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buona sera, a tutti. 🙂
leggendo molti post, risulta chiaro, il fatto che, quasi sempre, professionisti di tale arte non concordino, sulle tecniche da utilizzare, per restaurare il mobile nel modo più "appropriato" e cio è comprensibile, perchè oltre alla propria esperienza, entrano in gioco cultura,tradizione, talento,creatività, buon senso.......... .etc. etc.
da questa verità si può dedurre che non vi sono regole precise, altrimenti uno avrebbe ragione e tutti gli altri avrebbero torto, la mia curiosità nasce, dal fatto di capire, qual'è il sentimento che accomuna le persone ad esercitare tale arte? forse si riduce tutto dicendo:
in qualche modo si deve pur campare!!
o forse, dentro ognuno di noi nel profondo c'è una reale sensibilità che ci permette di capire, l'importanza di far rivevere per mezzo delle nostre capacità , l'espressione lavorativa dei nostri avi??
definendo quale sia per voi il ruolo del restauratore, ovvero, quali sono gli interventi a cui dovrebbe attenersi e la maniera come dovrebbe sensibilizzare quel tipo di clienti , che capiscono tutto loro, "quindi il mobile e mio e lo voglio cosi'"invito a dare il vostro contributo a tutti voi che avete un idea di cosa deve essere un restauratore ,per essere degno di tale nome!!!!!
ciao a presto
credo che per ricercare la verità, bisogna definire quale sia il ruolo del restauratore
Non hai posto proprio una domandina facile facile 8) comunque cerchero di risponderti a grandi linee ovviamente in maniera strettamente personale.
Un restauratore oggi deve innanzitutto essere una persona competente in piu campi quindi sia teorici che pratici, facendoti una breve lista (ovviamente parlo di restauro ligneo): materie teoriche: biologia del legno, chimica applicata al restauro, disegno tecnico-artistico, storia del mobile, anche cose noiose come il diritto nell'ambito dei beni culturali; per quanto riguarda quelle pratiche: ebanisteria-falegnameria, intarsio, possibilmente un po' d'intaglio anche se l'intagliatore lo considero un mestiere a se come del resto l'intarsiatore. Se manca qualcosa ditemelo perche potrei aver tralasciato... ::)
E ovviamente qualche anno di gavetta in una buona bottega.
E per finire cosa per me fondamentale come in tutti i lavori, una grande passione per quello che si fa.
Ovviamente poi subentrano un'infinita di altri fattori come l'esperienza accumulata nel tempo, il continuo aggiornamento su tecniche e materiali, l'elasticita mentale nello sviluppare ogni tipo di intervento che non è mai uguale all'altro, insomma potrei andare avanti a lungo.
Per dirti brevemente cosa mi ha spinto ha fare il restauratore: prima volevo fare il falegname, ma si sa i falegnami d'oggi in gran parte non sono piu quelli di una volta, adesso prevale il lavoro delle macchine, io preferisco fare a mano e questo nel restauro e ancora possibile, poi mi piace molto ridare vita e conservare nel tempo un oggetto che magari apparentemente e da buttare (i restauri di pezzi disastrati sono quelli che preferisco), poi mettici che sono anche un ambientalista quindi restaurando un mobile non se ne deve costruire uno nuovo (magari in truciolare :-X) quindi meno inquinamento ;)...
Potrei andare avanti per ore ma non mi dilungo ciao
il carissimo xxx che ho conosciuto come persona preparata, ha tralasciato quello che è l'aspetto fondamentale: quello concettuale. l'italia è considerata il paese più avanzato nel mondo in fatto di restauro perchè ha saputo creare delle normative che stanno imponendosi a livello mondiale.
il problema è che queste normative concernono tutti gli ambiti del restauro (financo come si devono diserbare le prode intorno ai monumenti), ma non hanno mai neppure sfiorato il restauro ligneo non policromo, trattandosi di volgare arte minore.
da anni mi batto perchè al restauro ligneo vengano applicate le norme di tipo concettuale contenute nelle suddette direttive. ora che la redazione diqueste direttive
è passata dall'ICR alla UNI, mi sono fatto interprete di questa esigenza con la presidente ed il suo vice (due persone preparatissime e degne di tutta la stima possibile). non sono aggiornatissimo, e non so se sia già stata edita la pubblicazione sul legno (temo di no, dal momento che, per quanto ne so, l'argomento dovrebbe essere affrontato in modo globale e, quindi molto complesso).
in ogni caso si stanno affermando concetti di restauro che per molti "restauratori" sono turco.
