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Salve a tutti. In questi ultimi mesi ho avuto la possibilità di ‘giocare’ un po’ con le oleoresine. Vorrei condividere qualche esperienza e qualche problema. Sto comunque diventando un acceso sostenitore di questo tipo di vernice e delle sue qualità (grazie pierpaolomasoni).
Iniziamo dagli inconvenienti: l’odore forte e persistente. Per me non è sgradevole (anche se è un po’ invasivo), ma alcune persone non lo sopportano. Le oleoresine pigmentate poi lasciano un leggero aroma tipo di pesce. Ho provato a stemperare l’odore utilizzando uno specifico solvente agli agrumi, ma fa poco e così anche l’acquaragia. Chi ha dei suggerimenti per ridurre o eliminare il problema? Forse con della cera più profumata delle altre?
Per quanto riguarda i vantaggi devo dire che sono riuscito ad applicarla a un tavolo di metà’800 in noce americano (molto diluita) ed ha dato dei bellissimi effetti, ritonalizzando e ravvivando. Non ha funzionato altrettanto bene sul palissandro, che non l’ha assorbita quasi per nulla, ma è stato sufficiente passare un po’ di solvente per toglierla.
Ha funzionato meravigliosamente su alcuni supporti per rampicanti, già trattati con impregnanti all’acqua. Qui ho sperimentato le buone caratteristiche di idrorepellenza,
E’ stato interessante invece utilizzarla su una vecchia sedia di campagna (nella versione pigmentata noce) sia per tonalizzare alcune riparazioni, sia perché non essendoci bisogno di una forte impregnazione del legno ho deciso di darla pura. Una sola mano, senza asciugare con un panno, ma spandendo bene le eccedenze con una pennellessa pulita entro la prima mezz’ora dall’applicazione. In questo caso l’oleoresina ha filmato leggermente, dando una bella lucentezza. Vedremo quanto durerà.
😉
in quanto all'odore, non so cosa dirti; io oramai non li sento quasi più!
in quanto al palissandro, hai perfettamente ragione: le olioresine sono degli impregnanti, ed il palissandro non assorbe per via della sua compattezza; al massimo la si può dare a tampone, tipo gommalacca.
durata nel tempo: le olioresine della geal non hanno una grande durata; ho notato che, per esempio su portoni, occorre ridarle dopo un anno; a questo punto sono perfette anche per quattro. in passato ho provato quella della new chemical prevention:
era meno bella, asciugava più lentamente, ma durava di più.
tieni presente che a differenza delle altre vernici la manutenzione è velocissima.
saluti
pierpaolomasoni
Vabbè devo capitolare anch'io! Aspettavo ulteriori risultati ma quest'intervento mi obbliga a ringraziare pierpaolomasoni perchè forse è riuscito ad aggiungere l'elemento che mi mancava nella stoppinatura! Erano anni che facevo prove inseguendo la chimera del vero stoppino, ma l'olio di lino non l'avevo mai provato: effetto strabiliante! Anch'io ho provato sui sostegni per rampicanti e vedremo nel tempo il risultato. L'unico posto dove avevo provato 3 anni fa a darlo è il parquet di casa mia ed a parte una passata di cera al mese è perfetto e soprattutto non tossico! Io utilizzo olio di lino cotto ma presto inizierò con l'aggiunta di resine e non prodotti già pronti: se non provo non sono io! Ancora grazie perchè anche se non farò più questo "maledetto lavoro", come spero, ho risolto molti quesiti e ne ho imparata un'altra (quando si dice impara l'arte e mettila da parte!).
mescolare l'olio di lino con resine naturali non è un'operazione facile, e spesso è pericolosa. è per questo che io mi sono sempre rivolto a prodotti industriali.
penso che aporia dovrebbe incontrare il nostro liutaio pazzo; chissà cosa potrebbe nascerne!!!???
pierpaolomasoni
ah... complimenti per la stoppinatura con l'olio. io per riuscirci ho bestemmiato per giorni.
e.. a parte la bellezza, dopo un mese, prova a buttarci sopra dell'alcol!..
Concordo con pierpaolomasoni: aporia dovresti conoscere il liutaio e ascoltare i suoi racconti letteralmente 'da brivido' sulla pirogenazione. Però bisogna ammettere che quello che fa è veramente affascinante e i risultati dei suoi esperimenti che ha mostrato al seminario erano invidiabili.
Solo una curiosità. Perché dici che forse non farai più questo lavoro?
A presto.
