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Considerando che ho davvero poco tempo da dedicare e che la dovrò riverniciare a smalto. I miei dubbi riguardano il legno ammalorato sotto al gocciolatoio. Purtroppo è un punto in cui c'è una spina di legno e un incastro per cui vorrei evitare di smontare tutta la finestra pero s'è rovinato perché il gocciolatoio era distaccato parzialmente e quindi filtrava l'acqua. Che consigliate?
Poi vorrei nutrire e consolidare il legno che è davvero bisognoso prima di riveniciare.
Avevo pensato di carteggiare, togliere tutta la vernice che si stacca e lasciare quella che non si stacca, dare un impregnante e riverniciare a smalto.
Le mie perplessità sono: Quale impregnante usare? Come intervenire sotto al gocciolatoio? Poi vorrei sverniciare la ferramenta ... esiste un modo rapido o sverniciatore e paglietta e olio di gomito?
Ringrazio in anticipo chi vorrà darmi un consiglio...naturalmente ogni consiglio è benvenuto.
Ciao!
Oggi ho fatto delle prove, pochi strati di vernice secca penso che svernicerò tutto con lo sverniciatore poi una bella pulita e poi attendo consigli su che tipo di impregnante, se ne avete uno buono da consigliare mi fa piacere perchè io ste robe qui le conosco poco...anche in considerazione del fatto che andranno ripitturate...
è un bel larice: è un peccato doverlo ripitturare.
Si concordo..è un palazzo umbertino in una zona centrale di Roma e tutte le finestre sono bianche e devo per forza rifarle bianche...
Cmq è vero è larice! complimenti per l'occhio 😉
Hai qualche prodotto da consigliarmi come impregnante pre verniciatura?
Ciao!
Ma che diavolo di domande mi fai? la risposta la conosci già!
Piuttosto devo farti un appunto; per me la precisione del linguaggio è di fondamentale importanza per capirci: vernice è un prodotto trasparente; pittura un prodotto cromaticamente coprente (per esempio: acquarello: vernice; tempera: pittura). Le pitture sono vernici che oltre che avere dei pigmenti hanno anche un pigmento bianco che toglie loro la trasparenza. Tu devi pitturarle.
L'olio di lino potrebbe essere un'ottima base che consolida anche il legno.
P.S.: le vernici nere sono sempre state catalogate come vernici, anche se sono coprenti: il motivo è che non contengono bianco.
Hihihi...ok ok ricevuto linfoil esterno oppure olio di lino cotto diluito al 50 con acqua ragia o essenza di tementina?
Per la terminologia concordo hai ragione...touché!
Ciao grazie!
No, non linfoil esterno; sammai linfoil interno, oppure olio di lino.
Il linfoil esterni non è altro che una vernice oleosa in base acqua: risultati mediocri e tossicità assicurata. Anche la Geal deve uniformarsi al mercato: non sono eroi! anche se dicono di usare glicoli di prima qualità eccettereeccettera.
Ok, grazie...ho lavorato poco con infissi e simili, ammetto la mia ignoranza sui prodotti ecc...quindi ubi maior ;D
Seguirò i tuoi consigli grazie mille!
Hai messo in risalto una gravissima carenza dell’artigianato italiano: hai ricevuto un’ottima scuola (a questo proposito, a dispetto delle sgangherate risate di chi non ha mai visto una bottega seria, mi si permetta un inciso: nelle vere botteghe l’apprendista veniva messo a fare i lavori apparentemente più umili: sciogliere la colla, affilare i ferri…e solo dopo qualche anno incominciava con le azioni apparentemente più produttive; nel frattempo era entrato nel ritmo della produzione e, vedendo, aveva acquisito un bagaglio importantissimo).
Il problema è dato dalla base merceologico-chimica (non so bene come altrimenti definirla). In altri paesi i restauratori devono partecipare a corsi di aggiornamento proprio per ovviare a questa carenza; in Italia questo aspetto è totalmente trascurato.
Tempo fa mi è capitato di dover laccare molte porte che dovevano apparire settecentesche: ho affidato il lavoro ad un vecchio laccatore che lavora dadio, riservandomi la parte di invecchiamento e pseudo falsificazione. Così mi sono ritrovato a lavorare nel suo laboratorio ed a parlare lungamente con lui. Ho scoperto con rammarico che non aveva la minima idea della composizione della pittura che usava e, parlandogli della biacca, si è ricordato che nella bottega del padre, il nonno, vecchio e rimbambito, impegnava il tempo a sminuzzare una polvere bianca…appunto la biacca, della quale egli non conosceva nemmeno l’esistenza. Questo per evidenziare quanto il problema dei prodotti usati, nelle botteghe del 900 non venisse preso in considerazione. Penso sia perché l’artigiano si è affidato ciecamente all’industria che fornisce prodotti col miraggio di addossarsi l’onere di risolvere tutti i problemi.
Non credo che gli artigiani settecenteschi fossero anche dei chimici, ma basti pensare che quando è stata importata dal Messico la carnauba, è subito stata adottata dai falegnami europei come la miglior cera da unire alla cera d’api. Ebbene, ora si scopre che la carnauba ha lo stesso grado di permeabilità dell’olio di lino, è, cioè, uno dei prodotti migliori per la conservazione del legno. I nostri avi lo avevano capito al volo!
