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Grazie Pierpaolo per la disponibilità e gentilezza.
Proverò la pompa-verderame, potrebbe farmi risparmiare un sacco di tempo.
A proposito, hai mai provato a dare anche l'antitarlo con la pompa ? Parlo di antitarlo in
base solvente, per esempio il Timpest.
Vedo che il Linfoluce non ti entusiasma, per quale motivo? Forse crea una finitura troppo lucida,
non adatta al legno vecchio?
Un'ultima domanda....spero di non annoiarti troppo. Nel soffitto che sto ripulendo, le tavole e
i travetti puliti sono di un colore molto chiaro, forse pioppo. Le travi invece sono rovere o olmo,
molto scure. In fase di trattamento con Linfoil vorrei scurire un po' il legno chiaro, ho pensato
al Linfoil Color magari color noce mischiato in proporzione opportuna con Linfoil incolore per
avere la giusta tonalità. Cosa ne pensi?
Sono contrarissimo agli antitarlo. Se ne è parlato a lungo in passato e non vorrei annoiare. Se vi è luce, aria e rumore i tarli non attecchiscono, senza contare che preferiscono il legno nuovo; inoltre il linfo non piace alle bestioline. E poi calcola che tutti i biocidi sono potenzialmente cancerogeni. Comunque è sconsigliabilissimo darlo a spruzzo.
Si, il tuo soffitto è bicolore: pioppo e probabilmente rovere. è tipico soprattutto di certe zone (Torino ne è piena). Io li lascio così: l'effetto è molto bello: il chiaro delle tavole da profondità. Volendo scurirle, puoi usare il linfonoce, ma non puoi certo darlo a spruzzo, ed anche a pennello incontrerai delle difficoltà: è facile sbavare sui travetti.
Penso poi che il pioppo delle tavole sia di quello che, una volta trattato, sembra noce.
Per i soffitti preferisco una cera in pasta perchè va a riempire le lacune e, se dopo il linfo mi rendo conto che la tinta è troppo chiara, posso scurire la cera.
Niente in contrario nei confronti del linfoluce: tecnicamente ha ottime caratteristiche di protezione, ma non ha l'effetto serico che da una buona cera.
La casa in questione è un casale di campagna che spesso rimane e rimarrà disabitato, perciò
diventa l'habitat ideale per i tarli. Senza considerare l'umidità che nelle case di mattoni pieni
è sempre presente, nonostante i trattamenti deumidificanti.
Nella stessa casa ho un altro soffitto come questo, però già restaurato, nel quale i tarli lasciavano
numerosissimi e caratteristici mucchietti di polvere per terra. Ho ridotto il problema del 70%
con trattamenti e iniezioni di Timpest.
Non vorrei ricadere nello stesso problema ma prevenirlo ora che sono in ballo e posso agire
anche dall'extradosso, più agevolmente, a rullo o pennellessa. Cosa ne pensi?
Un'ultima curiosità....ho letto la scheda del Dress rustico....tu come lo dai? A pennello?
Poi lo passi con il panno a mano o con un attrezzo elettrico?
La scheda tecnica si riferisce a come si deve dare il prodotto sul cotto. Se si trattasse di un mobile tirerei la cera con una spazzola di saggina e poi con uno straccio. Per un soffitto mi limito a darla con pennello.
In quanto agli antitarlo tieni presente che sono tutti cancerogeni e dati a pennello o siringati agiscono molto poco sul legno e di più sull'uomo. Sono convinto che un'abbondante impregnazione col linfo sia meglio, soprattutto se seguita da inceratura.
E' importante prevedere un sistema di ricambio dell'aria anche quando la casa è disabitata: è un buon modo per fare uscire un po di umidità, e prevedere intonaci e pitture murali traspiranti. Tieni presente che i sistemi di deumidificazione si dividono concettualmente in due categorie: quelli che tentano di isolare dall'umidità e quelli che tendono a farla uscire dai muri. I primi sono sempre fallimentari.
Poi vi sono i sistemi basati sul magnetismo: funzionano benissimo ma sono piuttosto costosi.
Grazie.
Non appena mi porto avanti con i lavori posto qualche foto.
A presto.