Benvenuto nel Forum
Accedi o Registrati per poter inserire domande o rispondere agli amici della Comunity.
Per qualsiasi problema scrivi a: inforestauro@virgilio.it
Trattasi di alcune sedie antiche Luigi Filippo a cui lo schienale oscilla leggermente. In famiglia è stato deciso che se gli si può fare qualcosa
gli deve essere fatto senza smontarle, altrimenti le teniamo da una parte come bellezza, senza più sedercisi.
Tutti i laboratori interpellati asseriscono che senza smontarle è un lavoro impossibile.
Voi che ne dite?
Io stavo pensando se si poteva sfruttare la tecnologia antitarlo dell'iniezione ad alta pressione. Difatti, facendoci dei forellini sotto negli angoli, fra il montante e la seduta e arrivando al centro della mortasa, la colla in pressione potrebbe/dovrebbe riuscire a riempire tutti gli interstizi bloccando il giunto.
Può funzionare?
Giovanni
Si, si può fare iniettando resina epossidica: è l'unica colla che solidificandosi non si restringe. La si inietta sino a che non ha riempito tutti i vuoti. Ma devi rivolgerti ad un restauratore serio.
Dimenticavo: l'importo può aggirarsi sui ¤ 100,00 per sedia.
Bene! Ci hai dato la misura della tua professionalità. Calcolando l’iva si arriva a circa 80 euri, come li chiami tu. Per le camere di commercio italiane penso che la media del costo di un manovale muratore si possa calcolare su una media di ¤ 25,00 orari (a Torino e Milano sono molto superiori). Risulta che tu, in qualità di manovale edile restauri una sedia in tre ore. E senza nemmeno vederla prima e sapere cosa comporta il lavoro. E col ricavato devi pure mantenere una bottega! Mi viene da pensare che tutte le tasse che mi tocca pagare le pago anche per la gente come te!
Interessante questa teoria del non guadagnare con le sedie. Dovresti spiegarcela. Forse che a grotte i capimafia hanno tante sedie?
Dalla mie parti si fa un calcolo delle ore di lavoro e si moltiplica per il costo orario, che non è quello di un manovale, e deve comprendere le tasse che i professionisti onesti pagano, il reddito d’impresa, spese per il materiale usato e i costi dell’azienda. E mi piacerebbe sentirtelo spiegare anche alla finanza.
In quanto alla resina epossidica, quando sei ignorante su di una materia, la decenza dovrebbe suggerirti di tacere. Le resine epossidiche oramai sono molto usate nel restauro ligneo, nelle loro varie versioni e addizionate con inerti per avere dei beton adatti alle varie applicazioni. Permettono di risolvere numerosi problemi altrimenti irrisolvibili.
Ti ho offeso? Ma è chiaro che delle resine epossidiche nel restauro ligneo ignori tutto! Tant’è vero che parli di tutt’altre applicazioni nell’edilizia!
Dovresti piuttosto spiegare come fai a lavorare sottocosto se sei iscritto alla camera di commercio!
La risposta interesserebbe tutti gli artigiani onesti. Non sarà che nella tua splendida terra l’abusivismo di certo artigianato va di pari passo a quello edile?
Non mi pare una domanda così strana. E poi guarda che sei tu che offendi con epiteti che usi solo per svicolare da una corretta discussione.
Infatti Pomacciolo questa e la solita sfilza di luoghi comuni contro il sud, che arrivano da una persona semplicemente volgare....te lo dice una terrona orgogliosa di esserlo, credi che nei cantieri dove lavori tu sia tutto pulito, ho qualche dubbio, utilizzare sempre l'insulto verso gli altri non porta da nessuna parte, Pierpaolo datti una calmata, la domanda verteva su delle sedie da consolidare, lo sai che queste porcherie che consigli sempre tu quando le trovo io le elimino, se vuoi che le sedie non dondolino devi aprirle pulire gli incastri e mortase e incollarle di nuovo, sarai così sicuro che il problema non si ripresenti.
Miei cari io sono calmissimo, ma allibito. Razzista? E perché mai? Ho parlato di mafia, ma, si sa, la mafia ormai ha raggiunto ogni parte d’Italia! Pochi giorni fa è stato sciolto un comune del torinese per mafia, e vi assicuro che la ndrangheta è presentissima in Valle d’Aosta. Ed anche l’abusivismo edilizio è presente in tutt’Italia, in quantità diversa, ma c’è. E poi, io, nato a Sondrio (per chi non lo sapesse è nell’estremo nord dell’Italia), vissuto a Torino, ho vissuto per 11 anni in Umbria; sino a due anni fa ho avuto una bellissima casa nei pressi di Santa Maria di Leuca, ed ora sono in trattative per l’acquisto di una casa nei pressi di Agrigento. Darmi del razzista è assolutamente fuori luogo, anche perché quando mi chiedono di dove sono non so mai cosa rispondere. Pare piuttosto che voi due abbiate la cosiddetta coda di paglia! Io amo molto il sud, ed anche l’Italia insulare! Odio l’imbecillità sia degli abitanti dell’Italia del nord, che di quelli del centro, del sud e delle isole.
