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La Finitura del Mobile: Storia, meteriali e metodi

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(@giuseppe)
Post: 439
Illustrious Member Admin
Topic starter
 

Ho il piacere di pubblicare sul nostro sito un valido contributo di Pier Paolo Masoni su un tema di grande attualità tra gli appassionati ed i professionisti del restauro: La finitura del mobile.
Vi invito a leggere l'articolo ( http://www.webalice.it/inforestauro/finitura.htm ) e  intervenire qui nel forum per esprimere i vostri commenti in uno scambio costruttivo portando le nostre esperienze .

 
Pubblicato : 19/10/2006 10:12 am
(@hammer)
Post: 48
Eminent Member
 

Ho letto con entusiasmo tutto ciò che ha scritto Pierpaolo, e mi sono soffermato su di una tecnica che utilizzavano in India raccontata su di un'opera del 1590.
Mi sono chiesto se anche su di un mobile potrebbe essere usata la stessa tecnica. Mi spiego meglio: un blocco di gommalacca veniva strusciato su di un'oggetto in movimento sul tornio. Se riproduciamo lo stesso gesto su di un mobile, ovvero sfregando un blocco di gommalacca, si potrebbe avere un risultato soddisfacente?
Ciò che dice Pierpaolo non lo avevo mai preso in considerazione, infatti io credevo che la gommalacca fosse il metodo più giusto per la finitura di mobili appartenenti ad ogni epoca e le sue parole mi hanno fatto vedere un mondo completamente diverso, che mi ha appassionato ancora di più.grazie.

 
Pubblicato : 20/10/2006 1:47 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

evidentemente hammer non ha mai lavorato al tornio: la velocità del tarnio con un'attrito causa una notevole temperatura che non potrebbe essere raggiunta con un'azione manuale. le proprietà termoplastiche della gommalacca possono essere utilizzate in operazioni di stuccatura: basta mettere qualche scaglia di questa resina su di una spatoolina, scaldare con un'accendino fino allo scioglimento della stessa e stuccare con una certa accuratezza.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 20/10/2006 4:23 pm
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

Vorrei ringraziare Pier Paolo Masoni per il suo contributo riguardante la finitura del mobile, fa piacere sapere che ci sono persone competenti disposte a condividere la propria esperienza con gli altri, mi sono messo a rileggere i miei appunti di chimica applicata al restauro che a dire il vero non digerivo molto ai tempi degli studi, invece adesso ne ho aprezzato la lettura in quanto molto utile per saperne di piu su prodotti "dimenticati".
Sperimento da poco tempo l'uso di vernici poliresinose, cioe aggiungo alla comune gomma lacca percentuali variabili di varie resine (elemi, mastice, sandracca etc.) anche se non sono giunto a formule definitive spero di arrivarvi presto anche perche non posso usare come banco di prova i mobili dei miei clienti :).
Pero mi interesserebbe  sapere qualcosa di piu sull'uso dell'olio di lino cotto, nello specifico sapere quando unirlo alle resine e all'alcool? per deduzione logica io farei scigliere le varie resine nll'alcool (ovviamente quelle solubili in questo solvente) e poi le unirei all'olio, ma per non buttare via prodotti dai costi non proprio contenuti sarebbe belo avere delucidazioni se possibile.
L'altra soluzione sarebbe quella di crearsi una vernice grassa che non è proprio una cosa semplice anche perche unire resina e olio comporta la pirogenazione cosa non proprio semplice da applicare, allorta non  rimane che comprare delle vernici all'olio gia pronte (cosa che faro presto  perche il loro uso mi incuriosisce molto).
In ultimo vorrei sapere se la modalita di stesura con tampone per le vernici a olio e la stessa di quella usta per la gomma lacca?
Ringrazio anticipatamente ciao

 
Pubblicato : 23/10/2006 11:02 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

in effetti l'insolubilità delle resine nell'olio è il grosso problema, al quale va sommato il fatto che per rendere maggiormente essicativo l'olio occorre aggiungere dei metalli. è per questo motivo che io ho puntato senza troppi indugi su prodotti già pronti, magari modificandoli.
in quanto alla stoppinatura, in passato (circa 20 anni fa) rifinii in tal modo alcuni tavolini usando olio di lino diluito in alcol. fu un'operazione piuttosto laboriosa (penso che ci si debba prendere la mano; oltretutto come stoppinatore non valgo molto), ma il risultato fu strepitoso. a distanza di vent'anni sono ancora perfetti.
provare per credere.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 24/10/2006 11:16 pm
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

Visto che si parla di finitura del mobile mi è venutaq in mente una particolarita , un restauratore da me conosciuto anni fa dava spesso e volentieri la gomma lacca a pennello calda ??? premetto che non la do neanche fredda a pennello tranne in rari casi, ma dandola calda dal punto di vista chimico/fisico c'e una reazione divera, insomma cosa cambia dal darla a temperatura ambiente?

