Cascina con Torre daziaria di Cassine (AL)
Analisi del sistema morfologico-costruttivo
Allo stato attuale la torre con annessa cascina si presentano in parziale stato di abbandono, pericolanti e bisognose di recupero. Le fonti storiche documentano come per rinforzare l’argine del fiume Bormida e consentire il passaggio delle ruspe siano stati effettuati interventi di demolizione di una parte della costruzione rustica, con resti di muratura della struttura difensiva, a seguito dei quali la costruzione si è ridotta ai due soli corpi di fabbrica oggi visibili (vedi foto a fianco).
Sul piano architettonico la torre ha base quadrangolare ed è caratterizzata al piano terreno dalla presenza di un ampio arco, simmetrico sul lato parallelo, originariamente utilizzato
come passaggio per il pagamento del pedaggio ed oggi tamponato con creazione di due aperture rettangolari (sul fronte principale).
Al primo piano si trova un’apertura rettangolare e più sopra altre due, anch’esse rettangolari, delle quali l’una, quella che oggi si presenta tamponata, è posizionata ad interrompere la continuità orizzontale del cornicione laterizio in rilievo. La torre, decorata con una merlatura sommitale, terminava con tetto a falde.
Oggi la torre si configura come una scatola muraria completamente vuota, anche se sono ancora leggibili le tracce di quello che doveva essere l’impianto voltato interno, andato irrimediabilmente perduto.
Del corpo di fabbrica della cascina resta l’impianto al piano terreno mentre sono andati completamente perduti il piano superiore e la copertura.
Durante l’ultimo passaggio di proprietà (da Moscheni a Mghilaj), sulla torre sono stati eseguiti interventi di consolidamento (più formale che strutturale). L’entità di questi interventi è documentabile grazie al confronto fotografico tra “il prima e il dopo” reso possibile grazie al recupero di alcune immagini antecedenti queste ultime operazioni di recupero.
Le fotografie “del prima” documentano lo stato di abbandono dell’intera area della Levaretta denunciato dalla presenza di una folta vegetazione che occultava completamente la vista della torre e della vicina cascina (Foto precedenti).
Dai particolari fotografici emerge chiaramente come la torre fosse interessata da lunghe lesioni estese in continuità per buona parte della superficie laterizia, sia sulla torre che sulla cascina erano visibili vecchie stuccature e vere e proprie cuciture degli elementi laterizi eseguite in maniera grossolana e in modo scarsamente conservativo.
Gli ultimi interventi di recupero, documentati dalle successive immagini “del dopo”, hanno interessato anzitutto la scatola muraria con operazioni di ricucitura eseguite con tecnica cuci–scuci, di stuccatura e sigillatura dei giunti di malta al fine di restituire unità di lettura alla cortina laterizia, di rimozione totale dei lacerti di intonaco originario, di apertura e chiusura dei tamponamenti in base alla nuova destinazione d’uso abitativo oltre che interventi generalizzati come la realizzazione di un solaio in tavelloni nel corpo di fabbrica della cascina. ora smantellato smantellato.