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Grazie dei sempre preziosi consigli a tutti voi
e grazie mille alla disponibilità del Sig. Pierpaolo!
vi auguro una buona settimana e vi saluto cordialmente, Cristina
ps: Non si potrebbe organizzare (o magari è già stato fatto?) un bel corso intensivo ...tipo tre giorni full immersion... in zona PierpaoloMasoni (un luogo così, a caso !! ;))... ? Secondo me gli iscritti non mancherebbero ...
Un seminario l'ho organizzato due anni fa in una bella cascina dove si conserva un masso che si dice sia stato spaccato in due dalla Durlindana del paladino Orlando (innervosito per una sua defaiance amorosa) la sera prima che Carlo Magno le suonasse al povero Desiderio. E' stato un successo. Sono intervenuti professionisti ed appassionati da tutt'Italia, nonostante gli alti costi.
Sto pensando di organizzarne un altro simile. Argomenti: pulitura mirata, verniciatura, tassellatura con resine epossidiche, recupero di travi ammalorati, e...tante discussioni.
Forse, grazio al patrocinio della Comunità Montana Valsusina, potrei riuscire a contenere i costi: si tratterebbe di usufruire di locali offerti da un comune. Per gli alloggiamenti potrei stipulare una convenzione con un agriturismo........
Sarebbe importante avere una indicazione numerica dei partecipanti.
Forse gli interessati potrebbero comunicarmelo, per ora senza impegno.
pierpaolomasoni
Se gli argomenti sono alla portata anche di semplici appassionati, io ci sarei .... sarebbe bellissimo!
Potresti forse aprire un NUOVO POST specifico indicando argomenti, periodo e, molto indicativamente, il costo.
...e anche se il seminario si rivolge a tutti, a seconda del "taglio" che hai intenzione di dare ...
p.s. carina la storiella di Orlando!
Ho esaminato il calendario e mi pare che correndo si potrebbe parlare della fine di giugno. Non immagini a quante complicazioni si vada incontro per organizzare una cosetta del genere. Altrimenti si salta direttamente a settembre.
IPOTESI DI PROGRAMMA:
pulitura del legno: normalmente si usano sverniciatori universali che sono delle bombe pericolose sia per l'ambiente che per la nostra salute. è possibile usare solventi singoli abbassando l'impatto ambientale, pericoli di intossicazioni e risparmiando denaro. l'intervento sulla teoria potrebbe essere condotto da uno dei più importanti chimici del restauro italiano: Borgioli.
Verniciatura: le vernici antiche; vernici moderne; differenze. I relatori, oltre al poveromasoni, potrebbero essere il titolare della geal e, per mostrare l'altra faccia della medaglia, il mio amico "liutaio pazzo", grande sperimentatore ed intossicatore del suo paese.
Poi si potrebbe parlare di un altro aspetto del restauro: reintegri, colle e recupero di travature mediante inserzioni di barre e rifacimento delle teste ammalorate.
Con questi tre argomenti possiamo realizzare una sintesi del restauro ligneo.
Dimenticavo: si potrebbe anche invitare il titolare di una delle più importanti ditte di disinfestazione, così potreste assistere ad un incontroscontro fra diverse concezioni.
Il tutto condito da dimostrazioni pratiche (escludendo il genocidio di tarli).
Mattino teoria.
Pomeriggio pratica.
Sera bisboccia.
L'unico handicap è il tempo: dovrei muovermi subito e correre correre correreeee.
Un gran bel programma questo potenziale corso!!Se si organizza una cosa del genere fatemi sapere.In qualche modo mi organizzo per partecipare.
Saluti Pierpaolo
hai ragione .... per fine giugno c'è veramente da correre per organizzare una "cosetta" (come dici tu!) del genere. mi capita di organizzare piccoli seminari per la ditta per la quale lavoro ... e so cosa significa!!
ma a settembre, dopo l'inizio della scuola, (così tutti sono rientrati alla base), sarebbe perfetto! nel frattempo si sparge la voce! sarà che ormai si corre per tutto nella vita ... ...
non so se posso permettermi, ma nello spirito di collaborazione che anima il forum,.... se ti servisse una mano per seguire l'organizzazione, volentieri posso dartela!
comunque il programma è molto interessante .... e anche la sequenza di teoria, pratica e bisboccia, è proprio simpatica !! 😀
spero che prima o poi si possa fare!
buona notte e grazie !
Grande Pierpaolo!!! Se la cosa si fà io ci sarò, ovunque e comunque!!!! grazie...forse si potrebbe aprire veramente un post per lanciare l'idea e dare una contata agli interessati... 😉
Scusate se ritorno all'argomento vernici ma non riesco più a rispondere in tempo reale: correte troppo veloci!
