Classificazione dei Pigmenti
Vengono qui indicate anche le tecniche più idonee nelle quali ogni singolo pigmento più favorevolmente può essere usato.
Premessa
Classi di pigmenti:
Si è ritenuto utile riepilogare in forma di scheda a rapida consultazione le notizie relative ai vari pigmenti e alle sostanze ad essi correlate o utilizzate come additivi operando una classificazione in base al colore. Per ogni pigmento vengono considerati tutti o parte dei seguenti dati a informazioni principali:
•la composizione chimica: gli eventuali additivi e adulteranti;
•altre eventuali denominazioni italiane e straniere (inglesi soprattutto);
•l’ origine: naturale (minerale, vegetale, animale) o sintetica;
•il periodo d utilizzo a partire dalla data d inizio fino a quella in cui eventualmente il pigmento è entrato in disuso;
•le tonalità approssimative del colore, specificando se ci sono variazioni con il grado di macinazione;
•la resistenza agli agenti chimici e atmosferici;
•l eventuale incompatibilità con altri pigmenti o medium utilizzati nella pittura;
•le tecniche in cui è stato più comunemente utilizzato.
Pigmenti Bianchi
Bianco di Piombo
composizione: carbonato basico di Piombo
altri nomi: Biacca, Bianco d Argento, Lead White, Flake White,
Cremnitz White
origine: artificiale
periodo d uso: noto ed usato dai tempi piu antichi. E stato il bianco più utilizzato fino al XIX secolo; in seguito parzialmente sostituito dal Bianco di Zinco a nel XX secolo dal Bianco di Titanio.
colore: bianco con buon potere coprente
resistenza: ha tendenza a scurire per azione dell’acido solfidrico, che può essere presente nell’aria, trasformandosi in PbS nero, limitatamente tuttavia all’impiego in tempere su carta. Per ossidazione si trasforma in ossido di piombo marrone quando è utilizzato in pittura murale in leganti magri e in presenza di umidità.
compatibilità: nelle tecniche a olio, risultandone le particelle protette da un film di olio, è compatibile con tutti i pigmenti. Nelle tecniche ad acqua è sensibile a molti pigmenti costituiti da solfuri che potrebbero trasformarlo in PbS
tecniche: utilizzato soprattutto nelle tecniche a tempera d uovo e a olio su tavola e tela; occasionalmente in pittura murale.
Bianco di Zinco
Composizione: ossido di Zinco (qualche volta addizionato di Bianco di Piombo)
altri nomi: Bianco Cinese, Zinc White
origine: artificiale
periodo d uso: noto dal 1782 è stato commercialmente disponibile verso la metà del XIX secolo. Bianco con buon potere coprente; fluorescente sotto U.V. Buona resistenza alla luce e discreta agli agenti atmosferici; tende a trasformarsi in carbonato di Zinco altrettanto bianco. E solubile in soluzioni acide e basiche
compatibilità: compatibile con tutti i pigmenti. Sembra però accelerare lo sbiadimento di alcuni pigmenti organici di sintesi
tecniche: usato in tutte le tecniche comprese quelle “ad acqua” nelle quali è noto col nome di Bianco Cinese.
Bianco di Titanio
composizione: biossido di Titanio (spesso miscelato con Bario solfato o con Calcio solfato o con Bianco di Zinco)
alti nomi: Titanox, Titanium White
origine: artificiale
periodo d uso: disponibile dal 1920
colore: bianco con ottimo potere coprente
resistenza: chimicamente assai inerte
tecniche: usato in tutte le tecniche. Per quelle ad olio, non avendo autonomamente proprietà siccative, deve essere addizionato con sostanze che abbiano tali caratteristiche.
