Il problema della cera d'api è di essere un prodotto naturale e, come tutti i prodotti naturali, ha qualità organolettiche discontinue. Dicendo cera d'api dici poco, esattamente come dire”miele”. Pensa alle differenze tra uno di acacia ed uno di castagno! Anche per la cera dovresti dire da che fiori proviene ed in quale stagione è stata fabbricata. Lo sanno bene i produttori di olioresine che, per esempio, hanno dovuto eliminare l'olio di thung cinese (che quando è buono è il migliore) per quello messicano che è sempre stato considerato scadente. Il primo è discontinuo, il secondo di qualità costante. Quando in un lontano passato ho provato ad usare la cera d'api mi sono trovato ad avere grossi problemi: certune restavano appiccicose, altre erano facilmente alterabili. È per ciò che la cera veniva sempre mescolata con resine, e spesso l'artigiano ricorreva a mescole.

Ecco, appunto. Mi piacerebbe sapere quali resine. Quella che sto usando era una mattonella di cera grezza molto profumata di un bel colore ambrato. In passato ho aperto un'arnia in zona di acacie,  il profumo mi ricorda molto quello. So che arriva dalle parti dell'altopiano di Asiago. Ma sapere se le arnie sono posizionate in  mezzo a prati o sul limitare dei boschi é davvero troppo.

Si tratta delle stesse resine che venivano usate per le olioresine, a seconda del periodo storico e della loro reperibilità: elemi, sandracca ecc...ma si tratta di esperimenti che sconsiglierei: a parte la perdita di tempo vi è il fattore pericolosità: vanno aggiunte alla cera tramite pirogenazione, cioè sciolte e mescolate a caldo: basta uno schizzo per mandare a fuoco il quartiere! Vi sono delle cere accettabili pronte per l'uso.

Grazie,
Leggendo qua e là, sono incappato in un testo al merito che illustra va  come aggiungere  la Resina di damar , sciolta nella trementina a caldo, per ottenere una  maggiore brillante robustezza alla lucidatura.
Pensi che una prova valga la pena farla?