Culla di Maria Cristina di Savoia
Richiesta
Mi è stato affidato il restauro della culla di Maria Cristina di Savoia (di cui Le allego una foto) che ad oggi,oltre che un valore storico e di antiquariato, ha anche valore religioso rilevante in quanto è in atto la beatificazione di Maria Cristina. Il proprietario del manufatto vorrebbe, a restauro ultimato, addobbare la culla come poteva essere all’epoca, per poterla esporre in un museo a carattere storico religioso. Ciò che le chiedo è se può indicarmi delle pubblicazioni dove ci siano foto o disegni relativi alla tappezzeria o agli addobbi di stoffa per poter ricostruire gli elementi di corredo attinenti. Nel ringraziarLa anticipatamente le porgo cordiali saluti
Risposta
Egr. sig. Vittorio,
il tessuto di arredamento più utilizzato nello stile Impero e sicuramente il Damasco, sia in tinta unita che con ricami colorati, ma comunque rigorosamente sontuoso, ricco e preziosissimo. Molto spesso infatti, viene lasciato al tessuto il compito di proporre tutti gli elementi tratti dalla civiltà classica impreziosendo sfondi lucidi, con ricami in rilievo a palmette, stelle, foglie d acanto, girali fogliati, ovali e greche. Il Damasco, e un tessuto ottenuto lavorando a telaio la seta con fili dello stesso colore sia nell’ordito che nella trama, ma il segreto per ottenere quell’effetto di chiaro e scuro, lucido e opaco, sta nello spessore dei fili utilizzati. In questo modo, su un fondo lucido, appaiono in rilievo disegni opachi o viceversa, creando un contrasto di estrema finezza, senza utilizzare diversi colori, mantenendo quella sobrietà e semplicità propria del Neoclassicismo.
Nel nostro caso, trattandosi della culla di una bambina, il colore più indicato e il bianco, ma per non staccarsi troppo dalle parti in legno antico, utilizzerei un panna o un giallino molto chiaro, creando così un effetto anticato.
Ormai possiamo solo immaginare come poteva essere ricca questa culla principesca e sono sicura che le abili mani delle ricamatrici sarde, avevano arricchito questo piccolo gioiello di pizzi, nastri, bordi, ecc.., il corpo laterale della culla portava probabilmente racchiuso nell’ovale lo stemma dei Savoia e il velo sovrastante era riccamente fissato alla cima con balze. Nella realtà, abbiamo ora a disposizione solo la nostra fantasia e alcuni tessuti industriali, cercherei quindi di puntare molto sull’imbottitura della navetta, mantenendo naturalmente divise le tre parti dei fianchi, giocando molto con la passamaneria attorno ai bordi ed applicando un velo non troppo lungo, sempre dello stesso color panna, molto leggero e trasparente, che ricada morbidamente drappeggiata, fino a sfiorare la parte inferiore. In questo modo si evita di caricare il sostegno superiore di troppo peso e non si rischia di nascondere la parte
inferiore così ben ornata di bronzi.
Spero di aver dato qualche consiglio utile e non mi resta che augurarle buon lavoro.
Silvia Fini
Notizie Storiche
Maria Cristina di Savoia, “La Reginella santa”
“Se cercherai il vantaggio del popolo
sarai un buon re da tutti amato”
Maria Cristina di Savoia
Maria Cristina, ultimogenita di Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d’Asburgo, nata nel 1812 a Cagliari mentre i Savoia, che Napoleone aveva scacciato dal Piemonte, erano esuli in Sardegna. Una donna con un destino tragico ma nello stesso tempo grande e intenso e fin da bambina manifestò un profondo misticismo che le fece percorrere un cammino spirituale esaltante.
La sua permanenza a Cagliari fu breve e il 16 agosto 1815 si imbarcò con la famiglia per Genova dopo la disfatta di Napoleone a Waterloo il 18 giugno.
Nel 1832 sposò Ferdinando II e nel 1836 morì a Napoli dopo aver dato alla luce il figlio Francesco lasciando molta tristezza nel cuore dei napoletani che l’amavano molto.
Fu dichiarata Venerabile da Pio IX e di “virtù eroiche” da Pio XI.
tratto da
“La reginella santa”
di Luciano Regolo dal titolo “Simonelli” Editore.