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Buongiorno a tutti,
è da un po' di tempo che seguo con interesse questo forum ed ora mi sono deciso a intervenire.
Mi farebbe molto piacere se qualcuno mi desse qualche consiglio su questo mio problema:
Ho una vecchia casa colonica che sto ristrutturando a poco a poco. Ora sono alle prese con un soffitto
di legno (30 mq circa) che separa la camera da letto dal sottotetto, costituito da travi, travetti e tavole.
Il mio obiettivo è quello di ripulire (e poi trattare opportunamente) la parte sottostante (soffitto) da sporco
e incrostazioni e di rendere di nuovo calpestabile l'estradosso. Dato che il tavolame esistente, spessore circa 3 cm.,
è si bello ma ormai inaffidabile, pensavo di sovrapporre un altro strato di tavole da 3 cm. su quelle
esistenti. Per far aderire le nuove tavole a quelle vecchie, deformate e consunte, occore livellare il piano
delle vecchie tavole, ma con che cosa?
Un beton con segatura/trucioli di legno e colla vinilica, con aggiunta o meno di cemento ?
Una miscela di segatura e resina epossidica? Dato che occorrrà tanto prodotto, devo stare attento anche
ai costi.....e la resina costa. Devo prestare attenzione anche alla traspirabilità del tutto.
Qualcuno mi sa consigliare ?
Grazie in anticipo,
Massimo
Penso che sarebbe costoso come dici tu e in più dato che la struttura è inaffidabile caricare il doppio del peso ponendo un altro strato di tavole da 3 non sia l ideale.... forse questa parte è meglio consolidarla in altra maniera ma devi postare le foto affinchè tutti ti possano aiutare...
Antony,
grazie per la risposta.
Non volevo dire che la struttura è inaffidabile, solo le tavole lo sono. Alcune di esse, pur conservando
da sotto la bella patina originale, viste da sopra mostrano parti incoerenti e cedenti, causa il calpestio
e il carico notevole di frumento e mais. Le travi sono buone e i travetti pure, ad eccezione di un paio
che cambierò.
Oggi faccio delle foto e le posto.
Grazie ancora.
Massimo
ok attendiamo le foto 🙂
Le soluzioni di beton epossidico e non, secondo me non sono razionali. Penso sarebbe meglio posare un tavolato magari appoggiandosi ai travi portanti, magari da 4 per evitare flessioni, e lasciare una intercapedine fra l'extradosso ed il nuovo pavimento.
Se si vuole riempire tale intercapedine lo si può fare con schiuma poliuretanica. Non dura moltissimo, ma la si può sempre rimettere.
è da prendere in considerazione anche l'ipotesi di smontare il tavolato per poterlo pulire e verniciare agevolmente.
Grazie Pierpaolo per la cortese risposta.
Come si può vedere dalle foto, le travi e i travetti sono ancora in buono stato, lo spesso strato di pittura
murale (forse calce) li ha preservati nel tempo. L'extradosso dell'assito, invece, è deteriorato.
Vorrei non lasciare delle intercapedini tra il nuovo tavolato e il vecchio per evitare che ragni, scarafaggi e insetti
vari trovino facile dimora e magari rallentare la migrazione dei tarli dalle vecchie assi alle nuove.
La schiuma poliuretanica potrebbe essere una soluzione a costo contenuto, ma come faccio a
spingerla bene nelle intercapedini una volta posata una nuova tavola? La schiuma non si può stendere prima.
Il beton epossidico ha costi elevati (1 Kg di resina epossidica 25 Euro) ed essendo portante , in questo caso,
è esagerato.
Un beton di legno e ipotetico collante potrebbe essere steso e livellato e poi si potrebbe posarci sopra la tavola,
una per volta, ottenendo coesione tra il vecchio e il nuovo. Ho letto che qualcuno ha usato un impasto di trucioli,
colla vinilica e cemento.......un qualcosa di simile al legno agglomerato. Non conosco però nè le dosi nè i
metodi di preparazione. Cosa ne pensate?
Grazie in anticipo per il vostro aiuto.
Massimo
Ecco le fotografie.
Le prime due mostrano parte del soffitto in fase di pulizia e parte ancora da ripulire dalla pittura murale.
Le altre due l'extradosso.
davvero bello... per l exstradosso io avrei un'idea.... anziché andare a livellare ogni tavola puoi alzare l'extradosso ponendo ad esempio 2 tavole a distanza di 40 50 cm in orizzontale come base e porre le altre di sopra in verticale però dovresti utilizzare almeno tavole da 5cm in modo che nella parte vuota non tendano a piegarsi... è impossibile???
Il problema del beton epossidico (resina con segatura), oltre al costo, è dato dal fatto che la resina tende a colare nelle fessure dei travi; inoltre ha una certa rigidità e tende a rompersi. La schiuma poliuretanica viene iniettata nell'intercapedine e si espande da sola andando a riempire tutto.
In una situazione del genere, anni fa, ho semplicemente levigato lextradosso con una levigatrice per parquette. La planarità non era perfetta, ma il cliente era soddisfattissimo.