è per questo che di fronte a certe affermazioni a me, e non solo a me, salta la mosca al naso. forse per problematizzare certi "restauratori" bisognerebbe sostituire questo termine con conservatore; sarebbe un primo passo per modificare una certa mentalità.
e valorizzare un lavoro che certi valenti artigiani svolgono malissimo.
pierpaolomasoni
se si riuscissero,in modo globale a dare regole, concettuali, per eseguire al meglio, lavori di restauro ligneo, credo che sarei disposto a cambiare mentalità anche io,
come sono convinto, anche che avanti a regole concettuali bisogna ed è proprio il caso di dire "fare i conti" con il proprio business,provo a fare un ragionamento, "correggetemi se sbaglio"
mettiamo il caso, che si affermassero delle regole concettuali , su come svolgere il restauro ligneo, a meno che si lavori, stipendiato dalle belle arti, e quindi avere a che fare con vere e proprio opere d'arti, la musica cambia quando si restaurano oggetti di comune uso, appartenenti ai privati, perchè dico questo , affermando , che o si tratta di un grande capolavoro "universalmente riconosciuto" o si tratta del baule della nonna, il concetto non cambia, la frase è incompleta" perchè c'è da aggiungere", ma la sostanza si!!!
posso capire ciò, usando il mio lato "sensibile" ovvero il baule della nonna può essere considerato prezioso "più del capolavoro universalmente conosciuto" per motivi di cultura trdizionale ed affettivi, ovvero rivede nel baule momenti di vita vissuta della propria nonna, oppure che sò, ricordare di quando si era piccini e ci si nascondeva li dentro...................quindi, ciò che mi sento di affermare per mia esperienza personale, che per e nella, maggioranza dei casi "a meno che si tratti di persone, fini e colte, che sanno il fatto loro "per la gente "comune" o viene effettuato un restauro in patina o una finitura a cera o a gommalacca o sintetica o puliuretanica o nitro o olioresine o all'acquaetc etc. per loro l'importante e che alla fine, il mobile fatto restaurare, "gli piaccia"......poveri mobili!!!!!!!!
, ora mi domando, e qui il ruolo del restauratore si complica un pò, perchè se da una parte,si rispetta il mobile applicando le regole concettuali di come dovrebbe essere restaurato, dall'altra si rischia di trovare un cliente proprio non ne vuole sapere, di come andrebbe fatto il restauro a regola , ma magari!, gli preme più la necessità che il mobile va in un certo ambiente e vuole che sia armonizzato con tutto il resto,
avoglia a fargli capire...................!!!!!!!!!! in breve nei casi dove possono presentarsi tali situazione, il posto del restauratore è fra il mobile ed il proprietario ed il ruolo e di non fare torto ne a uno ne a l'altro, ovvero se concettualmente mi si impone di lavorare in un certo modo ed il cliente non e soddisfatto ecco qua che io da una parte ho la coscienza apposto di aver eseguito il lavoro a regola d'arte ma dall'altra ho il senso di colpa per non aver accontentato il cliente e non aver rispettato il mio business, quindi una regola che mi sento di affermare è: analizzare benissimo chi si a di fronte , ovvero come si immagina" per se bello"risulti il suo mobile una volta restaurato,analizzare bene il mobile per effettuare su di esso,determinati interventi, da non comprometterne l'originalità, dopo quanto detto potrebbe essere questo il ruolo del restauratore???
p.s. per xxxx nelle tue parole c'è voglia di fare e di fare bene, ho trovato una delle tante cose che accumunano i restauratori "l'entusiasmo del fare e di voler far bene" la professione scelta.
ari p.s. per pierpaolo masoni, e ammirevole, battersi per far riconoscere, "ad istituzioni competenti" il giusto posto che meriterebbe il restauro ligneo "di certo un'altra cosa che accomuna tutti i restauratori e non cosiderare la propria arte minore" spero tu vinca affinche possano essere scritti trattati e regole concettuali, di come dovrebbe essere eseguito il restauro ligneo, in verità ti dico, mi sento tutelato da persone che come te fanno valere la propria categoria e se un giorno si pubblicheranno tali regole , sarei pronto a reimparare tutto da capo!!
un sincero ringraziamento a chi cura il sito che prontamente come sempre è attento alle continue domande poste nel forum , acquisterò il libro da voi consigliato : Il MOBILE - CONSERVAZIONE E RESTAURO
di Cristina Ordoñez, Leticia Ordoñez, Maria del Mar Rotaeche.
