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Interessante, però ho una richiesta se siete coerenti fino in fondo vorrei vedere delle foto del risultato ottenuto, visto la notevole differenza tra pietra e legno, e se le macchie effettivamente sono andate via senza rovinare il legno visto che parliamo di acidi non di certo salutari, se non ho riscontri mi dispiace non credo a queste fandonie, riscontri seri del prima e del dopo a chiacchiere siamo tutti bravi ;D ;D
Se non c'è riscontro per me questa discussione è da considerarsi una mistificazione, se volete posso portarvi un esempio a riguardo della grafite, lo faccio con piacere mi piace smentire i mistificatori 🙂
Essendo una restauratrice di mobili, e suppongo che tali mobili siano di legno, dovresti avere qualche cognizione di base su tale materiale, e sapere che il legno non sopporta i prodotti basici ma tollera abbastanza bene quelli acidi. Io non ho dato la formuletta magica: ho solo indicato una via che forse funziona, forse no (oltretutto Gufo è già intervenuto con ammoniaca ed acqua ossigenata). Si tratta di sciogliere dell’ossido di ferro penetrato nel legno. Ciò può essere fatto solo da un acido. Il problema sta, una volta sciolto, nel portare via l’ossido dal legno. Il gel che ho consigliato mi sembra la soluzione più logica perché tende ad inglobare in sé quello che scioglie. Se si usa un normale acido è ovvio che poi ci si debba ingegnare per asportare dal legno l’ossido sciolto, magari lavando con acqua e poi assorbirla con segatura, magari salata (il sale è igroscopico). Non so che diavolo di riscontri vuoi! Si tratta di tentare di risolvere un problema: se ci si riesce tanto meglio! Se il lavoro di restauro non fosse disseminato di tali problemi tanto varrebbe lavorare alla catena di montaggio.
In quanto alla grafite, merceologicamente rientra nella folta categoria delle vernici in polvere: è una vernice a tutti gli effetti, e da al ferro un aspetto falso, che magari piace a qualche madama (questione di gusti), ma è senza dubbio il risultato di una verniciatura che altera l’aspetto del ferro. Dalle mie parti questo si chiama falsificare. Capisco che la bottega ha le sue esigenze che a volte costringono ad accettare certi compromessi, ma ciò è diverso dal definire una verniciatura con grafite un buon modo per rifinire un vecchio ferro!
A livello estetico trovo più corretta la gommalacca, anche se tecnicamente non vale niente.
Ammoniaca o acqua ossigenata non servono a niente se non a rovinare il legno;
Io dopo aver lasciato asciugare bene proverei con un impacco di gel acido (gel 13H3, per esempio, della Geal):
si tratta di un acido in una soluzione gelatinosa che puoi lasciare per parecchie ore. Poi lavi con acqua.
Se non dovesse funzionare, ????????????????!!!!!!!!
la stessa ditta ultimamente ha messo a punto altri tre prodotti in gel per sciogliere la ruggine;
sono destinati alla pietra,
ma dovrebbero .................funzionare ????????????!!!!!!!!
anche sul legno; bisognerebbe fare qualche prova.
Non ho proprio voglia a volte di polemizzare, le mie non sono serili, ma sentire i tuoi discorsi cadono le... braccia! per un po di ruggine sulla cassapanchina d'abete che
casino stai facendo con i tuoi soliti prodotti per le pietre.
Caro Pomacciolo, mi spiace per i disagi che ti arreco, ma trovo il tuo modo di ragionare alquanto limitativo.
Chi lo dice che un prodotto studiato per uno scopo non sia valido anche per altro? La storia della scienza è piena di esempi che ti contraddicono. Te ne citerò solo due; uno concerne direttamente il legno, l’altro stimolerà i pruriti di certuni.
Se avessi letto le relazioni postate da BLO ti saresti accorto che i silossani, notoriamente studiati per la pietra ed usati su di essa da decenni, si rivelano ora ottimi idrorepellenti anche per il legno. Aggiungo che stanno uscendo anche in Italia molte vernici per il legno contenenti silossani.
L’altro esempio riguarda il principio attivo del Viagra. Come tutti sappiamo viene venduto sotto vari nomi per ovviare a disfunzioni erettili, ma forse non sai che col nome di Micardis viene venduto come farmaco salvavita (interamente rimborsato dalla sanità italiana): si è rivelato il maglior rimedio nella cura di certe patologie cardiache. Se i medici ragionassero come te, molti malati di cuore sarebbero passati a miglior vita, mentre, invece, possono continuare la loro avventura anche, te lo assicuro, allegramente.
