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Ciao a tutti
per me è la prima volta quì nel forum...vi trovo molto preparati e ne approfitto !!
vorrei informazioni sulla pulizia di travi e capriate in legno di una vecchia stalla risalente agli inizi del 1900.
Che tipo di trattamento prevedete e pensate più giusto per questo lavoro in particolare ? Non capisco che tipo di legno possa essere.
La patina di vernice è oramai pressapoco inesistente, come si evince dalle foto
vi è solo uno strato di calce ( in polvere ) che si leverebbe anche con una spazzola,
l' ultimo trattamento eseguito penso risalga a 40 anni fà. Pensate un lavaggio con pulivapor possa pulirli bene..?
Vorrei riportare il legno più pulito possibile in modo che risalti il suo colore naturale e le sue venature .
Pensate sia opportuno una sabbiatura o basterebbe una spazzolatura ? in che modo ? Come cura antitarlo ?
Ho letto anche l'uso di prodotti come olii naturali, ma non in questa fase penso.
Ho postato delle foto di alcuni particolari.
a disposizione se vi necessitano altre informazioni.
Attendo Vostre
Grazie
monyandre
Belle capriate, fatte a regola d’arte. L’uso della calce era tipico soprattutto nelle stalle, e molto razionale. È probabile che il legno non abbia mai subito altri trattamenti. La sabbiatura è un sistema veloce e poco costoso, ma sconsigliabile perché spatinerebbe il legno, lo danneggerebbe, ne intaccherebbe lo strato superficiale e con tutta probabilità scoprirebbe le tarlature. Consiglierei di intervenire con delle spazzole; ve ne sono di meccaniche che accelerano il lavoro (io ne ho una della Makita che va benissimo: ha spazzole cilindriche di varia durezza). Naturalmente tale metodo funziona se, come penso, la crosta di calce non è troppo dura. Dopodiché, per eliminare completamente la calce conviene passare dell’acido blando, per es. acido acetico (io uso aceto industriale) e poi lavare con acqua.
Un altro sistema, forse più veloce è l’idrolavaggio. Si effettua con una idropulitrice: spruzza un getto d’acqua ad alta pressione. Ovviamente bisogna stare attenti a non intaccare il legno, ma non è difficile da fare. Se opterai per tale metodica ti potrò dare altri consigli.
Normalmente tali soffitti non danno problemi di tarli.
La verniciatura puoi effettuarla con una olioresina. Risulta molto veloce perché si può fare a spruzzo (vanno benissimo le pompe da giardino, per il verderame). L’olio è un ottimo deterrente nei confronti del tarlo.
Altrimenti puoi usare una cera da dare a pennello. Io di solito uso una cera destinata al cotto (perché è molto carica di resina che la rende durevole nel tempo) e vi mescolo una certa quantità di olio di lino cotto, sino a renderla fluida quel tanto che non coli dal pennello sino all’ascella…. E oltre.
Dal tipo di travi, dovessi scommettere, direi che sono di larice. Sono curioso di vederli puliti.
Ciao Pierpaolo e grazie per l'esaustiva risposta
nel frattempo ho fatto alcune prove, mi son quasi scervellato nel pensare a come pulire le travi in questione ma invece mi è bastato
provare con un' idropulitrice ad alta pressione per uscire un ottimo lavoro...molto semplice !! appunto come dice lei Pierpaolo.
Il giorno dopo, una volta asciugato il legno ho provato a dare una lisciatina con una levigatrice a nastro ma non saprei cosa sarebbe meglio usare perchè come capirete la superficie non è regolare, proverò a pagliuzzare a mano ma c'è veramente molto lavoro!!
Proseguirò con delle prove poi vi farò sapere....spero di non far danni..
ciao a tutti
Simone
No, niente levigatrice, nè paglietta.
Qual'è la destinazione finale del locale? Sarà riscaldato? se sì come?
Dal tipo di struttura potrebbe trattarsi di una zona subito a nord del Po.
Scusa, ma sto tentando di avere un'idea delle condizioni climatiche per capire come dovresti procedere.