Aggiunta: perché non parlate un pochino di più della stoppinatura a olio? mi sembra molto interessante come argomento. Grazie.
questo dovrà farlo aporia: io non sono un buon stoppinatore. ho smesso tanti anni fa quando un mio operaio (vecchio pugliese che lavorava solo più da seduto per i dolori alle ossa) il cui unico ruolo era stoppinare, di fronte ad un mio fallimento mi toccò la mano e sentenziò che il motivo della cattiva riuscita era dato dalla mano troppo fredda!!
daltronde oramai lavoro quasi esclusivamente in cantiere, ed il più delle volte su Oggetti precedenti alla gommalacca.
inoltre non sono un buon insegnante: voglio dire che per lavorare bene si deve aver acquisito la tecnica ed averla dimenticata. non potremmo camminare se dovessimo pensare al movimento di ogni singolo muscolo; il più delle cose che so fare, le so fare, ma mi riuscirebbe molto difficile spiegare come le faccio.
i mobili che restauro sono solo più per "amici" che vogliono un restauro conservativo ad oltranza (sarà per questo che il mio conto è sempre in rosso?); per esempio, l'ultimo Oggetto che mi è capitato a gommalacca era un cassettone ottocentesco. il 20% della verniciatura era deteriorato; ho risolto stoppinando un po di olioresina; in questo modo, grazie alla conseguente tonalizzazione, le lacune risultavano meno vistose, direi accettabili, e non ho alterato la verniciatura originale.
la stoppinatura è una di quelle tecniche che richiedono un'applicazione continua.
la fai bene solo se fai soltanto quello, e sempre.
pierpaolomasoni
I motivi per cui ormai non amo più questo mestiere sono molteplici ma sicuramente il problema del vecchio operaio di pierpaolomasoni è uno! E molti anni prima della vecchiaia! Io non ho avuto problemi con la stoppinatura a gommalacca e olio forse perchè la periartrite non mi è venuta per niente! Anni di stoppinatura mi hanno permesso di mettere a punto la mia tecnica che, oggi, è molto diversa da quella che mi avevano insegnato. Insomma penso sia una navigazione in solitaria pur seguendo sempre le stelle! Provare, riprovare, maledire e ricominciare: quando la spalla inizierà a staccarsi la tecnica sarà perfetta! Ps: con l'olio di lino ho stoppinato (poro chiuso) il piano di un piccolo tavolino (vabbè era impiallacciato) in 15 minuti netti! Ancora grazie!
per fortuna il restauro non è solo la stoppinatura! anzi, direi che rientra nelle frattaglie.
sono certo che ti dedicherai a qualche suo aspetto più elevato.
magari un giorno che andrò ad elemosinare lavoro, mi capiterà di ritrovarti come sovrintendente.
pierpaolomasoni
Ahi! quel giorno mi piacerebbe proprio esserci. Altro che il mancato confronto al seminario in Val di Susa... ;D
Sto cominciando a usre le olioresine in maniera consistente e devo dire che mi trovo molto bene, le ho usate per un cassone in castagno del 700' , per un tavolo in ulivo sul quale ho fatto anche la prova del classico bicchiere di vino rovesciato (ha retto benissimo), spero che durino nel tempo queste caratteristiche.
Mi rivolgo in particolare a Pierpaolo Masoni vista la sua esperienza con questi prodotti: devo restaurare un pavimento in larice basta il ciclo di trattamento con linfoil o e meglio integrarlo con un altro prodotto tipo irdotop, vista la sollecitazione dovuta al calpestio e meglio ripetere il trattamento a distanza di qualche mese?
Ciao
mamma che brividi!!! brRRh!!! ma che bel gruppetto di amici!!! forse il vostro instancabile complimentarvi l'uno con l'altro renderà benefici sicuramente al vostro lato emotivo, ma voglio farvi presente , che non solo e noioso ma è anche controproducente per chi ama veramente questo lavoro, e non lo maledice!!, a leggere questi post sembra l'inno alla apatia, il bello è che si ha anche il coraggio di dare consigli, dopo che , leggendo i vostri post scopro che una maledice ciò che fà! e l'altro, sà di non èssere capace di lucidare un mobile a gomma lacca"ovviamente per la mano fredda" ed allora professa sulle oleo resine, ma non cita formule e vari elementi per costiture una vernice, no!!! esalta una vernice industriale, che qualsiasi ........ può ordinare e comprare già fatta,e poi mi si accusa a me di guardare al business, ma almeno io le vernici le so preparare e le preparo da me, in un altro post qualcono metteva la curiosità ad altri(di certo non a me) dicendo che aveva dei segreti per far una lucidatura a gommalacca super , e poi scopro che si emoziona ringraziando di qua di la per essere riuscita a lucidare con l'aggiunta del semplice olio di lino, e non ti sei accorta, che lascia la superficie grassa e che per seccare ci vuole veramente un mese, si si melo proprio immaggino un sovraintendente che maledice il lavoro e da consigli su come debba essere svolto ,da piangere!!..
