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che ne dite di una siringata di alcool 94° o più nel foro?
ho provato e in molti casi è funzionato senza usare veleni di sorta.
ciao
Dico che se il mobile è a gl si praticherà una bella bruciatura!
be si!
in effetti l'ho usato esclusivamente sotto, dentro e dietro dei mobili infestati (fortunatamente non anteriormente); in un caso molto prima di passare la gl e mi sembra (a oggi) che abbia funzionato.
Non ho mai provato ma le bestiacce, gli umani intendo, hanno reso gli insetti xilofagi resistenti al petrolio! Che all'alcool si siano disabituati, gli insetti e non gli umani??? Sarebbe una bella riscoperta!
mi permetto di aggiungere..... ma solo per agevolare ulteriori argomentazioni.
Innanzitutto, quelli che noi vediamo, sono solo i fori di "sfarfallamento" degli insetti adulti, che una volta completato il loro ciclo di maturazione, abbandonano le loro gallerie per concludere il loro ciclo vitale che comporta la deposizione di uova che avviene comunque all'interno di recessi o fratture del legno, per poi soccombere e quindi in teoria, l'iniezione di un liquido all'interno di questi "scavi", vuoti, non servirebbe a niente se non a far giungere quest' ultimo, maggiormente in profondità.
Va aggiunto poi che l'alcool, indipendentemente dal suo grado di purezza (espresso in percentuale), non ha alcun effetto "residuale" nel senso che una volta essiccatosi (evaporato), non esercita nessun effetto tarlicida "preventivo" per cui tutti gli insetti, adulti o meno, ma in specialmodo per quelli che non hanno ancora raggiunto lo stadio adulto e che sono nascosti all'interno delle loro teche di maturazione e pertanto non facilmente aggredibili dal liquido che si va ad iniettare nei fori, che viceversa consentirebbe a questi insetti diventati succesivamente adulti e intenti a scavare le loro gallerie di " fuga" verso l'esterno, di "divorare" è il caso di dire, un legno "avvelenato" dal liquido antitarlo specifico e sperare così di arrestare la loro corsa verso l'esterno prima che producano un altro "buco". Non ultimo, i costi dell'acool e il tempo necessario comunque a trattare tutti i fori ......
Certamente l'impiego dell'alcool mette al riparo da rischi di tossicità che per quello che riguarda i prodotti tarlicidi specifici che, per quanto controllati, sono certamente non irrilevanti specie a seguito di una lunga esposizione, come quando portiamo il nostro mobile trattato a casa nostra.
grazie per la cortesia e a presto, ciro
Concordo con Ciro, la sua analisi è corretta, almeno a mio avviso.
Per "avvelenare" il legno, e renderlo quindi letale per le larve c'è la permetrina, ma ha il difetto, non secondario, di non essere salutare neanche per l'uomo, quindi può rappresentare fonte di possibile intossicazione sia per chi la applica, sia per chi successivamente ospiterà il mobile (per non parlare dei solventi che la veicolano).
Quindi la faccenda è meno semplice di quel che apparirebbe per risolverla con un po' di iniezioni di alcool etilico.
Sul forum l'argomento è stato trattato più volte, e si trovano diverse risposte, facenti capo a diverse scuole di pensiero.
Ognuno poi sceglierà e sperimenterà la sua verificandola nel tempo, cosa del resto che ho fatto anch'io.
le bestiacce, gli umani intendo, hanno reso gli insetti xilofagi resistenti al petrolio!
nel senso che gli umani hanno usato troppo petrolio? o perchè il petrolio come deterrente non è mai servito a niente?
