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Ciao a tutti,
apro questo topic per ringraziere pubblicamente Pierpaolo Masoni che con i suoi consigli, pubblici tra l'altro, mi ha incuriosito riguardo l'uso delle olioresine!!
Io sono un tipo aperto alle novità e curioso; non credo che tutti i mobili vadano restaurati solo con gommalacca o cera o tutte e due insieme e quindi, a mie spese (su mobili miei..) ho iniziato a sperimentare il linfoil!!Eccellente, anche se usarlo bene non è così semplice...basta cmq un pò di pratica!!Come dice Pierpaolo è un ottimo prodotto, che non và confuso con il "semplice" olio di lino, e che è molto vantaggioso anche economicamente....considerato quello che fà e che si può usare diluito come antitarlo!!!
Grazie....
Ieri, dopo un pò di incertazza, ho acquistato un'altro prodotto della stessa linea...il Linfoluce, un impregnante a finitura siricea che è a base di una miscela di cere dure!!
Sinceramente....ottimo prodotto; a parte che odora di agrumi, che è moolto gradevole ma la cosa più bella è la semplicità di utilizzo e il risultato!!!Facendo un confronto tra una superficie trattata a cera e una trattata con linfoil + linfoluce non si notano differenze apprezzabili...anche perchè questo è un mix di cere, che và comunque lucidato a evaporazione del solvente!!!La differenza enorme è che questo prodotto è ALTAMENTE IDROREPELLENTE!!!
Con questo voglio dire che senza mettere assolutamente in discussione i best sellers del restauro, ci sono molti altri prodotti (tra l'altro usati in tempi ancora più remoti..) che possono essere usati e che danno ottimi risultati!
Per es. ho usato il linfoluce su una credenza-piattaia stile liberty (quindi non un oggetto particolarmente importante e non troppo rifinito), in noce...: L' imperat era..finitura a cera; poi mi sono sentito dire..."sì a cera...e se mi ci cade l'acqua?? io il mobile lo voglio "usare", non lo voglio per bellezza..."!!!Ecco allora, in casi come questo che un prodotto come quello mensionato sopra mi permette di non stravolgere il mobile, dal punto di vista della finitura, a di accontentare il cliente!
Voglio sottolineare che ho aperto questo post Soltanto per ringraziare chi dà gratuitamente dei buoni consigli su nuovi prodotti, e per far conoscere a tutti la mia esperienza positiva a riguardo...magari qualche altro scettico potrà almeno pensare di provare dei nuovi prodotti per i suoi lavori...al di là della ditta produttrice, sono ottime le olioresine e derivati in quanto tali!!!
Grazie
Non avevo mai parlato del linfoluce (che anch'io a volte uso) per non dar adito a nuove polemiche; ma a questo punto.... Io faccio una distinzione tra prodotti per il restauro (ed in questo caso mi pare che un rispetto filologico sia dovuto) e prodotti per la manutenzione (ed in questo caso penso che delle deroghe siano possibili per ovviare ad esigenze contingenti).
Se la preparazione è fatta bene, i risultati sono ottimi.
pierpaolomasoni
Giusta la precisazione di Pierpaolo..io nella foga di scrivere ho messo tutto insieme!!!Vero anche che di linfoluce non si è mai parlato, tranne mi sembra in un caso, a proposito di un restauro di un mobiletto rustico presentato da una ragazza del forum....!! 😉 😉
@Pierpaolo:vorrei una conferma-smentita a proposito del linfoluce:
Sulla confezione c'è scritto "lucidare quando asciutto..."; lucidare quando il prodotto è asciutto in superficie????o quando è completamente asciutto e per lucidarlo ci vuole la stessa forza-fatica della normale lucidatura con cera???
Sinceramente aspettando di più ho notato che la superficie sembra "più cerata e lucida..",...quale dovrebbe essere la pratica giusta?Grazie
Tutto è relativo. Devi sapere che la linea linfo era nata (copiata da vecchie vernici svedesi) per il trattamento di pavimenti lignei. Il procedimento consiste nello spruzzare il prodotto sulla superfice da trattare e poi passare con una monospazzole munita di feltro rosso. La monospazzola è una specie di lucidatrice con un solo feltro rotante. Il feltro rosso è di media durezza (vanno dal bianco, morbido, al nero, duro).
dato manualmente su di un mobile, penso convenga seguire più o meno le stesse modalità. Il grado di lucentezza verrà dato soprattutto dal fondo. Se avrai dato più mani di linfoil spagliettando ogni volta, avrai ottenuto una superficie molto liscia e compatta; più è liscia, più sarà lucida. Io di solito do il linfoluce e subito mi infilo una calza su di una mano e strofino sino a che non sia asciutto. Come per tutte le cere il segreto è di non eccedere nella quantità. Comunque questi metodi sono del tutto personali e non possono nè devono essere codificati; in tal modo l'artigiano lascia la sua impronta personale, in suo stile.
pierpaolomasoni
Grazie Pierpaolo, ho recepito il messaggio!!!
Per il linfo cmq seguo i tuoi consigli e spaglittando tra una mano e l'altra si ottengono già bellissime superfici..grazie ancora!!
Frugando nei vecchi post credo di essere approdato ad una discussione che potrebbe aiutarmi: questo è il problema.
Debbo sistemare una madia in castagno di un parente, non è un oggetto di antiquariato, è solo vecchio, avrà si e no una trentina d'anni.
La madia è grande, tutta di massello, con cerniere inchiodate e ribattute, insomma una perfetta imitazione.
La vernice in alcuni punti stà sbiancando, in altri affiora il legno nudo.
Visto che è un mobile che ha vissuto e dovrà continuare a vivere la quotidianità di una sala da pranzo chiedevo lumi sul come trattarlo.
Pensavo ovviamente di sverniciarlo e ripristinare il colore se necessario.
Poi c'è la finitura.
Leggendo questo post ho pensato che potrei dare due o tre mani di linfoil usando le accortezze suggerite da Pierpaolo e poi finirlo con linfoluce (che non ho mai usato e non conosco).
Si può fare? Quale aspetto assumerà la superficie finita, credo che un lucido non brillante dovrebbe andare bene. E' così?
Pierpaolo aspetto conferme da te.
confermo. Se è possibile io evito anche di colorare il legno. Il linfo da effetto bagnato, ed il legno è bello nella sua tinta naturale.
Ti do un piccolo segreto di bottega, anche se non mi pare che riguardi il tuo caso. Quando ci si trova di fronte a vernici che si sbiancano (di soliti si tratta di vernici scadenti o gommalacca esausta) e non si vuole procedere ad una sverniciatura, si può usare il linfo al 50% con acquaragia scaldato a bagnomaria. Riesce a penetrare sotto la vecchia vernice e a ritonalizzarla.
pierpaolomasoni
Allora Pierpaolo
ho messo subito in opera il tuo segreto di bottega su un tavolino stile luigi XV del mio salotto (è un bell'esempalre che ho comperato tanti, ma tanti anni fa). Una goccia di ottimo vinsanto, caduta sul piano e li dimenticata, aveva lasciato una macchia biancastra. Ho messo in opera la tua ricetta e oplà tutto a posto.
Ti giro anche i sentiti ringraziamenti di mia miglie.
Fulvio