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Intervento "superficiale"

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(@quattroporte95)
Post: 3
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Topic starter
 

Cari amici, mi rivolgo a voi tutti ed in particolare al Guru Pierpaolo .Dopo averli tenuti chiusi per anni in un appartamento, vorrei riutilizzare alcuni mobili di famiglia che sarebbero in buone condizioni generali e non avrebbero bisogno di grandi interventi se non fossero infestati ,quale piu' e quale meno, dai nostri amici tarli. Ho letto le vostre opinioni sul come affrontare il problema e mi e' sembrato di capire che  e' di difficile soluzione. In particolare l'amico PPM non e' propenso all'uso di biocidi antitarlo da iniettare con le comuni siringhe. A lui,ed anche a voi tutti, chiedo: ma allora,escludendo il costoso intervento di un artigiano restauratore (per motivi di vil pecunia)  cosa posso fare  ? Il Linfoil,consigliato anche dallo stesso PPM consiglia sortisce qualche effetto ? Va diluito ? Con cosa ed in quali proporzioni ? Macchia i mobili o non mi devo preoccupare.  I fori,poi, vanno chiusi con la cera? In trepidante attesa di un vostro illuminato consiglio saluto tutti. Antonio

 
Pubblicato : 24/03/2009 1:40 pm
(@valcam)
Post: 4
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anni addietro,fino agli anni 50 mi hanno spiegato che la Saffa,oltre i fiammiferi produceva bastoncini imbevuti di fluoruro di carbonio,molto tossico.I bastoncini simili ai cerini venivano inseriti nei fori e quindi rinchiusi con cera.I vapori si espandevano all'interno delle gallerie per lungo tempo.Per motivi di sicurezza furono tolti dal commercio.Oggi ci sono vari interventi come antitarlo come la camera a cianuro che però è non solo costosa ma è estremamente pericolosa.Io uso l'unico sistema possibile nelle mie possibilità,ovvero comune liquido antitarlo.Uso un prodotto della Phase che adoperano anche a Firenze all'opificio delle p.dure.Sostanzialmente è permetrina sciolta in petrolio raffinato.Ha il pregio di essere praticamente inodore e non provoca quel fastidioso e persistente odore di petrolio di certi altri prodotti.E' bene prima del trattamento soffiare dell'aria nei fori per far uscire al massimo la polvere dello smangiucchiamento per permettere al meglio la penetrazione del veleno però è meglio non usare il compressore perchè troppo potente e può far crollare le gallerie,io adopero una pompetta a pedale da bicicletta,doso la forza di spinta senza provocare danni.Io nei fori più grossi infilo servendomi di un filo di acciaio dei tamponcini di cotone imbevuto di veleno e spinto all'interno più a fondo possibile.Dopo stucco tutti i fori con stucco a cera o se i fori sono parecchi con gommalacca mescolata nella farina di legno.L'amtitarlo essendo molto impregnante contrasta la crescita di nuovi tarli per il legno ormai tossico.Tutto questo non è certo definitivo perchè rimuovere le uova è quasi impossibile.Ora c'è il sistema a microonde ma non so quanto sia valido.Il pensare di far friggere l'interno del legno col conseguente riscaldamento dell'umidità specifica della tavola penso possa provocare spaccature deleterie e non so come il macchinario possa reagire in presenza di parti metalliche(chiodi,perni,viti,cerniere ecc.)Mah!Con interesse seguirò altri pareri.

 
Pubblicato : 24/03/2009 2:44 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Di tarli ed antitarli ne ho parlato a lungo, e non vorrei ropetermi oltre misura. Tenterò quindi di essere sintetico.
Riguardo all'ultimo intervento sono daccordo soltanto sul microonde.
In quanto alla permetrina, si tratta di un biocida tossico anche nei confronti dell'uomo. Non so più quale agenzia governativa americana (basta una semplice ricerca in internet) ha stabilito, tra l'altro, che può provocare alterazioni al feto.
Penso si debba ragionare pensando a cosa favorisce la proliferazione dei tarli. Queste bestioline amano il silenzio, il buio, l'umidità stagnante. Aggrediscono legni conservati in ambienti malsani.
Quindi, innanzitutto, vanno abolite tutte quelle condizioni che creano un ambiente a loro favorevole.
Quindi: aria, luce, rumore. Al Louvre, da decenni, come antitarlo vengono usati dei metronomi particolarmente rumorosi, e pare che il sistema funzioni.
Io ho solo mobili antichi, e sfido a trovare un tarlo; per lo meno, un tarlo che lavori.
Certamente uso una serie di accorgimenti. Per esempio faccio in modo che tutti i locali siano vissuti; quando vado in ferie non chiudo le tapparelle; faccio in modo che vi sia spesso rumore ecc.....
Tratto i mobili con linfoil o, comunque, con olio di lino, o con vernici olioresinose perchè pur non essendo specificamente antitarli, rendono il legno ostico al loro gusto.
I fori dei tarli io non li chiudo per non togliere traspirabilità al legno. I nuovi tarli non praticano i vecchi buchi, ma ne fanno di nuovi (amano mangiare, non correre!) e odiano le correnti d'aria. Se metti del biocida in un foro e lo chiudi, il tarlo si farà un'altra strada, daltronde deve pur mangiare!
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 25/03/2009 12:15 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Confermo! L'olio di lino e suoi derivati + una casa vissuta, rumorosa e con molta luce funzionano meglio dei biocidi! L'ho sperimentato: biocidi per anni ed i maledetti tornavano sempre mentre sono già passate 2 primavere (anzi 3 da pochi giorni)dal trattamento con olio di lino ed i tarli non si sono più visti.