Nardini Editore - ISBN: 88-404-4043-7
grazie!!
concetti del genere, se applicati ad altre professioni, mettiamo per esempio quella medica, sono universalmente considerati amorali.
rattoppare ed imbellettare un mobile non è un'operazione di restauro, ma di falegnameria
pierpaolomasoni
saranno anche concetti, universalmente considerati amorali, ma io aggiungo sono concetti universalmente applicati tutti i giorni, in questo mondo,per molti fatto di soli interessi economici, vi è un solo dio "il dio denaro"e per cortesia evitiamo l'ipocrisia, non ci prendiamo in giro, vorrei avere il piacere di conoscere una persona che svolge la propria attività solo per gloria (e se la trovassi nutrirei seri dubbi su come riesca a pagare le tasse) e poi di tutti gli esempi, vengono proposti i camici bianchi, ma per carità signore, sono loro i primi ingordi di denaro, ciò che dovrebbero fare come missione, lo rendono un business, proponendo visite costose nei loro studi privati, facendo soldi sulle disgrazie altrui, ed io mi dovrei sentire senza morale, confronto a certa gente, se anche fosse , ma non e cosi'
mi sentirei nel giusto anche rattoppare ed imbellettare un mobile!!
e poi che non si esageri, concetti assoluti sono superati da un bel pezzo ,grazie alla continua evoluzione di pensiero, ciò che oggi per noi e assoluto, per le future generazioni saranno solo concetti passatila storia ci insegna!
comunque ,visto che il mio concetto e stato considerato amorale, ovvero, che il ruolo del restauratore, secondo me, è capire le esigenze del cliente, rispettando il più possibile il mobile, salvaguardando il proprio business,
provo a ridomandare, aggiungendo "qual'e il ruolo del restauratore, tenendo conto anche della morale"
p.s ovviamente per non generalizzare, esludo dalla critica su citata, tutti i camici bianchi,che svolgono la loro professione come una missione assegnatagli da l'unico e vero dio, volontari nei paesi poveri dove c'è la guerra la fame,la miseria,rischiando la loro vita per umanità, voi avete tutta la mia ammirazione e non solo!!!!
Io ho lavorato in tutte le maniere possibili: per la sovraintendeza quando facevo scuola e il garzone, con prodotti sintetici per fare prima ( vedi sayerlak), e con i classici metodi da bottega gomma lacca a pennello e via...
Adesso che sono io il mio capo faccio come dico io 8), per le finiture uso solo prodotti "naturali" (anche se poi non lo sono del tutto) quindi olii, cere, gomma lacca, etc
nella mi a botttega è entrata per caso una volta della nitrocellulosa è ancora li' e penso ci rimarra fino a che non si sara' seccata per evaporazione del solvente, non disdegno in alcuni casi l'uso di resine eposidiche o di colle vinileche, anche se uso quasi esclusivamente cola d'ossa, mi preparo li stucchi anche se a volte uso quelli gia pronti, e mi attengo molto al concetto di reversibilita' cosa per me molto importante; diciamo che faccio il restauro nel senso classico non disdegnado prodotti di concezione moderna.
Per quanto riguarda il discorso dei clienti... la cosa diventa spinosa, ma c'e da dire che io sono di testa molto dura, e ho una buona parlantina quindi si fa quasi esclusivamene come dico io, e fino ad ora i miei clienti sono sempre rimasti soddisfatti, se poi mi chiedono di stravolgere un mobile e non vogliono sentir ragiono, prego la porta e da quella parte, vorra dire che mangiero pane e cipolle per un po ma non mi mangio le mie convinzioni... devo dire che è successo poche volte m,a è successo.
Una cosa che sto cercando di far capire ai mie clienti e che il mobile non deve essere nuovo quando esce di bottega ma semplicemete sano, gli spiego che se tutti lisciamo la superfice ogni volta che restauriamo per levare graffi e imperfezioni alla fine il mobile diventa un cumulo di polvere , quindi il mio motto e tenetevi la riga il graffio o la botta e cosi facendo qualcun altro potra ancora godere del mobile, qui si ritorna sul uso ridottissimo di carta vetro/abrasiva.
