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Ciao, vorrei chiedere qual' è il metodo corretto per realizzare la finitura cera partendo da un fondo preparato a gommalacca o con olioresine. Mi interesserebbbe sapere nel dettaglio i vari passaggi specifici. Su internet ci sono notizie a volte contrastanti e molto spesso superficiali le quali applicate in pratica risultano poco pratiche e dall' effeto dubio. Conto sulla vostra estrema professionalità e disponibilità. Grazie.
Non esiste una regola “buona per tutte le stagioni”: vi sono un’infinità di varianti date dal tipo di legno, al tipo di finitura che vuoi ottenere. Se il legno è compatto e poco assorbente puoi addirittura evitare di dare un fondo. Il fondo ha il senso di turare i pori e diminuire l’assorbimento, inoltre può avere lo scopo di ottenere una levigatezza perfetta per avere un lucido maggiore. In passato spesso alla cera veniva aggiunto un po’ di olio di lino ( viene ancora fatto; vedi Oliocera della Durga), così la cera acquistava corpo e penetrava maggiormente nel legno. In linea di massima devi calcolare che la cera è soltanto una protezione finale che può dare un tocco in più sia come protezione, sia esteticamente rendendo più morbido l’effetto. Senza contare il fatto che vi sono un’infinità di cere con effetti diversi. Per esempio le cere da stoppinare: l’effetto finale è difficilmente distinguibile da quello della gl. stoppinata. Ciò che secondo me va accuratamente evitato è di usare la gl. a pennello come fondo: non mi stancherò di ripeterlo: è una pratica veloce molto usata nelle botteghe di restauro mediocri che da risultati mediocri.
Su fondo con pori chiusi come si procere volendo lucidare con finitura a cera? Per esempio con effetto lucido o un po satinato.
Come già detto, più il fondo è levigato, più avrai l’effetto lucido. Se vuoi un effetto satinato puoi dare direttamente la cera, magari con un’aggiunta di un po di olio di lino. Se vuoi la finitura più lucida puoi dare una mano o due di olio pagliettando dopo ogni mano in modo da levigare bene.
Mi scuso ma non mi sono saputo spiegare. Io vorrei sapere le procedure. Tipo: stendere la cera con un pennello o altro, lasciare asciugare per x ore. Lucidare con panno di lana o di cotone riscaldato o non. Passare olio di lino. Questo solo per esempio.
Mentre per la gommallacca e per le olioresine si conoscono bene tutte le procedure ed i trucchi per quanto riguarda la cera non riesco a trovare info dettagliate.
Scusa, ma non è assolutamente vero che per la gommalacca vi sono delle procedure codificate ed universali.
Nella mia bottega ho sempre avuto un addetto alla stoppinatura e nel tempo se ne sono succeduti almeno 4. Ognuno aveva il suo metodo (che ovviamente sosteneva essere il migliore); c’è stato chi usava la pomice, chi la aborriva, chi dava prima una mano a pennello, chi usava la tripoli, olio paglierino o di lino; ho visto persino usare olio enologico. Anche per la cera ogni artigiano sviluppa i propri sistemi, anche se vi sono meno differenze, basate soprattutto sulle differenze dei prodotti usati. Direi che è fondamentale che di cera ne venga data il meno possibile. C’è chi la spennella e poi interviene con una spazzola di saggina, chi la lascia asciugare e poi la tira con panni morbidi; io spesso la do molto diluita ed uso panni ruvidi… Insomma, che sappia non vi è una regola, ma piuttosto tanti modi personali. Oltretutto devi calcolare l’enorme varietà di cere che si trovano in commercio, ognuna con caratteristiche proprie; per esempio varia il grado di fusione. Ciò significa che vi sono cere che si rammolliscono con un panno tiepido, altre che con temperature superiori non fanno una piega. Secondo me conviene scegliere alcune buone cere ed imparare ad usarle sperimentando. Tutto sommato incerare è piuttosto semplice. Sarebbe bene che intervenisse anche qualcun altro per dire la propria opinione.
In questi giorni sto rifinendo con cera delle porte di abete, considerate che è la prima volta quindi sto sperimentando,
la cera me la sono preparata da solo, 200g di cera d'api sciolta a bagnomaria insieme a 100g di cera di carnauba, quando la cera si è sciolta completamente lo tolta dal fuoco e ho aggiunto 1litro e 1/2 di essenza di trementina mescolando il tutto per bene, ho aspettato che la temperatura scendesse un pò poi ho versato il tutto in un barattolo di vetro, conservandolo al buio.
La prima volta che ho lucidato con la stessa ho usato del acquaraggia per sciogliera la cera e renderla malneabbile, la stendevo a pennello e la tiravo con uno straccio di cotone (dimenticavo le porte le ho prima trattate con linfo) fino a lucidare.
Successivamente non ho più usato l'acquaraggia per sciogliera la cera, ma la riscaldo a bagnomaria, cosi evito di inalare i vapori dell'acquaragia, stendo a pennello e tiro con uno straccio di cotone prima che indurisca del tutto, successivamente strofino con uno straccio di lana.
Ho notato che la finitura (lo strato di cera applicato) risulta molto duro, infatti eventuali eccessi come sbavature non vengono via strofinando, penso che la durezza sia data dalla quantità di carnauba, non so se è un bene o un male...
certo che la carnauba che hai messo è troppa, bastavano 30 gr su 100 di cera d'api.
A bagno maria per non respirare i vapori dell'acqua ragia? tanto respiri i vapori della trementina che forse è peggio, sarebbe meglio aggiungere altra ess. di trementina fino a fare diventare il tutto molto piu morbido e darne un velo direttamente senza stare a riscaldare agni volta.
Meglio sarebbe dopo l'inceratura uscire dal laboratorio e togliere gli eccessi il giorno dopo.
Per la quantita della carnauba mi sono attenuto alle schede tecniche tratte da internet, la prossima che preparero mi atterro ai 30 g x 100, secondo te cosa comporta l'eccesso di carnauba?
ti assicuro che i vapori dell'acqua ragia sono forti rispetto ai vapori della cera sciolta a bagnomaria, (almeno nel mio caso)
non ho usato la trementina per sciogliere la cera in quanto in precedenza ho avuto la senzazione che se ne usi troppa si crei una pellicola, non è cosi?
Grazie.
l'hai detto tu, l'eccesso di carnauba non ti fa tirare bene le sbavature una volta asciutta sul legno.
se non è un mobile importante, una cera cosi dura la si puo tirare anche con un platorello col pelo di coniglio stando molto attenti. Ma noi vogliamo ottenere con la cera una patinatura e dovrebbe essere piuttosto leggera, tieni conto che anche rispetto alla temperatura dell'ambiete la cera puo cambiare consistenza, l'ideale è una cera morbida senza doverla riscaldare ogni volta.