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Baule da sistemare

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(@poliphouse)
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Ciao a tutti,
innanzitutto complimenti per il forum, è molto belle ed istruttivo.
Desideravo sistemare, con il vostro aiuto,  un baule trovato in cantina dato a mio nonno come pagamento per un lavoro di falegnameria durante la guerra. Non so datarlo, nè stabilirne il valore. Credo sia dei primi del '900
Purtroppo mio padre lo verniciò e, resosi conto dopo anni dello scempio, ha peggiorato la situazione sverniciandolo
in modo ancor meno approppriato.
Il balule è realizzato in Pich Pine rivestito in metallo (la parte scura) con strisce in legno di essenza sconosciuta.
Solo una striscia di rinforzo sul fondo, realizzata in pioppo, è stata attaccata dai tarli, il resto è integro.
Ora vorrei partire aliminando i tarli dal rinforzo sul fondo con un prodotto approppriato, dopodichè vorrei eliminare la vernice in alcuni punti che mio padre ha tralasciato e pulire  bene tutto dai riccioli di vernice che si sono accumilati tra le borchie, vicino alla serratura, in tutti i punti insomma dove ci sono dislivelli ed interstizi. Potrebbe andare come inizio? Cosa devo utilizzare per eliminare i residui di vernice senza danneggiare ulteriormente il baule? Spazzola?  Paglietta? 60Kb sono pochi per una foto decente, intanto vi posto queste. Devo postarne altre?

Grazie mille in anticipo per l'aiuto che vorrete darmi.

Marco

 
Pubblicato : 15/12/2011 10:48 am
(@cassiopea)
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Ciao 🙂

Per eliminare il residuo di vernice presente, il prodotto più indicato è un buon sverniciatore in gel la paglietta e alcol etilico per pulire, dopo questa operazione bagna il baule con antitarlo a base di permetrina chiudilo bene in un sacchetto di cellofan, e lascia agire per tre settimane, dopo queste operazioni parti alla stuccatura riparazione di eventuali problemi che ha il mobile, colorarlo con del mordente se è il caso,  e passare a una rifinitura che in questo caso farei rustica visto il tipo di essenza e l'epoca dell'oggetto che sembra in effetti primi novecento, scusami ma le foto non sono proprio il massimo per capire, potresti dare qualche passata a pennello di gommalacca e una buona cera alla fine, vedrai che otterrai un buon risultato, ciao  🙂 

 
Pubblicato : 15/12/2011 11:12 am
(@pomacciolo)
Post: 351
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questa è una  prova che il pich pine non viene attaccato dal tarlo, non so se quel rinforzo di pioppo si puo sorstituire agevolmente se è troppo tarlato. Potresti risparmiarti l'antitarlo.
Per il resto il consiglio della RAGAZZA potrebbe andar bene  8)

 
Pubblicato : 15/12/2011 5:36 pm
(@poliphouse)
Post: 14
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Ciao,
innanzitutto grazie per le info, so che le foto fanno schifo, un po' per colpa mia, ed un po' perchè il forum consente solo allegati piccoli.

Se ti va, prova ad andare su questo link dove vi sono tutte le foto che ho fatto, magari riesci a capire qualche cosa in più delle condizioni del baule.

https://picasaweb.google.com/polipollon/15Dicembre2011#

Grazie ancora,

Marco

 
Pubblicato : 15/12/2011 5:39 pm
(@pierpaolomasoni)
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Per Pomacciolo: sul pich pine sono d'accordo. Anch'io sostituirei il pioppo. Aggiungerei che consigliare una pseudocamera a gas con permetrina è da incoscienti. Si dovrebbe almeno avvertire che si tratta di un prodotto tossico: è considerato un potenziale cancerogeno (non è ancora stato provato: vi sono studi in corso) e si sa per certo che procura danni al feto. Il legno lo assorbe trattenendolo in superficie e lo rilascia nel tempo, per anni. Dimenticavo: è letale per i gatti. (una nota ditta di antiparassitari per animali è subissata di cause perchè lo aveva inserito in certi cillari) Inoltre l'illusione che avvolgendo col cellofan l'oggetto trattato, i vapori del prodotto penetrino in profondità denota una totale ignoranza della fisica dei gas. Direi che si tratta solo di superstizione. Le camere a gas professionali (quelle vere) sono ben diverse: per esempio eliminano l'aria prima di immettere il gas velenoso. Non per niente hanno dei costi piuttosto alti.
In quanto al fondo di gommalacca spennellata prima della cera, ribadisco che si tratta di una pratica moderna pessima: " La gommalacca, se data a pennello, per un diverso allineamento molecolare, perde tutte le sue proprietà di idrorepellenza e diventa molto fragile...." da "Pitture e vernici" di Michele Cuppini, ed Hoepli. Se proprio si vuole dare un fondo di qualcosa, perchè non dare una mano di olio di lino cotto? come facevano i nostri nonni.

