Casa Castellana in via Libertà
LA CASA CASTELLANA DI VIA LIBERTÀ ANGOLO VIA NIZZA
Progetto: arch. Antonella Barbara Caldini e arch. Gianfranco Martino di Acqui Terme
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In origine si trattava di un unico e grande palazzo composto da circa una trentina di camere, dotato di scuderia, legnaie, giardini e cantine. La parte ovest, originariamente di proprietà della famiglia Rusca, era la parte più antica come testimonia lo spessore del muro rivolto a nord, con ogni probabilità parte integrante del muro di cinta della piazza e la presenza di bucature archiacute di impronta gotica. L’ala est, di proprietà dei Monticelli “(…) sebbene meno solida, e con voltini per lo più, o con qualche volto sottile, appare tuttavia verso nord di costruzione e forma più moderna; ed è verso l’angolo di nord-est (sporgente a mò di torre verso nord) che vi sono due piccole stanze, una sovrapposta all’altra, tanto dagli antichi quanto dagli attuali proprietari chiamate stanze della torretta (…) “.
Sulla base di queste indicazioni apprendiamo dell’esistenza in paese di due case castellane collocate in punti quasi opposti, caratterizzate dalla presenza di torri (poi demolite), che negli anni sono state trasformate in abitazioni civili a seguito di frazionamenti che, in taluni casi, ne hanno comportato il progressivo impoverimento architettonico.
Nel caso specifico dell’abitazione di Via Libertà è stato possibile ricostruire, grazie alla sensibilità e all’interessamento dell’attuale proprietario effettuando un salto a ritroso di almeno quattro generazioni, l’aspetto originario attraverso le informazioni orali raccolte a seguito dell’incontro con l’ultra ottantenne Angelo Monticelli, nipote di quel geometra Monticelli di cui parla il Ghiglia e lontano parente dello stesso Francesco Ghiglia a seguito dell’apparentamento avvenuto con il matrimonio tra Giò Battista Monticelli ed Orsola Ghiglia .
In occasione di questo incontro avvenuto nel settembre 2009 , il signor Angelo Monticelli ha mostrato un manoscritto firmato da Francesco Ghiglia datato 1893 dal titolo Frammenti storici e studi storici induttivi su Alice Bel Colle (figg.3-4). |
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Fig. 3 |
La lettura comparata tra questo manoscritto e quello pubblicato nella Rivista di Storia, Arte, Archeologia per la provincia di Alessandria, datato 1892 e titolato Un po’ di Antiquaria nel Comune di Alice presso Acqui (ora Alice Bel Colle), ha portato all’individuazione di molti elementi comuni. |
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Figg. 3-4: Immagini del manoscritto firmato da Francesco Ghiglia datato 1893 intitolato “Frammenti storici e studi storici induttivi su Alice Bel Colle”. |
Si è già avuto modo di spiegare come il palazzo di Via Libertà appartenesse originariamente alla famiglia Bruni con buona certezza già prima del 1600 e almeno fino al 1720, anno dopo il quale si assistette al frazionamento dell’immobile nelle due proprietà dei Rusca, discendenti dai Bruni per linea maschile e dei Monticelli, discendenti dai Bruni per linea femminile, come emerge dall’albero genealogico dei Bruni che il Ghiglia acclude al suo lavoro e che grazie all’aiuto della signora Carmela Olivero è stato possibile aggiornare alla situazione attuale (Fig. 5 Albero Genealogico della famiglia Bruni, sottolineato con il tratteggio rosso Ottavio Bruni, il castellano farmacista che abitò ed esercitò la propria professione nella Casa di Via Libertà. In blu un aggiornamento dei rami genealogici dopo l’apparentamento di Orsola Ghiglia con Giò Battista Monticelli (di lui le iniziali sul cancello di ingresso), bisnonno del Signor Angelo.).
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