Cassettone del Settecento
Fonte: Laboratorio di Restauro Mobili Antichi di Rita Chirivì – Alessandra Tommasi Aliotti Roma – tel. 3497221596
Cassettone del XVIII sec.
Cassettone dalla linea mossa, lastronato in noce e radica con intarsi in bois de rose che incorniciano il piano superiore, le fiancate ed i cassetti, chiuso nella parte inferiore da un grembiule leggermente sagomato.
Il mobile è fornito di due cassetti principali sormontati da uno più piccolo; sporgono dal corpo del cassettone le cosiddette “orecchie”, ossia lesene aggettanti i montanti laterali.
Le gambe hanno tutte una linea leggermente mossa.
La linea slanciata, il grembiule sagomato e i montanti ad ala sono caratteristici dei mobili del XVIII secolo.
Stato di conservazione:
A prima vista il mobile, reduce da precedenti restauri, appariva in cattive condizioni:
•gli insetti xilofagi avevano aggredito massicciamente il cassettone rendendo il legno delle gambe posteriori e lo schienale fragile al tatto tanto da compromettere la stabilità stessa del mobile;
•numerosi pezzi di lastronatura, specialmente nei cassetti e nel grembiule risultavano mancanti;
•gran parte della lastronatura del piano era scollata dalla struttura;
•al centro di entrambe le fiancate apparivano profonde crepe che le attraversavano in tutta la lunghezza;
•stuccature ed inserti in legno di precedenti restauri erano saltati o apparivano sottolivello.
Intervento di Restauro
Sverniciatura: Inizialmente è stata rimossa la vernice con uno sverniciatore chimico.
Consolidamento: Si è proceduto ad un graduale consolidamento delle gambe posteriori e del retro con iniezioni di Paraloid B72 [Nota 1] diluito con acetone e quindi, per rendere le gambe in grado di ben sostenere il peso del cassettone, si è provveduto ad inserire dei perni in legno.
[Nota 1] premesso che il Paraloid si può diluire con diluente nitro, con acetone o con diacetonalcool (meno volatile dell’acetone), le dosi che abbiamo usato sono: 3%, 5%, 10% iniziando con 3% a pennello e proseguendo fino al 10% dato con siringa nelle singole fessure, lesioni o fori dei tarli. Volendo usare Paraloid + Permetar per ottenere un doppio effetto, antitarlo e consolidante, ricordarsi di diluire con acetone utilizzando identiche proporzioni.
Inoltre si sono ricostruite le parti delle gambe posteriori mancanti utilizzando un sistema epossidico [Nota 2] in pasta bicomponente (Araldite SV 427 + indurente) ed inserti in legno ramino.
[Nota 2] La resina usata è molto duttile e l’abbiamo usata non solo per la gamba ma anche per il fondo e lo schienale nei punti non visibili e quando lo stato era così degradato da non consentire la reintegrazione con legno. Nel caso specifico della gamba posteriore del cassettone, prima abbiamo usato abbondante paraloid poi abbiamo foderato i lati della gamba con listelli di legno ramino e il raccordo triangolare di sostegno tra gamba e schienale, poichè era molto corroso dai tarli e aveva la consistenza del sughero, l’abbiamo praticamente ricostruito con il bicomponente. Questo materiale, però una volta asciutto tende al colore rosa-confetto ed è di difficile colorazione quindi va usato con attenzione solo nelle parti non a vista.
Disinfestazione: E stata poi effettuata una massiccia disinfestazione con Protector N e Permetar [Nota 3].
[Nota 3]: abbiamo dapprima passato il Protector N con il pennello al fine di impregnare tutto il mobile, senza chiuderlo nella plastica e ripetendo l’operazione per tre volte a distanza di una settimana. Poi abbiamo miscelato il Paraloid con l’antitarlo e abbiamo iniettato, foro per foro, (un lavoro terribile in tutto il mobile la miscela.
Intervento sulla lastronatura: Quindi sono state rincollate le parti di lastronatura che si erano staccate e sono state sostituite quelle mancanti utilizzando colla animale ed in piccola parte emulsione vinilica.
Intervento sulla Struttura: Sono state riparate le guide di due cassetti, aggiungendo listelli di legno, ed anche una serratura ha avuto bisogno di un intervento di riparazione.
Stuccatura: Le stuccature necessarie sono state fatte con gesso di Bologna, colla animale e terre oppure, in alcune parti marginali e di poca importanza, con Modostuc e terre.
Finitura: Le stesse stuccature poi sono state portate a colore con pigmenti all’alcool ed infine il mobile è stato lucidato a tampone esclusivamente con gommalacca.