Bianco di Calce
composizione: carbonato di Calcio
altri nomi: Bianco San Giovanni, Whiting, Chalk, Lime White
origine: naturale minerale e artificiale
periodo d uso: noto dall’antichità. Oggi per lo più non utilizzato come pigmento ma piuttosto come inerte, per “dar corpo” ad alcuni coloranti organici.
colore: più o meno bianco a seconda dell’origine e della granulazione con modeste proprietà coprenti ad eccezione che su intonaco
resistenza: abbastanza resistente ai normali agenti atmosferici escluso quelli acidi
tecniche: come pigmento è stato usato quasi esclusivamente in pittura murale. Come inerte è stato spesso utilizzato nelle preparazioni, al posto del gesso, soprattutto nei paesi d oltralpe
Litopone Bianco
composizione: miscela di solfuro di Zinco e solfato di Bario. Mescolato con ossido di Titanio nei “Litoponi titanati”
altri nomi: Lithopone
origine: artificiale. Ottenuto per coprecipitazione da Zinco solfato e Bario solfuro
periodo d uso: a partire dalla fine del XIX secolo
colore: bianco, assai piu coprente del Bianco di Zinco
resistenza: buona resistenza, eccetto che agli acidi
tecniche: normalmente non utilizzato come pigmento nella pittura artistica ma in quella edilizia. Può essere usato come carica nella preparazione delle tele moderne.
Bianco fisso
composizione: solfato di Bario
altri nomi: Barite, Permanent White, Blanc Fixe
origine: naturale e artificiale
tecniche: dato lo scarso potere coprente è stato usato soprattutto come carica additiva per altri pigmenti o come supporto per preparare lacche
Bianco d’ ossa
composizione: soprattutto Fosfato tricalcico
altri nomi: Bone White, Bone Ash
origine: dalla calcinazione delle ossa
tecniche: usato, raramente, in antico come base per disegni su carta e pergamena
Anidrite
composizione: solfato di Calcio anidro (privo di acqua)
tecniche: non è utilizzato come pigmento ma lo si ritrova qualche volta associato al gesso, soprattutto quello da presa
Alluminio idrato
composizione: ossido di Alluminio variamente idrato
altri nomi: Transparent White
tecniche: a causa della sua trasparenza è molto usato come polvere di supporto per la preparazione di lacche o come additivo di pigmenti per conferire una certa trasparenza
Bianco di Antimonio
composizione: ossido di Antimonio e solfato di Bario, spesso mescolato con Zn0
altri nomi: Antimony White, Timonox
origine: artificiale
periodo d uso: dalla prima metà del XX secolo
teniche: poco utilizzato come pigmento poichè ha tendenza ad ingiallire e non presenta vantaggi rispetto agli altri pigmenti bianchi
Bolo Bianco
composizione: silicato di Alluminio idrato
altri nomi: China Clay, Caolino
tecniche: è stato utilizzato come additivo di pigmenti o per diminuire il potere coprente nelle preparazioni per doratura insieme ai più comuni bolo rosso e arancio. Più diffuso è I impiego in ceramica.
Farina fossile
composizione: biossido di Silicio idrato opalescente
altri nomi: Diatomite, Celite, Diatomaceous Earth
tecniche: non è utilizzato come pigmento ma come agente filtrante in polvere per purificare olii e cere; come carica inerte per altri pigmenti e come supporto per la preparazione di lacche
Quarzo
composizione: biossido di Silicio cristallino
altri nomi: Silice, Silica, Quartz
tecniche: non è usato come pigmento, tuttavia cristalli di quarzo sono presenti come impurezze in molti pigmenti minerali, soprattutto Terre a Ocre. Qualche volta veniva addizionato ad altri pigmenti cristallini per aumentarne la trasparenza senza modificarne il colore. E un costituente fondamentale degli intonaci ritrovandosi in notevoli quantità nella sabbia
Talco
composizione: silicato idrato di Magnesio
altri nomi: Soapstone, Steatite
tecniche: usato per gli stessi scopi del Bolo Bianco
Gesso
composizione: solfato di Calcio biidrato
altri nomi: Gesso da Doratori, Gypsum, Terra Alba
origine: naturale e sintetica
periodo d’ uso: conosciuto e usato dall’antichita
resistenza: il Gesso è solubile solo allo 0,2% in acqua ma è abbastanza solubile in soluzioni acquose di sali di ammonio o in carbonati alcalini
tecniche: il solfato di Calcio esiste in una forma semiidrata, chiamato “Gesso da presa” capace di far presa se miscelato con acqua. Si trasforma così in gesso comune dal quale può essere riottenuto a 120 °C. Mentre il gesso da presa è utilizzato per fare calchi e modellare, il gesso comune o Gesso da Doratori è usato soprattutto per le preparazioni delle tele e delle tavole, mescolato con colla animale. E importante controllare il rapporto Gesso/soluzione di colla per ottenere il grado desiderato di durezza dell’impasto secco. In alcuni casi il gesso per le preparazioni è stato impastato con emulsioni colla?olio. Si distingue un “gesso grosso” (a grossolana granulazione) e un “gesso sottile” (a fine granulazione) quest’ultimo applicato sopra lo strato del primo per rifinire la superficie delle preparazioni.