Ineffetti si anch io levigherei e disinfestrerei
Ma non esiste un altro tipo di betoncino, oltre a quello epossidico ? Per esempio, i pannelli di truciolato,
sono realizzati con impasti di trucioli e colle (viniliche?) . Oppure, non esiste qualcosa di simile al poliuretano
ma che si possa lavorare e stendere e abbia un tempo di indurimento di almeno 15 minuti?
Ho trovato questo in rete:
http://books.google.it/books?id=V9GvpR79iAkC&pg=PA784&lpg=PA784&dq=impasto+segatura&source=bl&ots=zt2obD8MyQ&sig=vGlnihh47sklHYYSBSWXAZLlG_M&hl=it&ei=FkibToiXAoiMswaQ0fHdBQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEoQ6AEwBg#v=onepage&q=impasto%20segatura&f=false
Cosa ne dite?
Massimo
Non capisco perchè vuoi complicarti la vita. Se osservi le tarlature capirai facilmente che i tarli sull'extradosso hanno viaggiato in superficie perchè è stato coperto per anni da materiali vari che non lo lasciavano respirare. Tu vorresti ricreare la situazione che ha provocato i tarli. Il legno per mantenersi sano deve respirare. e quel soffitto non va nemmeno disinfestato. Basta sverniciarlo, operazione che potrebbe rivelarsi piuttosto complicata, e proteggerlo adeguatamente.
Ok, la tua posizione è chiara. Mi stai dicendo che se sovrappongo delle nuove tavole sull'extradosso
le eventuali intercapedini lasciate tra le vecchie tavole e le nuove non possono altro che far bene perchè
consentono al legno di respirare di più.
Per quanto riguarda le protezione del soffitto, pensavo di trattarlo con Linfoil chiaro (incolore per interni).
Pensi che una sola mano di Linfoil diluito al 50% con Linfosolv possa bastare? Vorrei mantenere la colorazione
del legno così come sarà dopo la pulizia. Alla fine una mano di Linfoluce.
Grazie,
Massimo
Se conti di sovrapporre all'extradosso delle tavole nuove ed hai paura che insetti facciano il loro nido puoi riempire con schiuma poliuretanica che oltretutto insonorizza abbastanza. La finitura è l'ultima cosa a cui pensare. Io mi focalizzerei piuttosto sulla pulitura, che nei soffitti è sempre problematica. Deve essere effettuata salvaguardando al massimo la patina esterna: se togli il primo strato ti troverai travi solcate da tarlature. Un conto è se quel bianco è calce, un altro se è una pittura tipo tempera, un altro ancora se si tratta di smalto. Stabilita la natura della pittura, puoi stabilire il tipo di pulitura più conveniente.
In quanto alla finitura io di solito do una prima mano di linfo (di solito il legno è molto secco ed assorbente, quindi lo do puro ed a spruzzo con una pompa per il verderame); poi faccio una miscela di cera con un po di linfoil, abbastanza fluida e rifinisco con questa a pennello.
Lo so che la pulizia è molto difficoltosa, ho già ripulito un altro soffitto al piano terreno, sempre in questa casa.
Lo strato bianco che si vede dalle foto è pittura murale, forse semplice tempera perchè si scioglie con l'acqua.
E' un problema, però ha avuto il pregio di preservare il legno nel tempo, anche dai tarli. Nonostante ciò qualche
tarlo ha lavorato e se si portasse via la patina superficiale resterebbero scoperte le numerose gallerie.
Dico questo perchè qualche anno fa mi è venuta la maleaugurata idea di sabbiare un altro soffitto di un'altra stanza (la casa
è molto grande (pianterreno, 1o piano e sottotetto) con un risultato che non mi ha soddisfatto per niente. Si vedono
le gallerie dei tarli e il legno ha perso la patina, assumendo un aspetto rugoso e opaco.
Ora sto eseguendo la pulizia semplicemente a mano, con l'aiuto di un' altra persona, bagnando con acqua tiepida e
togliendo il grosso con la spatolina. Poi eseguo la pulizia finale sempre con acqua e spugna abrasiva, tipo quella
per le pentole o quella per togliere gli insetti dal parabrezza dell'auto.
Non uso prodotti chimici, tipo sverniciatori o staccaparati, perchè completamente inefficaci.
Tantomeno posso usare acidi o basi (soda), perchè devo lavorare sopra la testa.
Per quanto riguarda la finitura: usando la pompa per il verderame, non ti succede che il prodotto, in questo caso il
Linfoil, che si diliuisce con solvente, ti corrode le guarnizioni di gomma della pompa rendendola inservibile
oppure sciolglie la plastica della vasca ?
Per la seconda mano, che cera usi mischiata al Linfoil ? Linfoluce?
Grazie ancora.
Il linfoil va diluito con acquaragia o con l'apposito diluente cheè limonene. Le guarnizioni non si sciolgono. Piuttosto si deve avere l'accortezza di filtrarlo perchè altrimenti si otturano gli ugelli.
La cera che uso si chiama Dres rustico, sempre della Geal. è fatta per il cotto, ma va benissimo anche per il legno. Ha il vantaggio che dove ci sono crepe o tarlature se ne può mettere di più, come riempimento, ed asciugando non crepa.
Nella pulitura, nel lavaggio finale forse può essere utile aggiungere un po di aceto.