Sono portato a pensare che avessero sviluppato un sesto senso, una sensibilità che permetteva loro di valutare i prodotti che usavano; noi abbiamo bisogno di analisi chimiche, e non bastano nemmeno quelle, perché abbiamo perso il senso del valore della conservazione degli Oggetti.
[...] Ci sono parti ammalorate che se non sai rifare perchè come è evidente dalle foto vanno sostituite con legno della stessa essenza, e voglia ad impregnare non serve a nulla, anzi impedisce alla pittura di aggrappare bene [...]
Cassiopea io sto nesso tra pomice e finestra non lo vedo non angosciarti per non saperla usare siete in parecchi mi pare eh... ;D
Cmq a guardar bene l'incastro è sano è ammalorata solo la parte superifciale che sarà cmq protttea dal giocciolatoio...quindi non serve nessuna sostituzione, basta consolidare ed eventualmente fare qche piccola reintegrazione...chiedevo info su quale prodotto dare prima di pitturare perché cmq il legno è secco e ha bisogno di nutrimento così come abbastanza evidente dalle foto. Forse per te che sei così esperta di impregnanti è una cosa banale...
Dovendo ridipingere volevo però risanare il legno sottostante no mi sembra così strano eh??
Sinceramente io manco lo conosco Pierpaolo Masoni, semplicemente trovo che dica cose interessanti, su cui spesso sono d'accordo e le dica con cognizione di causa...invece da personaggi tipo te o pistolino a spruzzo leggo solo battute di cattivo gusto, offese, assurdità tipo la branca ottica della fisica che si fa alle scuole medie..tentativi patetici di prese in giro mal riuscite...nulla che abbia un valore tecnico aggiunto..solo squallide banalità per sentito dire...tipo chiudo i pori con solo con la gl...pero poi non sapete spiegare come si fa a riempire la venatura del palissandro usando solo poca gomma, senza fare spessore e magari anche velocemente come dice qcuno...
Anche in questo caso sei intervenuta per rompere i coglioni al tuo "nemico", prendere in giro me per il fatto della pomice e l'unico pseudo consiglio che hai dato (cioè rifare l'incastro) è paragonabile al chirurgo che amputa un braccio piuttosto che mettere qualche punto...fai te...
Mahalo perchè non hai preso in considerazione il trattamento con resine consolidanti tipo il paraloid?
Diciamo che c'è solo quella parte sotto al gocciolatoio che è un po malridotta, il resto ha piu bisogno di nutrimento che di consolidamento...quindi direi perché no...magari prendo la confezione piccola di paraloid mi sembra che esista anche da 250gr...
Tolgo tutto quello che si stacca, consolido col paraloid, reintegro con legno nuovo e rimetto il gocciolatoio nuovo.
Grazie del suggerimento 😉
Ciao, il legno, oltre che ammalorato, mi sembra molto sporco e probabilmente anche attaccato in vari punti dalla muffa.
Una volta passato lo sverniciatore, probabilmente buona parte della sporcizia e muffa resterà, lasciando il legno di un colore grigio scuro.
Procedendo con un’impregnazione con olio di lino, senza aver prima fatto un’adeguata pulizia del legno , la situazione col tempo non potrà che peggiorare.
Personalmente ho applicato olioresina trasparente su serramento esposto all’esterno che per il poco tempo a disposizione avevo si lavato, scartavetrato, ma nonostante tutto , non ero riuscito a togliere diverse striature grigio – nere determinate dalla muffa.
A distanza di un anno la situazione è nettamente peggiorata, in quanto l’olio di lino costituisce vero cibo per la muffa in atto .
Pertanto , al di là del fatto che è tua intenzione rifinire con pittura bianca coprente ( ma metti in conto anche la reversibilità del trattamento ) , personalmente mi regolerei in questa maniera :
1 ) Sverniciatore ;
2) Prepara una miscela fatta di 1 parte di candeggina + 3 parti d’acqua + un po’ di detersivo liquido per piatti o altro ( l’importante che non contenga ammoniaca , pena lo svilupparsi di gas nocivi ) . Applica la miscela sulle parti scurite con un pennello di nylon . Lascia riposare per circa 20 minuti . Risciacqua bene con una spugna impregnata di acqua . Buona parte del nero dovrebbe essere venuto via. Lascia asciugare un paio d’ore e se è il caso ripeti il trattamento e risciacqua bene con spugna ed acqua. Infine lascia asciugare per un paio di giorni : il legno risulterà completamente pulito e schiarito.
3) Se vuoi strafare , prima di applicare l’impregnante, puoi ottenere un ottimo antimuffa ( a scopo preventivo ) preparando una soluzione di acqua ed acido borico al 15% - 20% ed applicandola con pennello su tutta la finestra . Lascia asciugare per un paio di giorni e togli eventuali riaffioramenti secchi dell’acido con un panno asciutto.
4) Applica l’impregnante. Se intendi usare l’olio di lino, una diluizione di 20% d’olio e 80% di trementina va più che bene. Non stai applicando un’olioresina, stai solo impregnando il legno che dovrai rifinire con pittura coprente. Gli impregnanti che si trovano in commercio hanno un residuo solido ( tra olio , resina , antimuffa ) tra il 10% ed il 20% , il resto è solvente.
5) Finitura con pittura.
Buon lavoro.