Ciao
innanzitutto io mi trovo in centro Sardegna vicino Oristano. Per lo stile ha proprio azzeccato, infatti la costruzione della stalla risale ai primi del 900 quando, dopo la bonifica, venne fondata Mussolinia di Sardegna. Lo stile è tipico Veneto per l'appunto. E' mia intenzione con cambio destinazione d'uso, ristrutturarla e diverrà la mia abitazione, e naturalmente sarà riscaldata come abitazione civile.
Ho già alcune idee, il tetto sarà di travature in legno autoportante e ventilato ecc ecc. ma appunto vorrei iniziare a fare qualcosina io
stesso, almeno fin dove posso arrivarci da solo...iniziando appunto dalle travi in oggetto. Questa idea di ristrutturazione mi stà proprio appassionando.
Oops...quindi nè levigatrice nè paglietta ?
Oggi ho voluto rivedere la parte di capriata che ho idropulito e un pò levigato, peccato che sembra sia diventato un pò scuro
rispetto a poco dopo averlo levigato...io vorrei che il legno possa rimanere di colore più naturale e chiaro possibile.
Comunque allego una foto di questo stesso aspetto (scusate per la risoluzione), che sarò ben lieto di commentare con voi tutti..
Grazie tante
Simone
Dalla foto non riesco a capire niente.
Se usi una levigatrice spatini tutto: togli la protezione naturale che il legno si è dato negli anni. E vai incontro ad un lavoro enorme.
Io in questi casi intervengo, come ti ho già detto, con un'olioresina, come facevano una volta, e poi con una cera. Per avere un'idea della tinta finale ti basta bagnare i travi con un po d'acqua: da il cosiddetto "effetto bagnato".
Se conti di proseguire con questi trattamenti non avrò problemi a darti nomi dei prodotti e le modalità di stesura.
Se vuoi mantenere il colore naturale del legno senza alterarlo ci sono gli impregnanti all'acqua che ti offrono un ottima protezione, senza alterare il colore, ci sono quelli completamente trasparenti con un bel effetto sul legno, poi ci sono ottimi prodotti della Durga che offrono un buona protezione anch'essi non alterano il colore 🙂 Le travi sembrano in abete, le foto non aiutano molto bene a capire l'essenza 🙂
Ciao
Verniciare travi e soffitti significa inguacchiarsi di vernice fin nelle ossa. Dopo tutto quello che si è detto sulla tossicità degli impregnanti all’acqua e su quanto siano scadenti (vedi post: Metodi di finitura non filmante per esterno negli U.S.A.), che qualcuno continui a consigliarli è inqualificabile. Sul fatto poi che questa persona si proclami restauratore dedita al “filologicamente corretto”, ogni giudizio è superfluo.
Il procedimento corretto è questo:
1) Doppia impregnazione con olioresina diluita al 50% con acquaragia data a spruzzo.
2) Eseguire tutti i lavori di muratura e falegnameria ( i travi risulteranno assai protetti da macchie e sporco di cantiere.
3) A lavori ultimati rifinitura finale cerosa.
Attenzione ai venditori di fumo......vatti a rileggere tutti i post sull'argomento sono molti, la storia tra me è Pierpaolo dura da un po ;D ;D
Tornando agli impregnanti all'acqua io li stendo infilando i guanti prima di tutto e utilizzo una spugna come tampone, oppure un pennello, a spruzzo inali i vapori della sostanza che vai a stendere puoi farlo ma proteggendoti adeguatamente, ti mostro l'effetto sul legno, per evitare puoi scegliere impregnanti all'acqua privi di sostanze derivate dal petrolio sul mercato si trovano basta cercare, non si diluiscono con diluenti sintetici ma solo con acqua è questo un gran vantaggio....il nostro amico usa un solo prodotto di cui ti dirà la marca in privato, controlla la posta 🙂 🙂
Questi sono degli esempi banali niente di che è solo per mostrarti l'effetto sul legno, quello che vedi è abete questo è colorato ma c'e quello trasparente che non altera il colore del legno.
