Benvenuto nel Forum

Accedi o Registrati per poter inserire domande o rispondere agli amici della Comunity.

Per qualsiasi problema scrivi a: inforestauro@virgilio.it

osservazioni su ole...
 
Notifiche
Cancella tutti

osservazioni su oleoresine

25 Post
5 Utenti
0 Reactions
8,901 Visualizzazioni
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

no, non è la stessa cosa perchè l'azione del feltro agevola la penetrazione e velocizza l'asciugatura del prodotto evitando filmazioni. con lo straccio (meglio uno spandicera, che è una specie di scopa con in punta una striscia di gomma tipo lavavetri) è senzaltro più difficoltoso.
dalle mie parti vi sono rivenditori di prodotti per la pulizia che affittano monospazzole; sono certo che se cerchi nella tua zona ne trovi.
tienimi informato
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 16/07/2007 11:51 pm
(@socrate)
Post: 127
Estimable Member
 

se anche tu, maledici cosa fai ,allora fai anche tu, parte del gruppetto, ma io non credo caro xxxx!!! ho letto molti,dei  tuoi interventi,ed in ognuno si può apprezzare la tua voglia di fare e fare bene, oltre al fatto che, se non sai....!!! sei abbastanza umile da chiedere,per poi metterlo in pratica;

  come al solito i miei toni sono arroganti ed in questo caso per taluni scomodi, io posso capirlo, ma non condivedere il modo di pensare ,pessimista di tali personaggi, il loro modo di descrivere il loro lavoro è privo di entusiasmo, ed il motivo è semplice non  amano ciò che fanno!!,

vorrebbero far credere che il loro modo di essere, li spinge ad imparare , ma i fatti dicono tutt'altro "provare per credere , vedi in tutti i post se ce ne è almeno uno che tale personaggio abbia chiesto qualcosa e che con la sua finta umiltà abbia chiesto qualche consiglio" mbe non c'è!!! questo sta a dimostrare, che crede che il suo pensiero è al di sopra di tutto, e mentre è occupato a restaurare mobiletti per  soli amici, io credo di aver restaurato qualcosa come un camion di mobili!!

è se per caso il lavoro un giorno verrà a mancare, sono sicuro che con la mia volonta e le mie capacita, ma sopratutto l'amore, che nutro per il legno, di certo non mi annoierò mai! inoltre gli artigiani veramente valenti, non saranno mai costretti ad elemosinare lavoro, anzi è la stessa clientela che ti cerca!!

per quanto riguarda i laureati, c'è da dire che c'è laurea e laurea , posso capire quella di  antonino zichichi ma un mediocre che prende una laurea in accademia delle belle arti, che magari invece di restaurare gira intorno al mobile e si mette a fare lo scienziato,,...........mi viene  solo da ridere,  che michelangelo aveva bisogno di percaso la laurea, no!! ha imparato in una bottega. oltre al fatto che chi a cominciato ad esercitare tale arte da piccolino in una bottega,
quando avrà trentanni se avrà avuto capacità lavorative oltre che manageriali , avrà di conseguenza posizione e prestigio,mentre per il neo laureato,due sono le opzioni o lavorare sotto padrone, in qualche istituto, o iniziare una attivita da avviare, come vedi la differenza nel  futuro non la fa un laureato o un bottegarolo, ma le capacità, la voglia di lavorare"senza fare le vittime",  l'entusiasmo, e sopratutto l'amore per quello che si fà,

l'unico posto per chi, pultroppo maledice il proprio lavoro e stare a casa e farsi mantenere, o se si ha la fortuna di essere belli ,fare le veline o i modelli, cosi da lasciare gli artigiani più valenti ed in questo caso più resistenti ad eseguire il lavoro in grazia di dio,  con amore, senza trascurare le proprie capacità imprenditoriali!!

p.s. non credo che l'età migliori le nostre caratteristiche!! me ne vado con gli esempi lasciati dai veri artisti del passato, il meglio di loro lo hanno dato in un età compresa tra i 4 anni"mozart" ai 23 michelangelo "la pietà" e cosi via , quindi non ci illudiamo, perchè se uno non ha talento sin da giovani, figuriamoci verso l'età del rincoglion.....a tutti quelli che credevano di essere, un domani qualcuno,"compreso a me"  ciao

