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linfoil

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(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Rispondo a Lucaepatty: la teoria che porto avanti con le mie affermazioni ossessive non è che la gommalacca è "roba da nostalgici fuori dal tempo", ma, al contrario, roba da modernisti piazzati in questo tempo.
Sostengo che prima del 1820 era rarissima e costosissima. Vi sono registri del Lombardoveneto consultabili anche su internet che dettagliano ciò.
Prima di tale anno venivano usate altre resine: in primo luogo la sandracca. I greci prima dell'era cristiana, col termine vernice (berenix) intendevano sia vernice che sandracca. Per vernice si intendeva un miscuglio di olio e resina (magari allego una succinta bibliografia). Con ciò, certamente venivano effettuate verniciature con resine sciolte in alcol, ma abbastanza raramente e soltanto su mobili di pregio, perchè si tratta sempre di verniciature non durevoli, e la durata degli oggetti era fondamentale.
Da quello che mi è dato di capire le verniciature a base alcol erano usate soprettutto nell'ambito della liuteria, ma non posso affermare niente di preciso dal momento che ho trascurato, nelle mie ricerche, tale settore. posso solo affermare che vi sono scritti di liutai del 6 e 700 che affermano di usare vernici olioresinose. Mi risulta che lo stesso Stradivari le usasse, anche se molto cariche di resina, data la loro fragilità.
Sono dell'idea che il restauro dovrebbe avere una certa correttezza filologica.
Sono fermamente contrario alle modalità standard di restauro applicate nella maggior parte delle botteghe di restauro ligneo italiane dove, li si, la panacea di tutti i mali è la gommalacca.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 07/05/2009 6:02 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Rispondo ad Aporia.
Non sottovalutare la durga. Guardati bene le schede delle vernici per il legno. Si tratta di una panoramica di vernici storiche. Io non le uso soltanto perchè mi sono abituato al linfo e, come tutti gli artigiani, sono portato per motivi di tempo e quindi di pagnotta a limitarmi a ciò che ho acquisito.
Uno di questi giorni chiederò al titolare (Marco Susini) il permesso di mettere in linea la sua tesi di laurea. Penso sarà istruttiva per tutti noi. Si tratta di una ricerca e sull'olio di lino ed una comparazione con altri oli e vernici moderne.
In quanto a come usi l'olio in fase di lucidatura penso che il tuo istinto ti porti alle giuste scelte.
In quanto alle schede tecniche, si tratta di una conquista che non va persa: concerne i prodotti, non le tecniche. Ho detto varie volte della mia convinzione che gli artigiani del passato acquistassero vernici già pronte e poi le modificassero, le personalizzassero a seconda del proprio gusto e delle proprie esigenze. Le schede servono per sapere i componenti, e, quindi, sapere ciò che si usa. Dovrebbero piuttosto essere più dettagliate. Quando la geal mi dice che nel linfo vi è dell'olio di tung, non mi basta. Di questo olio ne esistono almeno 5 tipi. Se è di provenienza cinese OK; non mi va bene se è messicano, poichè, pur essendo la pianta dalla quale si estrae una aleuteria simile a quella cinese, le qualità organolettiche sono notevolmente diverse. Penso che ci si dovrebbe battere per avere schede più dettagliate.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 07/05/2009 6:52 pm
(@otello)
Post: 41
Eminent Member
Topic starter
 

Amici miei un vero spettacolo!!
Non avrei mai immaginato che una semplice domanda sul "LINFOIL"potesse scatenare questo confronto (direi acceso)tra mostri sacri del restauro in Italia.
Da appassionato e curioso che sono, vi garantisco che questa discussione e' veramente formativa.
Il vecchio e il nuovo..., la sandracca, la gommalacca, il linfoil.
Tesi, studi,pratica sul campo, tecniche a confronto, non fanno altro che arricchire la cultura di ognuno di noi.
CONTINUATE COSI'!!!!! ;D
Saluti Pierpaolo

 
Pubblicato : 07/05/2009 11:52 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Eh no!!! del mostro posso anche accettarlo (lusinga la mia virilità), ma il sacro no!!!!
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 08/05/2009 12:01 am
(@marco75)
Post: 416
Reputable Member
 

@Aporia: hai scritto che usi in fase di lucidatura usi olio di lino cotto e prima che asciughi inizi a lucidare, continuando ad usarlo, suppongo per far scorrere il tampone...
Quindi lo passi su tutto il mobile e inizi subito a stamponare...diciamo dopo pochi minuti??come faceva un vecchietto vicino casa mia: lui usava il paglierino; lo passava a tutto il mobile, poi si capava e mangiava una mela, poi con uno straccio eliminava gli eccessi e iniziava a lucidare!!!!!

 
Pubblicato : 08/05/2009 2:44 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Stessa tecnica ma risultati completamente diversi se usi l'olio di lino!

 
Pubblicato : 08/05/2009 4:38 pm
(@marco75)
Post: 416
Reputable Member
 

Grazie Aporia!!
Negli ultimi anni stò cercando di sperimentare "vari" modi per ottenere una perfetta lucidatura...senza scartare nulla...voglio provare anche come fai te!!!  😉 ;D

 
Pubblicato : 08/05/2009 10:22 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
 

altra mollichina, stai cambiando metodo,!?

 
Pubblicato : 09/05/2009 3:15 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

ciao Pinocchio. Era da un po che non ti si sentiva.
Aporia ha ragione, prova.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 09/05/2009 11:37 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Bentornato pin8cchio! Perchè dici che sto cambiando metodo? Non uso più l'olio paglierino dai tempi (lontani!) dell'apprendistato: mi obbligavano ad usarlo! Accetto anch'io del mostro ma col sacro vado poco d'accordo!