L’altra cosa su cui discordo è dato dal tuo atteggiamento: “per una cassapanchina di pino…”
Penso che il restauratore dovrebbe avvicinarsi agli Oggetti con un’etica simile a quella del medico, che non deve giudicare il valore del paziente, ma concentrarsi unicamente sulla patologia. Tutti gli altri giudizi competono ad altri, giudici, filosofi o storici. Il lavoro del restauratore è un lavoro umile, e le sue competenze non devono debordare. Mi rendo conto che le esigenze dell’economia di bottega spingono il restauratore ad una certa poliedricità: commercio, critica storica, ecc. spesso distogliendolo dai problemi fondamentali del restauro, ma questo è un forum e, quindi, dovrebbe essere un laboratorio di idee, non una bottega.
Già che ci siamo Piepaolo perchè non utilizzare anche il viagra sulla cassa di gufo ;D ;D ;D ;D e documentare l'effetto sarebbe una rivoluzione in campo scientifico, sei mitico pierpaolo sei da dizionario del restauro, mi hai fatto ridere di gusto troppo bella questa ma le pensi di notte ;D ;D ;D non te la prendere ma sei troppo forte, parliamo di restauro e lasciamo stare la salute delle persone su cui non si scherza, lasciamolo fare alla medicina e alla ricerca scientifica questo lavoro, tra un po scomoderai anche la scoperta della pennicilina applicabile al restauro ;D ;D ;D ;D
E' fantastico questo forum ;D ;D BUONA DOMENICA A TUTTI!!!
Cvd. Se si dice silossani: il deserto. Se si dice viagra, ecco i pruriti e l’ironia da Bar dello Sport!
;D ;D ;D Pierpaolo me le porgi su un piatto d'argento, che ci posso fare l'ironia fa parte della sottoscritta, dai scrivi tu un trattato sui silossani, lo leggerò volentieri, io invece continuo ad utilizzare la vecchia schifosa gommalacca che mi piace tanto, ciao Pierpaolo alla prossima ;D ;D ma stai un po più tranquillo, certo che ti faccio un brutto effetto, smetterò di intervenire non voglio nuocerti alla salute e non ti voglio sulla coscienza :'( :'(
Non si tratta di ironia, cara C. l’ironia è un’arte sottile ben lontana dalle tue capacità. Il tuo è becero stile da caserma col quale svicoli da ogni discussione. La domanda era: chi lo dice che un prodotto creato per uno scopo non sia adatto anche ad un altro?
Tu come il solito non riesci a cogliere l’argomento e devii su cretinate che non centrano niente.
Se non hai la capacità di portare avanti una discussione stattene zitta: questo è un forum, non una gara a chi ha l’ultima battuta!
... a proposito di prodotti nati originariamente per altri materiali... un esempio: il carbonato e il bicarbonato d'ammonio, destinati inizialmente alla pietra e ora utilizzati per la pulitura di manufatti lignei dove occorre rimuovere vecchi olii o cere!
Beh!! Marco il bicarbonato d'ammonio si utilizza anche in cucina a un forte odore di ammoniaca, ha la funzione di lievitante, dalle mie parti si preparano i biscotti ;D ;D mi sembra ci sia una notevole differenza con l'acido fosforico, il legno non è pietra, avete una concezione del restauro assurda, a questo punto potremmo dire che il sapone di marsiglia e l'acido muriatico sono dei detergenti utilizzati anche per pulire, allora perchè non pulirsi il viso con questi prodotti ;D ;D vi invito a provare, qualche foto del risultato sarebbe gradita, si parla molto ma non si vedono mai riscontri oggettivi eppure basta un cellulare oppure una macchina digitale, per mostrare i risultati delle vostre teorie. Ci dobbiamo fidare sulla parola.....ho qualche dubbio.
risolvere problemi mi diverte.
Sono Il Sig. Wolf e risolvo problemi....
Il nome "silossano" deriva dalla combinazione di silicio, ossigeno e alcano.
Gli alcani fanno parte della classe delle paraffine,
e mi fermo qui perchè faccio un semplice copia e incolla dove tutti possono informarsi.
Benedetto olio paglierino tanto bistrattato che, il Sig. Risolvo problemi ha messo alla gogna perchè contiene paraffina e derivati del petrolio, al confronto delle suddette schifezze l'olio paglierino è olio santo.
Tu non hai un modo di ragionare limitativo come il mio ma molto ben mirato, la retorica è l'arte di parlar bene a volte serve a poco.
ora passi la parola alcano altrimenti dovremmo rivedere lo stile di vita di ognuno di noi, l'inquinamento che ognuno arreca, da come vestiamo da quello che mangiamo ecc... ma la parola silicio scusate.... ma mi fa girare i c oglioni!
Chissà perché mi dai la sensazione di avere nozioni di chimica molto vaghe!
È come dire che essendo la composizione delle cere: miscele intime di esteri acidi grassi a peso molecolare elevato e di alcoli superiori, di idrocarburi e di acidi…ecc. sto copiando da un libro di chimica, e ti risparmio il resto.
Contenendo degli idrocarburi, ed essendo tu ecologista, ti rifiuti di usarle.
Mi pare una visione un po surreale.
I silossani permettono la conservazione di pietre che altrimenti sarebbero irrimediabilmente andate perdute.
