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consolidamento delle sedute

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(@fulvio)
Post: 354
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Cari amci del forum
sto restaurando una coppia di bellissime (a mio avviso) sedie fine 800 in noce. Al di la dei soliti problemi di falegnameria, che non sono poi irrisolvibili, c'è il fatto che sono state letteralmente divorate dai tarli , in particolare una gamba si vede ....quasi in controluce.
Pensavo quindi di operare il consolidamento.
In passato seguendo i consigli di Pierpaolo ho utilizzato il Linfoil, ma non si trattava di sedute ne la masticazione dei simpatici animaletti era arrivata a questi livelli.
Può andar bene lo stesso il Linfo oppure mi conviene orientarmi su altri prodotti come il Paraloid 72 o il C/720 della Colorlegno?
Ho letto che questi prodotti hanno serie controidicazioni quando si va a verniciare a gommalacca perchè danno un aspetto....falso al tutto.
Ci sono eventualmente  altre soluzioni?

 
Pubblicato : 10/10/2009 10:09 am
(@massimo78)
Post: 150
Estimable Member
 

ciao fulvio, dopo aver dato il paraloid e assicuratoti che questo abbia riconsolidato, passo lo sverniciatore sulle sedie e vedrai che lo strato superficiale ritornerà ad essere legno senza problemi per la gommalacca

 
Pubblicato : 10/10/2009 11:22 am
(@fulvio)
Post: 354
Reputable Member
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Ecco qua! Questo è il bello del nostro forum.
Grazie infinite Massimo.
P.S.
Resto in attesa degli strali di Pierpaolo Masoni sul Paraloid

 
Pubblicato : 10/10/2009 1:29 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
 

pierpaolo ha già risposto una volta così: "Quando ce vo ce vo" se l'intervento lo richiede e non puoi fare a meno benvenga il paraloid 

 
Pubblicato : 12/10/2009 1:45 am
(@fulvio)
Post: 354
Reputable Member
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Grazie Pin8cchio confidavo che ti saresti fatto vivo; a questo punto, se vuoi, approfitterei della tua esperienza per chiederti qualche dritta su come applicare il Paraloid.
Come sai sono solo un appassionato dilettante e, da perfetto discepolo del forum, ho sempre usato il Linfoil nei modi indicati per consolidare, ma il Paraloid (o il C720 della Colorlegno che immagino essere simile) non li conosco proprio.
L'unica cosa che so è che mi trovo nella condizione del "quando ce vo ce vo".
Allora ce la fai a darmi una dritta per "sortì da rafani?" (Come sai anche in Toscana abbiamo le nostre espressioni idomatiche, si potrebbe cominciare a rallegrare il forum anche in questo modo, sempre restando nei limiti della decenza)
Ciao e grazie a prescindere.

 
Pubblicato : 12/10/2009 1:40 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Se è la resistenza meccanica che cerchi, non credo che il paraloid te la possa fornire.
Francamente non so se ne dia di più l'olio di lino o il paraloid.
Vi sono sistemi alternativi. Per esempio inserire nella gamba un'anima di legno o di vetroresina (manda in brodo di giuggiole gli architetti).
Un consolidamento certamente migliore a livello meccanico lo puoi ottenere col silicato di etile. Questa affermazione farà sobbalzare molti restauratori, ma vi è una, tutto sommato, abbastanza ampia letteratura in merito, a partore dai romani, per continuare con la liuteria: i ponticelli di violini, viole ecc.. venivano induriti con silicati.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 12/10/2009 8:17 pm
(@fulvio)
Post: 354
Reputable Member
Topic starter
 

Accidenti! Eccone una nuova.
Ho subito interrogato Internet per scoprire che il "silicato di etile" è nato per i prodotti lapidei ma a quanto pare la sperimentazione di Perpaolo non ha confini.
E pensare che credevo di esagerare con il Paraloid, adesso invece vengo a scorpire che non serve un granchè.
Quando sembra di aver imparato qualche cosa ti accorgi che quello che sai e nulla rispetto a quanto ignori; in fondo Socrate aveva gia capito tutto.

 
Pubblicato : 12/10/2009 11:39 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
 

no... socrate aveva capito poco, altrimenti avrebbe bevuto del linfo.Chi in realtà aveva capiro tutto era santippe.

debbo operare il consolidamento di una gamba, sottile, scanalata rotta a metà e svuotata che sembra l'interno di un cioccolato milka, ho già fatto interventi del genere e davo per scontato l'inserimento di una barra filettata, il paraloid mi consente di riavere la giusta densità del materiale l'olio di lino ha tempi di essiccazione molto lunghi e mi è sembrato meno rigido, diciamo più elastico, per cui lo riservo per altri interventi, dei casi precedenti non ho documentazione fotografica ma ti fornisco le condizioni del lavoro che debbo iniziare prossima settimana, (clicca sui link le foto erano troppo grandi )  Francamente non conosco il silicato di etile e non ne ho esperienza di applicazione quindi mi fido del parere di Paolo, ma lascio la sperimentazione ad un altro momento nel frattempo mi muovo per questo  con il paraloid b72, non so se quello della colorlegno ha le stesse caratteristiche, paraloid è un brevetto, per cui o e lo stesso oppure è un altro prodotto o addirittura è una delle varianti, ne esistono diverse per diversi usi forse quello della colorlegno è già pronto? bo, non so cosa dirti ,io lo acquisto da qualche tempo da uno sponsor del sito che peraltro è un fornitore corretto e diponibile prova a vedere questo link
ti aggiorno con le immagini appena posso http://yfrog.com/2tcopiadimio022j
http://yfrog.com/0gcopiadimio018j

quello che hai visto non è un caso estremo e la tapezzeria non è mia ...è un lavoro da bau bau

troverai allegato anche l'inizio di un lavoro su una seduta della metà dell'ottocento, i cartaboni sono stati avvitati in un restauro precedente, l'usso di una colla vinilica mi ha sconcsigliato la loro rimozione  siccome mi sembra di averne già discusso con te di questa tecnica, fammi sapere se ti interessa  ancora e ti posto l'avanzamento lavori  dell'imbottitura classica . 

