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Pavimento 1800

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(@ciuppi)
Post: 3
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Topic starter
 

Vi chiedo un consiglio riguardo il restauro di un pavimento del 1800 in rovere e abete.
Era stato trattato con olio di lino cotto, la superficie è irregolare, vi sono parecchi tasselli nell'abete di colore non uniforme all'originale. Come trattereste il legno per migliorarne l'aspetto e renderlo più omogeneo possibile?
Vi ringrazio per l'aiuto

 
Pubblicato : 27/10/2012 6:24 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Bel pavimento! Interverrei con una olioresina ( come tutti in questo forum ormai sanno io uso il Linfoil, ma vengono prodotte anche da altre ditte con caratteristiche più o meno simili: Durga, New chemical prevention, ecc.) diluita al 50-60%, ed agirei a lungo con monospazzola munita di feltro rosso (il feltro va cambiato spesso: appena si sporca). In questo modo si asportano sporco, eventuali cere ed eventuale eccesso di olio reimpregnando il legno. Bisogna lasciare asciugare per almeno due giorni. Ritoccare cromaticamente i tasselli più chiari con terre sciolte nell’olioresina. Aspettare ancora qualche giorno (più si aspetta, meglio è) e poi dare l’ultima mano di olioresina pura sempre agendo con feltro rosso, sempre che occorra.
Per finire conviene dare una cera che devi scegliere a seconda delle caratteristiche che vuoi ottenere: vi è un’ampia scelta a seconda se vuoi più repellenza allo sporco, più o meno resistenza al calpestio, cromatismo più o meno accentuato, grado di lucentezza….
P.S. per la tonalizzazione delle parti più chiare vi è anche un altro metodo che da risultati probabilmente migliori, ma è piuttosto complicato: consiste nell’eliminazione dell’olio nelle parti interessate e nell’agire con un prodotto basico: i tannini fuoriescono dal legno e conferiscono la tinta del legno antico.

 
Pubblicato : 27/10/2012 7:26 pm
(@alessandro-livi)
Post: 146
Estimable Member
 

Non avendo una monospazzola professionale si può utilizzare una normale lucidatrice domestica? In  caso affermativo che tipo di feltro si deve applicare?
Una volta stesa l'olioresina (c0n pennello? con spandicera?) dovendo utilizzare la lucidatrice o monospazzola con la vernice ancora fresca come si può agire per non lasciare impronte?

 
Pubblicato : 28/10/2012 10:13 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

L’intervento su legno mai verniciato è più semplice, perché nel caso di cui si sta parlando occorre fare un’azione duplice: pulire ed impregnare contemporaneamente. Non ho mai usato lucidatrici casalinghe, ma dubito che con esse si ottengano buoni risultati sia per il tipo di feltri, sia per il peso del macchinario. Io ne ho due: una piccola che pesa una quarantina di kg. Ed una che ne pesa una sessantina: noto una notevole differenza di risultati. Vi sono ditte fornitrici di prodotti per la pulizia che affittano monospazzole. Agire col feltro è molto importante perché la sua azione meccanica riscalda leggermente l’olio e lo fa penetrare in profondità. Io non uso pennello né spandicera, ma un semplice spruzzatore da giardino. È importante filtrare l’olio perché altrimenti gli ugelli si intasano. Poi bisogna agire in modo da non essere costretti a camminare sulle parti già trattate; si fa da uno ai tre metri per volta e si procede verso l’uscita. Ovviamente nella procedura vi sono molti particolari a cui si deve prestare attenzione, per esempio non appoggiare il feltro bagnato su porzioni di pavimento ancora da trattare, altrimenti si formerebbe una macchia quasi indelebile. Ma questi sono accorgimenti che si imparano con un po di esperienza. Altro accorgimento importante è dato dalla quantità di vernice che si mette sul pavimento: le prime volte si è portati ad esagerare. Conviene metterne poca ed agire sino a quando non ha un aspetto asciutto, eventualmente reintegrere e ripassare; ma, ripeto, sono cose che si imparano con un minimo di esperienza. Con poche indicazioni come queste già parecchi partecipanti al forum hanno trattato parquet e cotto in modo soddisfacente; voglio dire che non è difficile: si deve solo acquistare un po’ di metodo.

