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ciao, dovrei riverniciare la parte esterna della porta di casa che si è scolorita con il sole e il caldo(non si tratta di restauro!) come devo fare?io avrei in mente di togliere prima la vecchia vernice rimasta con la levigatrice e poi passare la vernice.Bisogna mettere prima un fondo sotto e poi che tipo di vernice devo usare?per favore datemi qualche consiglio...lo so che nn è il luogo giusto(visto che nn è un restauro di porte vecchie) però...
a presto
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ciao, è un lavoro molto semplice, che risolvi con sei fasi:
1)mettiti comodo, poggia le ante su dei cavalletti, smonta o copri il tamburo della serratura
2), trattandosi di una vernice filmante "forse sintetica"usa dello sverniciatore farà aggrinzare la vernice, che rimuoverai facilmente con una raschitta , vetro, paglia d'acciaio,............ come ti trovi meglio!!
3) ok la levigatrice, prima grana 100, poi grana 150, ed infine ripassa tutto a mao con grana220
4) spolvera perfettamente la superficie, ed io ti consiglio, di passare un impregnante ad acqua, di una marca di cui ti fidi e del colore, che più ti piace, "io ci vedo un bel duglus"ma anche un nocetto chiaro per smorzare il rossiccio naturale dell' essenza, non risulterebbe male
5)dopo asciutto, spaglietta "delicatamente" il tutto, e vai con il ciclo di verniciatura ad acqua, quindi una mano di fondo "tra i molti usati, buon rendimento lo da la quello della sayerlak", mi raccomando "abbonda" perchè questo tipo di vernice a la qualità di stendersi da sola
6)ok non ti rimane di aspettare buone 12 ore, carteggiare o spagliettare il fondo e vai con la finitura sempre ad acqua per uso esterno, se vuoi ottenere un effetto opaco chiedi la 20 o 30 gloss, se vuoi un effetto più lucido 50 o 60 gloss, ovviamente per una lucidatura priva di difetti dovresti avere cabina + airless ma se prendi la finitura ad acqua pennellabile, otterrai un discreto risultato.
bada bene il lavoro puoi eseguirlo anche con vernici sintetiche o olio sintetiche, con effetto cerato.........e molto altro
ma qualsiasi procedimento o prodotto che decidi di usare l' importante e che non faccia la pellicola, anche perchè fatto quest'anno il lavoro, per il prossimo ti bastera solo una passata di olio specifico proprio per rinnovare le vernici ad acqua.
un buon prodotto sintetico non sfogliante effetto cera lo produce la veleca o la baldini holz-lack,
se usi questi prodotti, stesso procedimento ma senza il fondo, solamente due mani di finitura, ovviamente il colore dovrà essere un impregnante sintetico!!!
buon lavoro!!!!!
grazie socrate,cmq sono andato dal ferramenta e mi ha consigliato prima di pulirlo come hai detto tu e poi un'impregnante color pino della San Marco(già diluito) e poi un brillante da diluire sempre color pino.Mi ha consigliato di dare minino 2 mani di impregnate(dice per darli un buon colore) e poi altre 2 di brillante.Ora quando stenderò l'impregnante, il pennello deve essere bello carico e la devo distendere bene per evitare le lineature?tra una mano e l'altra devono passare 12 ore?Una volta passate 12 ore con cosa la spaglietto?(retina o carta 180)Deve risultare liscia al tatto?
Mi ha sconsigliato di verniciare se c'è scirocco o se piove perkè dice che c'è il rischio che non si asciughi e siccome che per dopodamani porta acqua dalle mie parti cosa mi consigli?Grazie per i consigli a presto
ciao paonike, impregnante e brillante sono ad acqua o sintetici??comunque per l'impregnante, bisogna stenderlo in maniera uniforme,"bagna il pennello a seconda della striscia, che hai intenzione di coprire e poi stira aiutandoti con una spugna" come per tutti i colori più mani passi e più diventano carichi,pieni , prova a passare una sola mano se ritieni che il colore e troppo chiaro vai con la seconda......tra una mano e l'altra trattandosi di impregnante,"quindi molto liquido e penetrante, non dovresti passare nessun tipo di abrasivo"tranne se ti accorgi che la superfice ha alzato "il pelo" in questo caso, passa della paglietta, con mano molto leggera, da evitare la rimozione, in alcuni punti, del colore, tra una mano e l'altra dovresti averlo scritto sulla confezione il tempo giusto , ma per esperienza trattandosi di inpregnante, occorrono poche ore, per il brillante fai passare, anche 24 ore, si carteggia meglio "con grana 220"se hai a disposizione solo il pennello, passa anche tre mani ma che siano belle diluite, cosi' oltre a non vedere le pennellature se ci metti cura avrai anche una superficie liscia, se poi hai un compressore e sai spruzzare, velocizzi e migliori il lavoro,per il tempo , se puoi rimandare, rimanda!!!certo che se c'è molta umidità nell'aria, per essiccare la vernice impiega molto tempo in più , se non hai l'attrezzatura necessaria, protresti utilizzare una stanza chiusa, magari con una stufetta!!!! spero di esserti stato utile
p.s. una volta finito il lavoro, mi raccomando, fammelo vedere!!!
scordavo , la vernice per aderire in modo saldo non deve trovare un fondo perfettamente liscio, il giusto!!!, solo prima di dare l'ultima mano ,esagera......!!!