per dirla tutta cio che non comprendo, in realta è:
... come si fa ad avere il concetto, nella propria testa, di aver eseguito un ottimo lavoro, avendo solo ripristinato la vecchia vernice o in parte, non utilizzando la formula dell'ebanista-lucidatore che al suo tempo artigianalmente ha composto, ma utilizzando vernici industriali già pronte, ma che per caso anche nel 1600 c'era la geal o chi che sia, no!!! allora mi sento di affermare che chi non da la stessa finitura con gli stessi ingredienti di cui era composta la lucidatura originaria sta falsificando la finitura del mobile, inoltre per quanto vi sforziate di far credere che il restauro alla portata di tutti, "come fa windows per far utilizzare il pc anche ai vecchietti di novantanni" , a parer mio per essere un restauratore bisogna avere nozioni di intaglio intarsio essere in grado di costruire copia fedele del mobile che si sta restaurando utilizzando attrezzi e tecniche costruttive dell'epoca, "solo cosi si riesce ad entrare nella mente di chi a costruito il mobile , e non con la fantomatica sensibilità, la lista continua, aver la capacità di saper smontare e sopra tutto saper rimontare un mobile da capo a piedi, conoscere prodotti e le tecniche di decapaggio ed utilizzarle tutte a seconda dei casi, senza nessun metodo da esludere, magari per "complessi personali" saper preparare il legno in maniera raffinata, saper utilizzare tutti i tipi di verniciatura lucidatura fino a noi arrivati, quindi a preparare le vernici da se, ed ancora più importanti, saperle dare a mestiere!poi ci vuole molta umiltà, purtroppo o per fortuna questo ingrediente a me manca, nessuno e perfetto!!!
p.s. per pierpaolo masoni, ogni promessa e un debito, la ricerca storica non si ferma mai, sto sfogliando per caso un libro della editori slacor & univ autore lamberto corbara, mbè, non so quanto siano attendibile le datazioni di queste ricette ma ti posso assicurare che ce ne sono molto, datate 1700 con ovviamente quasi tutte che hanno come ingrediente la gommalacca, ne cito una attribuita a frate giacomo di ravenna:
olio di spigo--
gommalacca chiara--
gomma ammoniaco
mastice
gomma mirra
alcol
mi domando , possibile che con tutte le ricette che hai potuto visionare in quarant'anni di ricerche non ti è mai capitato tra le mani codesto libro!!in attesa che si possa provare l'esistenza di queste ricette e la loro datazione antecedente al punto di confine da te suggerito 1830 circa continuo la mia ricerca con l'ambizione di far cambiare la dicitura perfino a wikipedia!!
non ho mai usato l'idrotop. la mia diffidenza per i nuovi prodotti mi porta ad un rifiuto che forse non è razionale. la geal sostiene che è molto utile per superfici destinate ad un forte calpestio, e probabilmente hanno ragione. i miei dubbi nascono anche dal fatto che di solito le vernici ad acqua hanno un aspetto acquoso.
io procedo in questo modo:
prima impregnazione diluita e molto lavorata con monospazzola con feltro rosso ( lo passo sino a che il prodotto non è asciutto; ovviamente si deve procedere per piccole porzioni).
seconda imprognazione dopo non meno di due giorni con prodotto puro, con la stessa tecnica.
dopo due giorni impregnazione cerosa (stessa tecnica).
a questo punto lascio passare 15 giorni (capisco che ciò spesso è difficoltoso, ma ci si può camminare), cioè il tempo di catalizzazione delle resine, poi intervengo con impregnazione (sempre feltro rosso) leggera, e, subito dopo, mescolo il linfoil con il linfoluce fiftyfifty e do l'ultima passata.
in questo modo si aumenta la resistenza al calpestio. sarebbe bene, comunque, lasciar passare più tampo possibile da una operazione all'altra.
pierpaolomasoni
Purtroppo l'elemosinare il lavoro è uno degli altri motivi per cui ho deciso di cambiare: a noi ultimi arrivati, (non penso pierpaolomasoni sia il tuo caso!) senza agganci nel settore tocca elemosinare come mendicanti oltre a svolgere un duro lavoro! Inoltre grazie all'attuale legislatura il cerchio si sta stringendo sempre più: il futuro sarà dei giovani laureati che, secondo molti vecchi del settore, non sono assolutamente in grado di affrontare un restauro. Molti vecchi restauratori, nella mia città, stanno chiudendo senza più passare il testimone. In quanto a fare il soprintendente neanche a parlarne e forse tutti sanno il perchè!
Grazie Pierpaolo! Dimenticavo un piccolo dettaglio... non ho la mono spazzola, se lo tiro a straccio non penso sia la stessa cosa... alternative?
X Socrate :Sono compreso nel gruppetto di amici di windows ? se si, replico se no sto zitto.
Ciao