Autopiano Weser Bros

a cura di Stefano Rogledi

Domanda

Leggo sempre con molto piacere le risposte che Lei fornisce alle richieste che, via via, Le vengono sottoposte dai “frequentatori” del sito.
Sono questa volta anch’io a rivolgerLe un quesito che riguarda un autopiano che uno zio mi ha lasciato in eredità.
Forse meglio delle mie parole potranno essere di supporto le immagini che Le allego.

Potrei conoscere l’epoca di costruzione della macchina ed il suo valore commerciale?
Nel ringraziarLa per la sua disponibilità, colgo l’occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.

 

Risposta

Gentile Renato,

per quanto riguarda gli autopiani occorre fare una considerazione: il valore commerciale è anche dipendente dalla quantità e qualità di realizzazione dei rulli disponibili per ogni modello di autopiano. Ci sono infatti diversi sistemi di automazione, ovviamente non compatibili tra loro.
Questo imponente strumento di produzione americana “Weser Bros.” risale agli anni 20. (“Est” sta invece per “Estabilized”).
Il valore dipende ovviamente dall’efficienza del sistema automatico, e, fattore molto importante, anche dalla meccanica del pianoforte stesso.
In genere i componenti meccanici del pianoforte negli strumenti automatici si presentano molto usurati, per via della forte sollecitazione impressa dai pistoncini di azionamento dei tasti, che vanno a “scagliarsi” contro la meccanica in modo a volte abbastanza “violento”. Ne segue appunto forte usura e danni alla stessa se lo strumento ha suonato parecchio “in automatico”.
Se tutti questi presupposti sono davvero favorevoli la quotazione può essere interessante (nell’ordine di qualche migliaia di euro, anche se molto oscillante). Nella stragrande maggioranza (quasi la totalità) dei casi però questi strumenti necessitano di pesanti interventi “a tutto campo”.

Cordiali saluti,

Stefano Rogledi