 
Pubblicato : 17/07/2007 11:22 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

A certe rozze farneticazioni non amo rispondere, ma ancora una volta mi si tira per i capelli.        Capisco che il piccolo artigiano ignorante che ripete pedissequamente la lezioncina imparata a bottega si senta violentato da affermazioni che negano la validità delle sue quattro nozioni, ma passare all’ingiuria ed allo scherno non è accettabile. Lamberto Corbara è uno stimato ricercatore che si interessa di liuteria, settore nel quale si usano vernici filmanti che si danno a pennello. se non sbaglio gli unici esempi di strumenti di questo genere per i quali si è usata la stoppinatura sono dei mandolini napoletani della fine dell’0ttocento.
Ricette di vernici per liuteria antecedenti l’800 contenenti gommalacca ve ne sono parecchie, anche se pochi le usavano per via dei costi esorbitanti e per la sua bassa qualità. I primi documenti riguardanti questa resina risalgono al 500. Queste sono cose che ho ripetuto varie volte anche in questo forum. Se si vuole confutare qualcosa si dovrebbe prestare un minimo di attenzione a questo qualcosa. Io, come wikipedia, sostengo che non era usata con la tecnica dello stoppino prima dell’ottocento. Peraltro era conosciuta; persino i grandi cuochi la usavano per fare il caramello!
Non è vero che la stoppinatura con olio di lino impiega un mese ad asciugare. È asciutta al tatto dopo pochi minuti e la catalizzazione avviene entro i 15 gg. Come per la gommalacca. Basta darla nel giusto modo, ed Aporia evidentemente ha avuto la sensibilità e la maestria di capire (questa è una delle doti del buon artigiano).
Fino all’ottocento vi era una ditta olandese che commercializzava una vernice in tutto il mondo conosciuto. si chiamava megylp. La composizione era olio di lino cotto, elemi, essenza di trementina. l’olio veniva cotto, inizialmente (nel 400) con un’aggiunta di calce per renderlo essiccativo. In seguito si sono preferiti sali metallici. Tale vernice era usatissima dai falegnami che non potevano certo fabbricarsela per via della pirogenazione necessaria per unire le resine all’olio. Inoltre l’aggiunta di sali metallici rappresentava un altro problema. oggi si usano sali di bario in quantità del 2 per mille. è chiaro che se non voglio sbagliare le dosi devo lavorare con grandi quantità di prodotto. Non riesco ad immaginare un falegname che porta a centocinquanta gradi 50 chili di resina impestando con miasmi irrespirabili tutto il paese e rischiando di incendiarlo.
Oltretutto, quanti falegnami sapevano leggere nel 700? Vi erano poi i taroccatori: ditte che commercializzavano la stessa vernice o similari con nomi simili: megulp, megilf ecc…Vi sono documenti che testimoniano di come generalmente i liutai acquistassero le vernici già pronte.
Sono contrario a certe cose moderne ed alla politica dell’industria, ma se l’industria mi offre un prodotto che reputo valido lo accetto. le vernici delle ditte che ho citato (non solo geal) sono copiate da vecchie formule.
Si può non essere d’accordo con certi concetti di restauro (direttive normal, sovrintendenze, critici d’arte….), ma allora si dovrebbe proporre un’alternativa che non sia una becera falsificazione altrimenti si fa la figura classica dell’imbecille che dice che un Picasso lo sanno fare tutti.
Il restauro italiano è considerato il più avanzato nel mondo non certo per la maestria nell’uso dello scalpello di qualche artigiano, ma piuttosto per l’intelligenza di chi ha saputo creare quei concetti che ora sento negare. Usare la sgorbia con maestria non significa essere un buon artigiano; bisogna saper usare anche la testa. I nostri grandi che sono stati citati a sproposito venivano da botteghe che erano università a tutti gli effetti e rilasciavano titoli. Il Bramante era un architetto. In quale università si era laureato? E l’architetto Michelangelo? e gli altri? Mi viene in mente la favoletta della volpe e l’uva. Se non si hanno basi culturali non bisogna disprezzare chi le ha.
