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Macchia di umidità ...
 
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Macchia di umidità su cassapanca 700

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(@riccard)
Post: 1
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Topic starter
 

Salve a tutti, sono un neofita anche se frequento da un po' questo sito che considero utilissimo ed interessante.
Scrivo per chiedere a tutti voi consigli per rimediare ad un errore commesso appoggiando una piantina senza sottovaso su una cassapanca, non so se rifinita a gommalacca o a cera. Questa distrazione ha causato una macchia biancastra, come se si fosse scolorita la superficie, che non so come sistemare. Vi chiedo se potete aiutarmi spiegandomi come riportare il mio mobile al suo originario splendore.

Grazie in anticipo.
Riccardo

 
Pubblicato : 18/12/2007 1:32 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Se fosse rifinita a cera puoi provare a spagliettare con lana d'acciaio fine tutto il ripiano e poi passare della cera scura. E' il rimedio più semplice ma non sempre funziona. Se fosse finita a gommalacca è un guaio perchè è necessario ristoppinare tutto il piano dopo una seppiatura.

 
Pubblicato : 18/12/2007 3:54 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Scusate, ma a volte mi scappano termini gergali! Purtroppo non vi è mai una risposta buona per tutte le occasioni (ahi, la vita!). Io cerco di conservare sempre tutto ciò che non danneggia il manufatto quindi, se è possibile, preferisco passare una carta da carrozziere (grana 600, 1000 o 1200, dipende dal degrado della vernice) con olio, per eliminare le imperfezioni o l'ingiallimento. Pulisco con carta assorbente o tela e procedo alla rilucidatura. Non è sempre possibile, ma così mi ritrovo il poro già chiuso e non devo peggiorare ancora la situazione della mia spalla! Per quel che riguarda la patina è un discorso lungo che fa accapigliare gli esperti: alcuni sostengono che essa sia dovuta unicamente alle trasformazioni del legno nel tempo, causate da luce, aria etc. mentre altri affermano che vi contribuiscano anche i prodotti di finitura. Le vernici, gl compresa, sono filmanti, quindi contribuiscono meno rispetto agli impregnanti come, ad es., gli olii e le cere. Personalmente penso che la patina sia dovuta ad una somma di elementi diversi e che non ci sia ragione per modificare una superficie, a meno che comprometta la conservazione o modifichi completamente l'aspetto dell'oggetto. Ma questa è un'altra discussione cavillosa...

 
Pubblicato : 28/12/2007 4:21 pm
(@aporia)
Post: 833
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Premetto che la risposta a tutte e tre le domande è legata all'occhio dell'operatore e quindi all'esperienza, ma provo a darti qualche indicazione:
1) Puoi provare a "seppiare" nel punto più rovinato e poi passare un tampone: vale la pena perchè se funziona non devi perdere un sacco di tempo a sverniciare.
2) Rimane una parte della vecchia gommalacca sulla quale puoi stoppinare: lo stoppino non dipende dal numero di passate ma dal poro chiuso. Uno stoppinatore esperto ci riesce con 2-3 passate.
3) A questa domanda è difficile rispondere perchè è l'esperienza che fa giudicare a colpo d'occhio se è stato utilizzato un mordente, e non sempre basta, ma in questo caso in genere vi sono molti segnali: colore consumato in alcuni punti dove l'usura è maggiore, colore non dato in alcune parti, magari non a vista, colature o schizzi all'interno, etc. (aspettiamo altri indizi dai super restauratori del forum!). Se proprio non trovi un indizio puoi carteggiare o passare il bisturi su una piccola zona nascosta e vedere se si discosta molto dal colore originale (fai attenzione, però, perchè il colore superficiale potrebbe essere frutto della patina o della finitura, ma non di una mordenzatura). E' difficile trovare una costante nel lavoro  effettuato dal medioevo ad oggi, ma posso affermare che, nonostante le miscele più strane, i coloranti erano poco usati perchè il legno era scelto con molta cura, lavorato  e preparato con olii e cere che esaltavano il colore naturale. Non è una costante perchè il bello del lavoro artigianale è la varietà.

