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cornice con specchi...
 
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cornice con specchio

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(@pierpaolomasoni)
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Noble Member
 

Si tratta di mobili rientranti nello stile eclettico (Napoleone III, Umbertino), che, genericamente, data la vastità di stili che seppe amalgamare, venne chiamato anche Neorinascimento; in pratica va dalla fine dell800 ai primi decenni del 900.
Non era noce scuro. Spesso erano di noce, altre volte di pioppo (si trovava ancora quel bellissimo pioppo che somigliava nella venatura al noce (in alcune regioni si chiamava alvano). Per quello che ne so, come già detto, la tinta base era realizzata con olio di lino pigmentato con terra nera. A finire una cera o un mix di resine e cera. Si tratta di un gusto dell’epoca, frutto di varie influenze anche orientaleggianti che è nato già nel neogotico. Niente a che vedere con Cescobeppe per il quale si colorarono un numero limitatissimo di mobili e che non diede vita a nessuna moda. In quel periodo in Sicilia venivano realizzati mobili analoghi, ma con intagli di tipo floreale (fiori e frutta).
Poi C. dovrebbe spiegarci perchè la carnauba dovrebbe opacizzarsi!!! è forse anche questo uno dei prodotti che la scandalizzano? L'evaporazione dei solventi avviene nel giro di pochissimi giorni; quindi la fantomatica opacizzazione dovrebbe già essere avvenuta.

 
Pubblicato : 05/01/2012 6:05 pm
 ale
(@ale)
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non vorrei sembrare bastian contrario ma per la mia piccola esperienza in riferimento alla volatilità della cera carnauba non ho riscontri pratici.
in particolare mi riferisco a un intervento fatto su una cassapanca in noce di fine sei primi sette che ho lucidato con cera di carnauba e a distanza di ormai 9 anni ha più o meno la stessa lucentezza iniziale avendo la sola cura di spolverarla con un panno di lana una volta la settimana quando pulisco la mia camera.

forse se facessi lo stesso tipo intervento su un legno i cui pori non siano ben chiusi posso imaginare che forse  una volta volatilizzati i solventi il legno potrebbe essere un po più opaco ma se i pori sono ben chiusi (ecco perchè ho passato per scupolo la pietra d'agata) e la cera è stata lucidata bene con panno molto caldo allora direi che non rimane opaco .

di certo non è uno specchio ma la luce la riflette bene .

 
Pubblicato : 05/01/2012 7:14 pm
(@cassiopea)
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Ale niente da eccepire contento tu contenti tutti, la carnauba è un ottima cera, ma il procedimento da te operato è un po pasticciato ti sei complicato la vita inutilmente potevi chiudere il poro con gommalacca diluita, e alla fine passavi una buona cera di qualità con carnauba, mi sembra di averlo ripetuto più volte anche in altri post, non è una cornice del cinquecento la gommalacca la puoi utilizzare siamo nella norma, sia per quel che riguarda l'epoca sia per qualità avresti ottenuto un risultato migliore, ma a quanto pare c'è chi ti influenza, fate pratica ed esperienza ragionate con la vostra testa.....la gommalacca è sicuramente migliore di qualunque LINFOIL disponibile sul mercato, il problema che bisogna lavorare di più questo forse è il demerito.

 
Pubblicato : 05/01/2012 7:33 pm
 ale
(@ale)
Post: 219
Estimable Member
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...oppure per meglio dire ...

si la carnauba mi è capitato si opacizzasse dopo alcuni gg una volta evaporati i solventi ma solo in alcuni punti delimitati dove mi sono reso conto di non aver lucidato bene con il panno caldo.

ps. bisogna anche dire e con questo non voglio insegnare nulla a nessuno ma per  tirare  a lucido la cera di carnauba bisogna avere tannta buona volontà .... ogni volta a metà dell'opera mi soffermo a pansare a chi me lo ha fatto fare.... e mi rispondo sempre ... TU! 🙂 😉 😀

 
Pubblicato : 05/01/2012 8:08 pm
 ale
(@ale)
Post: 219
Estimable Member
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premetto che il linfooil non so nemmeno come è fatto.