L'uso di insetticidi non è una soluzione perchè possono funzionare solo per un dato periodo di tempo, come nel caso del petrolio. Per sconfiggere gli attacchi xilofagi è necessario controllare le condizioni ambientali ed utilizzare elementi naturali che ne dissuadano l'infestazione. Solo nel caso di infestazioni massicce ed attive si può ricorrere allo sterminio,
Ciao aporia
cosa intendi quando dici di utilizzare elementi naturali?? La cosa mi interessa molto! 🙂
Esistono dei trattamenti "naturali" o per lo meno dove non ci siano prodotti chimici, che si possono fare in alternativa a petroli, permetrine ecc ecc??
le bestiacce, gli umani intendo, hanno reso gli insetti xilofagi resistenti al petrolio!
nel senso che gli umani hanno usato troppo petrolio? o perchè il petrolio come deterrente non è mai servito a niente?
buongiorno a tutti. a proposito di petrolio....
desidero aggiungere qualche informazione in merito alla dinamica di funzionamento di questo idrocarburo usato spesso come antitarlo. In passato mi è capitato addirittura di incontrare qualche vecchio ebanista napoletano che usava questo tipo di benzina, unito alla essenza di canfora .... mà... non so !?!?
certamente le benzine ad alto peso molecolare, hanno una certa attività tarlicida! questa però è attribuibile non tanto ad'una loro capacità di interferire con le attività metaboliche degli insetti in questione (interferenze diverse sulle varie reazioni chimiche alla base dei loro processi vitali), quanto alla capacità che hanno tutti i solventi organici, in specialmodo quelli derivanti dal petrolio, di attaccare e minare l'integrità delle menbrane cellulari con conseguente scompaginamento delle molecole grasse che le vanno a comporre e con successiva alterazione della loro struttura chimica che assicura l'isolamento dell'organismo dall'ambiente esterno. potremmo pertanto parlare di una sostanza che agisce per "contatto" nel senso che l'effetto si ha per azione diretta della sostanza a contatto con l'insetto. va considerato poi un certo effetto asfissiante dovuto alla liberazione dei vapori emessi dai solventi in genere, che abbassando la tensione dell'ossigeno, creano un certo stato di "ipossia" (riduzione della disponibilità di ossigeno)che determina la morte dell'insetto. Altri sono, viceversa, gli effetti dei solventi organici cosiddetti " aromatici " che accanto al succitato meccanismo di azione, hanno, proprio grazie alla loro struttura chimica, la capacità di agire oltre che sulle reazioni chimiche metaboliche, sulla struttura del DNA e quindi la capacità di bloccare la sintesi delle proteine e produrre la morte dell'insetto. A questo però corrisponde un aumentato rischio di contaminazione e di pericolosità degli organismi superiori uomo compreso. DA ricordare i rischi legati all'uso del benzene quale solvente usato dai nostri Militari in Bosnia, per la pulizia delle armi e dei tanti che si sono ammalati di gravi malattie oncologiche proprio a seguito dell'impiego di questi solventi aromatici.
Bisogna poi considerare quelli che potrebbero rappresentare grossi problemi sulla integrità del legno, nel senso di una loro macchiatura o meglio "ombreggiatura" a seguito dell'impiego di tali sostanze ma di questo potete darci ampi chiarimenti voi artigiani assidui frequentatori del forum che certamente avete a che fare nel vostro lavoro con questo tipo di problematiche. grazie ciro
OK Ciro, l'analisi biochimica è corretta, pur con le dovute semplificazioni dovute al contesto.
Spezzo quindi una lancia per ..l'abbandono della chimica a favore della ....meccanica.
Insomma da tempo ormai ho rinunciato all'uso della permetrina e delle altre squisitezze citate.
Pierpaolo Masoni in numerosi post ha spiegato quali tecniche non invasive per l'uomo sono utilizzabili nella lotta contro il tarlo; le ho fatte mie ed i risultati sono stati postivi.
Vorrei aggiungere una citazione tratta dalla personale esperienza: il paraloid.
Mi è capitato di doverlo necessariamente iniettare in porzioni di manufatto ridotte ad una spugna con il risultato di rendere ostico alle mandibole delle larve l'ambiente circostante una volta che uscivano dalle uova.
In un caso, mi sono trovato a veder fuggire ad ...ali levate le femminucce che si erano introdotte per l'ovodeposizione.
Questo solo per aggiungere un elemento forse però ad alcuni gia noto, alla discussione in atto.