 
Pubblicato : 28/10/2012 10:44 am
(@fdoncamillo)
Post: 255
Reputable Member
 

Bel pavimento,
personalmente con i consigli di Masoni ho trattato un pavimento in cotto della mia casa di montagna, (pavimento nuovo) e ti assicuro che il risultato è stato soddisfacente.

Non nascondo che durante l'opera sono sorti dubbi e paure ma alla fine tutto ok!

Attento alla monospazzola se non capisci bene come usarla si trasforma in una diabolica giostra!!!

Per Masoni, se trattavo il cotto solo con il Licot, evitando l'aggrappante e la cera, non si eviterebbero quelle rigature dovute a trisciamenti dei sedie e poltrone?

 
Pubblicato : 29/10/2012 9:18 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

In effetti la monospazzola in mano ai neofiti è fonte di ilarità. Va tenuta nel giusto equilibrio; alzando leggermente il manico va a destra; abbassandolo, a sinistra. Se sfugge come impazzita, l’istinto spinge ad aggrapparvisi per dominarla, ed è peggio. Basta lasciarla andare e si ferma da sola. Il cavo bisogna farlo girare sulle spalle per evitare che finisca sotto il feltro. Ma,  capito il meccanismo, diventa leggerissima e sembra vada da sola.
Se restano delle righe per le sedie significa che hai messo troppo olio: è l’errore che si fa le prime volte; è per questo che dicevo che si deve andare per gradi. Tale inconveniente può capitare anche per una cera non adatta, ma se ricordo bene hai messo il wop: è una cera particolarmente adatta al calpestio, molto dura e resistente. Comunque col tempo vedrai che il difetto tenderà a sparire, e per far sparire le righe basta un colpetto di monospazzola.

 
Pubblicato : 29/10/2012 10:14 am
(@fdoncamillo)
Post: 255
Reputable Member
 

Ciao Pierpaolo,
si ho usato il wop.
Troppo olio? ma essendo la cera l'ultima fase del trattamento non è lei che si riga?

Grazie.

 
Pubblicato : 29/10/2012 10:51 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Lo escluderei perché si tratta di una cera con una forte carica di resina, quindi molto dura. A me non ha mai dato questo problema. Hai usato quella lucida o quella satinata?
In linea di massima la durezza dell’ultimo strato è condizionato dalla durezza di quelli sottostanti. Immagina la piastrella in sezione: hai il cotto, poi uno strato di olio, poi uno di Base (che è un acrilico che serve per dare un migliore aggancio alla cera), e per ultimo la cera. Lo strato più duro e rigido è quello della cera; acrilico ed olio sono i più elastici. Se agisci sulla cera e i due strati sottostanti sono troppo spessi, lo strato di cera si deforma perché si deformano i due strati sottostanti. Potrebbe anche essere un eccesso di Base: io di solito lo do diluito al 50% con acqua. Ovviamente se hai usato il Wop lucido è più facile che si righi. Di solito io do il satinato, e se lo voglio più lucido anziché tirarlo col feltro rosso, uso quello bianco.

 
Pubblicato : 29/10/2012 11:36 am
(@fdoncamillo)
Post: 255
Reputable Member
 

Satinato! (non amo molto la lucentezza, in quanto mi da un senso di plastico).
Il base lo diluito al 50%, non credo di averne usato molto, ne aquistai una quantità congrua alla metratura, e ne ho consumato pochissimo, provo a fare delle foto questo fine settimana e le posto.

 
Pubblicato : 29/10/2012 3:16 pm
(@alessandro-livi)
Post: 146
Estimable Member
 

Invece per la levigatura si usa sempre la monospazzola ma ovviamente con dischi diversi ?
Con quali dischi ed in quale successione  si dovrebbe procedere nei casi di pavimenti  vecchi che si vorrebbe rilevigare?

 
Pubblicato : 29/10/2012 6:43 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Escludendo casi eccezionali sconsiglio sempre la levigatura di pavimenti antichi. Levigatura che, comunque, non è possibile effettuare con la monospazzola perché il disco lascerebbe segni circolari. Vi è un macchinario apposito simile a quella corteggiatrice che viene chiamata comunemente carro armato. In questo modo le inevitabili rigature seguendo l’andamento delle venature si confondono con esse. Può capitare di dover intervenire su pavimenti molto venati, per esempio larice antico. In tali casi, per la pulitura, io utilizzo un aggeggio che serve per la pulitura della moquette, dotato di spazzole cilindriche con le quali è possibile seguire le venature senza corrodere il legno.
Ultimamente sono stati messi in commercio dischi abrasivi diamantati (simili alle spugnette diamantate da marmista), ma penso che siano utilizzabili solo sul cotto: non li ho mai provati.
Levigare un pavimento di legno dovrebbe essere l’ultima opzione. Esattamente come per i mobili: si spatina e si falsifica. I dischi classici vanno dal nero al bianco; il nero è il più duro e normalmente sul legno non si usa perché abrade troppo.

