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Armadio da sistemar...
 
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Armadio da sistemare

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(@mahalo)
Post: 480
Honorable Member
 

Si al principio del rispetto di ciò che rappresenta l'espressione della volontà dell'artista, ma non fino al punto da impedirmi di mettere in pratica un qualcosa che a mio avviso aggiunge valore al manufatto.
Quanto detto è il mio personalissimo pensiero, criticabile per alcuni o per molti, spero però, proprio per questo, rispettabile

Certo che il tuo pensiero è rispettabile...tanto piu che lo esprimi con educazione per cui ben vengano i confronti con persone che sanno dialogare...detto questo non sono però d'accordo sull'aggiungere un qcosa...un restauro non dovrebbe aggiungere ma ripristinare...questioni semantiche.
Nel caso di specie io lo finirei a poro chiuso e cera brillante.
Ciao!

 
Pubblicato : 02/10/2012 11:59 pm
(@boris97)
Post: 421
Reputable Member
 

certo che te lo dico Masoni sposo in tutto e per tutto il pensiero di Alessandro.

in alternativa se vuoi proprio "salvaguardare" il manufatto l'oleoresina te la fai tu con il tuo fornellino dove scaldi l'olio e sciogli le resine che ritieni opportune.

NON lo salvaguardi plastificandolo col linfouniverso.

 
Pubblicato : 03/10/2012 9:10 am
(@alessandro-livi)
Post: 146
Estimable Member
 

Se alessandro livi scrive "Si Blo può rappresentare senz'altro un'operazione filologicamente non corretta l'operazione di Mahalo ma ciò che più mi lascia dubbioso è..." e
pierpaolo masoni ribatte "qua dici che non ti interessa il filologicamente corretto, ma nell’altro lo pretendi",

questa la chiamo mistificazione.

Per il resto sono d'accordo con te, a tal punto che quanto dici potrebbe rappresentare una bella prefazione agli scritti del Cesare Brandi sulla teoria del restauro.
Teoria appunto...

Ti comprendo infine quando parli di "espressioni sibilline" quando descrivo le sensazioni che la gl procura a chi ne sa apprezzare le sue qualità. A chi ne sa apprezzare le qualità..... appunto.

Per Mahalo a parte la semantica non concordo sul poro chiuso e inceratura finale; è tutto sommato un mobile rustico e per tale deve essere trattato.

 
Pubblicato : 03/10/2012 9:52 am
(@mahalo)
Post: 480
Honorable Member
 

Per Mahalo a parte la semantica non concordo sul poro chiuso e inceratura finale; è tutto sommato un mobile rustico e per tale deve essere trattato.

Sei sicuro che MOBILE RUSTICO=PORO APERTO?
Per me quella è una questione di essenza...a mio gusto personale le essenze con venatura stretta andrebbero sempre (o quasi) lucidate coi pori chiusi perché si mette in risalto la compattezza del legno e viene valorizzata la patina....chiudere i pori fa parte della patinatura dei mobili rustici. Ad es i mobili rustici  noce o addirittura quercia del 5, del 6 o del 7 hanno i pori chiusi...quindi lucidarlo in tal modo sarebbe in sintonia con quello che vorrebbe sembrare questo armadio che si ispira per l'appunto a mobili ben piu datati...e poi secondo me in generale il legni a poro piccolo sono piu belli (pioppo nostrano compreso) lucidati in ql modo
Sulle essenze con "venatura larga" il discorso è piu ampio e si diversifica ulteriormente ma andremmo OT...

 
Pubblicato : 03/10/2012 10:10 am
(@alessandro-livi)
Post: 146
Estimable Member
 

Hai ragione anche tu Mahalo in fondo si tratta solo di diversi punti di vista che nascono dalle  personali  esperienze e sensibilità e dalla capacità della gl di sapersi adattare e capire quello che una mano preparata ed esperta è in grado di trasmetterle.

 
Pubblicato : 03/10/2012 10:20 am
(@mahalo)
Post: 480
Honorable Member
 

Hai ragione anche tu Mahalo in fondo si tratta solo di diversi punti di vista che nascono dalle  personali  esperienze e sensibilità e dalla capacità della gl di sapersi adattare e capire quello che una mano preparata ed esperta è in grado di trasmetterle

Infatti è bello che ci siano diversità di opinione altrimenti saremmo robot...e anzi è quello che ci fa progredire e stimolare....anche se in realtà io non parlavo di gommalacca, mi riferivo piu ad una finitura ad encausto....le olioresine manco le nomino sennò scoppia la terza guerra mondiale...hihihi... ;D

 
Pubblicato : 03/10/2012 12:10 pm
(@pomacciolo)
Post: 351
Reputable Member
 

in alternativa se vuoi proprio "salvaguardare" il manufatto l'oleoresina te la fai tu con il tuo fornellino dove scaldi l'olio e sciogli le resine che ritieni opportune.

NON lo salvaguardi plastificandolo col linfouniverso.

è un bel po che dico le stesse cose ma vedo che l'ottusita' permane, tratto con olio di lino carnauba e altre resine scelte da me e non sono un segreto,  vengono fuori delle cose di una bellezza assoluta...

il linfuoridimelone proprio no, provare per non  credere.

