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Come limitare la corrosione di Chiave in ferro.

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(@saveriogweb)
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Vorrei chiedere come posso proteggere una chive in ferro, fatta da me, dalla ruggine. Ora è nuova e appena levigata ed ha un colore lucido color argento. Ho chieso all' orafo se avrebe potuto placcarla in argento ma cio non è possibile perche non ci serebbe coesione tra i due metalli. Non vorrei neanche vernicarla con flatting. L' effetto non mi piacerebbe. Come posso trattare la chiave per avere una resistenza magiore alla ruggine. Va bene qualsiasi metodo, anche se cio dovrebbe causare un cambio di colore.

[allegato eliminato da un amministratore]

 
Pubblicato : 04/01/2007 6:54 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

sino ad un passato molto recente l'antiruggine per eccellenza era fatto di olio di lino cotto e minio. il minio era l'antiruggine, l'olio serviva da legante.
potresti dare soltanto l'olio (attenzione a non farlo filmare) e un po di cera.
ciao saverio,
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 05/01/2007 9:59 am
(@saveriogweb)
Post: 131
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OK. Grazie provero.

 
Pubblicato : 05/01/2007 1:34 pm
(@milo74)
Post: 41
Eminent Member
 

ciao, stendere sulla tua chiave una vernice a base di paraloid B44 che è indicata per i metalli... lì ideale è darne due mani un po' più diluite del normale... ciao, Milo

 
Pubblicato : 14/01/2007 11:40 am
(@saveriogweb)
Post: 131
Estimable Member
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devo valutare!senti a proposito di paraloid ti devo chiedere una cosa. Ho comprato, per altri motivi, un consolidante marca VELECA ma non riporta alcuna indicazione sul contenito dice solo che è un consolidante formato da una particolare miscela di resine. Cosa ne pensi potrebe essere paraloid?

 
Pubblicato : 14/01/2007 1:38 pm
(@milo74)
Post: 41
Eminent Member
 

in linea di massima si... se è monocomponenete, è una resina acrilica.... ciao, milo

 
Pubblicato : 18/01/2007 4:23 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

si! si tratta di una resina acrilica, di uno di quei prodotti che nel restauro del legno non andrebbero mai usati. mi risulta, oltretutto, che non si capisce la sua natura nemmeno dalla scheda tecnica ( che andrebbe sempre richiesta acquistando un prodotto).
per consolidare il legno va molto bene l'olio di lino (cotto o crudo, a seconda dei casi), poichè non toglie traspirazione e segue molto bene i movimenti del legno.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 20/01/2007 12:24 pm
(@saveriogweb)
Post: 131
Estimable Member
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non è il 3d giusto ma mi interessa l' argomento. Sto restaurando una cassapanca di inizi '900 in noce. Il fondo è in pioppo ed è completamente tarlato. Dopo aver passato l' antitarlo vorrei consolidarlo ed ho subito pensato al classico paraloid. Adesso tu mi parli di olio di lino e l' idea mi interessa. Dimmi, come conviene usarlo cotto o crudo e con quale metodo. Grazie.

 
Pubblicato : 20/01/2007 1:56 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

antitarlo: è una questione politica. secondo me interventi come quello in irak sono assurdi: 35.000 morti civili e... qualche migliaio dei militari disinfestatori.......
gli antitarlo si basano sullo stesso principio.
gli antitarlo ammazzeranno qualche tarlo, ma ammazzano anche chi li usa.
se al povero tarlo togliamo il cibo, o la voglia di cibarsi, lo eliminiamo.
ed in più non foraggiamo un'industria che ci truffa facendoci credere cose false.
il tuo caso mi sembra molto semplice (premetto che quando ci si presenta un legno molto, molto tarlato queste bestioline spesso sono già emigrate in cerca di legno fresco; voglio dire che l'ottanta per cento delle disinfestazioni sono inutili ).
fondo in pioppo da consolidare a causa di tarlature ed ammaloramenti vari: basta una qualunque olioresina. Il legno virne impregnato con l'olio di lino (che ai tarli non piace); l'olio catalizza e si consolida consolidando anche il legno.
se poi con l'olio vi è anche una resina naturale, tanto meglio: la durezza sarà maggiore.
se ci serve una maggiore penetrazione dei prodotti, conviene alla prima mano usare olio di lino crudo (che ha maggior potere penetrante).
questi sono i dati. ora tocca a te divertirti; non ti serve nemmeno usare una mascherina, ed è più facile di quanto sembri.
oltretutto questo trattamento è estendibile a tutto il mobile, ed è anche il fondo per la cera: dimezzi il lavoro e le spese.
saluti pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 20/01/2007 6:05 pm
(@saveriogweb)
Post: 131
Estimable Member
Topic starter
 