Come al solito mi sono dilungato e potrei andare ancora avanti ma il cane vuole uscire a fare il suo giretto 😀
Ciao
ok!! acecetto il tuo pensiero, però vorrei farti ancora una domanda , e spero tu, una volta aver ben riflettuto, mi darai una risposta obbiettiva!
prima di fare la domanda , devo raccontare un fatto !!!
circa un anno fà, mi hanno commissionato tutto ciò che riguardava il restauro ligneo, di un intera villa in stile liberty costruita intorno all'anno1920, puoi immaginare che tra infissi interni ed esterni, porte, mostre, telai ,portoni ,corrimano, , ricci, cimase, sotto tetto etc. etc. mi ci è voluto un bel pò di tempo, per portare a buon fine il mio lavoro, vengo al punto:
nel frattempo vedevo l'alternarsi di restauratori, chiamati per il restauro dei dipinti, sulle volte delle stanze,per fartela breve, ogni volta che i restauratori erano convinti, di come dovesse essere eseguito il lavoro e con la loro buona parlantina convincevano il proprietario, puntualmente dopo aver finito una stanza, venivano cacciati via ,perchè il lavoro che loro ritenevano essere stato eseguito a regole d'arte ovvero aver seguito tutte le regole concettuali ,"magari scritte su un qualsiasi libro che tratta l'argomento" al proprietario proprio non gli piaceva , insomma alla fine, incredibile ma vero!! il lavoro lo ha risolto un "imbianchino" che zitto zitto ha attacato " l'asino dove voleva il padrone", e si è pappato euro 12,000,............ora con questo cosa voglio dire, io francamente non so' e non voglio giudicare se hanno fatto bene i primi a non scendere a compromessi,ho abbia fatto bene l'imbianchino a eseguire il lavoro, come piaceva al committente, però sò per certo che l'imbianchino per un bel pezzo non mangerà "pane e cipolla"
ora ti domando a fronte di cifre sostanziose cosa faresti per il bene della tua attività e non solo???
gli diresti ecco li la porta!!! oppure, il restauro a regole concettuali ben precise e di norma va eseguito in questa maniera, lei e d'accordo o visto che il bene è di sua proprietà lei se lo immagina e lo vuole restaurato in un certo modo ? ripeto spero in una risposta obbiettiva!
Mi piacerebbe discutere di persona con tutti quelli che scrivono su questo forum ci sarebbero meno freintendimenti e la cosa sarebbe anche piu piacevole, comunque ti rispondero sinceramente e obiettivamente come del resto faccio sempre, certo il discorso di tanti soldi è allettante, poi figurati io sto mettendo su bottega da solo quindi immaginati com'è ridotto il mio portafoglio sono sempre nelle spese, pero di lavoro grazie al cielo ne arriva sempre; arriviamo al dunque probabilmente avrei fatto come voleva il proprietario, ma, nei limiti dl possibile, perche sorpassata una certa soglia sai dove se li puo mettere i suoi soldi e te lo dico sinceramente, dei soldi non avendo ne mai avuti non me ne è fregato piu di tanto, vivo in una casa di proprieta, lavoro ne ho quindi anche da mangiare... grazie a cio posso pernettermi di mandare al diavolo qualche cliente ( sempre quando si arriva a un punto di rottura, perhce so essere anche molto diplomatico).