Miticooo socrate,grazie tanto per i tuoi consigli tempestivi....sia l'intregnante che il brillante sono sintetici, solo che l'impreg. è gia diluito mentre il brillante lo devo diluire al 15%(che dici abbondo?)Da quanto dici tu le prime mani di brillante non devono essere molto cariche mentre l'ultima si,vero?Un'altra cosa tra una mano e l'altra di brillane lo devo carteggiare con grana 220 ok;ma l'ultima mano la devo sempre carteggiare o la devo lasciare così come é?Grazie tante a presto!
le mani di brillante sintetico le puoi diluire tutte in modo uguale, la regola è, più diluisci meno le pennellate si vedono, ovviamente per riempire il poro del legno se la vernice e molto diluita i tempi di lavorazione si allungano................fai una via di mezzo, prova cosi'; prima mano 15 % seconda 20% e terza 25%, devi sempre carteggiare tra una mano e l'altra, ma come ti ho detto prima di dare l'ultima, esagera ....con grana 220 levi i granelli di polvere più grandi, poi grana 320 e infine paglietta 0000, ultima pennellate con la pressione cosi' detta " con mano di fata""
ciao!!
scusa socrate ma il blillante è poliuretanico trasparente per esterno.Ho fatto una prova su una tavola(già trattata coll'impregnante) con il brillante passandogli una mano.contro luce si vedono dei granellini;a cosa sono dovuti?in cosa sbaglio?,come faccio a toglierli?Devo usare la paglietta 000 visto ke con la 220 mi sono uscite delle rigature?tra una mano è l'altra la devo spagliuzzare finchè nn mi esce più liscio e meno lucido?
Scusa tanto per la mia "ignoranza" ma è la prima volta che uso questi prodotti e poi sono dell'opinione "m'para l'arte e mettila da parte" ;D
scusate, ragazzi, ma non ce la faccio più. non sono intervenuto prima perchè a contraddire il buonsocrate rischi di ricevere delle martellate sul naso.
le vecchie vernici filmanti (per vecchie intendo quelle che sono state usate fino a tutto l'8oo) avevano una durata accettabile: voglio dire che venivano tramandate per lo meno ai nipoti. quelle moderne hanno una durata che può raggiungere; nel migliore dei casi, i tre anni.
non capisco perchè ci si debba incaponire ad usare queste truffe dell'industria!!!
anzitutto: non vedo differenza tra il restauro di un oggetto moderno ed uno antico.
il problema è, semmai, trattare il legno con rispetto o fare di tutto per distruggerlo: se i nostri bis o trisnonni avessero trattato in tal modo mobili e porte, non avremmo più niente da restaurare. ribadisco che usare la carta vetrata non ha alcun senso se non quello di distruggere il legno. il legno, come qualunque organismo vivo, tende a difendersi, come il nostro corpo, a rivestirsi di una pelle, una corazza. la carta vetrata lo scortica; infatti poi alza il pelo...
le vernici a base acqua, tanto raccomandate, esteticamente fanno schifo a causa della loro tinta lattiginosa, e non sono meno tossiche di quelle a base solvente.
le vernici filmanti: se non vogliamo cadere nella truffa dell'industria che ci rifila prodotti che hanno una durata minima (2 o 3 anni) vanno evitate. Basta usare vernici olioresinose. nel caso che la loro durata risulti effimera, cosa possibile, basta ridarle, senza dover togliere il film residuo e, quindi, evitando tanto lavoro e non correndo il rischio che un socrate qualunque ti consigli un massacro.
io, da umile artigiano, non mi azardo a giudicare l'oggetto sul quale devo intervenire. reputo che qualunque testimonianza dell'opera dell'uomo abbia la stessa dignità.
non penso che l'artigiano possa avere la presunzione di discernere a livello di intervento fra un portoncino artigianale ed una porta del ghiberti. tale presunzione, nel recente passato ha portato alla distruzione di tante opere d'arte; inoltre, lavorare con criteri sani, spesso, risulta più veloce e meno costoso che lavorare con criteri industriali.
E I RISULTATI ESTETICI SONO INDUBBIAMENTE MIGLIORI.
pierpaolomasoni
E' raro che accada ma sottoscrivo pienamente le ragioni di Pierpaolomasoni!
