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Salve a tutti.
E' la prima volta che mi imbatto in questo forum ma nessuno ha mai trattato questo argomento, anche se di materiale ce n'è! Io sono specializzata nel settore lapideo ma aimè mi è stata commissionata un'opera che raffigura la madonna dello Sterpeto dipinta ad olio su lastra di zinco.(E' sempre un ottimo sprono per imparare) Il dipinto era posizionato in una edicola votiva in aperta campagna quindi il suo stato di conservazione è pessimo. Vorrei sapere come è possibile effettuare una pulitura che non intacchi ulteriormente le poche scaglie di colore ancora presenti e che tipo di materiale utilizzare. Ho iniziato la pulitura orientandomi verso le soluzioni acquose: una soluzione addensante chelante a ph 7 con acido citrico al 4% e aggiunta di tween 20 al'1%. Toglie la prima patina, ma i sali dell'ossidazione rimangono tali e quali.Cosa ne pensate?
Sono anche dubbiosa per la reintegrazione delle lacune presenti e le mancanze(stuccature) che si trovano nella parte inferiore. Per l'integrazione pittorica poi è possibile usare sempre colori ad olio? se sì, che tipo di olio devo utilizzare? oppure è meglio reintegrare con colori a vernice? in ultimo, ma non meno importante, che tipo di protettivo devo utilizzare per la stesura finale?
Vi ringrazio anticipatamente e vi allego una fotografia per chiarire meglio il tutto
Federica
finalmente qualcuno che parla di restauro in modo serio!
Non ho mai lavorato su lastre di zinco, per cui non saprei darti una risposta riguardante la pulitura, e dubito che la troverai in questa sezione. L’unica cosa che mi sento di fare è di darti privatamente il cellulare di Borgioli (chimico della C.T.S.): è competente e disponibile.
Per le reintegrazioni penso che puoi intervenire con pitture ad olio.
Infatti Pierpaolo non sai rispondere, la nostra amica finalmente parla di restauro, in una sezione sbagliata aimè, non ti risponde nessuno perchè questa sezione è dedicata al mobile antico e al suo restauro ( si spera) non perchè ci siano incompetenti.... 🙂
Tanto per non smentirti hai perso un’altra occasione per stare zitta ed evitarti la solita figura dell’incompetente (per pura cortesia uso lo stesso termine che hai usato tu). I chelanti sono prodotti che tutti i restauratori dovrebbero conoscere, siano essi restauratori del lapideo o del legno.
Se vai su questo link troverai un esempio di legno policromo pulito con un chelante.
http://www.webalice.it/inforestauro/chelanti.htm
Questo si chiama restauro.
Domanda alla quale non risponderai: tu cosa avresti usato?
Mia cara, fra i vari settori del restauro non vi sono grandi differenze: fondamentalmente cambiano soltanto alcune reazioni chimiche. Mi pare veramente fuori luogo che appena interviene una restauratrice che dimostra professionalità tu intervenga dicendo che ha sbagliato sezione. Qual è secondo te la sezione dedicata ai professionisti? O forse il problema è dato dalla policromia? A te non è mai capitato un mobile pitturato? Deduco di no: tu sei ferma alla gommalacca, è evidente!