In quanto all’amore per il lavoro, sarebbe bene lasciar perdere queste melensaggini insulse.
Nella civiltà cattolica (ed il cattolicesimo è stato spesso citato in certe farneticazioni) il lavoro è una maledizione derivante dal peccato originale.
Nel restauro vi sono incidenti ricorrenti quali perdita di dita o di occhi, e ultimamente può anche capitare di ritrovarsi con una siringata di adrenalina al cuore e qualche costola rotta perché hai trovato un medico pronto a tirarti per i capelli fuori da uno choc anafilattico dovuto alle allergie per i prodotti chimici che hai usato per anni.
Solo un pervertito o un povero di spirito può amare un lavoro del genere, un lavoro che ti distrugge il corpo e ti accorcia la vita.  lLavori per dignità; lavori per amore dell’umanità; lavori perché sai di dare il meglio di te stesso; lavori perché sai di dare in questo modo qualcosa di importante, di lasciare la tua impronta, di prolungare la vita ad Opere che sono testimonianze di altre vite; lo fai per dare un senso alla tua vita sapendo che questo stramaledetto lavoro te la farà pagare cara. Ne sa qualcosa un mio socio che è morto con un tumore al fegato per aver maneggiato per anni sostanze che si dicevano innocue e che ora vengono proibite, lo sanno ormai quasi tutti i restauratori.
Per inciso: quando avevo bottega (ora lavoro in cantieri, ed è diverso) nei miei quattrocento metri quadri lavoravano sei persone fisse e due saltuari.  E il povero Tonino, lo stoppinature, anche negli ultimi tempi quando lavorava da seduto stoppinava un tavolo in non più di 4 ore e lavorava a pieno ritmo. Chiamala apatia! certo eravamo carenti nelle infiocchettature e nelle smerlettature!!!
Non voglio fare competizioni, ma non credo che un finto restauratore scalcinato, pronto a vendersi l’anima per due soldi, possa permettersi di fare del sarcasmo, senza risultare ridicolo, sul fatto che avvicinandomi al “rincoglionimento”(le parole si dicono o non si dicono) restauro mobili solo per chi gode della mia stima, anzi, non restauro: giro intorno al mobile (e pensare che quegli imbecilli mi pagano pure fior di quattrini per questi girotondi! Ma si sa, gli architetti, gli ingenieri, i sovrintendenti… tutti rincoglioniti dallo studio!).  E mi stupisco di non aver sentito parlare di pannoloni! Ah la finezza d’animo!
A questo proposito, l’età e il genio; visto che si cita Mozart, le sue opere infantili sono le più semplici ed abbordabili, appunto infantili. Ma questo argomento ci porterebbe a concetti che qualcuno non riuscirebbe a capire, proprio come le direttive normal che vengono criticate senza averle mai lette, tanto, sono state scritte da quei quattro debosciati dell’ICR!
Ripeto e chiudo: tento sempre di evitare queste risse, ma di fronte a questa reiterata sfilza di insulti e volgarità e fandonie (uno che non ha nessuna nozione di vernici e che non le usa non può sostenere di prepararsele da solo) che hanno coinvolto non solo me, è impossibile stare zitti.
Sento di avere il merito di aver presentato a qualche restauratore vernici antiche cadute nel dimenticatoio; alcuni le hanno provate ed hanno ottenuto ottimi risultati, ed hanno avuto il torto di dirlo!!! Confesso di esserne fiero.
Attendendo le modifiche a wikipedia,
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 18/07/2007 12:15 pm
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