   

 
Pubblicato : 13/10/2009 3:07 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Ho visto le foto di Pinocchio. Io farei così: inserirei una barra in vetroresina (al limite va bene anche una filettata: gli inconvenienti si vedranno fra vent'anni) e come collante userei una resina epossidica: incolla e consolida penetrando nelle gallerie dei tarli.
Si tratta di un intervento un po complicato per via della forte capacità di penetrazione della resina: bisogna arginare molto bene.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 13/10/2009 8:56 am
(@fulvio)
Post: 354
Reputable Member
Topic starter
 

Siete troppo forti!
Allora Pin8cchio , la mia sedia, per mia fortuna, è in condizioni migliori della tua, per questo spererei di farcela con il Partaloid, la barra filettata a me non serve.
Siccome non ho mai usato questo consolidante ti chiedervo come applicarlo: a pennello? Iniettato nei fori con una siriga? Quante applicazioni fare?
Per quanto riguarda la tua offerta di mostrare l'avanzamento dei lavori non posso che rispondere affermativamente e con entusiasmo.  Sarà veramente interessante vedere come lavora un professionista.
A Pierpaolo invece vorrei dire una cosa sulle colle epossidiche bicomponenti, che in precedenza ho utilizzato per .......aggiuntare fratture scomposte e non perfettamente combacianti.
A mio avviso è solidissima e anche riempitiva (nel senso che...fa volume e quindi ben si adatta per superfici non perfettamente coincidenti, il problema è che ha un tempo di essiccamente brevissimo, oltre ad una elevata viscosità e quindi la vedo difficile a penetrare nelle gallerie dei tarli.
Però, siccome Pierpaolo mi dice una cosa diversa, è estremamemnte probabile che parliamo di prodotti diversi, oppure io ho sbagliato qualche cosa.
Aspetto una sua risposta per capirci di più.

 
Pubblicato : 13/10/2009 10:28 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Uso pochissimo il Peraloid ma ho trattato le gambe di un tavolo che erano ridotte alla consistenza polistirolo. Ora sono solide. Trattamento molto veloce a patto di ripeterlo un po' di volte ed usando il Paraloid molto diluito. Il tavolo è stato laccato quindi non ho avuto problemi con la finitura, altrimenti la superficie dev'essere ripulita perfettamente, con solvente nitro o acetone (dipende in cosa lo si è disciolto) prima che il Paraloid asciughi.

 
Pubblicato : 13/10/2009 5:32 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Di resine epossidiche ve ne sono un'infinità di tipi. Teoricamente puoi chiedere al chimico produttore una resina con determinate caratteristiche, e lui te la costruisce; ovviamente ciò non avviene per piccole quantità, ma se consulti un buon rivenditore di articoli di restauro trovi una gamma che soddisfa tutte le esigenze. Le varianti sono: la densità ed il tempo di catalizzazione.
Quelle molto dense, o addirittura in paste, vanno bene per incollaggi-riempimento, ma i risultati non sempre sono soddisfacenti perchè mancano di potere di penetrazione, In linea di massima, più è elevata la loro fluidità, maggiore è il potere adesivo, perchè penetrando nelle fibre del legno tendono a legarlo intimamente. Puoi dedurre informazioni abbastanza dettagliate dagli atti del seminario. I problemi sono fondalmentalmente la difficoltà di utilizzo e la irreversibilità dell'intervento. Se sbagli qualcosa non puoi tornare in dietro. La resina fluida riesce a penetrare in fessure inimmaginabili; per ogni intervento occorre una progettazione di arginatura diversa ed accuratissima. Per esempio, per gambe così tarlate io userei una resina siliconica per formature, bicomponente e liquida, da spalmare sulla superficie delle gambe, così da creare una sigillatura impenetrabile dalla resina.
pierpaolomasoni
 

 
Pubblicato : 13/10/2009 5:41 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Buongiorno Pierpaolomasoni! Ci si incontra in diretta! Perchè escludi categoricamente il Paraloid? Nessuno lo ama ma in alcuni casi rende il lavoro molto spedito

 
Pubblicato : 13/10/2009 5:45 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Tanti, troppi anni fa frequentai un corso triennale tenuto da professoroni dell'Istituto Centrale del Restauro: per i primi due anni fui costretto ad iniettare paraloid in un poverocristoligneodelmille ed in un plastico del Bramante. All'inizio del terzo anno convocai gli esimi docenti e li avvertii che se qualcuno mi avesse anche solo nominato il paraloid me lo sarei iniettato in vena. Probabilmente l'allergia che mente e corpo hanno sviluppato non mi permettono lucidità; quello che è certo è che esistono tante altre soluzioni.
un amico, sempre più triste e, aimè, febbricitante

 
Pubblicato : 13/10/2009 6:01 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Conosco gli abusi dell'ICR ma spero si tratti del passato...anche se non ne sono sicura. Per lavori rapidi, su pezzi non importanti e molto friabili funziona, ma non insisto perchè non vorrei farti salire ulteriormente la febbre! Buona guarigione!

 
Pubblicato : 13/10/2009 6:25 pm
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