 
Pubblicato : 30/03/2009 8:44 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
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in alcuni post  dello scorso anno lo confermavo anche io, è dura da ammettere ma sto montanaro ha ragione.

 
Pubblicato : 31/03/2009 2:27 am
(@marco75)
Post: 416
Reputable Member
 

Confermo pure io....Linfoil o cmq olioresine sono prodotti eccellenti!!!Contrariamente a quanto alcuni sostengono non sono nemmeno cari...anzi!!! 😉

 
Pubblicato : 31/03/2009 3:53 pm
(@quattroporte95)
Post: 3
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Topic starter
 

Ragazzi (!), grazie per la collaborazione e vada per il LINFOIL. Ma, non per essere rompi..., non mi avete detto se va diluito, con che cosa e in quali proporzioni. E poi, ad Aporia che mi parla di olio di lino (cotto o crudo ?) ed i suoi derivati,,chiedo: sono la stessa cosa del Linfoil ? Mi sembrava di aver capito che sono cose diverse. In attesa : auguri pre-pasquali a tutti e buona pastiera di grano! (dalle mie parti va forte) Antonio.-

 
Pubblicato : 01/04/2009 7:08 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Come il solito tenterò una sintesi. Fino a tutto l'800 la composizione delle vernici era: un olio vegetale (quello di lino risulta essere il migliore perchè polimerizzandosi crea un reticolo impermeabile all'acqua e permeabile al vapore: quindi lascia traspirare il legno), una resina naturale, un essicativo ed un diluente. Variando le proporzioni variano le caratteristiche della vernice. Esistevano vernici a corto olio, a medio olio ed a lungo olio. Il linfo è da considerarsi a medio olio, quindi è molto versatile.
Una ottima caratteristica di queste vernici è che le si possono modificare con facilità, per esempio aggiungendo olio o standolio (olio cotto più volte). Un tempo gli artigiani usavano per lo più una sola vernice che modificavano a seconda delle esigenze. Altro esempio: se la si vuole usare come fondo per la cera, è possibile aggiungervi una piccola quantità di cera d'api. Il risultato è superlativo.
L'olio da solo essica troppo lentamente, soprattutto se crudo (la cottura da inizio al processo di polimerizzazione), quindi va usato soltanto in casi particolari.
Lo si può diluire con l'apposito diluente a base di limonene (essica più velocemente), oppure con acquaragia o, su lo si vuole un po più filmamte, con trementina.
Di solito la prima mano la si da diluita al 50%, poi puro. Ma è importante che non filmi; bisogna togliere le eccedenze dopo 10 minuti, pagliettare quando asciutto. Se si vuole una filmazione lo si deve dare più volte. Ricordare che l'olio tende ad asciugare in superficie e non in profondità. Quindi se si da troppa vernice, tenderà a restare appiccicosa. Detto così forse risulta complicato, ma nella pratica non lo è. Basta capire come funziona.

pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 01/04/2009 8:47 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Io uso olio di lino cotto sia per stoppinare sia come base per pavimenti in legno poi finiti a cera (superlativi!). Tempo di asciugatura circa una settimana sempre che non diluvi come in questi giorni! Non nominate la pastiera perchè è il mio dolce preferito! Vivendo "un po' lontano" da Napoli devo affidarmi alla clemenza delle amiche dalle sane radici parternopee.

 
Pubblicato : 02/04/2009 4:15 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Non volevo infierire, ma una superlativa pastiera io me la sono spolverata la settimena scorsa. merito di una moglie grande cuoca di ascendenze partenopee. Comunque, tante grandi pasticcerie napoletane le spediscono ovunque!
Per velocizzare la catalizzazione dell'olio di lino si possono usare delle lampade uv; ma è meglio che insieme all'olio vi sia anche una resina atta a conferirgli durezza.
è possibile aggiungere all'olio un essicativo. Attualmente il più usato è l'ossido di cobalto; lo si può trovare nel catalogo della Kremer. Una ascuigatura troppo lenta è passibile di problemi quali polvere o impronte di bestioline domestiche.
tempo fa ho dovuto salvare un barboncino che si trovava, non si sa come, al centro di una stanza ove era stata fatta una colata di cemento come sottofondo per il pavimento. Era immobile, terrorizzato con il cemento fino alle ginocchia. Anche la mia gatta incorrerebbe subito in problemi del genere.
pierpaolomasoni
PS. ma la pastiera la preferite col grano intero o spezzato? Napoli si divide in queste due fazioni.

 
Pubblicato : 02/04/2009 6:07 pm
(@fulvio)
Post: 354
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Con il grano intero.
Ma dell'acqua di rose cosa ne pensi?
Fulvio

 
Pubblicato : 04/04/2009 3:13 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Anch'io sono per il grano intero; ma non per l'acqua di rose che trovo dia un aroma stucchevole. Aroma d'arancio, o, in alternativa millefiori.
pierpaolomasoni
Ps. BUONAPASQUA

 
Pubblicato : 04/04/2009 6:08 pm
(@fulvio)
Post: 354
Reputable Member
 

CONTRACCAMBIO GLI AUGURI DI BUONA PASQUA A TE E A TUTTI GLI AMICI DEL FORUM

 
Pubblicato : 05/04/2009 7:34 pm
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