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Ciao a tutti vorrei costruire un mobiletto 1metro x 1metro in abete o altro legno massello e verniciarlo solo con cera color noce... mCome devo agire? mordenzo e poi cera o c'è qualche altro accorgimento?
dopo la mordenzatura un minimo di pelo va tolto con una spaglittata fine. almeno quello-
Non vi è una regola canonica. Per la miglior durata della cera converrebbe dare prima una mano di vernice. Se vi è del pelo lo si toglie facilmente ad essicazione avvenuta. Oppure si può aggiungere alla cera un po’ di olio: durerà certamente di più.
non ho capito il fatto del pelo... io eseguo la bagnatura prima poi elimino il pelo e poi mordenzo e non ho avuto mai problemi.... pierpaolo tu cosa intendi per vernice prima della cera?
Semplice: in passato solitamente prima della cera si dava una base di olioresina e la si spagliettava. Più la si leviga e più lucida sarà la cera finale. Se vuoi, anziché dare il mordente puoi colorare l’olioresina frgandotene del pelo che eliminerai pagliettando l’olioresina. In questo modo salti un passaggio.
Forse Antony usa un mordente all'alcool ( che non alza il pelo )....
Se il mobiletto lo fai in abete eviterei di mordenzare. In 'altro legno' dovresti essere piu specifico perché se usi cmq legni resinosi la mordenzatura è problematica a causa del diverso assorbimento che hanno quei tipi di legno. Per cui sarebbe preferibile la strada suggerita da pierpaolo ossia di colorare la finitura e non il legno stesso.
Un buon sistema per mordenzare legni resinosi consiste nel bagnarli abbondantemente con acqua contenente una piccola quantità di soda caustica. Sul larice da un bellissimo effetto, discreto su certi abeti e sul pino. Fare prima dei provini.
io ho sempre usato mordente all'acqua, ma prima eseguo la bagnatura lascio asciugare per un giorno e poi paglietta e non ho mail avuto problemi di pelo opo la mordenzzatura... per quanto riguarda i legni resinosi, ho mordenzato su abete e abete lamellare e mi sono trovato benissimo come colorazione, un pò meno sul faggio
Bhè dipende molto dal cosa intendi per "benissimo". Il pelo non c'entra niente con la tinteggiatura semmai è un problema di finitura.
A me l'abete nuovo tinto all'acqua non piace per nulla, per non parlare dei tentativi malriusciti di renderlo "anticato" (non mi riferisco a te). Lo preferisco naturale chiaro e con la finitura adatta ossia tutto tranne che gommalacca. Poi invecchierà da solo.
Fondamentalmente sono d’accordo: i vari tipi di pino e di abete poco sopportano le tinteggiature e spesso ne vengono abbruttiti. Anche il larice, che a parer mio è un legno sottostimato, non deve essere tinto, ma è facile invecchiarlo col metodo che ho descritto, e diventa bellissimo. Pino e abete spesso diventano troppo gialli ed occorre scurirli un po’.
ciao a tutti scusate avrei una domanda che magari non c'entra nulla volevo sapere che differenza c e tra il pino e il larice come si fa a riconoscerli quando mi e' capitato di vedere larice mi e' sembrato pino , la differenza e' la venatura piu larga per caso?
La venatura del larice tende ad essere più marcata; le fibre sono molto dure e traslucide (lasciano schegge micidiali!); grazie alla caratteristica di queste fibre è il legno che, esposto alle intemperie, dura di più.
Il pino ha una grana fine e una tinta molto chiara, biancastra, a differenza del larice che va dal giallo oro all’aranciato che scurisce col tempo sino a diventare nero. Le venature del pino sono più sottili e tenere, facilmente levigabili. Calcola che una delle rifiniture tipiche del larice valdostano è la spazzolatura (con spazzole di ferro) che scava profondamente la vena; ciò non lo puoi fare praticamente con nessun altro legno.
Ovviamente esistono parecchie varietà di questi due legni, con caratteristiche leggermente diverse. È più facile confondere pino ed abete: si assomigliano di più. Tutto sommato direi che il larice è un legno nobile, il pino no; l’abete sta nel mezzo, anche calcolando che certi tipi hanno avuto applicazioni importanti, come l’abete bianco che veniva utilizzato per gli alberi delle navi, essendo leggero, resistente e, se allevato bene come facevano i Camaldolesi a Firenze, estremamente regolare.
Dimenticavo: i nodi del pino sono di una durezza esagerata.
grazie mille Pierpaolo chiarissimo come sempre 😉
Un buon sistema per mordenzare legni resinosi consiste nel bagnarli abbondantemente con acqua contenente una piccola quantità di soda caustica. Sul larice da un bellissimo effetto, discreto su certi abeti e sul pino. Fare prima dei provini.
Quindi senza mordenzare? e la percentuale di soda caustica?