per quanto riguarda il complicarmi la vita .... lo so e temo mi piaccia molto 🙂

sono d'accordo con te sul fatto del chiudere i pori con la gomma lacca poi cera sarebbe stato ugualmente coerente per quell'epoca .

non credo di farmi condizionare da pierpaolo ma credo di attingere pereri da lui da te e da turtti e poi valutare i procedimenti  (se mi fossi lasciato condizionare da lui l'avrei lasciata nera come ha consigliato all'inizio)

ps. non si pensi che io discrimino la gomma lacca ANZI mi piace moltissomo e se fosse per me  stoppinerei dalla mattina alla sera 🙂 🙂 cio non vuol dire che escludo a priori anche altre tecniche che comunque sono coerenti con l'oggetto.

per quanto riguarda il linfoil ho ancora molte incertezze nell'usarlo per svariati motivi
- è difficile da reperire nella mia zona se non ordinandolo 2 settimane prima
- mi lascia perplesso perchè un prodotto gia pronto e avrei la senzazione di utilizzare una vernice tipo quelle acquistate alla brico
-non mi è ben chiaro come potesse essere urtilizzato in passato e da cosa è composto

 
Pubblicato : 05/01/2012 8:15 pm
(@p1950m)
Post: 280
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una volta ho provato su di un mobiletto rustico sverniciato a richiudere i pori utilizzando cera d'api, carnauba e trementina riscaldate con sciolta della polvere di pomice messa nel tampone e girata sul legno.
Poi passato l'encausto e lucidato con panno caldo.
Bello il risultato ma faticosissime sia la prima parte che la seconda.
Penso di non farlo più.
ciao
mario

sapete dirmi con che percentuali devo unire cera, trementina e olio di lino cotto per lucidare a olio e cera?
grazie

 
Pubblicato : 21/01/2012 10:04 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Penso tu alluda al sistema classico che ho più volte citato,  di dare un fondo d’olio misto a cera (30%) prima dell’inceratura finale. Basta, alla cera già diluita, aggiungere l’olio.
Per Ale: la maggior parte dei trattati sulle vernici (ne abbiamo dal 1100 in poi) sostengono che le vernici migliori e più usate erano a base di olio di lino ed ambra, ma ne troviamo anche con altre resine (greci e romani usavano la sandracca, molto diffusa sino a tutto il ‘700). Ve ne erano di opache, semilucide e lucidissime; per tutti i gusti.
Un esempio di un trattato del 1700 può essere il seguente:
http://books.google.it/books?id=NRkTAAAAQAAJ&pg=PA167&dq=vernici&hl=it&sa=X&ei=CKUZT-bBO4GVOpy_4LgL&ved=0CFUQ6AEwAg#v=onepage&q=vernici&f=false
Non è detto che in commercio si trovassero tutte queste vernici; oltretutto in questo testo si propongono lavorazioni semplificandole spesso un po troppo. Devi pensare a quanto fosse diffuso l’analfabetismo, e, quindi, a che pubblico fosse indirizzato.
Puoi usare semplicemente olio di lino cotto, ma i risultati migliori si ottengono quando vi è unita una resina. La moderna chimica ci insegna che certe resine di sintesi danno risultati molto simili a quelli che si ottengono con l’ambra. Il Linfo è un’emulsione di olio di lino, olio di tung, resina alchidica: del tutto simile alle più diffuse vernici del passato. Se vuoi vernici con resine naturali puoi rivolgerti alla Durga che ne produce una gamma molto ampia.
La maggior parte delle ditte che copiano vernici antiche usano per comodità resine sintetiche. Un’altra ditta che produce un’ottima vernice è la New chemical prevention. Come diluente usa l’alcol. Nel libro che ho postato troverai anche ricette di vernici con olio ed alcol.
È un testo importante perché testimonia la ricerca e la varietà di prodotti. Ma devi tener presente che le vernici ottenute con tale ricettario non possono essere di ottima qualità per via della semplificazione delle lavorazioni. Per esempio gli autori più seri, in ogni epoca, raccomandavano che le resine venissero pirogenate in recipienti ermeticamente chiusi. Ciò serviva ad ottenere prodotti particolarmente puri, privi di particelle di resina carbonizzate. Devi calcolare che l’artigiano, come il liutaio, non si metteva certo a fabbricarsi le vernici, sia per le difficoltà del reperimento delle materie prime, sia per la difficoltà di fabbricazione. Semplicemente andava in mesticheria a comprare, come oggi si va in colorificio.

