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Aiuto Polverina da Gommalacca

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(@maxiteris)
Post: 24
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Ciao a tutti,
seguendo la seguente procedura:

1. sverniciatura
2. mordente ad acqua
3. gommalacca
4. cera

ho riscontarto che dopo l'applicazione della gommalacca si forma una polverina bianca sulla superficie soprattutto
se il legno è vecchio. Tale polverina non va via completamente strofinando con un panno asciutto ma solo dopo diverse mani di gommalacca e cera... che però non sempre è possibile eseguire in quanto per esempio su un baule
da poco restaurato e del quale posterò le foto l'applicazione di più mani di gommalacca ha causato delle macchie in quanto il legno vecchio ha assorbito in modo non uniforme la gommalacca. Come prevenire la formazione di tale polverina o rimuoverla senza eccessivo uso di gommalacca?
Grazie

Massimo

 
Pubblicato : 04/05/2012 11:34 am
(@pomacciolo)
Post: 351
Reputable Member
 

sara' uno sbiancamento del legno.
I fattori sono diversi, dall'alcol alla cera che hai messo su o anche la vecchia pomice, metti delle foto.

 
Pubblicato : 04/05/2012 6:30 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Dalle indicazioni date si possono solo fare ipotesi, anzi, io ne farei solo una: suppongo che la sverniciatura sia stata fatta con uno sverniciatore composto da solventi e che non sia stato effettuato un adeguato lavaggio con solvente nitro o con alcol per togliere i residui della paraffina che nello sverniciatore è presente in qualità di addensante. Di solito tali residui si presentano come polverina o cristalli traslucidi biancastri e, se vi sono ancora tracce di solvente, possono disgregare la gommalacca. Il fatto che il legno inguacchiato con la gommalacca resti macchiato, mi fa pensare che non sia stato sverniciato bene.
Un appunto sulla pratica di usare la gommalacca come fondo: è un metodo veloce ma pessimo. Se per l’inceratura usi una buona cera, non avrai mai idrorepellenza: basterà qualche goccia d’acqua per macchiare il legno. Per ottenere idrorepellenza devi incerare con paraffina, che non lascia traspirare il legno.
Meglio dare un fondo di olio di lino, o incerare direttamente con cera (che può anche essere pigmentata), magari mescolata con olio di lino.

 
Pubblicato : 05/05/2012 11:27 am
(@maxiteris)
Post: 24
Eminent Member
Topic starter
 

Mi sembra tutto molto chiaro e condivisibile ma per "Un appunto sulla pratica di usare la gommalacca come fondo"
non riesco proprio a seguirti. Qualsiasi documentazione sul restauro parla della gommalacca come tecnica da cui
non si può prescindere ... cosa vuoi dire?

 
Pubblicato : 07/05/2012 2:43 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Voglio dire che si tratta di una pratica recente. La gommalacca sino ai primi decenni dell’800 aveva prezzi paragonabili a quello dell’oro, e veniva considerata una resina scadente. Come turapori la si è incominciata ad usare solo agli inizi del 900 per il prezzo basso e la velocità di essicazione. Se viene stoppinata ha una buona idrorepellenza, ma se data a pennello diventa porosa. Se colori con mordente, spennelli la gl., inceri, poi se provi a bagnare ti accorgerai che l’acqua va a scolorare il mordente, a meno che la cera abbia una forte carica idrorepellente di solito dato da paraffina. Questa pratica purtroppo viene usata dalla maggior parte dei restauratori di mobili italiani. È auspicabile il suo abbandono in favore di pratiche più filologicamente corrette e tecnicamente migliori, per esempio il fondo di olioresina, magari mescolata con un po’ di cera.

 
Pubblicato : 07/05/2012 5:38 pm
(@maxiteris)
Post: 24
Eminent Member
Topic starter
 

Le tue considerazioni sono molto interessanti ma io purtroppo avvicinando al restauro
in termini prettamente amatoriali riesco seguirti con difficoltà. Sarebbe comunque interessante approfondirle meglio magari con un pò di materiale didattico. Per il momento puoi consigliarmi un buon sverniciatore perchè
credo che la comparsa della poleverina risieda proprio nella sua qualità.
Grazie

Massimo

 
Pubblicato : 08/05/2012 10:41 pm
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