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qualifica di restauratore

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(@pierpaolomasoni)
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Ho pensato a lungo prima di proporre una discussione che potrebbe in apparenza interessare direttamente pochi partecipanti al forum, ma l’indignazione e l’amore per la nostra povera Italia mi costringono a superare ogni remora. Una decina d’anni fa’ qualcuno mi propose di partecipare alle commissioni della Comunità Europea. Non accettai: in quegli anni il restauro italiano era considerato il primo al mondo, e non mi sentivo degno di rappresentarlo. Ora veniamo snobbati e derisi persino da nazioni che consideravamo con facile disprezzo “massacratori di monumenti”. Nell’arco di pochi anni il restauro italiano è caduto nel baratro. Le sovrintendenze sono prive di finanziamenti; i funzionari sono demotivati; a parte alcuni restauri milionari, i cantieri sono fermi. Ed ora, la ciliegina sulla torta: la nuova normativa che dovrebbe regolamentare i restauratori: semplicemente una truffa; un coacervo di regole kafkiane che emargineranno il 90% dei restauratori. Il risultato sarà che gli appalti verranno aggiudicati ad alcune megaditte edili che distribuiranno sub appalti da fame o daranno lavoro a tanti poveri giovani restauratori a progetto, trattenendo forti guadagni ed eseguendo i lavori con criteri da palazzinari. Per esempio io, e sono uno dei tanti in queste condizioni, dovrei dedicare alcuni mesi a ricerche di vecchi documenti, code nelle sovrintendenze dove funzionari esasperati ti scaricano ad altri funzionari ancor più esasperati, per ricostruire la cronistoria di lavori eseguiti vent’anni fa; di questi lavori richiedere certificati di idoneità che dovrebbero surrealisticamente essere redatti oggi, dopo relativo sopralluogo del sovrintendente addetto. Sempre per esempio, attualmente vivo in Piemonte, ma oltre vent’anni fa eseguii lavori in centritalia: ora dovrei mettermi a girare le Sovrintendenze laziali.  E ciò è solo l’inizio dell’iter burocratico che il Ministro Bondi è riuscito a concepire!
La categoria dei restauratori non è sindacalmente rappresentata, e per ciò difficilmente coordinabile. Solo ora stanno formandosi associazioni a tale scopo, ma è tardi per controbattere validamente ai bliz di tali regolamenti vessatori. Propongo un link che può dare l’idea di ciò che sta capitando: http://www.laragionedelrestauro.org/dload/docnews/conferenza%20Ari.pdf
Da parte mia non intendo sottostare né essere coinvolto in regolamentazioni atte a boicottare il restauro italiano: da gennaio potrò essere annoverato come “restauratore dilettante”.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 05/12/2009 6:08 pm
(@lucaepatty)
Post: 51
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concordo, purtroppo, con l'analisi di Pierpaolo. Io sono un novellino del mestiere, in confronto soprattutto a professionisti esperti come Pierpaolo, ma credo che l'unico scopo di questa normativa sia creare un circolo di imprese a capitale "lavabile" che si divideranno gli appalti come per le opere pubbliche, senza nessuna vera e comprovata capacità tecnica. Vorrei sbagliarmi, ma credo che si aprirà un varco profondo tra gli artigiani del restauro e i professionisti del business del restauro. E questo sempre per mortificare e vessare la piccola e media impresa artigiana, che era la spina dorsale dell'economia italiana.

 
Pubblicato : 05/12/2009 7:46 pm
(@lucaepatty)
Post: 51
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vi segnalo un link di aggiornamento della situazione...
http://www.edilportale.com/news/2009/12/restauro/restauratori-i-sindacati-contestano-i-criteri-per-l-attestazione-dei-titoli_17229_21.html

 
Pubblicato : 07/12/2009 3:04 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
Topic starter
 

grazie; ho firmato anch'io la petizione, anche se sono pessimista

 
Pubblicato : 07/12/2009 5:56 pm
(@aporia)
Post: 833
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Ecco uno dei motivi che mi ha spinta ad abbandonare il campo del restauro: non ho le qualifiche richieste per essere considerata restauratore di beni culturali, perchè ho iniziato in un periodo dove si trovava solo lavoro nero! Io non ci sto più, butto anni ed anni di studio e lavoro al vento, non credo più né in questo paese né  tantomeno nel restauro. Molti colleghi hanno abbandonato le botteghe: doratori, laccatori ed ora anche i restauratori. Grazie alla nostra classe politica e dirigente stiamo perdendo tutte le professioni storiche, vanto del paese. L'importante è che aprano discount e centri commerciali, degli artigiani chi se ne frega! Per non parlare di tutte le famiglie che hanno speso un mucchio di soldi per mandare i figli alla Venaria ed ora se li ritrovano senza neanche la qualifica!

