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Ho pulito con abbondante ammoniaca e abbondantissimo risciaquo d’acqua una vecchia madia per il pane, secondo me di inizio secolo, di fattura molto rustica. Non mi intendo di essenze, ma ritengo sia di abete o pino, colorato e finito a cera, sporchissimo. Dopo il “decapaggio” (procedura letta su “Fate rivivere i vostri mobili antichi” Jean-Calude Bertin ed. Il Castello), rilevo nelle fessure e nei buchi della superficie concrezioni di color verde rame che risulta difficile asportare (ho provato con un cutter) e di spessore consistente. Preciso che queste sono solo in minima parte presenti sulle parti metalliche, pur essendo il mobile pieno di chiodi, e si trovano per la maggior parte su quella che sembra essere il lato esterno della tavola più vecchia (il mobile pare aver subito diversi interventi grossolani, con la sostituzione di alcune parti). Sapreste indicarmi di che si tratta e come eliminarle in maniera diversa da quella “meccanica”, di difficile realizzazione?
IL BERTIN HA COLPITO ANCORA!!!!!!
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pierpaolomasoni
Nella bottega dove ho fatto l'apprendistato lavavano i mobili con ammoniaca ed acqua ossigenata (bell'insegnamento!) e notavo spesso queste macchie-concrezioni. Non le ho più riscontrate lavorando correttamente ma mi è rimasta la curiosità: cosa sono a livello chimico? Perchè compaiono solo su legni resinosi (così mi sembra di ricordare..)?