 
Pubblicato : 31/12/2007 1:32 pm
(@andrearestauro)
Post: 3
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[salve a tutti è la prima volta che mi collego,scrivo a riguardo della macchia di umidità, io per toglierle prima passo della lana d'acciaio (0000) finissima su tutta la superfice poi solamente dove c'è la macchia umetto con un po di olio di lino o se il mobile è chiaro con quello di vasellina. quendo è asciutto sigillo con un filo di gl a tampone (sempre solamente sopra la macchia) successivamente riprendo la finitura iniziale su tutto il piano, cera se cera,gl se gommalacca. Il risultato è garantito.  ]

 
Pubblicato : 03/01/2008 11:37 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Forse può andar bene se il legno non è stato colorato con rolla o con anilina.
Io macchie del genere non sono mai riuscito a toglierle se non sverniciando il tutto.
E' fuor di dubbio, comunque, che la verniciatura di questa cassapanca non è originale, ma frutto del solito restauro becero. Con la verniciatura originale non sarebbe mai capitata una cosa simile!
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 04/01/2008 6:12 pm
(@aporia)
Post: 833
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Per Pierpaolomasoni: perchè?

 
Pubblicato : 05/01/2008 4:23 pm
(@socrate)
Post: 127
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uhm!" che domanda , ma è ovvio ,  trattandosi di una cassapanca del 700",  la gommalacca non veniva usata, considerando che tale sostanza è databile, (chi sa?) all'inizio dell'epoca industriale,  gli artigiani di una volta, quelli si' che rispettavano tutto e tutti , preferivano impregnare i loro manufatti lignei, non creando film, usando vernici alle oleo resine, e quindi la cassapanca se avesse mantenuto la sua verniciatura originale,  sarebbe bastato, una rinfrescatina con olio di lino cotto, o meglio mi sembra di aver letto che esiste un olio miracoloso, buono per qualsiasi situazione , ecco una passata di quest'olio......... e uhalha!!! oltre al fatto che è palese la differenza che c'è  nel riuscire a riprendere un mobile tinto da uno verniciato naturale,  infine nella maggiorparte di questi casi conviene in tutti i sensi, sverniciare per poi armonizzare il tutto, si perde meno tempo con un risultato "più migliore assai."

 
Pubblicato : 05/01/2008 8:01 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

la gommalacca come vernice è presente in alcune ricette per la liuteria, poche, e sempre abbinata ad altre resine per realizzare vernici filmanti. Bisogna tener presente anche il suo prezzo che sino ai primi dell'ottocento era pari se non superiore a quello dell'oro.  Venivano usate altre resine che avevano prezzi modici e qualità a volte superiori. Inoltre si deve tener presente il concetto di vernice impregnante e quello di vernice filmante. Queste ultime venivano realizzate con standoli mescolati ad altre resine molto più adatte ad essere stese a pennello (elemi, sandracca, succinite ecc..) destinate a manufatti meno nobili. Si sa che la gommalacca data a pennello perde tutte le sue proprietà di idrorepellenza e durezza, ne è testimonianza quello che è capitato alla cassapanca. Non posso credere che un falegname del settecento si divertisse a spendere una barca di soldi per una resina dalle qualità inferiori, e si divertisse a dare un prodotto che si deteriorasse per poche goccie d'acqua. I mobili non venivano mai verniciati con vernici filmanti. Per finire: la gommalacca è stata importata in europa a partire dal 1820 (esistono bolle di consegna od equivalenti) a prezzi ragionevoli. Prima di allora era una merce rara e costosa che veniva usata dai nobili per i loro giochini (nelle cucine dei De Medici la si utilizzava per la glassa).
Conservare una verniciatura non originale e scadente non mi sembra una buona scelta.
pierpaolomasoni
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 07/01/2008 12:23 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Per 75g.luca: non ho mai sostenuto che si debba sverniciare tutto e via. Forse ti riferisci alla risposta di qualcun'altro.
Non sono d'accordo con Pierpaolomasoni con il fatto che la gommalacca sia una resina scadente tant'è che è classificata come resina irreversibile dall'I.C.R. e quindi sconsigliata nel restauro dei dipinti. Dipende molto da com'è applicata e da quali altri elementi si aggiungono. Non vedo perchè si debba sverniciare completamente un mobile che originariamente era stato realizzato a gommalacca quando ci sono metodi meno invasivi e quando, questo è il grande vantaggio della gl, si può quasi sempre riprendere. Sulle date d'importazione non ho mai condotto serie ricerche d'archivio, ma il fatto che non cia siano bolle di consegna o altro non basta per decretare che non fosse usata. Se qualcuno avesse dati provati è pregato di citare le fonti perchè altrimenti non hanno nessuna valenza affermazioni così drastiche. Molti autori sostengono che fosse già usata a stoppino, insieme con altre resine e olii, già alla fine del '700, ma la posizione normalmente condivisa è che si debba essere molto cauti perchè nulla porta in una direzione o un'altra.