Scusate il disturbo è la prima volta che intervengo in assoluto.
Sono molto interessato all'argomento dal momento che mi accingo a verniciare le finestre di casa (sono di duglas) e intendo procedere come segue:
1) sverniciatura usando sverniciatore + lana d'acciaio
2) carteggiatura con carta a vetro 180 + 220 (uso quella x carrozzieri con supporto sottostante di gomma piuma che rende il legno liscio e vellutato)
3)pulitura generale con straccio imbevuto di diluente alla nitro.
Il problema sorge per la vernice: ho fatto delle prove con la vernice ad acqua ma i risultati sono stati qualitativamente deludenti perchè non solo il legno è rimasto privo di colore ma si notavano abbastanza le rigature lasciate dal pennello. Un mio amico falegname mi ha consigliato di usare la venice della Levis ed effettivamente questa vernice rende il colore del legno molto più pieno direi ricco
(è questa una vernice che pierpaolomasoni definisce olioresinosa?).
Ritenete che il mio procedimento sia giusto o ci sono altri accorgimenti da prendere?
Complimenti a tutti coloro che intervengono. Sono 6 mesi che leggo questa chat ed ogni giorno mi appassiona sempre piu'.
caro nando, perchè devi usare la carta vetrata?
non conosco la vernice che citi. mi informerò. quella che uso io da l'effetto bagnato, e volendo una tonalizzazione superiore vi è anche pigmentata color noce. inoltre non è filmante, il che significa che quando si tratterà di ridarla basterà, appunto, ridarla senza dover procedere alla sverniciatura. è possibile anche proteggere il tutto con una inceratura (la stessa ditta ha una cera idrorepellente liquida facile e veloce da dare).
pierpaolomasoni
tanto per la cronaca, ci sono vernici all'acqua garantite per dieci anni e più,a patto che ogni anno, carteggiando in superficie, si passa un olio , che ravviva proprio tali vernici, poi come detto da paonike, non si tratta di un restauro,quindi il suo portoncino avrà pure la dignità, ma per favore non la paragoniamo ad una porta del ghiberti.
a prescindere le opinioni personali"in questo caso, perfino avvallate da altri" la differenza tra un oggetto antico ed uno moderno c'è, e ci deve essere!!!.........per la carta vetrata, su un mobile veramente antico, antico originale al 100% e di valore, assolutamente non va usata, per le altre cianfrusaglie, "che avranno, si!! anche la loro dignità, ma sempre cianfrusaglie rimarranno , essendo stata costruite in economia, non meritano ne l'attenzione ne il prestigio, riservato alle opere d'arti , realizzate da artigiani di talento, con tecniche costuttive di altri tempi, fatte per durare,
nel caso dell'anonimo portoncino in questione, il lavoro più indicato, ed eseguibile da tutti ,è il metodo descritto da me, sia perchè la porta e stata consumata dal sole, acqua, vento,lo dimostrano le spaccature del legno, quindi l'uso della carta vetrata e d'obbligo, a meno che si sappiano usare ,rasiere ,vetro..........poi la verniciatura ad acqua, fino a prova contraria, e "bisogna dimostrarlo ed essere anche convincenti", a quanto pare non e dannosa come oleo resine, nitro , .........e che ci piaccia o meno sono ormai entrate in pieno nel mercato, levando sempre più terra sotto i piedi all'altre vernici, morale , per un oggetto che ne valga veramente la pena, sono d'accordo, che vengano rispettate tutte le regole concettuali dando retta ad istituti e persone più esperte che con il loro fare anno tracciato e continuano a tracciare la via giusta da seguire nel restauro, mentre nessuno mai, mi convincerà che opere d'arti ed oggetti comuni, abbiano qualcosa in comune!!!!!!
p.s. sono di certo presuntuoso, quindi non mi sento affatto "un qualunque socrate" di questi portoncini , già all'età di 14 anni ne avro' fatti una cinquantina, con tutti i tipi di vernici esistenti sul mercato e far da se , quindi paonike vai tranquillo e non farti venire dubbi, pero ti avevo consigliato vernici all'acqua o sintetiche, buone sono anche le olio resine consigliate da masoni, cosa centra la poliuretanica,bohh!! comunque fai come vuoi.....per i granellini non sbagli niente se vernici in um ambiente dove c'è polvere e levigatura di legno e normale che si posino sulla vernice fresca, se poi parli del pelo sul legno , prima di dare l'impregnante sul portone, effettua la bagnatura con acqua, aspetta che asciughi, e carteggia di nuovo, se necessario ripeti l'operazione, questo portone doveva essere già finito...................!!! ciao
essendo completamente estraneo di questi prodotti sono andato da un ferramenta e mi sono fatto consigliare queste vernici(poliuretanico) e poi siccome tempo libero nn ne ho tanto, visto che quando lascio con lavoro nn è tanto presto il portone e le altre 6 finestre nn le ho ancora potute finire!!!comunque grazie tante per i consigli che mi sono stati utilissimi
mi spiace di aver coinvolto paonike in queste diatribe che probabilmente non gli interessano, ma, come tanti profani e non, anche lui si trova a maneggiare sostanze altamente tossiche fidandosi di "esperti" ed a fare lavori che andranno rifatti entro pochi anni con dispendio di energie, tempo e denaro.
