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capitonnè

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(@pin8cchio)
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per mestiere e per diletto restauro imbarcazioni ed interni delle stesse, mi sto cimentando da qualche giorno con il rifacimento ed il restauro delle parti in legno della dinette di un vecchissimo Aprea. Dovrei per forza di cose rimettere in opera gli schienali dei divani che sono realizzati con la tecnica del capitonnè, prima di smontare il tutto per risalire alla tecnica stessa, vorrei sapere se qualcuno nel forum ha indicazioni e consigli da darmi o se conosce l'esistenza di manuali o siti ove si possano reperire informazioni atte a ricrearlo, sono tappezziere espertissimo ma non mi sono mai confrontato con questa tecnica, Grazie a tutti

x pierpaolo: ste olioresine funzionano anche per mare!!!
ultimamente ho trattato i carabottini in teak di un bagno e prima di farlo ho fatto un test che è durato due mesi su una scaletta di una imbarcazione che naviga tutto il giorno..... dopo due mesi la finitura non si è mossa di un pelo, forse solo un poco il colore è scurito, ma quelle sono condizioni estreme.
grazie ancora 

 
Pubblicato : 23/11/2007 8:24 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Forse hai usato il linfonoce. Prova ad usare il linfochiaro colorandolo con della terra.
Ovviamente i produttori tendono a colorare con ossidi: costano poco ma sono sensibili ai raggi uv.
Per condizioni così estreme, comunque, penso siano importanti le pagliettature effettuate nell'arco delle 12 ore dopo ogni mano di verniciatura, così che il prodotto non del tutto secco vada a chiudere bene i pori.
Un giorno me lo farai fare un giro in barca!!! (non come rematore).
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 23/11/2007 9:58 am
(@pin8cchio)
Post: 357
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ECCHECCAPPERO... nun te scappa niente!!! giro in barca... siamo a poche miglia da ponza ventotene palmarola e santo stefano, manca solo la tua voglia di andarci, io quando si tratta di andare per mare nn me lo faccio ripetere due volte, certo non te lo consiglio in questo periodo, con il libeccio di oggi... se sei delicatino di stomaco rischi di perdere la bagna cauda del giorno prima. ciao pierpà

ps aiuto per il capitonnè, altrimenti smonto il vecchio e lo fotografo come faccio quando ho finiture nuove da imparare, però vorrei evitarlo ed avere una guida scritta. Salute Tarli!!

 
Pubblicato : 24/11/2007 1:26 am
(@pin8cchio)
Post: 357
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prima di sbottire il maledetto ho rimediato una poltroncina che andava rifatta
ecco le foto del rifacimento in capitonnè,ne  ho acquisito la tecnica
saluti

 
Pubblicato : 19/01/2008 3:33 am
(@aporia)
Post: 833
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In queste foto non c'è un'imbottitura capitonné! Cosa intendi?

 
Pubblicato : 21/01/2008 4:27 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Non me ne intendo, ma anch'io ho sempre definito questo tipo di imbottitura "capitonnè"

 
Pubblicato : 21/01/2008 5:56 pm
(@socrate)
Post: 127
Estimable Member
 

ed hai definito bene , perchè lo schienale è stato tappezzato con la tecnica del capitonnè.....

 
Pubblicato : 21/01/2008 9:49 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
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scherzi apo? questo è capitonnè!! è la stessa lavorazione dei chester, l'unica differenza sta nel fatto che essendo un pezzo moderno anzichè il crine vegetale utilizza per imbottitura la gomma piuma hd e le molle che sono state introdotte dal 1820 , ma il sistema di ancoraggio del rivestimento è lo stesso. Le foto si riferiscono alla stessa seduta, che in origine era in pelle ormai consumata, sostituita in tessuto così come mi era stato richiesto (de gustibus)
saluti

 
Pubblicato : 22/01/2008 1:42 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Non sono un tappezziere ma il mio tappezziere intende per capitonné quello che lo Zingarelli definisce: "trapunta a losanghe". I bottoncini definiscono le losanghe su tutta la superficie.

 
Pubblicato : 22/01/2008 7:13 pm
(@socrate)
Post: 127
Estimable Member
 

ANCORA....!!!  dai sù, capit...onnè a tutti di sbagliare!! :-*

 
Pubblicato : 22/01/2008 8:40 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
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Naaa!!! ci rinuncio  :'(

 
Pubblicato : 23/01/2008 1:02 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Se penso che una persona non abbia capito o se non sono d'accordo con lei mi degno di spiegare il mio pensiero. Chi rinuncia  o è presuntuoso o ha torto marcio. Chiunque legga questi post può facilmente verificare su Internet chi ha ragione....

 
Pubblicato : 24/01/2008 4:45 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
Topic starter
 