 
Pubblicato : 03/10/2012 5:35 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Per Boris: farsi una olioresina: nessun artigiano ha mai fatto una cosa del genere per vari motivi. Innanzitutto perché non vi è continuità di risultati: le resine naturali variano a seconda della stagione del raccolto, della raffinazione che subiscono, della zona di produzione, ecc… conosco liutai che sperimentano in tal modo, e ti assicuro che se riescono ad ottenere una vernice valida, capita poi che la volta dopo ottengono tutt’altro; oltretutto devono farlo in zone isolate perché i miasmi impestano a distanza di km. In secondo luogo: i prezzi: soprattutto nel passato vi era una sproporzione enorme nei prezzi al dettaglio; pensa alla gl. che quando veniva usata per glassare i cibi alcuni autori definiscono cara più dell’oro.
Nel passato nessun artigiano si è mai fatto la vernice: vi erano grossi produttori, paragonabili all’industria odierna. Per esempio: nel 1600 Theodor Turquet de Mayerne nel suo Pinctoria, scultoria, tinctoria, et qua subalterium artium, conservato alla Biblioteca Nazionale di San Marco, parlando delle vernici più usate, dice che la “Vernice di ambra di Venezia” è reperibile in tutte le mesticherie d’Italia, per non parlare degli olandesi che inflazionavano il mercato con le loro vernici e pitture. Calcola che col decadere delle repubbliche marinare il monopolio della biacca era passato a loro, che, oltretutto, essendo grandi navigatori, erano anche grandi importatori di resine. Come ho già detto, scritti di falegnami, che io sappia, non ve ne sono (anche perché la quasi totalità era analfabeta), ma vi sono numerose testimonianze di liutai che ci dicono che le vernici venivano comprate. Non vedo quindi perché l’artigiano dovrebbe mettersi oggi a fabbricare vernici: ad ognuno il proprio lavoro: o fabbrichi vernici, o ti specializzi ad usarle!

 
Pubblicato : 03/10/2012 6:16 pm
(@boris97)
Post: 421
Reputable Member
 

nessun artigiano chi!!!! ma dove vivi,ce ne sono parecchi invece che se la fanno eccome ne conosco personalmente uno che va di sandracca e olio di lino cotto mi sa invece che tutta questa tiritera sia per giustificare il fatto di andare in ferramenta a comprare il linfofacciotuttoio.
lo stesso pomacciolo che tu puoi denigrare fin che vuoi ma che sotto sotto secondo me ne sa più di tutti noi messi insieme ti ha postato il fatto che lo fa.

 
Pubblicato : 03/10/2012 7:46 pm
 BLO
(@blo)
Post: 146
Estimable Member
 

In effetti anche l'oil varnish blend di cui ho parlato in altri post è un'olioresina , a base di resina sintetica ( alchidica ), come del resto il linfoil.

 
Pubblicato : 03/10/2012 8:21 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Mi sa che hai le idee un po’ confuse, Boris. Mescolare carnauba e olio di lino non presenta alcuna difficoltà; lo fa Pomy, come lo fanno molti vecchi artigiani: è un buon modo per far durare di più la cera. Mescolare sandracca e olio di lino è tutt’altra cosa: la sandracca va pirogenata, va portata, cioè, alla temperatura di fusione (e non di più perché altrimenti la vernice diventa scura e non trasparente) ed a quella temperatura mescolata con l’olio. Se lo si fa artigianalmente, oltre al pericolo ed ai miasmi, si fanno delle grandi porcherie.
Devi avere delle apposite apparecchiature che mantengano la giusta temperatura e che lascino colare la resina fusa, altrimenti corri il rischio di bruciarla e di andare a fuoco.    Oltretutto, per avere buoni risultati la resina deve essere chiusa ermeticamente perché l’ossigeno la scurisce e la opacizza.
Vi è un altro sistema: sciogliere la resina in alcol e poi mescolare all’olio, ma i risultati sono scadenti.
Che poi vi sia qualcuno che si prepara degli strani intrugli, non significa nulla. Se vogliamo parlare di vernici è un conto, se vogliamo parlare di brodaglie… le lascio ai dilettanti che vogliono fare gli alchimisti.
Caro Boris, io vivo da tanti anni nel mondo del restauro e della ricerca sulle vernici; se avessi dovuto farmi le vernici non avrei certo avuto il tempo per lavorare, o sarei stato costretto a fare le due cose male.
Se si parla di resine di sintesi il discorso è un po’ diverso: come dice BLO è possibile farsele da soli, ma occorre anche una lunga sperimentazione che chi lavora di solito non ha tempo di portare avanti. Ma mi pare che Boris non parlasse di questo.