 
Pubblicato : 07/01/2008 12:47 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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L'I.C.R., che non si interessa del mobile, la definisce irreversibile nell'ambito delle policromie lapidee, poichè le sostanze atte a scioglierla o a dissolverla agirebbero anche sulle altre componenti. Ho definito la gommalacca scadente riferendomi alla consuetudine di darla a pennello, e sono in linea con la quasi totalità dei chimici del settore e all'evidenza dei risultati. Es. Michele Cuppini (Hoepli- Pitture e vernici 1945) che sostiene che data a pennello cambia l'allineamento molecolare, o Ettore Rizzini ( Hoepli- Colori e colorificio 1947). Inoltre le qualità organolettiche della gommalacca non sono certo superiori rispetto alla maggior parte delle altre resine; soltanto è quella di più facile uso ed oggi la meno cara.
Qua, poi, stiamo parlando di una cassapanca che si è macchiata per un po di umidità: non ho mai visto una cassapanca stoppinata a gommalacca; e se si è macchiata significa che la verniciatura non era tecnicamente valida. Parliamo di un mobile del 700!!! In quel periodo non esisteva l'Ichea!!! I mobili dovevano sopravviverci, e passare in eredità a figli e nipoti!!! Se un falegname avesse realizzato una verniciatura del genere lo avrebbero arso sulla pubblica piazza.

 
Pubblicato : 07/01/2008 5:59 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Concordo con l'uso inutile e scorretto di usare la gommalacca a pennello. Tanto vale usare il Flatting!

 
Pubblicato : 09/01/2008 11:43 am
(@socrate)
Post: 127
Estimable Member
 

inutile , non direi , scorretto, forse!!!!  ciò e dimostrato dal fatto che il mobile  oltre ad avere un lato estetico esterno è composto anche da parti meno visibili , quali fondi , fodere, interni dei  cassetti etc. ecco li ritengo sia  giusto ed utile verniciare con  gommalacca  data a  pennello, se parliamo di cerchi i gradi sono 360, se si parla di dimensioni sono tre, se invece parliamo di quali e come utilizzare le vernici e tutti i loro singoli componenti, vige un unica legge ,
quella del caos, ma il bello è che solo dal caos può nascere una stella danzante!!!! :-

 
Pubblicato : 09/01/2008 2:23 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
Reputable Member
 

il bello i questo foruma a differenza di alcuni ove la laurea e la verga fanno da padrone, (apo e il buon masoni mi capiranno) è che la vostra animata e garbata  diatrìba vi porta ogni volta a lasciare qualche mollichina per i poveri mortali, che vivono la loro passione con grande trasporto ed impegno pratico, ma permettettemi a questo punto di porvi alcune domande che secondo me sono d'obbligo: quando la gl non è da considerarsi irreversibile? intendo dire il discorso dell'irreversibilità è valido solo per i dipinti o anche per le dorature e per il mobile in genere? quali sono le tecniche che la rendono tale? la sua messa in opera la diluizione o cos'altro?
grazie ancora 

 
Pubblicato : 10/01/2008 3:34 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Data su di una superficie lignea (ed anche sulle dorature) è completamente reversibile (per fortuna) poichè si scioglie con alcol o con liquidi basici. Lo è meno se data su materiali assorbenti, per esempio su un affresco, poichè si amalgama intimamente con la calce.

 
Pubblicato : 11/01/2008 6:51 pm
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