Pigmenti Violetti
Manganese Violetto
composizione: pirofosfato di Manganese e Ammonio
altri nomi: Permanent Violet, Nurnberg Violet
origine: artificiale
periodo d uso: da circa il 1870
colore: violetto bluastro con scarso potere coprente
resistenza: resistente alla luce e ai normali agenti atmosferici. Decomposto da acidi e basi
tecniche: in genere poco impiegato. Non utilizzabile per gli affreschi
Cobalto Violetto
composizione a) fosfato di Cobalto
b) arseniato di Cobalto
c) miscela dei due
origine: artificiale
periodo d uso: conosciuto dalla seconda metà del XIX secolo
colore: da violetto bluastro a violetto rossastro a seconda della composizione, semitrasparente e con scarso potere coprente
resistenza: stabile; I arseniato è però velenoso
tecniche: adatto a tutte le tecniche seppure scarsamente utilizzato
Violetto Oltremare
Varietà violetta del Blu 0ltremare a cui si rimanda per le proprietà
tecniche: adatto soprattutto per la pittura murale data la sua stabilità agli alcali
Violetto di Marte
Varietà violetta dei Rossi di Marte a cui si rimanda per le proprietà
Pigmenti Azzurri
Azzurrite
composizione: carbonato basico di Rame
altri nomi: Mountain Blue, Azzurro della Magna
origine: naturale minerale
periodo d uso: noto e usato come più importante pigmento blu per tutta l’antichità fino al XVII secolo
colore: azzurro intenso se macinato non motto fine altrimenti perde colore e potere coprente
resistenza: di notevole stabilità nelle normali condizioni ambientali. Ha tendenza a diventare verde trasformandosi in altri sali basici rameici nelle pitture murali, sotto I azione dell’umidità e di altri agenti. E solubile in acidi.
tecniche: è stato impiegato in tutte le tecniche ma soprattutto nella tempera su tavola e nella pittura murale (comunque disperso in tempere)
Lapislazuli
composizione: approssimativamente silicato di Sodio e Alluminio contenente solfuri + spato calcareo + tracce di pirite (minerale Lazurite)
altri nomi: Oltremare Naturale, Naturale Ultramarine, Armenian Blue
origine: naturale minerale
periodo d uso: noto e usato dall’antichità fino a tutto il XVIII secolo
colore: azzurro semitrasparente più brillante nelle tempere che negli olii. Spesso mescolato con un pigmento bianco
Resistenza: stabile ai normali agenti atmosferici; si decompone e decolora con gli acidi
Tecniche: adatto a tutte le tecniche ma soprattutto per le tempere su tavola e secondariamente per la pittura murale
Oltremare Artificiale
composizione: simile all’OItremare Naturale ma privo di altri componenti
altri nomi: Blu Oltremare, Ultramarine Blue, French’Ultramarine, French’Blue
origine: artificiale
periodo d uso: dalla prima metà del XIX secolo
colore: di colore più intenso rispetto all’Oltremare naturale
resistenza e tecniche: come per il Lapislazuli escluso I uso nell’affresco perchè troppo suscettibile agli agenti acidi dell’atmosfera, con i quali tende rapidamente a decolorarsi; (in effetti è stato usato in pittura murale e si è decolorato)
Smaltino
composizione: vetro potassico contenente ossidi di Cobalto
altri nomi: Smalto, Smalt, Dumont Blue, Hungary Blue
origine: artificiale
periodo d uso: noto dalla fine del XV secolo ma probabilmente assai prima; usato soprattutto nel XVII e XVIII secolo
colore: da blu porpora a blu chiaro a seconda della purezza del minerale di partenza. Ha scarso potere coprente e viene macinato grossolanamente per conservare il colore
resistenza: resistente a tutti gli agenti
compatibilità: ha una notevole tendenza a catalizzare processi alterativi dei leganti organici (tempere) che tendono di conseguenza ad assumere frequentemente un tono bruno, scuro
tecniche: usato in tutte le tecniche ma soprattutto nell’affresco per il quale è molto adatto a ragione dell’elevata resistenza