 
Pubblicato : 29/10/2012 10:55 pm
(@ciuppi)
Post: 3
New Member
Topic starter
 

Grazie per i preziosissimi consigli!!
Come ha suggerito Pierpaolo procederò con il Linfoil, mi rimane il dubbio sulla monospazzola poichè il legno non è liscio ci sono assi di legno ad altezze diverse, va bene anche in questo caso? Altra cosa essendo appunto neofita, non vorrei trovarmi a girare per casa aggrappata al macchinario  ;), è comunque possibile otttenere dei buoni risultati stendendolo con pennello?
Grazie per l'aiuto!

 
Pubblicato : 30/10/2012 9:23 am
(@fdoncamillo)
Post: 255
Reputable Member
 

Masoni, un colpetto di monospazzola per togliere le rigature, ma a secco?

 
Pubblicato : 30/10/2012 9:27 am
(@mahalo)
Post: 480
Honorable Member
 

Il pavimento è molto carino...pero dalle foto non vedo tasselli di colore diverso. Penso che un intervento maldestro da fai da te avventuriero lo potrebbe rovinare e sarebbe un peccato. Che la superficie sia irregolare poi è del tutto normale (ho un pavimento simile sempre inchiodato) e anzi le irregolarità rendono questi pavimenti quello che sono...e cioè splendidi. Certo se ci sono irregolarità tali da inciampare o rischiare di cadere vabe è un altro conto eh...pero dalle foto nn sembrerebbe.
Cmq io per ripristinare il mio quando ebbe bisogno chiamai un restauratore di parquet e non mi sarei neanche mai sognato di intervenire io...in particolar modo se le irregolarita dipendono dai megatelli sottostanti....e feci bene!
L'importante sarà partecipare ativamente nella scelta della finitura ideale ma quanto al farlo da soli senza avere esperienza specifica e senza macchinario specifico io eviterei...

 
Pubblicato : 30/10/2012 10:22 am
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
 

Per Doncamillo: difficile da dire senza vedere. Così a naso, direi con un goccio di cera e feltro rosso, magari seguito da un colpetto col feltro bianco senza aggiungere cera.
Per Ciuppi: piccole irregolarità non pregiudicano il lavoro. Il feltro rosso è abbastanza flessibile e può lavorare anche su irregolarità di mm.3 o 4. Eventualmente se in quei punti si ferma la vernice, la si toglie a mano, con uno straccio.
In quanto all’uso della monospazzola, è più semplice di quanto sembri: basta partire dal punto di equilibrio che gli permette di stare ferma girando, e poi agire con pressioni minime. È come quando si guida la prima volta: si è portati a sterzare troppo: bisogna agire con pressioni minime.
In quanto all’affidarsi ad un restauratore di pavimenti, sarebbe giusto; peccato che la maggior parte dei pavimentisti non abbia nessuna cognizione di restauro. Da quando casualmente ho accettato un lavoro del genere ho un’infinità di richieste perché manca questa specializzazione. I più sono pavimentisti che trattano i pavimenti antichi come se fossero nuovi e i risultati sono pavimenti nuovi. Le lezioni su questo argomento che tengo presso i collegi dei geometri sono sempre affollatissime proprio perché i pavimentisti di solito levigano distruggendo quel sapore di antico che da valore a questi pavimenti, per non parlare delle vernici di finitura. Mi rendo conto del peso delle istanze di Mahalo, ma,tutto sommato, un intervento come questo, eseguito nelle modalità dette, non pregiudica niente: se il risultato non fosse buono basterebbe intervenire entro due o tre giorni con acquaragia o linfosolv e togliere quel poco di olio che si è messo e ci si ritroverebbe nella situazione iniziale.

 
Pubblicato : 30/10/2012 11:43 am
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