E’ da tempo che assisto all’osanna levatasi nei confronti di vernici moderne a discapito di una tecnica, la verniciatura ad alcool, che era conosciuta ed utilizzata sicuramente sin dal 1772. Questa è infatti la data di pubblicazione dell’opera stampata a Parigi “L’art du peintre, doreur et vernisseur”, scritta da Jean Felix Watin, pittore, doratore, verniciatore e venditore di colori, materiale per dorare e vernici. Il signor Watin afferma aver raccolto ricette già in uso da tempo e da lui stesso sperimentate, ed inoltre, la vernice a spirito era già conosciuta nel 1564 da Leonardo Fioravanti che la cita nel suo “Dello Specchio di Scientia Universale”: l’unica differenza è che Fioravanti cita la sandracca come resina da sciogliere in alcool. La sandracca è una resina vegetale le cui caratteristiche sono inferiori alla gommalacca: punto di fusione doppio e fragilità del film. Questo potrebbe essere il motivo di un’espansione così dirompente della gommalacca nell’Ottocento e non solo di un’imposizione commerciale, che lascia il tempo che trova se non incontra il gusto dei compratori. Il monaco Theophilus si è occupato di pittura e non di verniciatura e pone numerosi interrogativi agli storici sia per la sua “vetustità” sia per non essere affatto preciso in quanto spesso scambia un termine con un altro (non chiedetemi quali perché dovrei scartabellare in soffitta tra il materiale usato all’università e coll’estate imminente potrei non farcela!). Mi scuso per la pedanteria ma non vorrei che le tecniche sperimentate nei secoli si appiattissero sull’uso di un prodotto industriale, forse solo più semplice da utilizzare piuttosto che filologicamente più corretto. Le aziende moderne, a differenza del signor Watt, non rendono pubbliche le ricette con la scusa di temere il plagio, scusa che non regge visto che basta scartabellare le vecchie ricette e ricrearle. L’olio di lino così come quello di noce, o come il grasso del maiale, erano sì usati ma non in un modo così univoco e prono: esistevano i venditori ma si utilizzavano anche i prodotti che si avevano a disposizione, come il maiale di cui non si butta niente! L’inventiva, la sperimentazione e la manualità erano molto più diffuse in una società di antico regime non così addormentata dai prodotti pronti ed inscatolati come quella post rivoluzione industriale. Finisco con un’ultima domanda: chi non usa la gommalacca lo fa perché la tecnica è troppo complessa o perché restaura solo mobili precedenti al 1750??
Per tornare all'attualità: spero che il liutaio pazzo sia più duttile e che illustri il meraviglioso mondo della sperimentazione, sua e di generazioni di artigiani!
Finalmente posso riaccapigliarmi con Aporia! Ero in crisi di astinenza.
Non ho mai sostenuto che la verniciatura a spirito non venisse mai eseguita prima dell’avvento della gommalacca. Certamente era conosciuta, probabilmente da sempre, ma abbastanza rara.
In quanto alla sandracca ha ragione Aporia; basti pensare all’etimologia del termine vernice: deriva da Berenix. Berenice ere una regina (400 circa A.C.) della famiglia dei Tolomei. La sua storia è divertente, ma ve la risparmio. Dunque, vi erano alcune città che portavano il suo nome. Due sono quelle che ci interessano: l’odierna Bengasi e quella posta sulla costa orientale (mar rosso) ora scavata da una equipe tedesca. Quest’ultima era una città portuale importante approdo per le navi che arrivavano dall’oriente cariche di resine ed oppio, materiali che venivano portati sino all’altra Berenix e poi reimbarcati per l’Europa. A nord di questa città veniva estratta la sandracca. I greci per berenix intendevano sia “vernice” che “sandracca”. D'altronde questa resina per secoli è stata la meno cara e la più usata.
In effetti si tratta di una resina piuttosto fragile e mi risulta difficile pensare che gli antichi, così sensibili alla durata degli oggetti, la usassero a spirito e non con olio che conferisce una durata notevolmente superiore. Ciò non toglie che in alcuni casi la usassero a spirito.
Non capisco l’affermazione sul Theophilus, che ha descritto con accuratezza la fabbricazione di vernici corredandole con stampe interessantissime (non mi è possibile allegarle perché sono troppo pesanti).
Oltretutto questa tecnica di fabbricazione è stata descritta da numerosi altri fino all’ottocento.
E? indubbio che siano stati usati oli di tutti i tipi per la fabbricazione delle vernici, tanto che nel 1937 il governo italiano istituì una apposita commissione con lo scopo di porre ordine su tali oli. Ma il fatto su cui dobbiamo soffermarci è che l’olio di lino cotto si è sempre rivelato il migliore. Ciò è dovuto allla polimerizzazione che subisce nei quindici giorni seguenti l’essicazione. Non mi dilungherò con spiegazioni scientifiche incomprensibili anche a me, dirò soltanto che il reticolato polimerico che viene a formarsi ha proprietà di idrorepellenza e contemporaneamente di permeabilità al vapore. Non lascia passare l’acqua, ma lascia passare il vapore: il materiale traspira. Che poi si siano provati oli di ogni tipo, dal girasoli al pomodoro, non ci piove, ma nessuno ha le proprietà del lino.