Non capisco il…. nervosismo che trapela dal tuo intervento, caro Pomì, e mi spiace molto danneggiarti il fegato, anche perché a questo punto ho una domanda che mi assilla: è chiaro anche ai moccoloni che Giovanni non vuole far smontare le sedie perché come tutte le Luigi Filippo sono imbottite, e far smontare e rimontare l’imbottitura rappresenta un aggravio di spesa notevole. Ebbene, vorrei sapere quanti minuti impieghi tu per togliere la seduta e rimontarla, dal momento che dovresti stare nei tuoi 100 euri!
Forza, fai uno sforzo, stringi i denti, lascia stare il turpiloquio e guadagnati il titolo di speedy Gonzales del restauro!
Adesso basta! Ho discusso animatamente con Giuseppe per difendere la libertà di espressione in questo forum, e quindi la Vostra, ma adesso sono costretta a interpellarlo perchè ammonisca, ed eventualmente elimini, chiunque continuerà con attacchi personali o peggio insulti. So che il mondo del restauro non è composto di gentlemen, ma state esagerando. PPmasoni ha proposto un metodo che consente di non smontare le sedie e risolve il problema dell'utente, un metodo molto utilizzato in laboratori altamente specializzati. Possiamo condividerlo o meno, ma imparate a argomentare invece di azzannare quella che solo voi considerate una preda. Smontare le sedie e reincollarle non può essere preso in considerazione perchè giovannj ha espressamente chiesto che le sedie non fossero sbottite. Imparate a leggere bene i quesiti posti invece di accanirvi contro un utente. Questo è l'ultimo richiamo.
Cara Aporia i suoi richiami vanno in una sola direzione, molto parziale per una persona che ha il compito di moderatrice, non è difficile capire chi è la vittima e chi il carnefice, a lei a quanto pare piace prendere sempre le parti di chi offende pesantemente chiunque si permetta di contraddire il maestro auto elettosi tale, non si preoccupi di richiamare, o di minacciare l'eliminazione, non so chi gioverebbe, il nostro amico deve imparare ad essere più modesto ed accettare che ci sia qualcuno che abbia opinioni diverse dalle sue e non aggredirlo anche pesantemente, mi sembra logico che chi subisce questo si difenda e non resti passivo, per quel che mi riguarda lascio volentieri Masoni ai suoi monologhi, è inutile ragionare il nostro amico a un ego quanto una casa e trascende sempre, poveri utenti.....
Sono teorie campate in aria senza prove tangibili, a chiacchiere possiamo raccontare anche che gli asini volano, leggo sempre molta teoria e poca pratica dettata dall'esperienza, il restauro è fatto di molta pratica e di lavoro non di prodotti miracolosi che risolvono tutti i problemi.
Bene, se i disturbatori si sono dileguati, forse si può parlare seriamente del problema sedie che ballano. Capita spesso che sedie che sono state ferme per oltre un secolo, tutt’a un tratto si mettano a ballare. Di solito non si tratta di un problema di incollaggio esausto. Spesso l’incastro non veniva nemmeno incollato; quando veniva usata della colla questa era molto blanda. Semplicemente l’incastro era di una precisione tale da garantire una perfetta tenuta. Raramente capita che a causa della mancanza di tale precisione, col tempo, l’incastro, muovendosi si sia consumato. Il più delle volte il problema è dato dal fatto che il tenone si è ristretto a causa di disidratazione provocata dall’aria secca dei nostri appartamenti. In questo caso il classico reincollaggio si rivela di poca durata poiché l’acqua contenuta nella colla reidrata il tenone provocandone un aumento di volume che, non appena verrà riacceso il riscaldamento, verrà meno: la sedia riprenderà a ballare.
È per questo che è consigliabile l’uso di una colla che non sia in base acqua e che non sia soggetta a restringersi col tempo. Gli incollaggi con resina epossidica, in questi casi, si rivelano duraturi, soprattutto se effettuati tramite iniezione.
Se non si ha l'intenzione di smontare si può prendere in considerazione anche l'inserimento di spine di legno.