 
Pubblicato : 28/10/2006 10:52 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

non so bene che risultati si ottengano scaldando la gommalacca che, comunque, è una resina termoplastica; forse le pessime caratteristiche che assume quando viene data a pennello si attenuano.
mi chiedo cosa ti spinga a voler modificare la gommalacca che, nel suo genere, ha delle qualità sue proprie ben precise che ne hanno determinato il successo.
spinto da questo forum l'altro giorno sono entrato nella bottega di un liutaio che non conoscevo ed ho chiesto informazioni sulle olioresine ( i liutai per motivi tecnici di acustica non hanno potuto sostituirle con altro).
a parte tutto quello che si prova nell'entrare nelle vecchie botteghe (ma non voglio tediare con della facile letteratura)..... sono state cinque ore di discussione interessantissama. ogni tanto bisognerebbe fare un po di questo turismo.
anzitutto ne sono uscito rafforzato nella convinzione che anche nel passato raramente gli artigiani confezionavano da soli i prodotti per la finitura. vi erano ditte che commercializzavano prodotti "pronti per l'uso" che, eventualmente, l'artigiano modificava secondo i propri gusti o esigenze. molti di questi prodotti sono ancora reperibili sul mercato.
la preparazione delle olioresine è relativamente facile (per esempio il suddetto liutaio se ne prepara una a base di ambra del baltico; resina molto usata in liuteria perchè il tipo di cristallizzazione che subisce conferisce brillantezza acustica).
per pirogenare una resina bastano un pentolino ed un fornello. quando la resina è sciolta diventa solubile nell'olio; le resine molli pare che siano solubili anche senza pirogenazione.
sali metallici per l'essicazione: in commercio è reperibile un essicativo composto da sali di cobalto: basta aggiungerlo prima dell'uso.
la maggiore difficoltà è data dallo stabilire le dosi; bisognerebbe perdere un po di tempo nella sperimentazione. ma forse è meglio dedicare questo tempo ad una ricerca merceologica: i prodotti in commercio per lo meno hanno qualità stabili, non aleatorie dovute a dosaggi imprecisi e alle variazioni che sono tipiche dei prodotti naturali.
il liutaio in questione mi ha indicato una olioresina della kremer che sto provando (a giorni forse avrò anche la scheda tecnica in versione italiana anzichè tedesca). mi sembra ottima: buona tonalizzazione (effetto bagnato); trasparente leggermente dorata; essicazione velocissima (tre ore circa); solubile in acquaragia.
come tutte le olioresine si può dare a pennello o con uno straccio tipo stoppino; basta una passata da ripetere dopo l'essicazione. più passate si danno, maggiore sarànno  pellicola e brillantezza. l'importante è che ad ogni passata si tolga l'eccedenza.
dimenticavo: i sali metallici si mangiano i colori dati dagli ossidi; quindi occorre usare delle terre( il che non guasta).
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 29/10/2006 10:13 am
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

Concordo pienamente entrare nelle vecchie botteghe che siano di restauro mobili o di liutai, è sempre un piacere specialmente se la bottega e datata e l'artigiano disponibile, perche a volte si incontrano certi elemnti burberi e vaghi nelle risposte come se custodissero il segreto dei templari, comunque anche a me piace molto affrontare questo tipo di turismo, anche se a volte colpa della timidezza molte volte mi fermo sulla porta.
Molti liutai leggevo su un sito internet usano anche vernici all'alcool fra i quali ingredienti figura la gomma lacca e altre resine, conosco il sito di Kremer molto ricco di prodotti a volte difficili da reperire appena ho tempo do un 'occhiata per vedere quali oleoresine offrono... sapevo che la pirogenazione si poteva fare casalinga ma per i motivi da te citati  e per altri quali il tempo, e la sperimentazione etc penso affrontero magari quando saro in pensione e non avro piu sul collo il fiato di clienti e stato ;D

 
Pubblicato : 02/11/2006 8:53 am
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