 
Pubblicato : 07/12/2009 7:26 pm
(@fulvio)
Post: 354
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Come spesso accade il problema è politico; o forse e meglio parlare di antropologia politica.
Purtroppo non è importante da che parte stai, ( ma questo non vale per me) quello che ti scoraggia è che troppe volte manca la cultura di un "sistema paese", anche se c'è a mio avviso palesemente, chi ne ha un po' di più e chi ne ha poca o addirittura punta.
Fulvio Costagli

 
Pubblicato : 07/12/2009 7:52 pm
(@marco75)
Post: 416
Reputable Member
 

Concordo con tutto quanto è stato detto, sopratutto perchè così facendo vengono tagliati fuori dalle varie qualifiche, artigiani che hann0 lavorato per anni con le sovrintendenze, che hanno esperienza da vendere, ma che per molti motivi sono impossibilitati a presentare la documentazione richiesta!!
E' anche vero, visto che non credo che le petizioni firmate possano fermare questa macchina che si è messa in moto, che se ci si arrende si lascia il restauro delle opere d'arte in mano a pochi artigiani, o meglio a poche ditte, che magari hanno nel loro organico UN laureato o UN restauratore qualificato e il resto sono tutti giovani sottopagati e magari poco formati!!!  ??? ???
Detto questo però, aggiungo anche, egoisticamente, che se si può fare qualcosa per avere questa benedetta qualifica è opportuno farla: io nel 2002 mi sono iscritto al corso di laurea triennale in "tecnologie..........etc" (classe 41), e di diritto posso richiedere la qualifica di Collaboratore-restauratore (un contentino...)!!!Che faccio, non invio il certificato di laurea??????Sò che tutto quello che è stato deciso è un'ipocrisia e una mossa politica, ma devo sfruttare l'opportunità....
Marco

 
Pubblicato : 08/12/2009 11:27 pm
(@pin8cchio)
Post: 357
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alcuni anni or sono un signore di nome Giulio Andreotti, allora capo del governo decise con il suo esecutivo di rendere pubbllico l'elenco di 622 persone che per anni avevano lavorato per il proprio paese, senza compenso alcuno, mantenedo una doppia vita, in perenne attesa di un nemico che non sarebbe mai giunto. Erano dislocati nei punti chiave del paese e inseriti in tutte le attività, erano insegnanti, impiegati, artigiani, operai. All'improvviso divennero parìa, scaricati nella discarica del pubblico disprezzo.
Da allora amici miei restauratori, certificati e non, nulla mi stupisce più delle decisioni di chi ci governa ed amministra .
un caro saluto 

 
Pubblicato : 09/12/2009 2:02 am
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Restauro di Palazzo Madama a Torino: fino alle Olimpiadi si potevano vedere viti Parker a vista nelle boiserie! Poi non sono più andata per evitare il mal di fegato. Questo è il risultato di una politica sbagliata in campo dei beni culturali che ha agevolato i subappalti e lo sfruttamento di manovalanza poco qualificata e poco controllata. Ora si cerca di eliminare le formiche sul balcone con le atomiche.

 
Pubblicato : 09/12/2009 5:46 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
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Topic starter
 

Il problema non è questo. Non voglio quà fare della politica, ma il problema è politico: è lo stesso problema che riguarda la privatizzazione dell'acqua, delle spiagge, dei monumenti. Queste nuove normative vogliono eliminare l'artigiano. Vogliono dare gli appalti a ditte edili che assumeranno tanti schiavetti per un tozzo di pane o che faranno subappalti da fame.
Parte del percorso è già stato fatto. L'altro giorno sono stato in sovrintendenza a trovare un amico-sovrintendente- direttore di un importante monumento: è stata una cosa deprimente: è demotivato, senza fondi, nemmeno per l'ordinaria manutenzione, con lavoro fatto che ora si rivela inutile: risultato: catatonica attesa della pensione.
D'altro canto vi sono giovani restauratori che possono teoricamente conseguire la qualifica di aiuto restauratore (stanno appositamente sorgendo corsi a pagamento), ma che non sanno a cosa servirà tale qualifica. Su una delle ormai tante circolari vi è scritto che non si sa se ne verrà redatto un elenco.
Il sistema precedente non era certamente il massimo, la scelta del restauratore era affidata ai sovrintendenti, potevano esserci dei favoritismi o delle inguistizie, ma tutto sommato funzionava.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 09/12/2009 7:36 pm
(@leonella)
Post: 4
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concordo con tutto ciò che avete scritto! La storia insegna, basta guardare bene; nessun governo ne di destra ne di sinistra ha mai fatto nulla per i piccoli, ma hanno sempre e unicamente aiutato i grandi. Basta guardare quanti piccoli negozi hanno fatto chiudere per far spazio ai centri commerciali... e così sarà per noi. E' un vero schifo!

 
Pubblicato : 09/12/2009 7:50 pm
(@aporia)
Post: 833
Prominent Member
 

Certo che funzionavano i favoritismi e le ingiustizie! Ma non funzionava, e non funziona, questo paese! Il difendere il vecchio sistema come se fosse il male minore la dice lunga sulla moralità del paese! Tomasi di Lampedusa scrive (più o meno, cito a memoria): "bisogna cambiare tutto per non cambiare niente". Questo è quello che stanno facendo.  I beni culturali erano spesso restaurati da incompetenti e così sarà nel futuro. Ormai nel restauro abbiamo perso il primato e non penso che lo recupereremo mai più.