A te possono girare quanto vuoi, ma ciò non costituisce una risposta a livello chimico. A meno che non vogliamo abbassare la chimica a questi livelli, come fa la nostra cara C. che dovrebbe spiegarmi cosa è il sapone di Marsiglia. Io sapevo che era copiato dal sapone di Aleppo e che da secoli sono considerati i saponi per eccellenza, e che il sapone è un detergente. E quello di Marsiglia è particolarmente buono perché ha una basicità molto bassa. Ora anni di certezze vacillano!
Il sapone di marsiglia non è più un detergente; il viagra non è nato come farmaco per il cuore, i silossani fanno girare i santissimi, con la gommalacca lucidiamo anche le chiappette dei neonati….
Mi pare la comicità di Bergonzoni.
Comunque bisognerà avvertire l’Istituto Centrale del Restauro che, essendo già impegnato nella lievitazione dei biscotti di C., il bicarbonato di ammonio deve essere eliminato dalla AB57.
esprimersi e capire l' italiano a volte diventa difficile. lasciamo perdere, tempo perso.
La biacca saprai meglio di me è una lacca molto antica eliminarla non è da restauratore, cosa che io ho qualche dubbio che tu sia, se ti presti a richieste simili, il bicarbonato d'ammonio per uso culinario era semplicemente un esempio per dire che a differenza delle sostanze citate da te è un prodotto più blando, a quanto pare pomacciolo ha ragione e tempo perso tentare di farsi capire da te, ci stiamo prestando anche troppo al tuo gioco, fatto semplicemente per mantenere vivo questo forum senza insegnare niente a nessuno.
Certo, nonostante non sia un restauratore lo so meglio di te; ma,vedi, mia cara, per farti capire dovresti esprimerti in modo corretto. Se dici che la biacca è una lacca non devi stupirti che qualcuno ti dica che hai detto una scemenza.
Per biacca si intende una polvere bianca (carbonato basico di piombo, in Italia proibito dal 1961 dalla legge Fanfani Sullo Gonella); con lo stesso termine si indica una pittura ottenuta mescolando questa polvere con un olio (di solito lino, mi spiace). Le lacche sono tutt’altra cosa. Che sia una pittura antichissima è quasi giusto: è l’unico bianco conosciuto sino al 1781, quando il Courtois inizia la fabbricazione del bianco di zinco.
Compito del restauratore è seguire le direttive degli appositi funzionari della sovrintendenza che, mediante analisi tecniche e storiche hanno il compito di stabilire come il restauratore deve intervenire, cosa va conservato e cosa va eliminato. A volte vi sono delle situazioni complesse che richiedono decisioni comunque criticabili. Per esempio mi è capitato il portone di S. Giovanni Decollato, a Caluso. Prima metà del ‘700; originariamente era trattato con olioresina e, probabilmente, con cera. All’inizio dell’800 è stato pitturato con biacca color crema. Quando sono intervenuto la parte inferiore era completamente deteriorata.
Soluzioni possibili: ripristinare la verniciatura originale, oppure restaurare la biacca che, pur essendo una testimonianza storica, era successiva alla costruzione del portone. Qualunque soluzione sarebbe stata passibile di critiche. Tali situazioni per chi lavora su Oggetti antichi sono molto frequenti. E la decisione spetta non al restauratore, ma alla sovrintendenza.
Tieni presente che gli infissi hanno sempre avuto una funzione pratica e, quindi, rimaneggiamenti, ripitturazioni o riverniciature, e devono continuare la loro funzione pratica che spesso deve essere ripristinata con massicci interventi di falegnameria che andranno poi mascherati e protetti dalle intemperie.
Per finire, la biacca non la puoi reintegrare: dovresti fare una domanda al ministero che dovrà predisporre una apposita delibera, magari dopo anni!
Insomma, nella penombra della tua bottega puoi fare tutto quello che vuoi, anche gommalaccare un mobile del 400, o pitturarlo di rosa; se lavori su Oggetti tutelati, le cose cambiano. È triste che non ti renda conto di ciò sino a negare la mia professionalità. Come già detto, sono soltanto un umile artigiano che si trova a rispettare certe direttive con tutta l’onestà possibile. Mi hai accusato di volta in volta di promuovere per interesse certi prodotti, o di animare questo forum… ebbene, io tento solo di dare qualche risposta, giusta o sbagliata che sia. Se non sei d’accordo, si può discutere, ma l’insulto e la calunnia come praticate tu ed il tuo amico sono inaccettabili, ed avranno da me sempre risposte a tono: non ho problemi: ho affrontato persone ben più ferrate. Tanto per cominciare potreste dare delle risposte alle domande che vi vengono fatte, senza rifugiarvi in battute che di ironico non hanno nulla, ma che suonano piuttosto come offese o calunnie, atteggiamento tipico di chi non sa come controbattere; nella fattispecie non di stranieri, ma piuttosto di stranieri del restauro.