Scusate ma continiamo a parlarne ma io dall'alto della mia ignoranza non ho ancora capito bene il termine concettuale, mi potete illuminare con parole semplici 8)
Ciao
piacerebbe , anche a me parlarti di persona, perchè capiresti che non c'è nulla da fraintendere, e che siamo qui a discutere in modo si animato, ma pur sempre amichevole, bisognerebbe avere sempre bene in testa, il "concetto" che ognuno di noi ha da dare, come ha da prendere, e quindi qualsiasi persona non potendo vedere e sentire l'interlocutore, deve basarsi solo sulle parole scritte "ora ascolta bene questi concetti" se uno rientra in casa molto arrabbiato, sicuramente leggendo un post che non gli garba, sicuramente risponderà in malo modo, bensi' se uno rientra a casa allegro e felice , e trova un post che non gli garba risponderà con ironia, morale: il significato dato alle parole scritte, viene senza meno, determinato dal proprio umore, perchè vedi oltre al saper dire, come si fà, nei forum come nella vita entrano in gioco sentimenti di ogni specie, e per fortuna!!! altrimenti penso sarebbe come leggere dei libri che trattano di tale materia, tanto ricordiamoci tutti che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare!!!e stiamo sicuri che chi segreti di famiglia chi ha il buon senso se li tiene per se,! e non tanto per non condividere con estranei! ma partendo dal fatto, che non ne capirebbero l'importanza che certamente hanno per noi stessi, c'è poco da fare, cio che per me può essere un mobile restaurato magistralmente, per un altro, basandosi appunto, sulla sua esperienza,non saraà cosi', e che vuoi fà! ecco perche succedono le guerre!!, non c'è tolleranza!!! ognuno di noi e sicuro del proprio fare, e se si hanno dei dubbi, se si è umili si domanda a chi ne sà più di noi, ma per poi alla fine "accettare il consiglio si!" ma fare comunque di testa nostra!!!!
ehHH ! sarebbe troppo bello, avere l'entusiasmo di un giovane, con l'esperienza di un vecchiio!!!
mai sentito dire "chi ha il pane non ha i denti , chi ha i denti, non a il pane!!!
tu come me sei giovane, e ti faccio i miei complimente perchè ragioni bene, però voglio dirti visto che hai tutta la vita avanti ,non lasciare mai che le tue convinzioni, ti portino a discutere con un cliente magari volendo avere ragione perdi il lavoro! piglia tutto ogni occasione e persa!!!!!seno quando la tiri su una bottega con le p.......e e volovo dire come la hai sempre sognata tu!!!!
p.s.parlando di retauro, finalmente!!!!oggi sono giunto ad una nuova idea concettuale:
il ruolo del restauratore è, avere nostalgia del passato, quindi con il suo fare, vuol portare a concepimento, nella mente della gente,che vive in questo frenetico mondo fatto di consumismo, una semplice e pura................ "pausa" ..................dicendo dove correte, perchè riempite le vostre case con mobilia di truciolato, quale oggetto di tale natura arriverà mai ai vostri nipotini , guardate e riflettete , questo mobile a cui io ho ridonato l'antico, originale splendore, è ancora qui a far parlare di esso!! concetto: il ruolo del restauratore e avere innanzi tutto il dovere di restaurare al meglio delle sue capacità un oggetto, cosi' che possa durare il più possibile nel tempo , e far riflettere la gente che i mobili costruiti in altri tempi, dove i nostri avi, pur non correndo, hanno elaborato veri e propri capolavori! che dite può essere???
Si sono pienamente daccordo con il tuo concetto finale, purtoppo sono non sono molte le persone che afferrano questo tipo di idee: meglio non spendere in un costoso restauro oggi ma buttare via e comprare il nuovo tanto costa uguale... il problema e che dopo 10-20 anni il nuovo lo trovi tristemente vicino al cassonetto mentre un mobile vecchio/antico se restaurato bene dura in eterno, quindi fondamentalmente il nostro compito è quello di conservare per tramandare nel tempo, a discapito di mode e consumismo galoppante.
Per certi versi mi sento un po contro corrente paragonandomi a molti miei coetanei tutti design e macchine nuove fiammanti, ma io quando vado in giro con la mia macchina scassata se no mi girano ho sempre il sorrisao sulla faccia, mentre loro sono sempre nervosi alla ricerca di chissa che cosa, penso che sia proprio il tipo di vita che fai cosa e chi ti circonda a determinare le tue scelte anche per esempio nell'ambito dei mobili, cerco di trasmettere questo messaggio a piu gente possibile ma non per crearmi nuovi clienti, ma perche è una cosa in cui credo al di la del lavoro...
Forse mi sono addentrato troppo nel filosofio comunque penso che ci siamo capiti 8)
"avere nostalgia del passato"........ il restauro ha già battuto questa strada......romantica, creando molti disastri.