 
Pubblicato : 10/12/2009 12:21 pm
(@marco75)
Post: 416
Reputable Member
 

Quello che vedo io nel restauro, eccezion fatta per pochi veri professionisti, è che si cerca sempre più spesso la strada minore per il risultato più "appariscente", dimenticando piano piano il significato del restauro, le tecniche giuste e i tempi giusti!!!Quello che mi spaventa è che sempre più spesso si applicano metodologie e nuovi prodotti sicuri che saranno quelli giusti, dimenticando che se abbiamo oggi tra le mani un manufatto del '500,'600 non è solo merito del caso, ma anche di una sapiente costruzione e probabilmente di una certa manutenzione!Dove stà tutto questo sapere??????perchè oggi ci meravigliamo di come costruivano o laccavano o lucidavano i mobili 300 anni fà?????Per me significa solo che stiamo regredendo e perdendo purtroppo....

 
Pubblicato : 10/12/2009 2:06 pm
(@barca66lovere)
Post: 156
Estimable Member
 

siamo assolutamente un paese senza cultura e per cultura intendo il saper in modo preciso come ci si dovrebbe comportare nell'esecuzione di un determinato lavoro.

nell'ambito privato il committente deve sperare di essere fortunato o competente per poter tutelarsi.

ma nell'ambito pubblico dovrebbe esserci un sistema meritocratico che renda e dia importanza all'esperinza e alla professionalita' degli esecutori dei lavori.

ma questo dovrebbe accadere se ci fosse l'interesse e appunto volonta' e cultura di far effettuare i lavori nei termini giusti.

secondo me in italia manca questo perche' si privilegiano gli interessi di pochi.
"io so' io e voi nn siete un cazzo" diceva il buon marchese del grillo................c'e' n'è sempre uno di marchese che fara'  lavorare i suoi amici o gli "imbucati" a discapito magari di seri professionisti.

tutto questo e' una grande tristezza ma un paese dove un bruno vespa qualsiasi dice sulla televisione di stato-"possiamo noi pensare che la parola di una escort valga quella del nostro premier ?????"
be' queste parole sono vomitevoli e tristi....cosi' come il nostro paese rispetto a tante importanti questioni.

giorgio

 
Pubblicato : 10/12/2009 10:45 pm
(@pierpaolomasoni)
Post: 2128
Noble Member
Topic starter
 

Vi è una novità. Uno dei tanti ricorsi è stato accettato:

Gentilissimi Restauratori,
come saprete, in data odierna si è svolta l'udienza di discussione della sospensiva dinanzi al TAR del Lazio.
Con il ricorso ho infatti chiesto, non solo l'annullamento delle clausole immediatamente lesive contenute nel bando, ma anche la rimessione degli atti alla Corte costituzionale ai fini della declaratoria di incostituzionalità dell'articolo 182, previa sospensione dell'efficacia esecutiva degli atti impugnati.
Nonostante l'ennesima iniziativa del Ministero (e cioè la proroga del termine di scadenza per la presentazione della domanda, slittato al 28.2.2010), abbiamo comunque raggiunto un importantissimo risultato: il TAR, senza decidere sulla domanda di sospensione del bando (che in ultima analisi non avrebbe risolto il problema), ha preso in considerazione la possibilità di rimettere la questione dinanzi alla Corte costituzionale, tant'è che ha fissato l'udienza di merito per la discussione del ricorso in data 11 maggio 2010.
A seguito di tale udienza, in cui si discuterà sulla domanda di annullamento del bando, il TAR - con ogni probabilità - sospenderà il giudizio e solleverà questione di legittimità costituzionale dell'articolo 182 del D.lgs. 42/2004, come da mia formale e motivata richiesta.
Se la Corte costituzionale rileverà l'effettivo contrasto della norma di legge con i principi costituzionali, il riferimento della "data di entrata in vigore del decreto del Ministro 24 ottobre 2001" per la dimostrazione del possesso dei requisiti utili all'acquisizione delle qualifiche di restauratore e di collaboratore restauratore verrà dichiarato incostituzionale, e tale previsione sarà dunque cancellata dall'ordinamento.
In altri termini, a seguito di una eventuale pronuncia di incostituzionalità, verrà a cadere il limite temporale del 16 dicembre 2001, il che significa che i requisiti richiesti dalla legge ai fini dell'acquisizione delle suddette qualifiche (ovvero ai fini dell'ammissione alla prova di idoneità) saranno considerati utili alla data di presentazione della domanda, così recuperando gli otto anni dal 16.12.2001 ad oggi.
Porgo a Voi tutti miei più cordiali saluti.

Avv. Pietro Celli

Si tratta di uno dei vari ricorsi; è un importante passo avanti.
pierpaolomasoni

 
Pubblicato : 17/12/2009 5:36 pm
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