 
Pubblicato : 15/12/2011 6:04 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Ho visto adesso le foto: è molto bello. Non stuccare niente: se c'è qualche imperfezione rientra nel vissuto dell'Oggetto.

 
Pubblicato : 15/12/2011 6:09 pm
(@cassiopea)
Post: 0
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Pierpaolo la permetrina è un veleno sono d'accordo con te, la sua funzione è di uccidere il tarlo altrimenti a cosa servirebbe, ho animali da compagnia e oltretutto sono un animalista convinta so benissimo i pericoli che reca sia hai gatti che alla salute umana, ma non spaventerei così tanto il nostro amico, non penso sia così stupido da utilizzare questi prodotti senza cautela, hai omesso un particolare la permetrina è utilizzata anche in agricoltura purtroppo, sai quanta ne mangi inconsapevolmente tutti i giorni a meno che tu non abbia un orticello......consigliare un trattamento anossico mi sembra eccessivo quanto gli costerebbe, va eseguito da professionisti......poi l'olio di lino non è più resistente della gommalacca richiede la stessa manutenzione è non dura in eterno, sono prodotti naturali che si deteriorano il mobile lo devi curare dando ogni tanto la cera se lo tratti a gommalacca così anche se metti l'olio di lino ogni tanto devi rinnovarlo, quindi non c'è molta differenza,  ti ho indicato forse la via più facile è reversibile, pierpalo stiamo parlando di un baule primi novecento non di una cassapanca del cinquecento, ammetterai che in questo caso si può utilizzare la gommalacca......Grazie pomacciolo per la RAGAZZA  ;D

 
Pubblicato : 15/12/2011 6:48 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Per Poliphouse: se non vuoi sostituire le parti tarlate impregnale bene di olio di lino cotto. Gli oli non piacciono ai tarli, e, oltretutto, induriscono il legno. Devi solo prestare attenzione ad asportare con cura quello che resta in superficie usando uno straccio.

 
Pubblicato : 15/12/2011 7:55 pm
(@alessandro-livi)
Post: 146
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Piretrine e piretroidi interferiscono con le funzionalità del sistema nervoso. L'esposizione a livelli MOLTO ALTI di queste sostanze possono causare vertigini, malditesta, nausea, spasmi muscolari, debolezza, perdita di conoscenza e convulsioni. Non ci sono prove che piretrine e piretroidi possano colpire la capacità riproduttiva degli esseri umani ma alcuni studi hanno evidenziato una riduzione della fertilità sugli animali.Non ci sono prove che piretrine e piretroidi possano causare il cancro in uomini o animali. Studi effettuati dalla International Agency for Research on Cancer (IARC) hanno determinato che la possibilità di causare il cancro sugli esseri umani per tre piretroidi (deltametrina, fenvalerate, permetrina) non è classificabile.
Non sono stati osservati malformazioni difetti alla nascità per le donne esposte a piretrine e piretroidi.

La Occupational Safety and Health Administration (OSHA) ha stabilito in 5 milligrammi di piretrine per metro cubo di aria su 40 ore di lavoro settimanali il limite di concentrazione di questa sostanza sui luoghi di lavoro.

Se si rispettano le dosi indicate dalle schede tecniche allegate agli insetticidi per animali non vi sono pericoli per gli animali domestici (compresi gatti).

Per la sua scarsa capacità di oltrepassare la barriera rappresentata dalla cute umana la permetrina in percentuale dell'1% viene utilizzata per il trattamento della pediculosi  (pidocchi).

Corrette considerazioni finali: la permetrina può essere utilizzata come antitarlo  (molto efficace) usando le normali precauzioni di uso, gli ambienti ideali e le giuste dosi.

 
Pubblicato : 15/12/2011 7:58 pm
(@antony)
Post: 295
Reputable Member
 

anch io sono d'accordo come tutti sul fatto che l'antitarlo faccia male anche se forse fà più male lo sverniciatore che tutti usiamo... Cmq direi di sostituire quelle parti usurate... successivamente dopo aver sverniciato di valutare se si deve effettuare il trattamento antitarlo o no... dato che il legno da te citato è un legno resinoso se non sbaglio, e molto poco gradito ai tarli... infatti è utilizzato per porte e infissi se non erro... Quindi valuta bene prima....... poi... se ce vò ce vò... non è che li puoi scovare e mangiare i tarli.... quindi l'indicazione della camera a gas artigianale mi pare la soluzione adeguata.... Ho letto molte cose sui tarli e si parla di rumori molesti per farli sparire, limoni con chiodi di garofano ,esposizione continuata alla luce ecc. ecc. io cerco di provare tutto, ma sto ancora sperimentando.