solo oggi leggo il post ed eccomi a rispondere come Tu hai fatto tante volte, scusami ma non sono presuntuoso, credo che tale atteggiamneto limiti la crescita professionale.
Quando parlo di capitonnè mi riferisco alla lavorazione dello schienale che come si evince è messo in opera secondo quella tecnica, purtroppo l'avvento delle molle e della gommapiuma hanno cambiato la realizzazione della struttura di base di questa tecnica, lasciando però invariato il risultato estetico, sono pochissimi gli artigiani che ancora mettono in opera sul fusto nudo del manufatto la tecnica iniziale, che consiste nel formare l'imbottitura sottostante con crine vegetale e tela di yuta, formando una sorta di materasso che verrà poi losangato con la trapunta a mano sino a formare il classico disegno losangato che viene e veniva usato successivamente per ancorarvi il rivestimento, la difficoltà di tale lavorazione consiste nel fatto che le losanghe non sono formate solo dalla rientranza del tessuto verso l'interno , ma dal fatto che esse vengono contornate da una piega perimetrale che si raccorda per verso e direzione della stessa all'altra figura geometrica. Il mio interesse professionale èra quello di stabilire se attraverso l'uso di un programma cad Eurostaff sistem, per la proggettazione dei rivestimenti, si potesse determinare apriori sul tessuto sia il verso delle pieghe, con riferimenti precisi di riscontro sul tessuto, sia i punti di ancoraggio dei bottoni, per evitare di formare losanga per losanga direttamente sul pezzo, sarebbe stato infatti molto utile poter disporre di un panno già preformato sul banco, per intenderci con le pieghe già formate, magari con delle imbastiture o con una mano di stiro o più semplicemente con un o spray adesivo temporaneo. Ma questo non è argomento di questo forum, e non credo possa interessare ad alcuno.Permettimi però di estrnarti il mio pensiero per dirti che: la parola scritta quando non è tecnicismo puro, ma comunicazione ad altri , se priva del suo contorno(espressione gesti timbro vocale ecc.)può essere fraintesa, come dire.... che ogn'uno di noi è portato ad attribuire allo scritto altrui significati che magari chi scriveva non voleva attribuirgli.
saluti e... Non dare da mangiare ai troll !!! 

Ps scusami.. mi viene in mente una sciocchezza, io ho postato delle foto molto grandi, la loro dimensione non si adatta al formato della pagina dello stesso, tu hai fatto scorre la barra orizzontale per guardare il centro dell'immagine?
grazie ancora

 
Pubblicato : 25/01/2008 8:36 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Visto che bastava la spiegazione! Non avevo fatto scorrere la foto e quindi non vedevo il capitonné! Chiedo scusa! Complimenti è bellissimo! Molto interessante il tuo lavoro con il cad: potresti salvare una delle tecniche artigianali che stanno scomparendo.

 
Pubblicato : 25/01/2008 5:10 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
Topic starter
 

Tempo fa su uno dei tanti post precedenti sia tu Apo che Pierpaolo e quell'eterno Bastiancontrario di Socrate iniziaste una discussione che credo fosse stata promossa da te, e  riguardava l'etica del restauro con particolare attenzione al fatto che per quello che riguarda il mobile non vi è una procedura  canonizzata per cui ogni artigiano si muove per così dire ad occhio o peggio,( non ti nascondo che questa storia occupa le più accese discussioni tra Padre/Figlia fresca di laurea in storia e conservazione del patrimonio artistico) per questo ho deciso di interessarmi anche un pochino e senza molte pretese di restauro del mobile, proprio perchè nel mio lavoro primaverile, quando per intenderci le imbarcazioni sono in acqua, molto spesso debbo occuparmi di pezzi che qualche anno sul groppone lo portano, di solito mi arrivano già restaurati nella parte lignea  e il dilemma è sempre lo stesso: quale tecnica adottare?, mi è capitato di imbottire divani e sedute in tecnica classica molte volte, spesso quando il restauratore non focalizzava tutta la sua attenzione sul legno riuscivo persino a rimettere in opera il tessuto originale, a ritessere trama e ordito dal rovescio per riparare scarti o tagli, però sempre più di frequebte il mio dubbio riguarda la reversibilità degli interventi e di questo vi chiedo lumi: Le imbottiture d'epoca, parliamo del periodo che grossomodo arriva fino agli anni 20 hanno la caratteristica di essere messe in opera con quello che io chiamo metodo classico, che prevede l'uso del crine vegetale e della tela di yuta per l'imbottitura grezza,  per il fissaggio del tessuto di rivestimento al fusto l'uso delle sellerine e la guarnitura dei bordi con bullette singole. Analizzo ogni componente e porgo le domande. Crine vegetale: poco igienico, ricettacolo di polvere, insetti, casa naturale dei tarli, assorbe umidità ed odori, le sedute realizzate con questo metodo nell'uso quotidiano hanno effetto memoria, sono cambiate le posture, i pesi vengono distribuiti diversamente sulle strutture, quando mi capita di rifare un pezzo singolo del tipo di una sola sedia ok, penso che sia un manufatto di cui si fa un uso ridotto, ma quando hai le classiche 6 sedie o la coppia di poltroncine e il divano tre posti il dubbio mi assale, cosa faccio? sostituisco il crine con altro prodotto che conservi igiene e comfort o no? l'uso delle sellerine è estremamente invasivo, lascia buchi piramidali a base quadra che fanno paura e che non consentono di essere rimessi in opera nella stessa sede, meglio l'uso di un altro sistema di fissaggio più moderno e meno invasivo? le bullette di guarnizione singole poi sono un vero e proprio disastro, una mitragliatrice di fori sul perimetro esterno del tessuto, cosa fare, stuccare tutto e rimettere in opera lo stesso sistema "chiodo a chiodo"o usare i blister 1/4 ? Tutto questo per chiedervi un parere da addetti e per poter tacitare una volta e per tutte la mia coscienza di tappezzeria d'epoca con la risposta alla domanda: E' lecito salvaguardare l'immagine finita del prodotto cambiando i materiali d'uso al fine di conservare la fruibilità e l'integrità del manufatto o no ?
Grazie a quanti vorranno rispondermi      

 
Pubblicato : 26/01/2008 1:59 am
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