Blu di Cobalto
composizione: alluminato di Cobalto
altri nomi: Cobalt Blue, Blu di Thenard
origine: artificiale
periodo d uso: scoperto agli inizi del 1800
colore: azzurro intenso di tonalità pura con buon potere coprente
resistenza: ha resistenza elevata a tutti gli agenti
tecniche: utilizzato in tutte le tecniche
Blu Ceruleo
composizione: stannato di Cobalto
origine: artificiale
periodo d uso: dalla seconda metà dei XIX secolo
colore: azzurro chiaro con lieve sotto?tono verdastro e limitato potere coprente
resistenza: ottimo resistenza a tutti gli agenti
tecniche: usato soprattutto per acquerello e olio
Blu di Prussia
composizione: ferrocianuro ferrico
altri nomi: Prussian Blue, Blu di Berlino, Blu di Parigi, Blu di Anversa, Turnbull’s Blue
origine: artificiale
periodo d uso: scoperto agli inizi del XVIII secolo ma usato solo dalla seconda metà del secolo
colore: blu intenso con lieve sotto?tono verdastro, elevato potere coprente e granulazione così fine da apparire quasi simile a un colorante
resistenza: abbastanza resistente ai normali agenti e agli acidi diluiti, viene decomposto dagli alcali che lo trasformano in idrossidi ferrici bruni
tecniche: non può essere usato per gli affreschi. Nelle altre tecniche è stato estensivamente impiegato fino alla prima metà del XX secolo.
Indaco
altri nomi: Indigo, Indian Blue
origine: naturale vegetate o sintetica dalla fine del XIX secolo
periodo d uso: noto fin dall’antichità
colore: blu intenso con sotto?tono violetto; granulazione finissima
resistenza: in film sottili ed esposto a intensa luce solare tende a sbiadire. E chimicamente stabile
tecniche: può essere usato in pittura ad olio, ma risulta migliore nelle tempere e in acquerello
Blu Bice
composizione: carbonato basico di Rame
altri nomi: Bremen Blue, Blue Verditer, Copper Blue
origine: carbonato basico rameico; costituirebbe un surrogato artificiale dell’Azzurrite
periodo d uso: conosciuto e usato dal Medioevo fino al XIX secolo
colore: azzurro impuro con sotto?tono verde pallido
resistenza: non molto stabile, tende a trasformarsi in varietà verdi. E solubile in acidi
Tecniche: in tutte le tecniche come sostituto più economico dell’Azzurrite
Blu Egiziano
composizione: miscela di silicati di Rame e Calcio
altri nomi: Blu Pompeiano, Fritta
origine: artificiale
periodo d uso: usato soprattutto nell’antichità, periodo egiziano
colore: azzurro simile all’Azzurrite più chiaro a con granulazione grossolana
tecniche: impiegato in pittura murale
Blu Maya
composizione: probabilmente un silicato di Ca, Mg, AI, Fe, forse con presenza di lndaco
origine: incerta
periodo d uso: ritrovato soprattutto nelle pitture Maya
colore: azzurro verdastro
tecniche: usato nella pittura murale e per oggetti di artigianato
Blu di Manganese
composizione: manganato di Bario fissato su Bario solfato
origine: artificiale
Periodo d uso: a partire dal 1935
colore: azzurro brillante, con sotto?tono verdastro, transparente con scarso potere coprente e granulazione discretamente grossolana
resistenza: chimicamente stabile
tecniche: puo essere usato nelle tecniche a fresco
Blu di Ftalocianina
composizione: lacca di Ftalocianina su base di alluminato rameico Idrato
altri nomi: Monastral Blue
origine: sintetica
periodo d uso: introdotto nell’uso a partire dal 1935?1938
colore: azzurro scuro con sotto?tono verdastro ed elevato potere coprente
resistenza: elevata rispetto a tutti gli agenti
tecniche: adatto a tutte le tecniche
Tornasole
composizione: colorante organico
altri nomi: Turnsole
origine: naturale vegetate
periodo d uso: Medioevo e Rinascimento
colore: rosso che tende a diventare blu o violetto in alcali
tecniche: è usato soprattutto come colorante per tessuti e per intonare I Azzurrite; è stato usato anche nelle miniature