 
Pubblicato : 15/12/2011 8:33 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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(@alessandro-livi)
Post: 146
Estimable Member
 

Mi dispiace ppm ma la tua è solo disinformazione. Quello che proponi non può in alcun modo essere trasportabile  nell'ambito di ciò di cui ci occupiamo e mi dispiace di più perchè in questi anni di frequentazione del forum  ho avuto modo di apprezzarti come persona competente ed equilibrata. Dare questo tipo di informazioni del tutto inappropriate fa solo male a chi ha voglia di avvicinarsi a questa arte.

Dalle conclusioni di uno degli articoli che tu hai proposto:
In genere, si ritiene che nei felini non esista alcuna alternativa
soddisfacente alle piretrine ed ai piretroidi come
insetticidi. Di conseguenza, questi composti continuano
ad essere usati per il controllo delle ectoparassitosi di questi
animali. È necessario però fornire caso per caso al proprietario
le opportune indicazioni sull'uso di questi prodotti,
dopo aver attentamente considerato la formulazione
di quello che si intende impiegare, l'età e lo stato di salute
del paziente e le probabilità che il cliente rispetti gli appropriati
protocolli terapeutici prescritti.

 
Pubblicato : 16/12/2011 11:21 am
(@poliphouse)
Post: 14
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Ciao a tutti,
vi ringrazio tantissimo ancora per le info, mi dispiace aver suscitato una piccola polemica. Avrei ancora qualche dubbio che vorrei chiarire con voi
1) Con cosa sostituireste il rinforzo in pioppo? (che provederò a fotografare per mostrarvelo)? Presenta buchi di tarli, ma non è ridotto ad un colabrodo. Sostituendolo il problema tarli sarebbe completamente risolto, visto che a parte quel particolare il baule non ha neppure un buchino.
2) All'interno fareste quindi un trattamento con gommalacca o olio di lino cotto?
3) Le strisce legnose esterne non mi sembrano di Pich Pine, troppo chiaro e liscio.. ciononostante non sono state attaccate dai tarli. Una volta pulite delicatamente, (con alcool e paglietta?) con cosa devo trattarle? Cera? Olio di lino pure loro? Mordente come dice Cassiopea? Di che colore?
4) La parte in metallo, che è la maggior parte, sempre una volta pulita, come devo trattarla? Con olii tipo quelli per le canne dei fucili?
5) All'interno ci sono particolari in metallo con qualche piccolo accenno di ruggine (ganci,  bordini, rotelline) come devo trattarli? Con prodotti tipo Ferox che reagiscono con la ruggine?

Mi scuso ancora con tutti, ma la mia ignoranza è tanta e come leggo sul forum vorrei evitare di rovinare il pezzo.

Grazie

 
Pubblicato : 16/12/2011 12:12 pm
(@tullio)
Post: 174
Estimable Member
 

Ciao provo a darti qualche suggerimento

1) il pioppo lo puoi sostituire sempre con del pioppo, magari vedi se conosci un vecchio falegname che te ne da un po' magari ben vecchio o comunque stagionato

2) per l'interno, oltre che la carta, magari solo appuntata e non incollata, non userei gommalacca ne oli perché hanno un odore molto persistente che non riuscirai ad eliminare facilmente

3) su questo punto sono molte le scuole di pensiero come ti accorgerai se leggerai vecchi post, quindi cerca di farti una tua idea, magari facendo delle prove (su legni simili non facenti parte della cassa) con i diversi prodotti e le diverse applicazioni, potrebbe essere anche un modo per capire e sperimentare gli effetti

4-5) l'olio va bene anche sulla ruggine

 
Pubblicato : 16/12/2011 2:03 pm
(@cassiopea)
Post: 0
New Member
 

Ciao, condivido in parte i consigli di tulio, l'olio di lino all'interno non lo userei a limite una sola mano di gommalacca, il listello in pioppo se non è molto tarlato lo potesti recuperare, senza sostituirlo, puoi trattare con permetrina solo il listello se non ti sembra necessario trattare anche il mobile, in effetti il pich pine appartiene alla famiglia dei legni resinosi come l'abete il pino non amato molto dal tarlo benchè devo dire a volte a me è capitato di veder mangiati anche questi legni forse da un determinato genere di tarlo, le fasce dalle foto mi sembra di notare siano in legno di faggio, e il legno che si presta maggiormente ad essere curvato notare il coperchio......la rifinitura è una tua scelta l'olio di lino non e un deterrente sufficiente contro il tarlo non lo manda assolutamente via ne è la riprova i tanti mobili anche di alta epoca ossià molto antichi divorati dal tarlo, considerando questi rifiniti come dice qualcuno con oli e resine i tarli li mangiano lo stesso....rifinirlo a olio di lino ti costa più fatica, il baule è primi novecento puoi trattarlo dalla tanto demonizzata gommalacca, e alla fine un po di cera, in commercio se ne trova diversa di ottima qualità basta provare e saper sciegliere, colorarlo o meno devi vedere come si presenta il mobile alla fine della pulizia....per il momento non aggiungo altro. 

 
Pubblicato : 16/12/2011 2:30 pm
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