Chiavi “inglesi”
Fonte: Testi e immagini nella forma integrale sono pubblicati sul libro “Le antiche chiavi, tecnica, arte e simbologia” di Roberto Borali, Burgo editore 1993.
Mentre dal XIII al XVI secolo la fattura delle chiavi di fabbricazione inglese era povera e senza particolari caratteristiche, come se agli artigiani del ferro battuto questo tipo di manufatto non interessasse, verso la fine del XVII secolo invece vennero prodotte in Inghilterra delle chiavi che fecero concorrenza, a causa delle loro caratteristiche tecniche e artistiche, a quelle di fabbricazione francese, tedesca, spagnola e italiana.
Il tipo di chiave in questione si presenta più come un vero capolavoro di oreficeria che come manufatto fabbrile. I segni del fabbro sono infatti così invisibili che sembrano assenti la fucina, l’incudine, il martello e l’umano ardore del fabbro ferraio. Il materiale impiegato per la costruzione fu l’acciaio, perchè molto leggero e molto resistente.
Novità, questa, rivoluzionaria per quell’epoca, alla quale i grandi mobilieri non rimasero insensibili. Ne fece grande uso per esempio l’ebanista francese André Charles Boulle (Parigi, 1642-1732), che lavorò alla corte di Luigi XIV.
Data la loro eleganza e solidità, queste chiavi furono usate per le serrature di armadi, secretaire, comò e mobili in genere e furono, già ai tempi, molto costose e richieste.
L’impugnatura, molto elaborata, spesso eseguita a traforo, presenta fogliami, stemmi, torri, ritratti, iniziali di nomi e quasi sempre una corona nella parte superiore (anellino di sospensione). L’asta, quasi sempre maschia, è tornita a balaustro o a tortiglioni; in alcuni casi è traforata, o scanalata, oltre che essere artisticamente bulinata o cesellata. Il pettine rettangolare, di sezione rettangolare, ha una mappa ben disegnata e normalmente è superato dall’asta terminante con una serie di bigne degradanti. Le chiavi, destinate a particolari utilizzi, venivano dorate per intero o nelle parti destinate a restare in vista (impugnatura e base). La loro lunghezza varia dai 5 ai 15 centimetri.
Chiave “inglese” da porta. Inghilterra, secolo XVII. Le chiavi di questo tipo piacquero così tanto e incontrarono un tale successo, soprattutto in Francia, che il loro prezzo, già all’epoca, raggiunse valori altissimi. Meritatamente, se si considerano il numero delle ore impiegate e l’impegno artistico necessario. Impugnatura traforata e scolpita a volute, base con modanature e frangia centrale scolpita e incisa, inizio fusto conico di sezione ottagonale, con profonde scanalature, parte centrale con anelli, di cui gli esterni scolpiti e incisi, e parte finale a colonna, pettine rettangolare con mappa di disegno speculare. Lunghezza 15 centimetri.
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