Dimenticavo si può dare la cera tranquillamente anche sugli impregnanti all'acqua cosa che ho sperimentato con successo.
bene bene, queste sono le sorelle gemelle, il lavoro risale a circa due anni fa, stesse travi stesso periodo. la pianura pontina è piena di casali risalenti alla bonifica , conosco tipologia e problematiche, le enormi capriate che sono in immagine sono state recuperate dalla committenza per essere impiegate per la costruzione di un enorme gazebo coperto dalla sola vegetazione di una siepe americana, ricordo che stavo restaurando una serie di mobili che erano stati rinvenuti sul posto e parlando con l'architetto che dirigeva i lavori decisi di occuparmi anche dei portoncini e di queste bestie, dovetti eseguire il lavoro sul posto ed usare come riparo una delle serre che committenza che aveva rilevato podere e terreni per la messa in opera di un grosso vivaio, i proprietari sono olandesi e molto, molto attenti all'ecologia ricordo che dovetti fornire le schede di tutti i prodotti usati
Purtroppo non ho le foto del lavoro finito, ma posso dirti che ho usato la tanto invisa olioresina che Pierpaolo ti consiglia, con un risultato meraviglioso, certo, ho avuto modo di poter stracciare il prodotto, ma posso garantirti che a distanza di due anni e con condizioni ambientali estreme non hanno fatto una grinza.
le tre capriate insieme all'orditura del tetto hanno sorretto la copertura di circa 200 mq di podere agricolo per un centinaio di anni
Me li ricordo questi travi. Una cosa che non ho capito: le parti metalliche sono state aggiunte dopo?
Bel lavoro. Evidentemente le maestranze venete hanno girato tutta l’Italia in quel periodo, tranne la Valle d’Aosta.
Guarda questo:
http://yfrog.com/nrimmagine016ej
http://yfrog.com/j8immagine021fj
http://yfrog.com/0oimmagine1078j
Maison Gerard Daynè – Cogne
Mq. 3500 di travature esterne più le strutture interne!!
Come stai?
Non volevo urtare la vostra sensibilità oppure demolire le vostre incrollabili certezze ma nella vita ci sono alternative a quello che facciamo abitualmente perchè non accoglierle, poi dalle foto postate non vedo notevoli differenze, tra l'uno o l'altro prodotto sono entrambi resistenti, però per uno c'è il vantaggio di non utilizzare per diluire l'acquaragia cosa non da poco.... 🙂
Come è stato ampiamente spiegato le “vernici all’acqua” sono di gran lunga più tossiche di quelle ai solventi.
Se continui a ripetere che “c’è vernice e vernice” non dici assolutamente niente: dovresti spiegarci come fanno ad unire molecole oleose con molecole acquose se non con i glicoli che sono altamente tossici.
I prodotti che consiglio io hanno una tossicità molto limitata. L’acquaragia risulta essere il diluente meno cancerogeno; volendo la si può sostituire col limonene che non è cancerogeno, ma può dare allergia.
Inoltre ti è stato dimostrato che tecnicamente i prodotti in base acqua sono quelli che proteggono meno.
È perfettamente inutile che posti simboli fallici verniciati ad acqua: non dimostri proprio niente!
Lo sappiamo tutti che esistono le vernici all’acqua!
Dovresti smetterla di fare disinformazione e dare consigli pericolosi per la salute. Non urti la nostra sensibilità, ma piuttosto il nostro senso morale!
Non ti è bastato quello che hai ricevuto, uno che crede alla solubilità dell'olio nell'alcol, è non riconosce la differenza che passa da un acquaragia e l'essenza di trementina, credo proprio che come minimo dovrebbe avere la decenza di evitare questi interventi, non c'è l'obbligo di seguire i tuoi consigli, ho esposto il mio pensiero e la mia esperienza in merito non obbligo nessuno a seguire i miei consigli come fai tu, abbi un po di decenza, ripeti sempre le stesse cose come un disco rotto non sai dire altro, capisco che basi la tua esistenza su un solo prodotto, senza quello c'è il vuoto totale, che tristezza, sei molto arrogante.
Non voglio fare nomi o fare publicità come piace tanto fare a te, non è corretto.
Chi vuole si legge le varie discussioni che sono nate è si fa una sua idea in merito, poi non dici sempre che non sei un chimico, allora con che titolo ti permetti di fare certe affermazioni.