"riportare un mobile agli antichi splendori........." ma dove finisce il restauro ed inizia la falsificazione secondo voi?
a me un corpo umano restaurato con questi concetti ispira una certa repellenza, un senso di finto che non può destare nessun desiderio.
e lo stesso è per un oggetto.
pierpaolomasoni
per capire!!!, a cosa ti riferisci in particolare, quando dici "il restauro a battuto già questa strada........,creando molti disastri?? ??? ???
dove finisce il restauro e dove inizia la falsificazione!!innanzi tutto complimenti, è una domanda molto interessante, sinceramente questo punto di confine, credo si possa paragonare alla linea immaginaria, dell' orizzonte!!!
dico questo, perchè come sempre, nella vita , in questo forum, e nel caso specifico dell'orizzonte, la linea immaginaria di confine, cambia a secondo della posizione o del luogo dove uno risiede ,ovvero dipende dai famosi "punti di vista!!!" ::) ::)
sui corpi umani, fanno anche di peggio!!sono finiti i tempi, di doversi accettare per forza, di come si è!!
finalmente ho trovato un'altro sentimento che accomuna i restauratori,è il timore dei cambiamenti ed il rispetto per l' origine!!!ecco cosa ci a spinto a scegliere questo mestiere, il fatto di mantenere, i difetti creati dal tempo non cancellandoli,"magari con la carta vetrata" ma valorizzarli metterli in evidenza , cosi' dovrebbero fare le persone anziane, mettere in evidenza il loro volto segnato, bisognerebbe essere fieri di invecchiare, infatti molta gente dovrebbe capire che i cambiamenti su di loro, non dovrebbero essere prettamente estetici, ma partire dal loro profondo, per poi capire che ognuno di noi e unico, " salvo casi gravi!!! ;D ;D
comunque anche se finto o falsificato , il seno della parietti :-*o della ferilli :-* messo nell'insieme scuscita un certo desiderio!!no??
siamo una società debole, esaltiamo l'inutile e scherniamo le virtù, siamo concausa, oltre al disegno divino, della nostra estinzione,!
se si vuole definire il ruolo del restauratore solo su quello che dovrebbe fare non è una descrizione completa , perche si trascura una parte fondamentale , il contorno, quindi la cultura gli usi e i costumi, della sua zona di appartenanza applicare delle idee concettuali, per definire quale sia il ruolo del restauratore sarebbe giusto, ma andrebbero applicate solo sui capolavori univerlsalmente riconosciuti. applicare tali regole ai lavori di uso comune risulterebbe sbagliato , per molte ragioni , tra cui, imporre alla massa, che anche se una patina risulta anti estetica, va ugulmente, conservata, questa regola, anche se io, dal mio punto di vista ritengo sia giusto, magari per il cliente non è cosi', scambiando un restauro in patina, per un lavoro eseguito male !!!, non a caso il mobile antico è strettamente riservato ad una nicchia, come il restauratore di certo non è il fornaio, ora con questo si precludono due scelte, o prendere tutto e riuscire ad accontentare tutti e questo non deve essere visto come essere azzecca garbugli ma in una maniera più pratica, ovvero avere molta elasticità mentale che ci spinge a conoscere tutte le tecniche applicate ed applicabili , una miriade di interventi e conoscere tutto ciò che e stato inventato fino ad oggi ed imparare ad usarlo, oppure prendere solo determinati lavori e restaurarli con regole concettuale.
si è vero magari nella prima scelta non ci sono regole, e forse, è il caos che regna , ma ricordatevi, e non lo ho detto io ,
"solo dal caos , può nascere una stella danzante"
Non è che abbia tutta questa nostalgia del passato, cerco semplicemente di mantenere il mobile com'è nato, anche a me non piacciono restauri radicali che riportano il mobile a nuovo, faccio cosa è necessario per rimetterlo in servizio... Certo la domanda su dove finisce il restauro e comincia la falsificazione è una bella gatta da pelare 8), pero allo stesso tempo mi viene d chiedermi " se mi portano un cassettone dove mancano 2 cassetti, cosa faccio lo lascio senza? dico al cliente di buttarlo perche stiamo falsificando una buona parte dell'oggetto? bo..." quindi alla fine forse conviene atteneresi alle solite percentuali che dichiarano un oggetto falso se le parttei ricostruite superano il ??? 30% , o piu' non mi ricordo.
Se dovessi dare un' opinione strettamente personale sinceramente non saprei cosa risponderem forse mi atterei a delle percentuali anch'io, tipo un mobile che ha oltre il 50% di pari ricostruite per me è falso, non saprei cosa dire altrimenti...