Il liutaio pazzo: fondamentalmente, come da sempre tutti i liutai (se vuoi ti trovo lettere di liutai del 700 che lo testimoniano, ma anch’io dovrei frugare un po) per lo più, saggiamente, usa vernici già pronte (soprattutto della kremer); la sperimentazione gli serve per capire il meccanismo delle vernici, e ciò è fondamentale.
Tocchi un altro problema fondamentale: i prodotti componenti delle vernici e la loro dichiarazione nelle schede tecniche. Vi sono ditte che dichiarano esattamente i contenuti. Altre non lo fanno. Il problema è dato non dal pericolo di essere copiati: le sostanze usate si riducono a meno di una decina. Se vi sono pericoli di copiatura è se mai nelle dosi che nessuno dichiara. Il problema è dato dall’uso o meno di prodotti di sintesi. La geal usa resina alchidica. La durga usa resine naturali e le dichiara con esattezza.
Ora, la scelta fra questi tipi di resine comporterebbe discussioni lunghissime. Vi sono tanti pro e tanti contro. Io per comodità ho scelto una ditta che mi garantisce risultati costanti, ma non biasimo chi preferisce prodotti più naturali come quelli, certamente ottimi della durga. A questo proposito mi sovviene una frase di un certo Osamu Dazai: il mio cuore è legato al passato, la mia mente è protesa al futuro.
Voglio dire che se la chimica moderna mi offre un vantaggio che non vada a discapito delle tecniche del passato, lo accetto. Non vorrei dilungarmi troppo, ma le famose ricette a base di resine ed alcol sono quasi tutte destinate alla liuteria, che non significa falegnameria. Inoltre le ditte produttrici di vernici anche in passato custodivano accuratamente le loro formule. Alla prossima le disquisizioni sulla filologia degli interventi; avremo da divertirci.
pierpaolomasoni
Grazie Pierpaolo e Aporia... ci fate crescere culturalmente!!! 😉
Una cosa: posso chiedervi, visto che citate nomi, leggende, ricette e stampe del passato, dove leggete queste cose così interessanti?? ;D ;D Ci sono manuali o simili??....Grazie!!!
P.S: la lucidatura a tampone, dopo linfoil, và fatta un paio di giorni dopo l'applicazione dell' "olio" , giusto (a superficie asciutta...)??? o dopo i 15 gg che gli servono per la polimerizzazione!!! Grazie grazie grazie!!!
Mio caro, io sono un puzzolente topone di biblioteca (noi maschi dobbiamo essere pelosi e puzzolenti); Aporia è una olezzosa (di violetta) topina di biblioteca. Ci siamo incontrati tra due scaffalature polverose ed è stata subito rissa.
In quanto alla lucidatura non so se sia meglio aspettare i 15 gg. Probabilmente è meglio farla dopo due o tre gg. In questo modo ha un aggancio migliore e non penetra troppo nel reticolo polimerico; ma è soltanto una mia supposizione.
pierpaolomasoni
Grazie Pierpaolo.... 😉
Concordo col fatto che noi uomini dobbiamo essere pelosi e puzzolosi...ahahahahahha ;D
in effetti leggo spesso questo forum e invece di "restauro del mobile antico" lo chiamerei "forum del linfoil", in quanto, appena si parla di verniciatura, salta fuori la panacea di tutti i mali (Linfoil) e la gommalacca viene considerata come una foto di Lenin in una dacia in Russia, ossia roba da nostalgici fuori dal tempo. Io continuo a usarla, con gli ovvi ottimi risultati di chi la usa (bene), ossia i molti colleghi restauratori che conosco, tra cui anche Carlo Ferrari, che qui spesso scrive. Capisco l'istransigenza verso la permetrina, anche se qui nella bassa padana in questo periodo c'è un odore di diserbante nell'aria che in confronto il tarlicida è balsamico, ma sulle tecniche "pure" di restauro mi sembra che non ci sia molto spazio per esprimersi.
Non pensiamo all'aria che respiriamo in padania....è terribile! Biblioteche a parte (mondo meraviglioso), per chi bazzica un po' il francese google.fr è una miniera, altro che il nostro! Ho visitato velocemente il sito della Durga ed ammetto che le schede tecniche sono dettagliate ma i prodotti mi sembrano più adatti per l'edilizia ed i manufatti moderni che per i mobili antichi. L'esempio da me proposto di Watin indica che esistevano vernici all'alcool che non utilizzavano olio ma solo resine e spirito di vino. Per ammissione dello stesso scrittore sono vernici più rapide da usare ma meno resistenti. Il bello di questo mestiere è dato proprio dalla ricerca continua e dai risultati non standardizzati: in antico regime, prima di una monotona produzione industriale, i risultati cambiavano sempre ed era proprio l'abilità dell'artista, o artefice, che ne permetteva il controllo. Concordo con lucaepatty, questo accanimento nei confronti di qualsiasi tecnica che non abbia schede tecniche e dosi da bilancino ha un po' spento l'entusiasmo degli amici appassionati di mobili antichi.
Dimenticavo: io uso olio di lino cotto (grazie a Pierpaolomasoni) in fase di lucidatura passandolo prima di iniziare e continuando ad usarlo. Non aspetto che si asciughi.