le vernici poliuretaniche sono altamente tossiche, sia mentre le si da, sia in seguito.
lo olioresine non sono tossiche.
le vernici filmanti moderne hanno una durata minima.
le vernici filmanti che venivano fabbricate fino alla fine dell'ottocento avevano una durata che si poteva calcolare in centinaie d'anni. vorrei che socrate mi, anzi, si spiegasse il motivo; le conoscenze scientifiche della nostra industria dovrebbero essere superiori e quindi anche i risultati!!!!
in quanto a come trattare il legno sia moderno che antico, se gli artigiani del passato avessero trattato il legno delle loro umili opere come consiglia socrate, non avremmo quasi più niente da restaurare, ed io spesso restauro opere che non sono le porte del ghiberti, ma che sono pur sempre testimonianza di una civiltà.
io non mi sento in grado di giudicare cosa sia opera d'arte e no, e non mi interessa dare valutazioni del genere, poichè reputo che ogni testimonianza umana abbia stessa dignità; inoltre mi parrebbe di essere come chi al ristorante mangia in punta di forchetta, mentre a casa propria usa le mani.
pierpaolomasoni
se si leggessero i post in modo corretto, ci si accorgerebbe, che nessuno a consigliato la vernice poliuretanica, ma bensi' ad acqua o sintetica, che si possono trovare facimelmente in commercio in versione non filmante. per il legno all'esterno, non esiste vernice che duri centinaia d'anni, ma per mantenerla il più possibbile, bisogna mettersi in testa che va ravvivata ogni anno, meglio ancora due volte l'anno.
mai sentito parlare di progresso???ovviamente con le conoscenze di oggi, appunto tramandate dal passato, se l'industria non badasse al business, produrrebbe delle vernici sicuramente migliori dei tempi passati, quindi bisogna affidarsi solo a ditte serie , senza badare al costo della vernice ma solo alla qualità, ad esempio la tua amata geal, per te sarà sicuramente un ottima referente, ovviamente ce ne sono anche altre , bisogna provarle tutte, per capire pregi e difetti.
per fortuna la matematica non è un opinione,quindi anche se si effettua il tipo di restauro da me indicato, quindi con l'uso di carta vetrata, su di un portone spesso 6/8 cm ci vorrebbero secoli per consumarlo, e poi fino a prova contraria, le naturali materie qualsiasi siano, carne , legno ferro ecc. sono fatte per non durare, il compito del restauratore è conservare la materia il più possibile, ma se penso che la terra a 5 miliardi di anni, il portone restaurato, o come dici tu o come dico io,di certo non arriverà molto lontano, e se dovessi sceglire, cosa tramandare alle generazioni future,in questo caso la scelta ricadrebbe senza alcun dubbio su la porta del ghiberti.
non è molto difficile giudicare se un oggetto è un opera d'arte, per esempio basta stare fermi a guardare la pietà di michelangelo e pensare "sarei io in grado di creare a mano un opera che uguagli tale bellezza, o c'è qualcuno in grado di costruire con la stessa tecnologia dell'epoca la cupola di san pietro, "oppure di fronte alla cattedrale della trasfigurazione costruita nel 700' in russia, riuscirei......!!!, ecco mi sento di giudicare questi capolavori, vere e proprie opere d'arte!!mentre se mi fermo davanti al portone di casa mia, penso di riuscirlo a fare, con tre giorni di lavoro!!!
p.s. esistono dei ristoranti dove è proibito l'uso delle posate , mangiare con le mani, smuove nel nostro cervelletto , istinti primordiali, suscitando una senzazione piacevole, piccolo esempio, alzi la mano, chi preferisce prendere un oliva con la forchetta, anziche istintivamente prenderla con la mano, se c' è qualcuno lo invito a prendere uno specchio e vedere la propria espressione facciale fatta di concentrazione e disagio, questo esempio va esteso per tutti i nostri gesti resi innaturali,fatti per essere considerati, civili!!! voglio ricordare che le stesse civiltà, derubano popoli
fanno guerre, proprio per mantenere la loro ingordigia, ma come mi ha detto un vecchietto saggio, abbondanza e carestia, vengono da sole!!!