 
Pubblicato : 22/01/2012 1:27 pm
(@cassiopea)
Post: 0
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Ragazzi c'è anche la gommalacca che da effetti garantiti, il LIFOIL non c'entra col restauro è una pessima idea, poi scusa che razza di poltiglia è venuta fuori anche la pomice  :'(

 
Pubblicato : 22/01/2012 8:44 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Io non sarei così critico! In passato sono stati usati adittivi quali pomice, vetro polverizzato, marmo polverizzato, ecc.

 
Pubblicato : 22/01/2012 11:18 pm
(@pomacciolo)
Post: 351
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nel senso che se sono stati usati in passato dovremmo rispettare e usarli ancora?
queste  frasi nostalgiche inducono a pensare che i danni che facevano in passato siano tutti da gistificare o valorizzare ?!

 
Pubblicato : 22/01/2012 11:52 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Caro Pomacciolo, non vi era nessuna nostalgia nella mia frase. Non è colpa mia se in passato sono state realizzate vernici contenenti strani adittivi! Mi sono solo limitato a far notare che non si tratta poi di una grande stranezza. P1950 ha usato, forse maldestramente, una tecnica non molto strana. E poi non credo che in passato i falegnami facessero più danni di quanti ne fanno oggi.

 
Pubblicato : 23/01/2012 12:06 am
(@cassiopea)
Post: 0
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Qualcuno gentilmente  può spiegare che funzione a la polvere di marmo sul legno, quello che a me risulta è tutt'altro uso, quando venne sfregiata con un martello la Pietà di Michelangelo da un turista tedesco che risultò essere uno squilibrato.....le parti vennero recuperate e ricostruite in parte con polvere di marmo.....ma sul legno boooh  😮

La polvere di vetro e la pomice servono solo a sporcare il legno.....alcune pratiche anche se fatte in passato non giustifica questa affermazione il fatto che siano utili, il legno dobbiamo esaltarlo non semplicemente sporcarlo.....mario giustamente come pensi fai bene a non ripetere l'esperienza, una domanda questo mobile rifinito da te in questo modo a mantenuto nel tempo la sua bellezza iniziale? Visto che la pomice e la cera data a questo modo si opacizza a lungo andare impoverendo il mobile.

 
Pubblicato : 23/01/2012 2:20 pm
(@p1950m)
Post: 280
Reputable Member
 

una tecnica un pò lunga e "rognosa" per turare i pori e lucidare; perchè va messa la cera diluita  con trementina contenente la pomice, poi va tolta tutta la parte in eccesso, lasciata asciugare per un bel po di tempo, fregata con foga con uno straccio e poi lucidata con l'encausto.
non è molto tempo che l'ho provata per curiosità dopo che avevo letto da qualche parte come farla da parte di un restauratore.
non è chiaramente un mobile prezioso e non so come si conserverà nel tempo.
era solamente una prova.
ciao mario

 
Pubblicato : 23/01/2012 5:12 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Di solito l’aggiunta di materiali inerti nelle vernici (tecnicamente le cere sono catalogate come vernici) ha il senso di dare corpo alla vernice stessa e di renderla più lucida. Vi sono decine di ricette storiche che ne contemplano l’uso. Chi ama la lettura può trovarne anche sul libro che ho postato in questo dibattito. Capisco che qualcuno non ami leggere; a richiesta posso postare singole ricette, ma non avrebbero il carisma della genuinità!

 
Pubblicato : 23/01/2012 5:23 pm
 ale
(@ale)
Post: 219
Estimable Member
Topic starter
 

grazie pier paolo ,molto interessante quel libro sarebbe bello aveerne una copia originale 🙂

 
Pubblicato : 23/01/2012 6:58 pm
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