 
Pubblicato : 03/10/2012 8:31 pm
(@boris97)
Post: 421
Reputable Member
 

lo so anche io che la carnauba è una cera...la cosa fastidiosa è che tu dispensi giudizi su persone che nemmeno conosci che fanno il loro onesto lavoro tutto il giorno e lo fanno da tantissimi anni molto probabilmente più di te vista l'età della persona a cui mi riferisco e lavora con passione sui mobili a differenza tua diciamo 18 ore al giorno e non sa cosa è internet e chi ci passa tanto tempo a dire cavolate me e te compresi. però in queste 18 ore se ritiene opportuno dare una olioresina su un mobile che per qualche motivo ne necessita se la fa pirogenandola poi miscelandola con l'olio di lino.
questo è quanto che ti possa piacere o no e non è sindacabile.
è una operazione difficile? sono d'accordo
è disposto a insegnarmi?  mi piacerebbe ma, non lo so.

 
Pubblicato : 03/10/2012 8:50 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Mescolare della sandracca all’olio è semplicissimo: devi disporre di un recipiente chiuso ermeticamente, portarlo a 120 gradi per un periodo di tempo che varia proporzionalmente alla sua grandezza (ogni variazione di temperatura è fatale per la qualità della vernice); tale recipiente deve essere fornito di un’aperture nella parte inferiore così da poter far colare la resina in un altro recipiente contenente l’olio alla stessa temperatura. Durante tale operazione olio e resina vanno mescolate in continuazione. Semplicissimo. Basta avere l’attrezzatura adatta. Se il tuo amico restauratore ce l’ha penso che gli converrebbe produrre vernici: guadagnerebbe di più senza lavorare 16 ore al giorno!
Comunque avevo capito che questo fosse un forum dedicato al restauro, non alle aggressioni personali, altrimenti mi sarei dilungato sulla mia esperienza, sulla mia età, sui miei acciacchi, sulla tendinite probabilmente da stoppinatura che mi impedisce tutta una serie di movimenti, sull’impedimento ad una mano dovuta ad una amputazione (benedetta fresa), sulle allergie da solventi, sul fatto che, giunto all’età della pensione, mi tocca alzarmi alle 5 per assistere tutto il giorno i miei 4 ragazzi nello smontaggio di un coro, ecc….
Io vorrei parlare e dire la mia sul restauro, e, magari, parlare di vernici, ed essere libero di pensare che se uno scioglie della resina in un pentolino, come dicevano gli antichi, è un incompetente che fa solo cose da incompetente ed otterrà una vernice da incompetente, oppure vuole giocare e passare il tempo. Non ho nessun interesse alla vendita di vernici: questi sono solo insulti volgari di chi non ha argomenti. Se qualcuno trova conveniente fabbricarsi un’olioresina con resina sintetica, ben venga. Uso vernici con resine sintetiche perché hanno una continuità qualitativa che le resine naturali non danno, ma, dal momento che lavoro, non ho il tempo di farlo, né ne trovo la convenienza. Con ciò, i post di BLO sono interessantissimi e spesso illuminanti, ed anche consolatori dal momento che ci dicono che almeno negli stati uniti gli enti pubblici sanno ancora cosa sono le vernici; cosa che, a quanto pare, è stata dimenticata da molti nostri artigiani.

 
Pubblicato : 03/10/2012 11:00 pm
(@mahalo)
Post: 480
Honorable Member
 

tratto con olio di lino carnauba e altre resine scelte da me e non sono un segreto,  vengono fuori delle cose di una bellezza assoluta...

Apperò! Un pregio di pistolino l'abbiamo trovato.........è modesto lui.... ;D
Se come dici non è un segreto spiegaci le tue ricette no? Magari sono interessanti se spieghi il procedimento, come crei queste pozioni a base di olii, cere e resine....magari poi ce le fai anche vedere queste opere di bellezza assoluta? Visto che siamo qui per scambiarci informazione ed esperienze non ci vedo nulla di strano. Anzi a sto punto dopo che hai tenuto col fiato sospeso è d'obbligo... mi aspetto molto da te....

Poi ....ma perché tutta questa acredine? Questo voler dimostrare di essere migliori screditando gli altri.
Cosa c'è di così mostruoso nel voler utilizzare un'olioresina prodotta industrialmente quando si utilizzano senza problemi olio paglierino, petrolio, antitarlo, paraloid, resine varie, vinavil e chi piu ne ha piu ne metta...e soprattutto perché mai questo debba portare alla mancanza di rispetto e di civiltà...perché mai in ogni 3d indipendentemente dall'argomento c'è sempre qcuno pronto ad aggredire, offendere, provocare con insulti piu o meno velati ignorando totalmente il titolo del post in cui interviene e lasciando l'autore in balia di questa valanga di batti ribatti fuori tema (come ora)...davvero non capisco...

 
Pubblicato : 03/10/2012 11:54 pm
(@cassiopea)
Post: 0
New Member
 

Procazioni ridicole caro mistificatore, non è di certo in un forum che si dimostra cos'è il mondo del restauro pieno di sfaccettature, e solo lavorando sodo e accumulando esperienze che ci si forma, certamente non seguendo le tue dotte e volgari dissertazioni, vecchio amico di questo forum, reciclato sotto altre vesti 🙂

Immagino lo sconcerto dell'autore di questo post penserà ma dove sono finito?

 
Pubblicato : 04/10/2012 11:25 am
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