Grazie mille per le info. Provero con  l' olio di lino. E la prossima volta cerchero di pesare bene anche l' uso dell' antitaro. Che effettivamente la sua efficacia è limitata e gli affetti sull' uomo non sono salutari.

 
Pubblicato : 21/01/2007 12:52 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

dimenticavo: stai attento che l'olio non deve filmare in superficie. Vai per gradi. la prima mano diluita con acquaragia o essenza di trementina al 50%, in abbondanza, che penetri in profondità. poi, il giorno dopo, puro, abbondante; dopo un'ora, se in qualche punto non è stato assorbito, togli le eccedenze con una pennellessa o con uno straccio. ripeti l'operazione più volte a distanza di almeno 24 ore, sino a quando l'assorbimento si sarà rallentato.
occorre qualche giorno, ma i tempi  effettivi sono modesti. meglio se usi una olioresina: il consolidamento sarebbe superiore. non so se in questa sede posso dare indicazioni su nomi di produttori. in italia ve ne sono parecchi e non è difficile trovarli.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 21/01/2007 10:01 am
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

Gli interventi del Signor. Pierpaolomasoni sono sempre molto interessanti; giusto la scorso settimana ho fatto andare 1 litro di antitarlo per "disinfestare" la schiena in abete di una bella ribalta in noce, ovviamente il produttore dell'antitarlo X***** garantisce alta penetrabilita, bassa nocivita per inalazione e adirittura un potere consolidante sul quale nutro molti dubbi, ovviamente ho usato quanti in neoprene e mascherina modello attacco batteriologico con mega filtro 8), cio nonostante sono sempre molto restio a usarlo essendi di pricipio contrario a prodotti tossici.
Quindi le prime mani uso olio di lino crudo diluito al 50% poi il giorno dopo usero il prodotto puro ma ancora quello crudo o passero a quello cottto? Poi c'e il solito problema dell'oleo resina da addizionare all'olio argomento gia discusso in altro post, dal quale si capiva la difficolta nell'attuare tale unione, passero quindia usare proddoti gia pronti, come consigilato in precedenti post.
Ciao

 
Pubblicato : 21/01/2007 9:42 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

nella seconda mano si deve usare quello cotto.
quello crudo va usato solo in casi particolari perchè tende pericolosamente a filmare.
queste vernici sono basate sul principio dell'impregnazione (i moderni impregnanti sono derivati concettualmente da queste vecchie vernici).
Una curiosità: le parti lignee delle armi venivano (e spesso vengono ancora oggi) trattate con olio di lino crudo.
in quanto alla pericolosità degli antitarlo e dei biocidi in genere, il loro effetto tossico permane e viene rilasciato nell'ambiente per lungo tempo. un esempio è dato dalla formaldeide con la quale vengono trattati i legni moderni e le pitture per pareti: anche a distanza di dieci anni i materiali trattati con tale sostanza ne rilasciano i residui, così ci troviamo a vivere in ambienti potenzialmente velenosi.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 21/01/2007 11:33 pm
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

Ok il prossimo fondo o schiena che dovro risanare provero a usare questa tecnica sono proprio curioso...
ciao

 
Pubblicato : 23/01/2007 9:36 pm
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