No non maledico quello che faccio, pero sono sempre aperto a nuove idee, e per esempio nel caso delle olioresine mi sono trovato molto bene, questo significa che la sperimentazione fuori dal coro a volte ti premia, cio non toglie per esempio che lucidare a gomma lacca rimane sempre una cosa che mi piace molto e che applico su molti mobili...

Torniamo al pavimento e alle monospazzole, essendo la superficie da trattare piuttosto piccola, non esiste qualche marchingenio da attaccare al flessibile, tipo quei dischi di stoffa per lucidare le auto?

 
Pubblicato : 21/07/2007 5:53 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Trattandosi di una superficie piccola puoi tranquillamente farlo a mano. Vi sono degli spandicera molto utili in questi casi; mi pare di avertigià accennato a quelli col gommino tipo puliscivetro, ma forse va ancora meglio quello con una specie di cappuccio di pelliccia: fa l'effetto di un pennello e raccoglie molto bene le eccedenze. Li trovi presso i rivenditori specializzati per prodotti di pulizia.
Devi lavorare senza scarpe (certe suole si sciolgono a contatto del limonene); mettiti delle calze molto spesse.
Fressibili e similari sono da scartare.
Buon divertimento.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 21/07/2007 6:30 pm
(@socrate)
Post: 127
Estimable Member
 

caro xxxx, mi fa piacere che tu, non maledici la professione che svolgi con tanta passione, la mia stima è tua!!, pero non dire che le olio resine sono idee nuove e che sono in via di sperimentazione fuori dal coro, perchè queste resine  sono state usate sin dall' antichità, e si possono  trovare  migliaia di ricette  su un qualunque libro che tratti l'argomento, meglio ancora sui libri di liuteria, pensa........!!!! a  quanto sarebbe bello, riuscire a  lucidare un mobile "magari costruito con dell'acero fiammato"  con lo stesso aspetto, che ha la  lucidatura,di un violino!!!noHO??
l'unica cosa che nesuuno può insegnarci , è il modo di darle, e si!! una vernice può essere buona quanto vuoi o sia industriale o far da se!!ma la verità è che  per eseguire un ottima lucidatura, entrano a far parte, nel  gioco  molti altri fattori!!vabbè ma tanto noi siamo giovani ed abbiamo tutta una vita per imparare e sbagliare per poi ricominciare " possibilmente con la nostra testa" ah!! dimenticavo, un ultima cosa, abasso i pessimisti che parlano di morte, vedendo solo la parte peggiore in quello che fanno, viva gli entusiasti, che amano la vita, e ciò che hanno scelto "liberamente"  di fare!!!
inoltre dal profondo del mio cuore,  vorrei dedicare "un bel pernacchio" a tutte le persone che usano l' indifferenza
in particolar modo ad una!!! prrrreeehhhhh!!      che animo fine!!!              ciao 4x

 
Pubblicato : 21/07/2007 9:46 pm
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

Ok allora usero il classico metodo degli stracci che fino a adesso a funzionato a meno che non riesco a reperire una vello spandicera...calzettoni da sci come protezione possono bastare, devo dire che comunque faccio molto trekking e la mia pianta del piede ha uno spessore importante, sopportero il limonene 😀

Sono al corrente anche io del fatto che le olioresine non sono cosa nuova,  la mia affermazione "fuori dal coro" era riferita al fatto di usarle al giorno d'oggi, ho svariati amici restauratori alcuni non piu dei ragazzini  :), ma di questo tipo dio finitura non ne vogliono sapere,  invece io la trovo molto interessante in determinate situazioni ( tavolo rustico da cucina che deve essere usato tutti i giorni cosa gli do???), grazie comunque della stima, ho perso un po' di passione quando il restauro da studio e passato a lavoro con tutto cio che ne consegue clienti rompi*****, pochi soldi, tasse che ti fan venire voglia di smettere, ma cio nonostante quando sono in bottega a piallare un pezzo di legno o a lucida il piano di un tavolo, mi fermo mi guardo intorno e sono felice... vorra dire che mi piace cio che faccio 😉

 
Pubblicato : 24/07/2007 8:17 pm
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

A dimenticavo per caso il linfosol crea dei problemi a contatto con resine epossidiche, colle viniliche/poliuretaniche/alifatiche...

 
Pubblicato : 03/08/2007 10:30 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

In linea di massima no, ma al suo posto puoi usare l'acquaragia.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 03/08/2007 11:13 pm
 xxxx
(@xxxx)
Post: 195
Estimable Member
 

Giusto che stupido non ci avevo pensato, il bello e che gia lo faccio quando mi manca il linfosolv... 😀

 
Pubblicato : 09/08/2007 11:04 pm
Pagina 2 / 2
Condividi:
Translate »