accordo con la Soprintendenza preposta di effettuare uno scavo circoscritto in prossimità dei due piedritti per una profondità di circa 50 cm.
Lo scavo effettuato il 5 novembre 2004 (previa comunicazione alla Soprintendenza) alla presenza del Sindaco di Morsasco, del tecnico comunale architetto Giorgio Tassisto, del Restauratore Domenico Gazzana e degli architetti Caldini e Finocchiaro è stato realizzato previa rimozione di un sottile strato di cemento costituente la canaletta di bordo strada per poi proseguire manualmente ad opera del Restauratore e prestando particolare cura alla salvaguardia della pietra. Su entrambi i lati è stato appurato il buono stato di conservazione dei conci lapidei che, dopo essere stati debitamente ripuliti dal fango, sono stati segnalizzati e documentati a livello fotografico.
Piedritto DestroLo scavo eseguito in corrispondenza del piedritto destro per una profondità di circa 50 cm ha permesso di documentare la presenza di due conci: uno più grande alto circa 30 cm e l’altro leggermente più piccolo alto circa 24 cm. Tali conci si presentavano sufficientemente ben conservati, pur mostrando una leggera scalfittura superficiale, probabilmente imputabile a precedenti azioni antropiche. A ciò si aggiunga la presenza di due estese macchie: l’una nerastra ricollegabile ai prodotti utilizzati per la realizzazione del manto stradale (bitume); l’altra rossastra probabilmente dovuta ad un contatto della pietra con materiali ferrosi presenti nel sottosuolo. Inoltre, sulla parte destra dello scavo è stato anche rinvenuto un elemento monolitico della stessa pietra dell’arco, la cui collocazione e forma rimanda ai paracarri abitualmente allocati in prossimità delle aperture. |
Piedritto Sinistro
Lo scavo eseguito in corrispondenza del piedritto sinistro per una profondità di circa 50 cm ha permesso anche in questo caso di documentare la presenza di due conci: uno più grande alto circa 30 cm e l’altro leggermente più piccolo alto circa 25 cm. Tali conci si presentavano decisamente meglio conservati rispetto a quelli del piedritto destro: in modo particolare quello più grande conservava pressoché intatta la lavorazione superficiale a bocciarda. Su quello più piccolo, invece, è stata rintracciata una macchia nerastra in tutto simile a quella già descritta per il piedritto destro. In questo caso non è stato rinvenuto alcun elemento lapideo con funzione di paracarro. |