 
Pubblicato : 09/05/2009 6:53 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
 

Bentrovati!!!
sono ancora sotto i fumi della sangrìa, e risentirvi mi riempie di gioia.

Sono convinto che si sta toccando un tema cruciale, la preparazione del fondo credo sia di estrema importanza, l'uso dell'olio paglierino o dell'olio di lino cotto o crudo testimoniano solo che il fondo va preparato ad accogliere la lucidatura; possiamo essere concordi o no sul prodotto da usare per la preparazione, ma il concetto di base deve essere quello, quindi tutte le tecniche e gli accorgimenti vanno perlomeno testimoniati.
l'uso del linfo in alternativa all'olio di lino l'ho sperimentato molto ultimamente, e debbo dire che in fondo non mi dispiace, per il semplice fatto che essicca più rapidamente dello standolio o cotto , ma se usiamo il prodotto solo come fondo per la fluidificazione del tampone non vedo come l'uso di una delle varianti dell'olio di lino o dello stesso paglierino possa influire sul risultato finale se poi nelle fasi successive lo eliminiamo.

E' vero però  che come sempre l'esperienza del singolo, e soprattutto la capacità di valutazione di ogni singolo caso siano vincenti, ho ottenuto dei buoni risultati con i diversi prodotti e spesso sul risultato finale più che il prodotto usato hanno influito una serie di fattori esterni ad esso, umidità dell'aria, ventilazione, luce, ecc. ecc . ho ottenuto dei risultati sorprendenti semplicemente stoppinando  in una cabina di verniciatura di una falegnameria compiacente, totale assenza di polvere e una rifrazione fantastica. Sarebbe interessante poter avere un canovaccio di confronto in occasione del corso che mi pare Paolo stia preparando, (se ci sono anche percorsi di mtb non mancherò)
un caro saluto a voi tutti e grazie per il bentornato,   

 
Pubblicato : 10/05/2009 3:57 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Mio caro, hai fondamentalmente ragione, non vi sono tecniche codificate, ed è bene che non ve ne siano. Se ti fai un giro turistico nelle botteghe di restauro non potrai che constatare che per lo più i nostri cari artigiani lavorano quasi come alla catena di montaggio: sverniciatura sistematica, verniciatura a gommalacca, inceratura o stoppinatura. è uno spettacolo desolante, una routine di lavoro che toglie ogni creatività e chiude gli occhi dell'intelletto; a ciò aggiungi l'ignoranza storica e dei materiali.
Mi trovo, mio malgrado, a battermi per affermare verità storiche ed evidenze che, a quanto pare molti restauratori non riescono a vedere se non vengono stimolati.
Dunque, se è vero che la gommalacca era pochissimo usata nell'antichità, non è giusto che nel restauro venga usata soltanto questa resina e che la sua stoppinatura venga spacciata come universale.
Se devo lucidare un manufatto liberty, va bene, probabilmente la sua lucidatura era stata fatta con questa tecnica; ma se mi trovo di fronte ad un mobile del 700, è impensabile che fosse stato stoppinato a gommalacca. Dovrò rocorrere a tecniche e materiali più filologicamente corretti.
Se a ciò si aggiunge che vi sono materiali usati nell'antichità che sono molto migliori per la conservazione del legno, sia per la traspirabilità del legno, sia per la preservazione nei confronti di aggressioni parassitarie, allora capisci quanto io sia esasperato nei confronti della gommalacca.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 10/05/2009 10:25 am
(@marco75)
Post: 416
Reputable Member
 

@Pin8cchio: ti piace girare in mtb?????Se si farà il corso e te la porti DIMMELO!!!!!!!!!!!!!sono un superappassionato pure io...all mountain, freeride, dh, xc....quello che vuoi!!!!!!!! ;D ;D
Scusate....quando leggo mtb non resisto!!! 😀

 
Pubblicato : 11/05/2009 12:07 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Penso di aver capito che la mtb sia una di quelle strane biciclette.....
in tal caso ho il percorso per voi: una quindicina di Km in salita o, in alternativa una mulattiera molto più breve, e, all'arrivo, oltre ad un bar, una splendida abbazia del 1000
ed una vista mozzafiato; inoltre, io, riposatissimo grazie ad una inquinantissima automobile, sorseggiando una bibita, posso raccontarvi storie e leggende del posto, dalla battaglia fra carlo e desiderio, alla bell'alda che volò dalla rupe salvandosi miracolosamente, ma, ahimè volle riprovare...., agli ufo, alle masche (streghe).
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 11/05/2009 12:52 am
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
 

credo che la strada ferrata prima e un taxi o un pullman siano il mezzo più idoneo, non me la sento di sciropparmi 600 km in macchina per cui contavo di poterla noleggiare una mtb decente, se vi sono piste vi sono negozi di byke e appassionati ,e comunque cercherò di mettermi in contatto con qualche biker del luogo, la community è molto attiva, l'unico dubbio è che il "vecchio tarlo " pretenderà di lubrificare i gruppi xt con il linfo, ne sono sicuro!!,
Dove invece concordo pienamente è sul fatto che la comunità degli artigiani che restaurano è in effetti molto appiattita, continua a non praticare nessuna ricerca, e soprattutto vive attingendo ad un bacino ignorante.
Manca la cultura del mobile e in generale manca la cultura del restauro, laddove generalmente è inteso come rimessa a nuovo. Sapete che mi occupo principalmente di sedute e spiegare ad un cliente che il molleggio richiede una montagna di fasi di lavorazione e l'uso di materiali alcune volte quasi introvabili e sentirsi dire che forse era meglio sostituire tutto con della gommapiuma mi fa cadere le braccia, però continuo a passare per il Bulgari della situazione .
un caro saluto a voi tutti 

 
Pubblicato : 11/05/2009 1:43 am
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